Remothered: Tormented Fathers è un videogioco horror tutto italiano, diretto da Chris Darril e sviluppato dai ragazzi di Stormind Games. Si tratta del primo capitolo di una trilogia creata con lo scopo di ridare lustro a un genere che in questi anni si è leggermente eclissato. La storia racconterà l’avventura di Rosemary Reed, protagonista femminile ispirata alla celebre Jodie Foster con una spruzzatina di Gillian Anderson, intenta a risolvere il caso che aleggia attorno alla misteriosa scomparsa di Celeste, figlia dell’ancor più misterioso notaio Felton. Per risolvere l’enigma, Rosemary farà visita al Dottor Felton, recandosi nella sua immensa e angusta villa; ciò che ne scaturisce è una spirale di intrighi e appassionati segreti, legati a doppio filo con l’ambigua vecchia attività di Felton. Remothered offre un’esperienza appassionante e appagante: scopriamone pregi e difetti nella nostra recensione.
Remothered si presenta come un gioco in terza persona, dove l’ambiente, gli oggetti e la necessità di non farsi scoprire dai nemici sono i protagonisti assoluti di un gameplay quasi vecchio stile, con una difficoltà media abbastanza alta che trova il suo culmine nella parte finale del titolo. La magione del Dr. Felton è un setting intrigante, terrificante e stimolante: il cuore dell’esperienza risiede principalmente nell’esplorazione e nell’investigazione fondamentale a risolvere tutti gli enigmi che il gioco di Stormind vi metterà di fronte. La narrativa, ritmata e curata, vi trasporterà all’interno di una storia dai risvolti inaspettati e che vi spingeranno a terminare Remothered tutto d’un fiato.
La durata dell’avventura è abbastanza variabile, nel senso che potete decidere come procedere: se scegliete di andare spediti, vi basteranno poche ore per terminare il tutto, ma vi consigliamo caldamente di prendervi del tempo per andare a scoprire tutti i documenti che espandono la mitologia del gioco e che al contempo vi faranno godere di un design da non sottovalutare. Remothered è infatti una piccola perla dal punto di vista estetico: tecnicamente stabile e ben rifinito, v’immergerà totalmente nell’angosciante odissea di Rosemary, alla scoperta dei raccapricianti segreti di una famiglia che rimarrà impressa nella vostra memoria. Se esplorare e approfondire sono dunque attività imprescindibili, anche prendere confidenza con i controlli potrà fare la differenza: nella villa infatti dovrete sfuggire alla minaccia di Felton e di altri inquietanti personaggi che compiono ronde costanti, utili a scoprirvi e uccidervi. Voi, al contario, non potrete ferirli a morte, per questo fuggire efficacemente sarà la vera sfida. L’intelligenza artificiale è credibile e nel corso di questi mesi è stata indubbiamente rifinita, grazie a piccoli accorgimenti che rendono tutto quanto più difficile e credibile. Non ci sono infatti fasi scriptate o indotte forzatamente; aggirarvi all’interno dell’edificio richiederà attenzione e discrezione, altrimenti verrete facilmente individuati e uccisi mediante piccole scene d’intermezzo tutte da gustare. Non pensate quindi di poter semplicemente correre qua e la: raccogliete quanti più oggetti possibili e utilizzateli a vostro favore; un po’ di pratica sarà ovviamente necessaria, ma non ve ne pentirete. Giocarlo con cuffie in grado di fornirvi un ottimo feedback audio è assolutamente consigliato, il comparto sonoro è infatti stato pensato per darvi una percezione costante di ciò che accade intorno a voi, in modo da poter ascoltare ogni rumore o scricchiolio di qualche trave pericolante.
Giocare Remothered è stato indubbiamente divertente: manca una parte introduttiva per farvi prendere confidenza con gameplay e interfaccia, ma le basi solide e non troppo complesse vi entreranno facilmente in testa. Il sistema di gioco è infatti intuitivo e ha il grande pregio d’esser coraggioso, soprattutto per quanto riguarda la difficoltà, di cui abbiamo già parlato. Insomma, per essere una produzione indipendente, Remothered ha certamente tutte le carte in tavola per soddisfare una grande fetta d’utenza in cerca di un’esperienza di gioco vera, appassionante e ben bilanciata. Il finale lascia qualche porta aperta che -speriamo- permetterà al team di sviluppo di cimentarsi quanto prima nei nuovi capitoli, che a questo punto entrano di diritto nei nostri most wanted dei prossimi anni.
– Trama scritta in modo impeccabile
– Gameplay impegnativo ma ben rifinito e bilanciato
– Il setting è azzeccatissimo
– Tecnicamente curato
– Il gameplay un po’ old school potrebbe scoraggiare i giocatori più giovani
Remothered: Tormented Fathers ha tutto: tecnicamente brillante, gameplay impegnativo e ben congeniato e una storia misteriosa in grado di trasportare il giocatore al suo interno, catturandolo grazie alla giusta dose di mistero infarcita da un’atmosfera horror costantemente palpabile. A conti fatti parliamo dunque di un successo tutto italiano, che si piazza di diritto fra i migliori giochi indipendenti da noi provati negli ultimi anni. Lo trovate su steam e prossimamente anche su console: vi consigliamo davvero di non lasciarvelo scappare, soprattutto nel caso in cui siate amanti di esperienze horror curate unite a un’esperienza ludica capace di regalarvi soddisfazioni.