Recensione

Rogue Ops

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a cura di Fabfab

Kemco decide di intraprendere la strada degli action/stealth mettendo in campo un titolo chiaramente ispirato agli attuali capisaldi del genere, “Metal Gear Solid” e “Splinter Cell”, senza tuttavia arrischiarsi ad introdurre nulla di particolarmente innovativo se non una protagonista femminile, la tipica bambolotta bionda e con gli occhi azzurri, un neo di bellezza sul viso e un fisico mozzafiato: la speranza è che i programmatori non abbiano basato tutte le loro chances di successo unicamente sulle forme di Nikki…

Non svegliare la pin-up che dorme…Nikki Connors è un’ex militare che ha abbandonato il lavoro sporco dopo aver messo su famiglia: una figlia adorabile ed un marito fedele era quanto di meglio potesse sognare nella vita! Peccato che il gentile consorte, nello scambio delle promesse di matrimonio, abbia omesso di dirle di essere un agente segreto perennemente invischiato in incarichi ad alto rischio: quando l’incosciente se ne va in missione portandosi dietro la figlia, il dramma è inevitabile e una bomba finisce col privare Nikki delle sue uniche due ragioni di vita. Invece che arrabbiarsi col (defunto) marito idiota, la nostra eroina decide che è meglio avere un bersaglio più reale su cui sfogare la propria ira: nello specifico il ruolo di capro espiatorio spetta ai cattivissimi terroristi di Omega 19, un gruppo di ex-militari sovietici che hanno piazzato l’ordigno che ha sterminato la sua famiglia.Per vendicarsi Nikki entra nella misteriosa organizzazione anti-terroristica Phoenix, la stessa in cui lavorava suo marito, e dopo due anni di massacranti addestramenti diventa una spietata ed efficiente killer: a dire il vero qualche dubbio sulla legalità della stessa Phoenix sorge spontaneo (la prova finale del corso è…uccidere i compagni che non lo hanno superato!), ma la nostra protagonista non sembra curarsene troppo.

Un lavoro da uominiPurtroppo in “Rogue Ops” la scelta di mettere una donna come protagonista è stata fatta con l’unico intento di far ammirare al videogiocatore le sue prosperose forme, ben evidenziate da completini aderenti: per il resto Nikki è in grado di fare le stesse identiche cose di un Sam Fisher o di una Snake qualsiasi, niente di più, niente di meno. Forse sarò malato, ma a mio avviso è andata persa una grande occasione: pensate ad una protagonista che sfrutti il suo sex appeal per distrarre le sentinelle e attirarle in trappole mortali…Niente di tutto questo è stato previsto. Nikki si limita a correre o camminare accovacciata per non fare rumore, ad appiattirsi contro i muri e sbirciare da dietro gli angoli, ad arrampicarsi su sporgenze o tubature, a sorprendere i nemici alle spalle oppure a spazzolarli con una bella raffica di piombo caldo, ma stranamente non può saltare nemmeno il più basso degli ostacoli: all’occorrenza potrà farsi carico del cadavere delle sentinelle abbattute e nasconderlo in una zona d’ombra o dentro un armadio per non mettere in allarme i suoi compari.Il nostro sporco lavoro è decisamente facilitato dalla stupidità dei nemici: il loro campo visivo è limitato e “in linea retta”, la loro mobilità è praticamente nulla (le sentinelle tendono a rimanere sempre immobili nella medesima posizione, senza nemmeno accennare a guardarsi a destra o a sinistra e anche quelle di pattuglia sono afflitte dall’incapacità di scorgere qualsiasi cosa non si trovi esattamente in linea retta davanti a loro: basta posizionarsi obliquamente rispetto al loro orizzonte visivo per essere del tutto ignorati).Se per caso scatta l’allarme, nessun problema: basterà restarsene nascosti per un po’ ed eliminare le guardie che vengono incautamente a controllare la situazione, senza prendere la minima precauzione. Gli ambienti pullulano di possibili nascondigli, dagli armadietti (dentro i quali le sentinelle, anche se allertate, non controllano mai) alle zone d’ombra, nelle quali basta restare immobili ed accovacciati per diventare praticamente invisibili, al punto che i nemici possono passare a pochi centimetri da noi senza scorgerci (un apposito indicatore ci segnala il nostro grado di visibilità, giusto per non correre rischi).Potrete approfittare del limitato campo visivo delle sentinelle anche per sorprenderle alle spalle (ed eliminarle con una dolorosissima combo in corpo a corpo) oppure per sottrargli schede magnetiche o altro senza che se ne avvedano, il che la dice lunga sulla loro I.A.: va segnalato, infine, che nonostante non riescano quasi mai ad individuarvi quando siete a due passi da loro, alcune volte, per ragioni del tutto inesplicabili, verrete invece scoperti nonostante siate ben nascosti.

Un’arma per tutte le occasioniUn altro vantaggio per la nostra agente segreta è rappresentato dall’utilità di alcuni dei gadget in dotazione, che ci mettono spesso e volentieri in una posizione di netto vantaggio sul nemico: il V.I.S.E.R. (visore termo-ottico) permette di individuare la posizione delle sentinelle guardando attraverso le pareti, la Telecamera Volante (che ha la forma di una piccola vespa) consente di esplorare gli ambienti prima di fare irruzione, il Dispositivo Mimetico ci rende letteralmente invisibili, la Carica di Adrenalina permette di aumentare la velocità delle nostre azioni (con conseguente effetto bullet time), lo Scanner Retinico cattura l’impronta della retina di una persona da distanze olimpioniche: ognuno di questi dispositivi funziona a batteria e quindi, in teoria, occorre ponderare con molta attenzione il loro utilizzo. In realtà basta anche il solo visore termo-ottico a darci un vantaggio non indifferente sulle ignare sentinelle: c’è anche un rampino, con il quale raggiungere zone altrimenti inaccessibili che, naturalmente, non consuma energia, ma può essere utilizzato unicamente quando si riesca ad individuare un’area “sensibile” in cui lanciarlo ed agganciarlo.Anche dal punto di vista dell’armamentario non c’è di che lamentarsi: pistole silenziate, mitragliatori, fucili di precisione mine e granate non mancano, anche se vanno utilizzate con accortezza considerata la relativa penuria di munizioni con cui affronterete varie missioni. Tornano utilissimi, in questo caso, gli shuriken perché sono silenziosi e possono essere sempre recuperati dopo l’utilizzo.

Operazione rossaIl sistema di controllo permette di muovere la nostra Nikki con relativa facilità, anche se non manca qualche incomprensibile dimenticanza come, ad esempio, la possibilità di saltare; le armi e le apparecchiature trasportare sono ben visibili addosso alla protagonista e si è optato per un realistico sistema di estrazione delle armi. Se avete in mano una pistola ma volete imbracciare il fucile, ad esempio, Nikki impiegherà qualche secondo per depositare la prima nella fondina e per prendere il secondo dalla tracolla alla schiena: questo comporta la necessità di farsi trovare sempre preparati, anche nelle situazioni più pressanti dove essere sorpresi senza armi in pugno potrebbe costare la vita.Molto ben studiati i vari livelli di gioco che possono essere superati adottando strategie molto differenti: come prevedibile non è mai consigliabile optare per lo scontro frontale, mentre è essenziale guardarsi sempre attorno con attenzione per scoprire le eventuali “zone sensibili” con cui è possibile interagire per aprirci nuove, inaspettate possibilità. Spesso, in effetti, la via da seguire non è sempre chiarissima ed occorrerà un lento lavoro di osservazione e svariati tentativi prima di capire la sequenza di azioni da espletare, come se si trattasse di risolvere un vero e proprio enigma: va detto che qualcuno con poca pazienza potrebbe trovare un poco snervante la cosa…Graficamente il gioco fa il suo dovere, le ambientazioni sono sufficientemente ampie ed interagibili, con parecchi dettagli ma con texture non troppo definite; la protagonista è realizzata con cura sia nell’abbigliamento che nei movimenti (ma continua ad assomigliare troppo ad una bambola o ad una irrealistica pin-up) ma lo stesso non può dirsi dei nemici, per lo più assolutamente anonimi. Delle tre versioni la migliore in assoluto rimane quella per Xbox, sia per la definizione grafica che per l’assenza delle scalettature che affliggono quelle per GCN e PS2.D’atmosfera le musiche che accompagnano l’azione di gioco senza risultare troppo invasive, discreto anche il doppiaggio originale americano (con sottotitoli in italiano).La longevità, infine, è garantita da 10 missioni lunghe e complesse e dai tre livelli di difficoltà con cui affrontarle.

– Ampia libertà d’azione

– Buon livello di sfida

– Le misure di Nikki

– Risibile I.A. dei nemici

– Nessuna novità rispetto ad altri titoli simili

– Grafica migliorabile

6.7

Rogue Ops è un action/stealth non troppo realistico e basilare nelle meccaniche di gioco, che si limitano a riproporre tutte le costanti del genere senza tentare minimamente di introdurre qualcosa di nuovo; la protagonista è una donna ma, aspetto a parte, non si distingue in nulla rispetto alle controparti maschili.

Nonostante ciò il gioco è ben strutturato, le missioni sono molto articolate e sufficientemente impegnative, ottimo per chi voglia per la prima volta avvicinarsi a questo tipo di giochi, ma un veterano non ci metterà molto a portarle a termine, avvantaggiato dalla sconcertante I.A. dei nemici e dalle potenzialità di alcuni dei gadget in dotazione: in effetti il vero ostacolo al completamento delle missioni non è rappresentato dalle sentinelle avversarie, quanto piuttosto dalla difficoltà, in certi momenti, di capire cosa vada fatto esattamente.

Questo “Rogue Ops” si può in fin dei conti definire come un piacevole antipasto per i possessori delle tre console, da sgranocchiare in attesa di “Splinter Cell: Pandora Tomorrow” (Xbox) e i due “Metal Gear Solid” attesi per PS2 e GCN…

Voto Recensione di Rogue Ops - Recensione


6.7

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