Recensione

Ridge Racers

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a cura di Okami

Ridge Racers è la punta di diamante nella lineup che Sony propone per il lancio della nuova piattaforma portatile, la PSP.Fino a metà novembre non era chiaro se Namco sarebbe stata in condizione di pubblicare il titolo in tempo per il lancio della console, tanto che è ipotizzabile un “intervento” sul filo di lana da parte di Sony. RR era infatti il gioco più promettente, anche grazie ad una reputazione consolidata negli anni e solo minimamente scalfita dagli ultimi due episodi (Ridge Racer V e R-Racing).

Un passo indietroRidge Racers nasce nel 1994 come risposta a Virtua Racing (Sega). La reazione dei giocatori da sala, stirpe ormai in estinzione, è incredula. Mentre Sega muove i primi passi nel nuovo mondo tridimensionale, Namco fa uscire un titolo che sconvolge completamente il concetto di gioco di guida. Il gap è talmente evidente da costringere Sega a correre ai ripari con il meraviglioso Daytona USA.Nel frattempo si avvicina la data di uscita della prima console Sony: la PSX (PlayStation). Per Sony è chiaro che sia necessario controbattere a Sega colpo per colpo, e dato che per Saturn sono previsti Daytona e Virtua Fighter, Sony risponde con Tohshinden (che ai tempi fu recensito da una rivista italiana con il punteggio di 105%) e Ridge Racers.Vedere i due giochi in negozio è stata un’esperienza indimenticabile: i prodotti al lancio del Saturn erano tutt’altro che perfetti (Gale Racer e Virtua Fighter) mentre i due Sony lasciavano a bocca aperta.Al primo episodio (si vocifera che Namco abbia ricevuto i kit di sviluppo solo sei mesi prima della pubblicazione del gioco) ne sono seguiti tre su PSX (Revolution, Rage Racer e R4), uno su PS2 (il mediocre RR5) e uno spin-off uscito per GC, PS2 e XB (R-Racing // racing evolution in Giappone). Ridge Racers è stato convertito anche per N64 e recentemente per NintendoDS.

Il presenteOvviamente è lecito aspettarsi molto da questo titolo il quale ha due compiti non facili. Non solo deve ripetere il successo dei primi episodi della serie, ma si deve anche affrancare dai recenti insuccessi. Da quando hanno preso piede i simulatori di guida (1998 – Gran Turismo) i giochi arcade come Ridge Racer sono stati relegati in una nicchia. Namco ha quindi cercato la convergenza ottenendo però solo una contaminazione all’interno della categoria.Ridge Racers rispecchia la filosofia originale della serie, è un gioco di guida assolutamente arcade senza la minima velleità simulativa. Chi ha giocato al primo episodio ricorderà la possibilità di affrontare curve e tornanti derapando nella direzione opposta: anche stavolta è possibile.

Tutti in pista!Al momento del caricamento ci si trova di fronte il solito retrogame Namco, in questo caso New Rally X. Prima di premere Select per passare al gioco vero e proprio è il caso di cercare di superare il punteggio di 50.000 per sbloccare la versione poligonale della macchina.La presentazione del gioco è impressionante: un filmato in FMV mostra le evoluzioni di una delle vetture disponibili nel gioco inframmezzate alla rediviva Reiko Nagase.Anche i menu sono curatissimi e comprendono vari layer animati. Il primo ramo dei menu è in lingua inglese, quindi non è difficile districarvisi.Il gioco propone 24 piste (o meglio 12 disponibili anche in versione Reverse). Tutti i percorsi provengono dalle versioni “storiche” della saga e sono stati adattati alla nuova piattaforma.Difficilmente si può essere preparati a tanto: all’avvio della prima gara ci vuole del tempo per riprendersi dall’impatto grafico. La resa è nettamente superiore alla PS1 e si avvicina notevolmente alla PS2. Per i concorrenti è stato mantenuto l’effetto di “trascinamento” delle luci posteriori introdotto con R4 e in questo caso affiancato da un non perfetto trascinamento del contorno della macchina. Per quanto possa sembrare un bug, è utile per vedere un avversario a distanza.La velocità di gioco, che all’inizio può sembrare bassa, cresce notevolmente con l’aumentare del livello di difficoltà.I modelli delle macchine sono molto curati, e sfoggiano ottimi effetti di environment mapping (il percorso e le luci si riflettono sulla carrozzeria).Nei limiti della serie l’AI degli avversari è stata affinata, e spesso ci si trova ad imprecare contro un concorrente che ha appena stretto la traiettoria per bloccare un sorpasso.

Take me to the ball gameUn gran lavoro è stato fatto in direzione della portabilità del gioco. Per questo si intende non la possibilità di convertirlo per altre piattaforme, ma la possibilità di utilizzarlo in contesti diversi da quello casalingo. Il risultato è ottimo: per quanto le gare non siano mai particolarmente lunghe (si arriva ad un massimo di otto minuti circa) è sempre possibile mettere il gioco in pausa e la console in sleep, ad esempio per salire o scendere dalla metro. Nel malaugurato caso in cui la batteria si dovesse scaricare nel bel mezzo della gara, poi, la console si occupa di tutto. Il giocatore deve solo riprendere la partita da dove è stata interrotta.

Relight my fireIl sonoro non è mai stato eccezionale nella serie: il rombo dei motori è comunque ben campionato ma cambia di poco fra un modello e l’altro (a differenza ad esempio di GT). Le musiche disponibili sono quasi troppe, si ha l’imbarazzo della scelta. Ai temi classici ne sono stati aggiunti parecchi completamente nuovi o remixati. Resta la possibilità di escludere del tutto il sottofondo musicale per risparmiare la batteria o per chi preferisca sentire solo la macchina. Buona anche la separazione stereo: in alcuni casi quali le sfide con Angelus e Crinale (le storiche Angel e Devil car) è possibile evitare di essere sorpassati prestando attenzione alla direzione da cui sopraggiunge l’avversario.

– Grafica inarrivabile

– Giocabilità immediata

– Ottima “traduzione” su console portatile

– Alcune opzioni in giapponese

– Multiplayer solo con più copie del gioco

8.5

Ridge Racers si conferma killer application per PSP e lascia ben sperare per il futuro della console specialmente se paragonato alla versione per DS. La serie ha raggiunto la maturità, in questo episodio alla proverbiale immediatezza dei giochi arcade si affianca la possibilità di crescita (superando i campionati si liberano nuove piste e nuove vetture) che garantisce una discreta longevità. Chi lo acquista sicuramente continuerà a giocare anche dopo aver sbloccato tutti i percorsi e le auto. Il gioco in rete (testato in due) non mostra difetti a parte il fatto che se un giocatore mette in pausa gli altri possono continuare tranquillamente.

Insomma, un acquisto indispensabile per chiunque abbia una PSP (e forse da solo motivo sufficiente per comprarne una).

Voto Recensione di Ridge Racers - Recensione


8.5

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