Recensione

Riding Spirits II

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a cura di Fabfab

Ritorna sulle nostre PS2 il secondo episodio del “Gran Turismo delle moto” di Capcom e il passo in avanti rispetto al predecessore è decisamente rilevante…

Un mondo di motoLa nomea che paragona il titolo Capcom al capolavoro di Poliphony è dovuta a tutta una serie di fattori: numerose modalità di gioco disponibili, centinaia di moto realmente esistenti tra cui scegliere e totalmente (o quasi) customizzabili.Le modalità di gioco incluse, innanzitutto, sono tra le più varie: l’Arcade permette di scegliere tra una semplice gara veloce, una sfida contro il tempo o di tentare di battere i record della pista, la Sfida VS permette di sfidare un amico (con possibilità di scelta tra split-screen orizzontale o verticale), la Sfida dei 100 ci vedrà impegnati a sfidare i 100 migliori piloti in gare contro uno o più avversari contemporaneamente per vincerli e sopravanzarli in classifica.Il cuore del gioco, tuttavia, risiede nella modalità Riding Spirits che, per intenderci, è la classica carriera: si comincia creando il proprio pilota (si può scegliere il sesso, la tuta, il casco e, ovviamente, la prima moto) e si disputano le prime gare in cilindrata 250. Già da subito potrete cominciare a personalizzare la vostra moto utilizzando il discreto capitale di partenza che poi dovrete rimpinguare partecipando alle gare e, possibilmente, vincendole! Naturalmente vincendo le gare ed accumulando un discreto capitale potrete sia sbloccare le competizioni successive che acquistare nuovi veicoli con cui parteciparvi.Dopo l’iniziale classe 250 (che funge un po’ da scuola guida, con moto lente e facilmente controllabili), come in GT, si può scegliere tra competizioni “generiche” oppure specifiche, in cui per gareggiare è necessario disporre di una moto con determinate caratteristiche (basate sul motore o la marca del mezzo).Il parco veicoli è impressionante, si parla di oltre 300 moto compresi scooter, supermotard e moto d’annata (per non parlare dei prototipi), e il bello è che questa volta ne sono state incluse moltissime italiane (in effetti il nostro paese è uno dei principali produttori a livello mondiale): i produttori inclusi sono Aprilia, Bimota, BMW, Cagiva, Honda, HRC, Ducati, Husaberg, Husqvarna, Kawasaki, KTM, Moriwaki, MV, Suzuki, Triumph, Yamaha e Yoshmura ed anche l’equipaggiamento acquistabile è tutto rigorosamente di marca!Nella modalità carriera, inoltre, avrete a disposizione il vostro Garage, in cui cambiare moto o abbigliamento, i Rivenditori, i Motoricambi e il Centro Scambi per poter acquistare nuovi mezzi, nuovi equipaggiamenti, pezzi di ricambio ed accessori per le moto ed, eventualmente, per rivendere quello di cui non avete più bisogno.

Motori in pistaIl modello di guida è decisamente orientato verso la simulazione, il che in sostanza significa che risulta estremamente appagante padroneggiare appieno i veicoli e tagliare per primi il traguardo, ma occorrerà parecchia pratica prima di poterlo fare.Durante le prime gare cadere rovinosamente a causa di escursioni fuoripista e tirare dritti contro il muretto di protezione nelle curve più impegnative diventerà quasi un’abitudine: per tale ragione, almeno all’inizio, è consigliabile avvalersi di tutti gli aiuti forniti dal gioco come la frenata assistita, la disabilitazione delle cadute (che vale solo per i fuoripista) e lo spostamento automatico del baricentro del pilota.Inoltre pur se non è affatto obbligatorio per gareggiare, è cosa buona e giusta perdere un po’ di tempo per frequentare la scuola guida messa a disposizione dal gioco, in modo da apprendere se non altro le basi per guidare il vostro mezzo; una volta imparato come frenare, come impostare le curve e spostare il baricentro del pilota avrete fatto un notevole passo in avanti, ma non potrete comunque rilassarvi perchè il comportamento su pista di ogni tipologia di moto è stato accuratamente riprodotto e dunque ogni volta che cambiate mezzo, dovrete, in qualche modo, imparare a conoscerne le caratteristiche prima di poterlo sfruttare al meglio.Le piste disponibili sono sufficientemente varie e sempre divertenti da percorrere e spaziano da circuiti realmente esistenti (l’immarcescibile Suzuka, giusto per citarne uno) a percorsi cittadini o sullo sterrato completamente inventati; lo stesso dicasi per le competizioni, prive di licenze ufficiali ma proprio per questo in grado di offrire una scelta ed una varietà invidiabili.

Tecnicamente parlando…L’aspetto tecnico è, purtroppo, il vero punto debole del titolo Capcom: pur riproducendo fedelmente le fattezze delle moto coinvolte, l’impressone generale è quella di una certa povertà, sia nel dettaglio dei mezzi (apprezzabile, comunque, il fatto che le modifiche apportate su di esso siano visibili durante la gara), che nella realizzazione del pilota (invero piuttosto rigido nella postura) e degli ambienti. L’aliasing raggiunge livelli di guardia (leggi: così tante scalettature non se ne vedevano da parecchio) ed la sensazione di velocità, anche con le moto più potenti, non è proprio il massimo.Nella media l’IA dei piloti avversari, che, come visto in altri titoli, si limitano a seguire la loro traiettoria ideale infischiandosene della nostra presenza: se non altro gli scontri fortuiti sono meno numerosi di quanto ci si potrebbe attendere. Piuttosto deludente anche il replay delle gare, al punto che difficilmente avrete voglia di rivedere anche la vostra vittoria più sofferta e sudata.Assolutamente inascoltabile la colonna sonora, che disabiliterete quanto prima, mentre appare altalenante la resa del rombo delle moto, convincente in molti casi, molto meno in altri…La longevità, infine, è garantita dall’alto tasso di sfida (specie all’inizio: sono inoltre selezionabili più livelli di difficoltà), dall’elevato numero di competizioni disponibili e dall’inclusione di un buon multiplayer.

– Un’incredibile quantità di moto a disposizione

– Modalità carriera lunga e appagante

– Impostazione realistica del sistema di guida

– All’inizio potrebbe apparire frustrante

– Tecnicamente migliorabile

– Mancato supporto dell’on-line

7.7

Riding Spirits II può essere a ragione definito come il GT delle moto se si prende a paragone la quantità di competizioni e di mezzi disponibili ed il sistema di guida improntato al realismo: dove però il titolo Capcom perde punti è nel comparto tecnico, piuttosto anonimo e scialbo. Il titolo rimane comunque più che valido e consigliatissimo agli amanti delle due ruote alla ricerca di un prodotto improntato al realismo piuttosto che alla spettacolarità…

Voto Recensione di Riding Spirits II - Recensione


7.7

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