Resident Evil Rebirth
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a cura di Massimo
Diario di Bordo, Data Astrale 1996, una nuova “potente” console sta raccogliendo consensi in tutto il mondo, grazie alla sua rivoluzionaria (per l’epoca) tecnologia che prevede l’uso del supporto Cd per i giochi (vabbè, pure il Saturn, il Neo Geo avevano quel supporto) e una grafica che si avvicina parecchio alle produzioni da sala giochi del momento. E’ la PSX della Sony, destinata da li a poco a sconvolgere per sempre, in positivo, il concetto e il mercato delle console e dei videogiochi in generale. Fra le sue produzioni principali, che segneranno una svolta notevole in un certo modo cinematografico di concepire i giochi, c’è un titolo un pò particolare, diciamo. Questo gioco non rientra infatti in un genere specifico. Non è un gioco d’azione, ma allo stesso momento lo è, non è uno sparatutto, ma a tratti lo è. Ma allora? Allora venne coniato un termine divenuto poi di uso comune per tutti gli utenti di console e gli addetti ai lavori: Survival Horror. Un termine cioè che stà ad indicare tutti quei giochi, e questo in particolare, in cui lo scopo principale del gameplay non è solo quello di blastare ogni forma di “vita” (si fa per dire…) nemica e risolvere enigmi, ma quello di sopravvivere e fuggire! Per la prima volta un gioco veniva concepito in modo diverso dal solito: non si dovevano uccidere tutti i mostri sullo schermo per procedere nell’avventura, ma si poteva evitarli, fuggire. Quello che importava era vivere. Tutto, dagli enigmi agli scontri con i nemici, erano realizzati al solo scopo di creare ostacoli ai videogiocatori senza però imporgli massacri virtuali come bonus stage (più nemici uccidi più punti fai) o termine ultimo di completamento dell’area. Quel GIOCO, che come si sarà intuito da questa e da altri miei lavori (preview e recensioni), è il mio preferito al pari di Winning Eleven e Final Fantasy, è Resident Evil.
Benvenuti in casa Spencer…Raccoon City è una tranquilla cittadina nel West degli Stati Uniti, situata nei pressi di uno splendido bosco che in estate e nella bella stagione è meta di turisti ed escursionisti provenienti da ogni parte d’America. L’economia della città è incentratta principalmente sul turismo e sulla produzione e raffinazione di materie prime per l’energia da parte di una multinazionale che da qualche anno ha aperto in città una propria sede dando lavoro e benessere agli abitanti di Raccoon. Il nome di questa multinazionale è Umbrella Corporation… La Umbrella Co. ha acquistato una villa poco fuori città, la villa degli Spencer, una antica famiglia ecc, che la Company ha adibito a foresteria per i suoi alti quadri in trasferta e per i suoi scienziati. qualcuno vocifera che collegato alla villa da un passaggio sotterraneo ci sia u laboratori segreto dove vengono compiuti strani esperimenti genetici. ma le alte sfere hanno sempre negato così come le autorità. Tuttavia la gente per le vie di Raccoon parla sempre più di misteriose figure che appaiono fra gli alberi del vicino bosco, simili a spiriti che sgattaiolano veloci nel buio della boscaglia. Ad alimentare quelle che per la stampa sono solo leggende metropolitane, frutto della fantasia di alcuni buontemponi, ci si mettono le segnalazioni di un gruppo di escursionisti che denunciano la presenza fra i monti di strani lupi che aggrediscono senza alcun apparente motivo gli esseri umani. Dopo la sparizione di alcuni turisti sulle montagne nei pressi della cittadina di Raccoon City, il Dipartimento della Polizia locale, decide finalmente di agire e di inviare una squadra di agenti del reparto speciale S.T.A.R.S ( Special Tactics And Rescue Squad ), un gruppo fondato a New York per fronteggiare le associazioni terroristiche e le grosse organizzazioni criminali. Il B.R.A.V.O. Team, uno dei due reparti che compongono la squadra, si reca sul luogo dove erano stati visti per l’ultima volta, cioè nella parte settentrionale della foresta di Raccoon, alcuni campeggiatori di cui si sono perse le tracce. Purtroppo, subito dopo il decollo, viene perso il contatto con l’elicottero. Il secondo gruppo della S.T.A.R.S, l’A.L.P.H.A. Team viene inviato allora a localizzare il B.R.A.V.O. Team e a riportare la situazione sotto controllo, se necessario. Ma una volta atterrati in prossimità dei resti dell’elicottero dei loro colleghi, precipitato, gli agenti subiscono l’attacco di misteriosi quanto aggressivi “lupi” (in realtà cani mutati) che uccidono uno di loro, e costringono alla fuga il pauroso pilota dell’elicottero, Brad Vickers, che lascia sul posto i compagni e vola via. Il capo del gruppo, il capitano Wesker, nota una villa in lontananza e ordina ai suoi uomini di cercare rifugio all’interno dell’abitazione. Ma gli agenti non sanno che quella casa si rivelerà una terribile trappola… Mentre i poliziotti, Chris Redfield, Jill Valentine, Barry Burton e Albert Wesker scoprono gli orrori che si celano nella villa (anche se il capitano, come si scoprirà nel corso dell’avventura, sapeva già tutto), Brad fa rapporto via radio alle autorità sull’accaduto, e preso dal rimorso, spegne il collegamento radio con Brian Irons, l’ambiguo capo della Polizia di Raccoon che gli intimava di rientrare alla base, e cambia rotta in direzione del luogo dove ha lasciato gli amici, fiducioso di ritrovarli ancora in vita.
ZombiPartiamo subito da una considerazione importante: questo “Rebirth”, da noi però chiamato semplicemente Resident Evil, come l’originale, NON è solo un remake del vecchio RE. Vi posso garantire che da quello che ho visto finora, e sono già, credo, a buon punto nell’avventura con Chris, almeno il 70% del gioco è completamente diverso dal capostipite, sia per l’aggiunta di nuovi scenari (la casa è molto più grande dell’originale titolo) e mostri (come gli zombi “berserk”, cioè più veloci e furiosi di quelli normali, un pò come i morti viventi di certi film di Fulci, vedi Zombi 3, o i Demoni dell’omonima pellicola di Lamberto Bava), sia per la disposizione stessa di oggetti e nemici. La trama sostanzialmente è la stessa, anche se ha subito cambiamenti al corso degli eventi, in modo da poter inserire, ripeto, nuovi scenari, nuovi personaggi e nuovi elementi atti a non annoiare con una sensazione di “già visto”, i vecchi possessori di PSX o Pc che hanno già giocato all’originale prima che la serie passasse al Cubo. Mikami ne ha poi voluto approfittarne per inserire dei tocchi di classe. Stanco di metterci paura solo (!) con gli assalti di mostri di ogni tipo, ha pensato bene di rendere anche l’atmosfera angosciante. Fuori della villa si è scatenato un temporale, e in alcune aree della casa manca la corrente e perfino la luce delle candele. Ebbene, immaginate di entrare in una stanza in queste condizioni e di vedere filtrare dalla finestra solo un pò di luce lunare, e che improvvisamente, un lampo, illumini la stanza svelando un cadavere per terra. Da brividi, eh? Il tuono successivo vi farebbe innervosire di più vista la già alta tensione. Se poi il morto per terra non è poi così… morto e striscia verso di voi perchè ha deciso di utilizzarvi come cena, il gioco è fatto. Anche il gameplay è mutato parecchio, grazie alle nuove animazioni, molto più fluide e realistiche, e ad un nuovo sistema di calcolo degli impatti fisici, al punto che ora ad esempio il fucile lo potrete usare come clava o come elemento protettivo a mò di scudo fra voi e il nemico, e anche il coltello, di solito accessorio semi-inutile, avrà il suo bravo utilizzo, al punto che se lo conficcate in testa allo zombi di turno gli rimarrà fra le carni mentre avanza verso di voi (!). I cari non morti sono più “vitali” (che poetico gioco di parole…) che mai, e soprattutto, mooolto più numerosi e affamati, inoltre tendono più del passato ad aggredirvi in massa e a sbucare da dove meno ve lo aspettate, anche sfondando le porte. Il resto invece, è sostanzialmente simile. Il giocatore ancora una volta potrà scegliere all’inizio se indossare i panni di Chris Redfield o Jill Valentine, due membri del gruppo Alpha, e fuggire all’interno della Spencer Mansion (dopo uno spettacolare filmato che a tratti ricorda Aliens). Chris e Jill dovranno risolvere enigmi e naturalmente sopravvivere ai continui attacchi portati dalle varie creature mostruose: i terribili hunter, gli zombi, dobermann mutati, corvi, api assassine, serpenti, ragni, squal saranno lì come sempre ad ad attendere il “fortunato” giocatore dietro ad ogni angolo, coadiuvati da nuovi esseri. Fortuna che ancora una volta potremo fare affidamento sul solito fornito arsenale comprensivo di fucile, magnum, etc. E qui segnalo altre grandi novità: oltre alle armi offensive ci sono pure quelle di difesa! Infatti, Chris e Jill, durante la loro avventura, avranno modo di trovare ogni tanto delle armi denominate “Defense item”, tali armi comprendono i soliti coltelli (oggetti comunemente rintracciabili ed utilizzabili da entrambi i personaggi), un “Portable Elettro-Shock”(utilizzato da Jill per infondere una poderosa scossa agli avversari) ed infine dei piccoli ordigni esplosivi ad esclusivo appannaggio di Chris (si infilano nelle fauci degli e zombi e con colpo di pistola sparato alla bomba gli farete esplodere letteralmente la testa!). Questi oggetti entrano in funzione in automatico, semplicemente selezionando l’arma di difesa nell’apposita sezione del menù di status. Così se veniamo attaccati all’improvviso da nemico, entrerà subito in funzione l’auto difesa, quindi se nel menù avremo selezionato il pugnale, vedremo prontamente il nostro eroe di turno estrarlo per conficcarlo con decisione nel cranio del malcapitato zombi. Ovviamente in base al personaggio scelto, l’avventura subirà alcune variazioni, e rigiocandolo si potranno sbloccare nuove modalità e armi. Altra novità è costituita, come accennato, ai nuovi zombi. In pratica ora i non morti che fate fuori DOVRETE BRUCIARLI! Altrimenti rimarranno per terra e quanto prima torneranno in vita però molto più veloci e feroci di prima… Per far ciò avrete a disposizione un piccolo contenitore che potrete riempire di cherosene da appositi bidoni, per poi gettarlo sui corpi dei cadaveri dandogli fuoco con l’accendino.
PersonaggiGli invitati al banchetto della Umbrella:
Chris Redfield: Ex Top Gun dell’Aviazione USA, Chris è il protagonista maschile del gioco. E’ il più onesto ed abile membro dell’A.L.P.H.A. team della S.T.A.R.S.
Jill Valentine: è la protagonista femminile. Intelligente, astuta e dotata di una grande forza di volontà, è la fidanzatina di Chris…
Rebecca Chambers: La più giovane della squadra B.R.A.V.O.. Ad appena 18 anni è la “crocerossina” del gruppo e queste sue doti e conoscenze mediche la aiuteranno parecchio a salvare la pelle a Chris.
Barry Burton: Esperto in esplosivi ed armi, Barry è sposato ed ha una bambina. Viene ricattato da Wesker, ma il suo alto senso del dovere e l’amicizia nei confronti di Jill e Chris lo aiuteranno a superare ogni timore.
Albert “Albertone” Wesker: Il “carognone con i Rayban”. Capitano della S.T.A.R.S, lo sanno oramai pure su Marte che è in realtà un traditore al servizio della Umbrella…
Brad Vickers: Abile pilota di elicotteri. Non è famoso fra i suoi colleghi per il coraggio. Ed infatti dimostra subito la sua pavità fuggendo con il velivolo della S.T.A.R.S e lasciando soli i suoi compagni nel bosco.
Joseph Frost: Lo sfortunato esperto di veicoli di ogni tipo, neo-promosso da Wesker dal team B.R.A.V.O. al team A.L.P.H.A., muore sbranato da un cane zombi nel filmato iniziale…
B.R.A.V.O Team: sono tanti, per cui ve li segnalo in blocco (tanto poi sono quasi tutti morti), Enrico Marini, il “capo”, Richard Aiken, Forest Speyer, Kenneth Sullivan (e la superstite Rebecca Chambers).
Umbrella Corporation: la Multinazionale dedita alla produzione di farmaci e combustibili, in realtà Compagnia senza scrupoli che progetta armi batteriologiche e genetiche.
Grafica & AudioDetto quindi della trama e delle sue novità, del gameplay e dei personaggi, passiamo ad altri aspetti del gioco. La grafica ad esempio. Credetemi, e sono anni (e anni…) che gioco e rigioco con tutto ciò che mi capita, dal Sega Master System all’Amiga, dal SuperNes alla PlayStation, dal Dreamcast alla PS2, al Pc, se vi dico che non ho mai visto in vita mia nulla di simile ! Mai come in questo caso, la definizione di “grafica fotorealistica” calza a pennello. La Capcom ha fatto un lavoro mostruoso a livello di texture. Le texture, per chi non lo sapesse, sono la “pelle” dei poligoni, quel “rivestimento” che possiamo ad esempio ammirare nei volti dei calciatori di Fifa 2002 della PS2, o in quelle dei personaggi di Doom 3, o ancora nei paesaggi spettacolari di Shenmue su Dreamcast. Ora, più “strati” di texture riesci ad utilizzare, maggiore livello di dettaglio grafico riesci a raggiungere. Per fare questo però, occorre una grande potenza di calcolo, e soprattutto una grande memoria video. La memoria video è infatti la componente che permette ad una console di “tenere” su schermo, tutto ciò che viene prodotto dal chip della console (poligoni, esplosioni, effetti, fondali, personagggi, etc). Ebbene, grazie alla Nintendo, i programmatori Capcom hanno potuto usufruire di un tipo di memoria molto più potente e performante della comune DRAM, con notevoli vantaggi in fatto di velocità di gestione dei calcoli. Questo aspetto, unita all’inedito metodo di compressione delle texture, denominato S3 Texture Decompression, fanno la differenza. Utilizzando questo sistema si raggiungono facilmente rapporti di compressione di 6:1, ciò significa che le texture occuperanno meno spazio nella ram della console, con evidenti vantaggi per la gestione di tutti gli altri effetti grafici, che, come avrete capito, di ram hanno davvero bisogno. Quindi, facendo un paio di conti, se nella ram vengono memorizzati 10 megabyte di texture, teoricamente su schermo potranno esserne visualizzate sino all’equivalente di 60 megabyte di texture! Questo ha fatto si che la Capcom avesse la possibilità di inserire tantissime texture in alta risoluzione tali da rendere tutto, dai protagonisti agli zombi, dalle pareti ai minimi dettagli, come bottiglie o piante, praticamente identici alle loro controparti reali (ammessso che gli zombi esistano, ovviamente…). A rendere il tutto più convincente e fantastico (oltrechè, ripeto, realissimo), ci ha pensato poi il chip grafico della consollona Nintendo che è in grado di generare un enorme quantità di effetti in tempo reale. Tutto, dall’acqua per terra che sgorga da un tubo rotto o fuoriuscita da una bottiglia fracassata per terra, agli effetti di luce (guardate ad esempio le fiamme delle candele o del caminetto, sono VERE), sembrano essere state prese e messe li da un film. L’audio è degno delle migliori produzioni horror hollywoodiane. Il doppiaggio è stato rifatto da zero, con l’inserimento di nuovi dialoghi ed una correzione dei precedenti che a detta di Mikami “erano troppo infantili e non in linea con la realtà vissuta dai protagonisti”. I lamenti degli zombi, il loro rantolare per la fame sono certamente stati campionati, come già in passato, dai film del Maestro George Romero, mentre le musiche, quasi tutte rifatte da zero o comunque ricampionate, svolgonono egregiamente il loro dovere, “regalando” al videogiocatore la giusta dose di tensione e paura che ci si aspetta da questo genere di avventure. Il tutto nello splendore della qualità Dolby Surround (con gli accessori opportuni).
E’ Resident Evil
Grafica, audio e atmosfera fantastici (mai visti prima)
Ottimo adattamento dei nuovi scenari ai vecchi
Grandissimo gioco…
Le porte nei caricamenti…
Qualche lieve difettuccio nella gestione dei poligoni (compenetrazione)
Meccanica di gioco abbastanza simile ai precedenti
9
Commento
Altro che minestra riscaldata! Resident Evil è un gioco praticamente nuovo. L’aggiunta di scenari, ambienti e situazioni inedite, di una grafica e di una atmosfera da urlo, hanno reso questo titolo molto di più che un semplice remake. La Capcom è riuscita a creare un engine grafico spaventoso, ai limiti del foto realismo, e lo ha saputo sapientemente mixare con la trama, i colpi di scena e i personaggi dell’episodio originale creando un autentico gioiello, un capolavoro assoluto da non fare mancare ASSOLUTAMENTE nella vostra raccolta personale di giochi. Come detto in passato per Silent Hill 2, Winning Eleven e Final Fantasy, da solo, RE, questo RE, vale l’acquisto di una console.
Voto Recensione di Resident Evil Rebirth - Recensione
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