Recensione

Rayman 3

Avatar

a cura di Matty

C’era una volta una… melanzana?!Nel corso dell’era 16 bit, due erano le console più importanti, entrambe nate dalle menti di giapponesi: si trattava del Genesis (Mega Drive) di Sega e del Super Famicom (SNES) di Nintendo. E, come voleva buona tradizione, così come nel calcio esistono (esistevano?) i “calciatori-bandiera”, anche le suddette piattaforme godevano della presenza di una mascotte che le distinguesse dalle altre. Sega puntò sull’immagine di un velocissimo porcospino blu, Sonic, mentre Nintendo si identificò in un idraulico italiano, Mario (poi diventato “Super” grazie alle sue sensazionali capacità).Ora i tempi sono cambiati, e si sono diffuse già diverse macchine da gioco prive di un simbolo vero e proprio, come Xbox, PlayStation e PlayStation2, ma dotate al contempo di un parco titoli vasto e variegato, in mezzo al quale è emerso più di qualche personaggio degno di nota (infatti Crash Bandicoot ha rappresentato per un buon periodo l’emblema di Sony).Uno di questi è Rayman, una melanzana con mani e gambe staccate dal resto del corpo (sì, avete letto bene), il cui creatore prende il nome di Michel Ancel. Egli aveva sperato di far conoscere il suo “figlioletto” a tutto il popolo videoludico già su Atari Jaguar, ma l’Uomo Raggio esordì solo successivamente, su Sony PlayStation e Sega Saturn, dove ricevette molti consensi.Da allora, il celeberrimo ortaggio non si è più fermato, visitando un po’ tutte le console presenti sul mercato, senza per questo scordare il Pc.Ed ecco che, puntuale, arriva il terzo capitolo di questa ormai rinomata saga, Rayman 3: Hoodlum Havoc.

Hoodlum… che?!Il nuovo episodio di Rayman è caratterizzato da una trama che, pur essendo riferita a delle vicende avvenute in un mondo irreale, si ispira a fatti assolutamente verosimili.Sappiamo bene quanto, da una situazione di eccessiva e troppo duratura calma, sia facile che se ne generi una contraddistinta dalla malvagità e dalla cattiveria.Fu questo il caso del Crocevia dei Sogni, luogo in cui la gioia regnava sovrana e, anzi, le giornate cominciavano addirittura a trascorrere troppo lentamente. Si sa, nei posti in cui tutto è sempre tranquillo qualcosa prima o poi deve pur succedere. Ed infatti, un giorno, un normalissimo Lum Rosso si trasformò in un viluppo nero, nervoso ed irascibile. Il suo nome era Andrè e desiderava più di qualunque altra cosa conquistare il mondo. Un’impresa non da poco per una creatura così minuscola, non trovate?Ma, come recita un noto proverbio, “volere è potere”: l’animaletto, intenzionato ad arrivare fino in fondo, trasfigurò i Lum Rossi in Lum Neri, e ordinò loro di trovare dei costumi adeguati rubando il pelo agli animali del Crocevia.Più o meno in questa maniera ebbe origine l’esercito degli Hoodlum, disposti a tutto pur di diffondere odio e malvagità in quello che era ormai solo il ricordo di un mondo paradisiaco.Pareva impossibile fermare Andrè e compagni, che disseminavano il terrore ovunque andassero. Evidentemente, però, non avevano fatto i conti con chi di dovere… Rayman!Che super-eroe sarebbe la nostra melanzana, se non aiutasse i deboli? Avrà pure una reputazione da difendere, o no?Toccherà a voi condurre il simpatico Uomo Raggio verso la retta via, in modo che riesca a contrastare l’iniziativa dei nemici, accompagnato dal fido Globox. Un Globox che all’inizio dell’avventura sarà, tra l’altro, protagonista di uno spiacevole (e comico) avvenimento del quale non vi svelo nulla per non rovinarvi la sorpresa.

Parliamo di giocabilitàRayman non è un platform come gli altri, non lo è mai stato. Per fortuna, oserei dire. Personalmente ritengo che le particolari caratteristiche del protagonista stesso richiedano lo sviluppo di un titolo diverso dal solito, che sappia distinguersi dalla massa.Com’era lecito aspettarsi, anche l’ultima release della saga mantiene fede a questa felice tradizione, coinvolgendo i giocatori in un’azione frenetica ed in circostanze sempre avvincenti, degne di un action-adventure.Molte delle abilità e mosse acrobatiche tipiche della melanzana erano già state viste nei prequel: Rayman potrà ancora una volta saltare, correre, volare utilizzando le orecchie a mo’ di elicottero, lanciare temibili pugni o dolorosi calci e quant’altro sia degno di un concorrente di Lara Croft.Ma non è finita qui: in Hoodlum Havoc, grazie a speciali power-up, l’Uomo Raggio sarà in grado di portare a termine degli obiettivi altrimenti non raggiungibili.Questi potenziamenti (contenuti in recipienti esternamente simili a delle lattine) vi permetteranno di conferire ai pugni dei superpoteri, di dotarvi di comodissime ganasce metalliche, di lanciare degli efficaci siluri, e così via. Di conseguenza avrete, tra gli altri, la possibilità di liberare i poveri Tinzi (stravaganti creature che assomigliano a roditori) dalle gabbie in cui li troverete rinchiusi. “Scarcerare” questi animaletti sarà rilevante ai fini della vostra salute vitale (che aumenterà, al solito, raccogliendo Lum Rossi), dato che ogni sei gabbie messe fuori uso, il valore della Barra Vita incrementerà.Ma prestate attenzione, perché la durata dei superpoteri sarà limitata e dopo pochi secondi vi ritroverete tali e quali a prima: sarà quindi necessario sfruttare al meglio i periodi di “superdotazione”.La vera innovazione presente in Hoodlum Havoc a mio parere riguarda però l’estrema varietà di modalità che si incontrano nell’arco dell’avventura: non stupitevi se parteciperete a dei combattimenti analoghi a quelli di un FPS, oppure se vi troverete nel bel mezzo di un livello musicale. Rayman 3 presenta un misto di quelli che sono un po’ tutti i generi presenti sul mercato, dal picchiaduro, allo sparatutto, senza tralasciare alcuni rari e semplici enigmi da risolvere quasi in stile Adventure. C’è da dire poi che, se gli scontri con i nemici assumeranno un ruolo di primaria importanza, non meno rilevante sarà il punteggio da ottenere in ogni livello a suon di oggetti (diamanti, smeraldi ad affini) raccolti. E, in seguito al conseguimento di un alto score, sarà più facile sbloccare gli scenari bonus, forse tra i più divertenti mai visti in un platform.Ciò che mi ha colpito particolarmente in sede di recensione, tuttavia, è stata l’accuratissima caratterizzazione donata ai boss, ognuno con precisi e ben determinati comportamenti, che si dimostrano sempre all’altezza della situazione. Potrete ben immaginare come l’aver ragione di antagonisti di questo calibro non sia esattamente una passeggiata! Nonostante tutto, la difficoltà risulta ottimamente calibrata, merito anche di un sistema di controllo che ben si adatta al pad della console Microsoft.

Il comparto graficoGraficamente, la versione Xbox di Hoodlum Havoc non si avvale di sostanziali differenze rispetto a quella GameCube, pertanto non sfrutta appieno le peculiarità della macchina da gioco verdecrociata.Sia ben chiaro, questa non è critica. Al contrario, il Crocevia dei Sogni si manifesta in tutto il suo splendore, in un’esplosione di colori gradevolissima, vivace e piacevole da osservare.Notevoli le texture, che appaiono definite come meglio non si potrebbe; non vi sono nemmeno circostanze nelle quali il livello di dettaglio globale diminuisca.Il piccolo Rayman è stato ulteriormente migliorato dal punto di vista estetico. Molte sono state le animazioni utilizzate dagli sviluppatori per rendere visibili nella maniera migliore gli stati d’animo provati dal protagonista, quali gioia, tristezza, delusione, stupore ed altri, ed il risultato finale è perfetto.Sì, avete ragione, la perfezione non esiste… però capita spesso di sfiorarla! E’ per l’appunto solo una la pecca riguardante il comparto grafico del titolo Ubi Soft: come quasi in tutti i platform game 3d, Hoodlum Havoc soffre di qualche problema di convivenza con la telecamera (la quale si può ruotare a piacimento), che in alcuni frangenti potrà ostacolare la vostra azione. E’ comunque un difetto marginale, a cui ci si abitua dopo poco.

Un cartone animato Disney?A volte mi chiedo quanto sia effettivamente importante in un videogioco il reparto audio. E non di rado mi capita di sorvolare questo settore, di lasciarlo perdere completamente. Ma in Rayman 3 fare una cosa del genere sarebbe semplicemente impossibile, significherebbe distruggere l’anima del gioco, vorrebbe dire non godersene la parte più spassosa e divertente!Globox, Murfy (una mosca con il vizio della parlantina) e lo stesso Rayman pronunciano delle frasi assolutamente comiche, ridicole al punto che non riuscirete a non strappare una risata, pur provando a restare seri!Il doppiaggio interamente in italiano è quella ciliegina sulla torta che solo ciliegina non è. Si tratta essenzialmente della particolarità che eleva al quadrato la qualità generale del titolo, nonché dell’aspetto che più apprezzerete, poco ma sicuro.Anche i motivetti che fungono da sfondo all’azione di gioco sono sempre azzeccati e discretamente originali, tanto che potrà addirittura capitarvi di canticchiarli sotto la doccia.

Fattore longevitàPiù di 50 livelli non sono pochi per un platform, tutt’altro. La durata del gioco è assicurata, di certo non terminerete le avventure di Rayman in un paio di giorni, visto e considerato pure il buon livello di sfida di cui parlavo precedentemente.Alla lunga troverete forse ripetitiva e lineare l’architettura di Hoodlum Havoc, ma dopotutto sono ben pochi i platform che non soffrono di questo tipo di defezioni.

– Audio strepitoso;

– Grafica di ottimo livello;

– Innovazioni notevoli;

– E’ tornata la melanzana!

– Sporadici problemi con la telecamera;

– Lineare;

8.5

In un mercato videoludico in cui si stenta a trovare idee originali, Rayman 3: Hoodlum Havoc brilla per comicità, estraneità alla tradizione, senso di novità e per la presenza di un ottimo reparto tecnico.

Graficamente il prodotto Ubi Soft soddisfa pienamente, ma è soprattutto l’audio a fare la parte del leone, con un doppiaggio che è qualcosa di mai visto in un’opera ludica e rappresenta l’apice dell’humor sano e privo di battute con riferimenti volgari.

La giocabilità presenta innovazioni non da poco, che rinnovano il titolo rispetto ai già ottimi prequel e ne giustificano pienamente l’acquisto.

Ben venga allora Hoodlum Havoc, ben venga Ubi Soft che in quest’ultimo periodo sta dimostrando tutti i suoi valori sfornando videogiochi di altissimo livello.

Bel lavoro, Ubi Soft.

Voto Recensione di Rayman 3 - Recensione


8.5

Leggi altri articoli