Nell’ormai lontano 2 ottobre 2012 arrivò sul mercato PS3 e Xbox 360 l’attesissimo capitolo di
Capcom:
Resident Evil 6. La software house giapponese lo presentò come un prodotto ricco di novità e contenuti, con la promessa che il gioco fosse in grado di soddisfare sia gli amanti dello stile horror originale della saga, sia quelli che avevano accolto a braccia aperte il cambio di direzione più action introdotto nel quarto capitolo e confermato con il quinto. In realtà quello che il gioco offrì fu però per molti versi non all’altezza delle aspettative e divise il pubblico e la stampa a metà.
Resident Evil 6 è infatti un gioco con grandi pregi e altrettanti incredibili (in senso letterale) difetti. Il gioco offre una miriade di contenuti: ben quattro campagne distinte che vi intratterranno per più di 25 ore, una modalità cooperativa, diverse modalità online. Le campagne vi immergeranno in una storia intrecciata, affrontata attraverso i vari punti di vista dei celebri personaggi della saga e le modalità online saranno pane per i denti di coloro che vorranno migliorasi nella tecnica o semplicemente passare una serata con gli amici.
Si potrebbero spendere moltissime righe spiegando perché il gioco funziona o meno, da un level design talvolta forzato a sequenze action strabilianti, ma per questo, in fin dei conti, c’è già la vecchia
recensione.
Uno sparatutto con gli zombie
Cercando di inquadrarlo brevemente si può dire che il gioco nel suo complesso riesce ad intrattenere, soprattutto se lo si prende con lo spirito giusto. Dovete aspettarvi una versione zombie di uno sparattutto tripla A, non un horror introspettivo da giocare con l’ansia di aver già sparato gli ultimi 3 proiettili contro “quello zombie che ancora cammina”. È oggettivo: offre davvero molte ore di gioco, moltissime ambientazioni differenti e qualche chicca che è in grado di stupire. Le fasi più action sono emozionanti tanto quanto sono noiose e banali le fasi puzzle con gli enigmi. Le sparatorie contro boss giganteschi, invece, sono davvero i momenti in cui il titolo riesce a dare il meglio di sé. Tuttavia, i diversi aspetti negativi che ci accompagnano durante tutto il gioco possono davvero farci travisare l’esperienza complessiva, giustamente. Il gioco originale presentava diverse lacune dal punto di vista grafico e in generale aveva alti e bassi, come se non fosse stato curato con la dovuta attenzione. Oggi, noi abbiamo sotto mano la versione Remaster PS4 e siamo curiosi di scoprire se tutte quelle sviste grafiche, quei difetti, quelle mancanze un po’ insolite, sono state sistemate con questa nuova versione HD: un remaster era l’occasione d’oro per riscattarsi e rendere giustizia almeno graficamente ad un titolo che comunque non è invecchiato molto bene.
HD è meglio?
Nel marzo del 2013
Capcom provò a colmare quelle lacune con la
versione PC ma alla fine fu un porting per molti versi insoddisfacente. I problemi grafici più gravi erano principalmente relativi alla presenza di molte texture sfocate e a bassa risoluzione, talvolta anche messe bene in primo piano durante qualche intermezzo animato e non corrette in occasione del porting. Questi problemi irrisolti tornano in tutto il loro splendore in HD nella versione PS4 e Xbox One. Ora potrete ammirare quelle texture sbiadite in 1920×1080! Altri problemi, relativi alla sincronia del doppiaggio italiano e a qualche glitch luminoso (perlopiù riflessi impazziti), ci lasciano un ulteriore sorriso amaro. William Bacon, Senior Director of Digital Platforms di Capcom aveva svelato prima dell’uscita del remaster che la versione PS4 sarebbe stata pari a quella PC e ad un primo sguardo è così: effettivamente il gioco gira a 1080p e 60 fps fissi sulla console di Sony.
Dopo un attento confronto però il verdetto è che le due versioni non sono uguali, e addirittura la versione PC risulta ancora, a distanza di 3 anni dalla sua uscita, migliore del remaster. Nella versione PS4 notiamo che il filtro antialiasing non è presente su tutto lo scenario e sembra essere concentrato solo sui dettagli relativi ai personaggi. Inoltre, il motion blur è molto più spinto nella versione remaster e in generale il gioco presenta una luminosità più bassa e cupa, togliendo dettaglio alla scena senza però aggiungere niente all’atmosfera. La lista non è finita: in occasione dell’arrivo sulle console di ultima generazione non è stato nemmeno ricalibrato l’audio e i dialoghi sono spesso molto più bassi di qualunque altro suono presente nella scena, rendendoci difficile e fastidioso l’ascolto. In definitiva possiamo affermare che, alla luce di queste caratteristiche tecniche, questa remaster HD non è la versione rifinita e finalmente sistemata che speravamo di giocare.
Un prezzo invitante
Resident Evil 6 HD Remaster arriva però con anche dei lati positivi: tutti i dlc e gli aggiornamenti delle versioni precedenti sono stati integrati fin da subito in questa versione, in particolare l’importante modifica relativa alla telecamera troppo vicina al personaggio durante il gameplay. Anche il prezzo è un buon cavallo di battaglia. Diciamo che, abbassandolo, il gioco comincia a diventare più invitante se sapete che cosa state per acquistare. Il prezzo attuale è di 19.99€ e questa cifra ci lascia un po’ col dubbio. Da un lato possiamo dire che Resident Evil 6 non sia un capolavoro e forse potremmo investire questi soldi in qualche titolo (magari indipendente) che ci regali un’esperienza di gioco nel complesso più curata. Dall’altro è altrettanto vero che il gioco offre molti contenuti e può intrattenere per diverse ore, soprattutto nelle modalità online. Tutto dipende insomma dallo spirito con cui farete l’acquisto.