Recensione

Rogue Wizards

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a cura di Kable

L’impressione regalata da Rogue Wizards, il rogue-like fortemente contraddistinto da meccaniche di dungeon-crawling, sviluppato da Spellbind Studios e approdato su Steam dopo il successo della campagna Kickstarter, è sicuramente quella di trovarsi di fronte a un figlio minore, snellito e reso più leggero, del celebre Diablo. Rogue Wizards sembrava avere dalla sua tutte la carte in regola per attirare una folta schiera di appassionati del genere in cerca di qualcosa di più immediato con il quale trascorrere il proprio tempo, ma purtroppo si è rivelato essere alla lunga un titolo dal grande potenziale sprecato. Procediamo per gradi.
Dualismo delle lotte di potere
La storia che fa filo conduttore alle vicende narrate in Rogue Wizards è ambientata nel più classico dei mondi fantasy. Un mondo all’interno del quale gli individui sono nettamente suddivisi in due differenti categorie: gli Elam, che rappresentano la classe reggente e sono dotati di poteri magici e i Banlits, sottomessi e incapaci di attingere alla forza della magia. Improvvisamente, però, il potere esclusivamente concentrato nelle mani degli Elam, comincia ad indebolirsi, rendendo conseguentemente i Banlits capaci di lanciare incantesimi. Uno di essi, dopo aver assunto il controllo della Gilda dei Maghi, comincia ad aprire rift, varchi dimensionali in tutto il mondo, e spetterà, quindi, al nostro personaggio, uno dei Banlits dotati di poteri magici, arrestare la minaccia rappresentata dal folle mago.
Dualismo dei duelli di magia
Due anche le meccaniche di gioco principali che caratterizzano lo stile di Rogue Wizards: costruzione della propria città e combattimento all’interno dei dungeon. La parte relativa alla costruzione della città, con il procedere della partita, finisce nettamente in secondo piano rispetto alle sezioni di dungeon-crawling puro. Durante l’esplorazione dei dungon generati proceduralmente sarà possibile incontrare alleati che ritroveremo poi all’interno del nostro villaggio a svolgere diversi lavori come la vendita di armi e il loro incantamento. Sarà possibile trovare, durante ogni esplorazione, anche oggetti appositamente pensati per incrementare il livello delle specifiche costruzioni. Per il resto, però, il gioco si concentrerà solo ed esclusivamente all’interno dei dungeons. Il gameplay di Rogue Wizards ricorda molto da vicino quello più classico di un “Diablo II”. Si tratta, a tutti gli effetti, di un Action RPG (ARPG) dalla struttura molto semplificata visto che, nel corso della partita, dovremo portare il nostro personaggio ad accumulare i punti esperienza necessari per ottenere ogni 10 livelli nuove capacità magiche da scegliere all’interno delle 6 scuole di magia disponibili all’interno del gioco, ognuna delle quali offre, a sua volta, 3 specifiche tipologie di incantesimo. L’utilizzo della magia, punto cardine del gameplay ed essenza stessa del titolo, sarà limitato dal fatto che lanciare incantesimi costerà reagenti che potranno essere poi accumulati all’interno dei dungeons. Il problema risiede, però, nella necessità di dover utilizzare gli stessi reagenti anche all’interno del calderone magico per produrre pozioni curative e questo, di fatto, costringerà i giocatori ad equilibrare il proprio stile di gioco, portandoli ad usufruire delle capacità magiche del proprio personaggio solo quando sarà strettamente necessario e a puntare esclusivamente sul proprio armamentario per il resto del tempo. Le armi presenti, suddivise nelle classiche categorie proprie del genere RPG, presenteranno, a loro volta, incantamenti e sockets all’interno dei quali inserire gemme speciali che avranno la funzione di potenziare determinate caratteristiche del personaggio. Il gameplay di Rogue Wizards è dunque abbastanza lineare e, per la quasi totalità delle 10 ore di gioco che servono in media per completarlo, porterà i giocatori a spostarsi da un punto all’altro al fine di sconfiggere nuovi avversari per ottenere equipaggiamenti sempre più potenti e nuovi livelli di esperienza. Il tutto in maniera molto simile a quanto avviene nel più classico dei giochi di ruolo, con l’unica differenza che, una volta iniziato uno scontro, le meccaniche saranno quelle tipiche di un RPG tattico a turni, griglia di combattimento compresa.
Il fascino dei particolari
A colpire di Rogue Wizards è sicuramente il raffinato comparto grafico, capace di affascinare soprattutto se si pensa che si tratti pur sempre di un gioco indie finanziato su Kickstarter. Il gioco è realizzato in un perfetto stile cartoon, ricco di dettagli e curato sotto ogni punto di vista; i colori vivaci riescono nell’intento di rendere perfettamente l’atmosfera a tratti ironica che permea il titolo. La stessa varietà dei nemici presenti, tutti profondamente caratterizzati, contribuisce a rendere Rogue Wizards una produzione accattivante anche nelle ambientazioni. Peccato, però, che la stessa attenzione non sia stata riservata alla rifinitura del sistema di gioco che di per sé presenta problematiche molto evidenti che vanno inevitabilmente ad incidere sulla giocabilità, in particolare per quanto riguarda tempi di gioco e bilanciamento. Innanzitutto l’I.A dei nemici sembra davvero ai minimi storici, portandoli, in alcune fasi, a preferire addirittura di attaccare oggetti dello scenario piuttosto che i membri del nostro stesso team. A differenza della maggior parte dei titoli rogue-like a cui siamo abituati, infatti, Rogue Wizards purtroppo abbina la linearità delle meccaniche di gioco a una eccessiva semplicità che consentirà di terminare la campagna in circa dieci ore, senza rischiare di morire magari nemmeno una volta, cosa che potrebbe far storcere il naso soprattutto ai puristi del genere. La morte sarà quasi impossibile da raggiungere e, se ciò dovesse comunque accadere, questo non comporterebbe nemmeno la perdita dell’esperienza e degli equipaggiamenti accumulati fino a quel momento nel dungeon di turno. Se a tutto aggiungiamo il fatto che le pozioni curative, trasportabili per un massimo di 5 alla volta, cureranno immediatamente la salute dell’intero party, è chiaro che portare a termine Rogue Wizards non comporti particolari difficoltà.L’estrema linearità e semplicità unite ad uno sviluppo superficiale per quanto concerne l’I.A dei nemici vanno purtroppo ad inficiare il valore finale di un titolo che, forte di uno stile grafico molto caratteristico, avrebbe di sicuro potuto ambire a una qualità generale decisamente più alta.

– Graficamente interessante

– Nemici molto caratterizzati

– Molto intuitivo come Rogue-Like…

-…ma anche fin troppo semplice

– I.A a tratti imbarazzante.

6.5

Rogue Wizards rappresenta un’occasione mancata. Il titolo sviluppato da Spellbind Studios, grazie ad uno stile cartoon molto azzeccato e ad alcune scelte di gameplay intuitive ed immediate, avrebbe di sicuro potuto puntare a raggiungere vette più alte, ma l’estrema semplicità e uno sviluppo superficiale per quanto riguarda i combattimenti ne inficiano di molto il valore. Consigliato agli appassionati del genere in cerca di un titolo leggero per riempire i tempi morti.

Voto Recensione di Rogue Wizards - Recensione


6.5

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