Recensione

Rise of Nations

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a cura di Noldor

Dopo 2 anni di gestazione, pubblicato dalla Microsoft Games, ecco arrivare il nuovo strategico in tempo reale per tutti i fan delle battaglie e della conquista. Riuscirà questo Rise of Nations ad imporsi nel mondo degli RTS?

La differenzaChe cos’è che differenzia questo gioco da altri dello stesso genere tipo Age of Empires oppure Empire Earth? Beh, le differenze sottili non sono poche, ma quella su cui i programmatori hanno sempre voluto porre un accento è la velocità di evoluzione del gioco. Infatti, in RoN è possibile passare attraverso le ere in pochissimo tempo ed evolversi dal medioevo all’età contemporanea nel giro di un’oretta di gioco. Il passare tra epoche talmente diverse in poco tempo è una peculiarità di questo gioco e, a mio avviso, tutto il resto del gioco è stato costruito su questa particolarità. Non finisce qui ovviamente, ma per il resto delle features vi rimando alla sezione Gameplay.

GraficamenteRise of Nations è molto intuitivo per chiunque abbia già giocato a uno strategico. L’interfaccia di gioco è chiara e pulita, troveremo le icone lì dove ce le saremmo aspettate e in più delle brevi descrizioni ci faranno capire l’utilizzo delle varie funzioni di ricerca e addestramento delle unità di gioco. La grafica di gioco, tuttavia, è al di sotto degli standard a cui Age of Mythology e Warcraft 3 ci hanno abituato, principalmente perchè non è totalmente 3d: infatti il terreno influenzerà pochissimo il gioco, al contrario dei sopraccitati giochi. Le animazioni sono carine, con tanto di villani che, quando non sanno che fare, si sdraiano e “cazzeggiano” fino a che non gli si assegna un altro lavoro. Nonostante tutto, il gioco risente di una mancanza di varietà grafica (e non solo, come vedremo dopo), tale che spesso tutto vi sembrerà una macchia indistinta, su toni giallastri o verdognoli. Si può zoomare di 3 posizioni, da molto vicino a estremamente lontano, ma sono sicuro che non userete quasi mai questa opzione, perchè da troppo lontano (che servirebbe ad avere una visuale di gioco più completa) quasi non si riescono a selezionare le unità, tanto sono minuscole, e da troppo vicino bisogna scrollare continuamente perchè la porzione di visuale è troppo piccola. Alcuni effetti speciali sono interessanti, come l’esplosione della bomba atomica, ma in generale non mi hanno colpito molto. Nulla di paragonabile alla pioggia di meteore di Age of Mythology, tanto per fare un esempio.

Il reparto sonoro Gli effetti speciali fanno la loro parte, ma nulla di sconvolgente. Le musiche sono carine, un buon accompagnamento che non dà fastidio. Di parlato c’è ben poco, praticamente soltanto nella missione dimostrativa, e anche in quel frangente non è esaltante. Nella media, insomma.

Il GameplayE qui viene il bello. Sotto questo aspetto, Rise of Nations ha proprio tanto da offrire. Il gioco ha quel tanto di innovativo da non sembrare un classico “clone di qualcos’altro”, ma combina elementi di strategici in tempo reale e strategici a turni, più una spruzzata di Risiko. Sì, perchè nella modalità “conquista il mondo”, ci muoveremo su una mappa bidimensionale che ricorda tantissimo il padiglione di Risiko, e anche le regole sono più o meno le stesse. Soltanto che qui, per conquistare un territorio, non si getteranno dadi ma si combatterà con la propria armata sui terreni di gioco in modalità RTS. Ma sui dettagli torneremo dopo.

Ci tengo a precisare che, come moltissimi RTS, anche RoN si evolve nel tempo passando attraverso le Ere. Solo che, a differenza dei vari “Age of”, spazia attraverso molte ere, dall’età antica fino all’età dell’informatizzazione. Anche Empire Earth permetteva una tale vastità di evoluzione, ma come ho detto in apertura, in RoN potrete arrivare alle età più civilizzate nel giro di qualche ora! Proprio così, è interessantissimo vedere i cambiamenti di palazzi, unità e modo di giocare delle varie epoche, senza contare che gli upgrade sono importantissimi: senza di essi le unità militari non migliorano e non è possibile avanzare d’età. Infatti, molto importante la funzione della libreria, che affianca l’usuale Centro Città all’inizio di ogni partita: è subito disponibile, infatti, per i primi upgrade, necessari per le prime fasi di gioco: ad esempio, il primo avanzamento militare permette la costruzione delle caserme e aumenta il numero di popolazione massima, il primo avanzamento civile permette l’allargamento del territorio controllato e la possibilità di costruire una nuova città, il primo avanzamento commerciale permette la costruzione del mercato (che di conseguenza permette di creare mercanti per beneficiare delle risorse rare e carovane per le rotte commerciali), e il primo avanzamento scientifico permette la costruzione del Porto (insieme a quello commerciale), e la costruzione del Tempio, che amplia i confini di controllo e, più avanti, permette tramite varie tassazioni e controlli religiosi di guadagnare più ricchezza.Parlando di ricchezza, è bene spiegarvi come sono gestite le risorse in RoN: come in tutti i giochi di questo tipo, inizialmente ci saranno cibo e legname, facilmente reperibili: il cibo con le fattorie (presenti fin dall’inizio al contrario degli “Age of”), per un massimo di 5 per ogni città; il legname, invece, costruendo l’apposita falegnameria nei pressi di un bosco. A questo proposito voglio segnalare la gestione della raccolta delle risorse: gli omini non faranno più avanti e indietro dalla risorsa verso il punto di raccolta stabilito (che sia magazzino o centro città come in molti giochi), ma verranno assegnati all’edificio in cui “lavoreranno” e da lì in poi il tutto sarà automatizzato. Buona idea, ma non del tutto originale: già in Cossacks avevamo i minatori che entravano nella miniera e ci restavano, generando metalli.

Fin dall’inizio avrete, inoltre, la “ricchezza”, che non è altro che il denaro. Molto furbamente qui è espresso con il concetto di ricchezza, dove il numero in teoria rappresenta la quantità di ricchezza attuale rispetto a un massimo che è, poi, il limite commerciale, ma per questi dettagli vi rimando al manuale di gioco, molto completo e chiaro. Inoltre il gioco ha una serie di descrizioni decisamente efficaci che vi daranno un quadro molto completo su ogni cosa e sul suo effetto. Tornando alla ricchezza, inizialmente vi chiederete in che modo è possibile alzarla: infatti l’oro non si raccoglie nelle miniere, ma soltanto in maniera commerciale. Questo è un gran passo avanti rispetto a tutti gli altri RTS, dove le miniere d’oro sono sempre state uno dei “must” e il commercio è sempre stata considerata come risorsa supplementare da sviluppare in secondo tempo. Infatti, inizialmente, l’unico modo che avrete per alzare la ricchezza è costruire il tempio e il mercato, i quali, con la sola costruzione, danno un tot di ricchezza, che varia a seconda delle razze. Una volta costruito il mercato, le carovane (massimo 1 per città) producono un costante afflusso di soldi, ma è molto più importante andare a raccogliere le risorse rare con il mercante: sale, bisonti, antiche reliquie, seta… ogni risorsa rara ha dei bonus relativi alla sua natura, e naturalmente più se ne hanno meglio è. Il mercante, con un’ottima animazione, una volta arrivato sul posto comincia a scaricare tutto l’ambaradan dal suo mulo e costruisce una vera e propria tenda sul posto, come a presidiare la zona di commercio: da quel momento cominceremo a beneficiare dei privilegi di quella data risorsa.

Ma naturalmente non ci sono solo cibo e legname, anche se nella prima età, quella antica, solo questi saranno disponibili. Col passaggio all’età classica, sarà possibile raccogliere anche il metallo, costruendo le miniere vicino alle montagne: il loro funzionamento è simile a quello delle falegnamerie. Inoltre si presenta un’altra importante risorsa: la conoscenza. Infatti sarà presto disponibile costruire delle Università, dove i dotti (massimo 7 per ogni università) siederanno e si scambieranno le proprie conoscenze, facendo salire il livello di sapere collettivo. Questo è necessario per ogni avanzamento, e più si va avanti nel tempo più è importante: per fare un esempio, nelle ultime fasi della partita, per costruire una bomba atomica sarà necessario, tra le altre cose, una conoscenza di oltre 2000, il che sta a rappresentare che, oltre agli studi alla base delle teorie nucleari, occorre avere molta conoscenza anche solo per costruire un’arma di tale portata.Con l’arrivo dell’Età Moderna, l’ultima risorsa fa capolino, che poi diventerà quella più importante: il petrolio. Infatti sulla mappa compariranno zone che sembrano delle enormi macchie d’olio; esse sono molto poche nella mappa, e su ognuna di esse ci si può installare solo una raffineria: per questo i potenziamenti sono importantissimi, perchè permettono di arrivare a raccogliere anche il 300% del petrolio originale (raffinazione, tecniche di trivellazione ecc.). Come ben sappiamo, oggigiorno tutte le macchine vanno a petrolio, e nelle ultime età di ogni partita, i cavalli lasceranno posto alle jeep, i cammelli di carovane ai furgoncini e i carri trainati ai camion. Senza contare carri armati e aeroplani, navi e sottomarini! Sì, questo RoN ha una varietà di unità decisamente impressionante, che cambiano come efficacia e forma fisica, ma che essenzialmente ricoprono sempre gli stessi ruoli, ossia che ognuno è forte contro un altro tipo e debole contro il terzo.

Mazzulare On Line Naturalmente, come in tutti i giochi di questo tipo, sarà una corsa contro il tempo per espandersi e fare quanti più upgrade possibili, in modo tale da arrivare là dove nessuno è mai giunto prima. Cioè all’ultima era. Infatti, nonostante l’impeccabile lavoro di gameplay eseguito dai Big Huge, la differenza di età si nota molto, soprattutto in passaggi delicati come dal Medioevo alla Polvere da sparo: mi sono trovato ad avere i Pretoriani Romani che morivano perchè uccisi dai fucilieri che erano talmente fuori dal loro raggio visivo che neanche si accorgevano di essere uccisi.Oppure un altro esempio può essere quando uno raggiunge l’età moderna, tutti in giro con carri armati e aeroplani, e magari il nemico ha a malapena i moschettieri a cavallo! inutile dire che per quanto i cavalieri ce la mettano tutta, il metallo pesante lo scalfiscono appena.Insomma, ancora una volta nel multiplayer sarà più la velocità di gioco a tenere le redini, piuttosto che altri aspetti. Per alleviare questo problema che da sempre facilita i giocatori bravi a discapito di quelli scarsi (che poi, stufi di prendere bastonate, o diventano altrettanto bravi o smettono di giocare online), la Big Huge Games ha posto una serie di regole per il multiplayer davvero interessanti: molte modalità di gioco differenti, con obiettivi che spaziano dalla conquista di una certa percentuale di territorio al possedimento di un numero di meraviglie alla distruzione della capitale nemica. Tutti i parametri ovviamente sono pienamente personalizzabili, e anche le statistiche di fine partita sono molto dettagliate, con un’interessante stima dei tasti utilizzati nel gioco che mi ha sbalordito: numero di clic sul mouse, numero di tasti di scelta rapida utilizzati, clic sulla minimappa e così via. Non avrei mai pensato che, distrattamente mentre giocavo, avrei potuto cliccare quasi 1000 volte il mouse, 100 volte sulla minimappa (questa proprio non me l’aspettavo, normalmente non la uso mai) e 250 volte gli hotkeys.

Quanto ci giocherò?Parecchio. Rise of Nations è un titolo coinvolgente, che più lo si gioca più lo si apprezza. Il single player, anche se manca di una trama coinvolgente come può essere quella di Arkantos, ha una modalità “Risikosa” veramente valida, che ci permette di non rigiocare mai la stessa partita, in quanto il computer cambia sempre tattica di conquista, e almeno sulla mappa varia continuamente. Una volta che inizia il gioco RTS, la solfa è sempre quella: capitale barricata e attacco, oppure agguato al campo nemico, oppure strenua difesa della città natale. Il single non offre un’esperienza di gioco memorabile, ma tuttavia non bisogna sminuire il grande lavoro di gameplay che permette di giocarlo più volte con buona varietà.

HARDWARE

Requisiti Minimi: Windows Xp/2000/Me/98 – 128 Mb Ram – Processore 500 Mhz – 800Mb spazio su HD – Scheda Video da 16 Mb con accelerazione 3D

MULTIPLAYER

In Lan e su Gamespy MatchMaking, configurazione completamente personalizzabile delle partite e dei criteri di vincita.Connessione 56k o superiore.

– Intelligenza artificiale elevata

– Idee originali

– Interessante modalità simil-Risiko

– Grafica sotto gli standard

– Manca una campagna single-player coinvolgente

– Poteva andare oltre l’età contemporanea

8.5

Un gioco programmato bene, con un’intelligenza artificiale di ottimo livello e uno stile di gioco molto bilanciato. Purtroppo alcune mancanze limitano l’esperienza ludica: la grafica risente molto di questi due anni di gestazione, e non è paragonabile ai due titoli che quest’anno l’hanno fatta da padroni: Warcraft III e Age of Mythology. Manca una “civilopedia” come Civilization e AoM ci avevano abituati, oppure altro difetto il fatto che non viene indicata precisamente la percentuale di energia rimasta per ogni truppa e l’unico modo di riprendere energia è con i presidi. Una costruzione “ospedale” avrebbe avuto molto più senso. Lievi difetti riscontrati ogni tanto (soldati che sparano e uccidono soldati alleati), ma nulla di non sistemabile con una buona patch. Tirando le somme, mancano alcuni accorgimenti ma il prodotto finale risulta molto buono.

Voto Recensione di Rise of Nations - Recensione


8.5

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