Recensione

Rocky

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a cura di Yoshi

Per quanto lo sport sia uno tra i settori da cui il mercato dei videogiochi ha tratto e trae maggior ispirazione, la boxe, sport popolare soprattutto negli Stati Uniti, non può contare su molte rappresentazioni videoludiche di alto livello. Un discorso analogo può essere fatto con le licenze cinematografiche, dalle quali spesso derivano giochi mediocri e sviluppati con poca cura, nella certezza che il cosiddetto brand sia sufficiente ad assicurare buone vendite.Una buona occasione per smentire in un sol colpo entrambe le regole sopra citate è sicuramente rappresentato da questo Rocky, un titolo Ubisoft che tenta di cogliere due piccioni con una fava tentando di realizzare un gran gioco pugilistico a partire dalla serie cinematografica cult avente come protagonista lo stallone italiano Rocky Balboa. Missione impossibile? Leggete fino in fondo per scoprirlo.

Storia (poco) normale di un uomo qualunquePer chi fosse vissuto su Marte negli ultimi trent’anni, ricordiamo che la serie cinematografica di Rocky può contare su 5 film e su un alone di leggenda che l’ha circondata fin dal primo episodio (vincitore di un Oscar come miglior film nel 1976).La trama narra l’ascesa allo stardom della boxe da parte di un pugile di Philadelphia a partire dai primi incontri, tenuti per passione nei sobborghi della città, fino alla conquista e alla difesa del titolo mondiale per giungere infine al ritiro e all’incarico di allenatore di promettenti (e infidi) eredi. Durante lo svolgersi delle vicende della saga numerosi personaggi sono comparsi al fianco di Rocky: il primo allenatore Mickey, la nemesi e poi amico per la pelle Apollo Creed, Clubber Lang (interpretato dal mitico Mister T, adoro gli incontri ben riusciti!), il “russissimo” Ivan Drago (a quando un bel Rocky 6 con un talebano boxer?), il figliol prodigo Tommy Gunn. Tutti questi ed altri personaggi sono presenti e giocabili nel titolo Ubisoft, che può contare su ben 30 lottatori, tutti ottimamente caratterizzati.E la prima cosa che colpisce di questo Rocky è proprio la cura con cui si è badato a ricostruire ambientazione e feeling dei film: dopo aver inserito il mini Dvd nel cubo, saremo accolti da un’introduzione Fmv che monta diversi spezzoni della serie cinematografica con l’ausilio della famosa colonna sonora di Bill Conti. Intermezzi analoghi sono utilizzati nella modalità storia per collegare le varie fasi di gioco.Oltre ai pugili, anche le arene presenti nel gioco ricalcano fedelmente gli scenari presentati nei film: sono presenti sia i primi ring, costruiti all’interno di cappelle sconsacrate o in night-club, sia le grandi arene americane e russe.

Tutta la saga in 20 incontriLe modalità di gioco garantiscono al titolo un’alta rigiocabilità: la sezione principale, soprattutto per chi non voglia sfidare un avversario umano, è indubbiamente quella Film. Questa opzione ci consente di condurre Rocky attraverso una serie di incontri che rispecchiano a grandi linee la trama degli episodi cinematografici. I 20 match che dovremo affrontare sono suddivisi in 5 capitoli, corrispondenti appunto ai film. Ogni capitolo propone in primo luogo la sfida a 3 personaggi di secondo piano, come ad esempio Spider Rico, per poi introdurre il “boss di fine livello”, ovvero l’avversario principale che Rocky ha sfidato nel film corrispondente (e quindi, nell’ordine, Apollo, ancora Apollo, Clubber Lang, Drago e Tommy).Tra un incontro e l’altro ci sarà data la possibilità di migliorare le abilità di Rocky attraverso opportune sessioni di allenamento: si tratta di 5 sottogiochi ognuno corrispondente a una precisa caratteristica del pugile (forza, velocità, resistenza, determinazione e movimenti). Per ogni sessione è possibile seguire due sedute, scegliendo liberamente la caratteristica su cui lavorare; in base al punteggio ottenuto potremo vedere il livello di tale abilità incrementato da 1 a 10 punti. È anche possibile lasciare alla Cpu il compito di allenare Rocky, ma in questo modo ci verranno assegnati 5 punti di default, una media aritmetica che però si può facilmente superare con l’allenamento manuale.Come detto, la modalità Film costituisce la sezione principale del gioco in singolo e garantisce già di per sé una buona longevità. In ogni modo una volta portata a termine questa sezione si potrà ripiegare con gioia sull’ottima modalità Torneo. In questo caso è possibile scegliere il proprio pugile tra quelli sbloccati nelle sezione Film e farlo quindi partecipare a un torneo a eliminazione diretta contro altri 15 boxer. Sono presenti tre livelli di difficoltà, corrispondenti alle medaglie bronzo, argento e oro.Il pregio principale di questa opzione è quello di permetterci di utilizzare l’ampissimo parco di personaggi presenti nel gioco, ognuno caratterizzato da precisi abilità e difetti. Da segnalare poi che è possibile utilizzare questa modalità come contesto per sfide multiplayer, un modo alternativo alla classica sfida singola per divertirsi con gli amici.

Arcade o simulazione?Una volta scesi sul ring, quello che più conta è come gli sviluppatori abbiano deciso di impostare la meccanica di gioco: nel caso di Rocky lo stile di combattimento risulta una felice contaminazione dei generi arcade e simulativo. La varietà delle mosse effettuabili è più che buona: con i quattro tasti principali del pad (A,B,X,Y) è infatti possibile sferrare i canonici colpi al volto e al corpo con entrambi i guantoni. Le variazioni sul tema, come montanti e ganci, sono effettuabili tramite la pressione dei suddetti tasti in combinazione con il pulsante dorsale R o la leva analogica. Il tasto L è invece deputato alla guardia con cui proteggersi dai colpi avversari. Come conseguenza della varietà di colpi i match possono essere affrontati con una buona dose di strategia, in base alle caratteristiche del proprio pugile e alle preferenze personali. Quanto appena detto non deve però far pensare che Rocky sia un gioco lento e poco coinvolgente: al contrario, gli incontri sono sempre avvincenti e le tecniche di base si imparano in pochi minuti. Certo, per affrontare gli avversari più impegnativi si dovrà ricorrere alle combinazioni più avanzate, ma la curva di apprendimento che ne consegue è una tra le migliori implementate nei giochi di boxe.La componente strategica è poi accresciuta dalla presenza delle sezioni di allenamento, oltre che dalla necessità di capire pregi e difetti dell’avversario che si sta incontrando. Ogni incontro è diviso in un numero prefissato o selezionabile di round, al termine del quale i giudici di gara assegneranno i punteggi a entrambi i pugili. Sebbene sia difficile sopravanzare l’avversario di molti punti (la maggior parte dei round termina con punteggi di 10-9, 10-8 o parità), la consapevolezza della propria posizione di vantaggio o svantaggio permette di modificare la propria tecnica di boxing, rischiando di più se si deve recuperare e rimanendo più coperti in caso opposto.Ad ogni boxer corrispondono due barre energetiche: la prima rappresenta la resistenza del pugile e viene a decrescere ogni qual volta si subisce un colpo dall’avversario. Quando la barra giunge a zero si subisce un atterramento (dal quale ci si deve riprendere entro 10 secondi tramite la pressione continuativa del tasto A). Al termine di ogni ripresa, o anche stando alla larga dai guantoni del nemico, la barra si ricaricherà, ma al crescere dei colpi subiti sarà sempre minore il livello massimo di resistenza, esponendo il boxer a un rischio maggiore di atterramento.La seconda barra rappresenta la potenza dei colpi sferrati, e decresce per ogni pugno portato. Anch’essa va gestita con oculatezza, visto che dopo una combinazione particolarmente efficace può essere consigliabile attendere che si ricarichi prima di tornare all’attacco.

Grafica e sonoroIl titolo Ubisoft si attesta su buoni livelli anche dal punto di vista tecnico: la grafica colpisce soprattutto per la riproduzione di ambienti e personaggi, e in particolar modo per il lavoro di caratterizzazione ai volti dei pugili. Tutti gli attori della serie sono ben riconoscibili grazie all’applicazione di texture fotografiche sui modelli poligonali. Altrettanto notevoli gli effetti di “deformazione” al volto, come conseguenza dei colpi subiti: in pieno stile Rocky i personaggi subiranno una vera e propria trasfigurazione con il trascorrere del match. Da notare la dinamicità di questi effetti, che corrispondono al reale numero di colpi subito e anche alla posizione delle contusioni.Meno convincenti le animazioni che non comunicano appieno la dinamica di un vero incontro di boxe. Eccellente infine la fluidità del titolo.Il sonoro punta molto sulla musica tratta dai film originali, benchè alcune tra le tracce più famose, tra cui Eye of the tiger, siano rimaste escluse per problemi di diritti d’autore.Il commento vocale ha aspetti positivi e negativi: se da una parte non si può che apprezzare lo sforzo compiuto in fase di localizzazione per ottenere un doppiaggio totalmente in italiano, dall’altro bisogna sottolineare che non sempre la recitazione è al livello sperato. Comunque un buon lavoro.

Una grande licenza

Un grande gioco di box

Varietà e longevità

Animazioni non al top

Doppiaggio non eccezionale

7.5

Rocky rappresenta contemporaneamente una delle licenze cinematografiche meglio sfruttate negli ultimi anni e un ottimo gioco di pugilato. La meccanica di combattimento sa fondere al meglio la vivacità di un arcade alla profondità della simulazione. Le numerose opzioni di gioco donano al titolo una longevità sopra la media, senza contare il gioco in multiplayer, e il fascino dei personaggi è fuori discussione.

Se a questo si aggiunge una realizzazione tecnica più che adeguata, non si può che concludere consigliando il titolo a tutti, e in particolar modo ai seguaci della box e a quelli dello stallone di Philadelphia.

Voto Recensione di Rocky - Recensione


7.5

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