Ratchet & Clank: Alla ricerca del Tesoro
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a cura di AP
Da quando il digital delivery è stato lanciato sulle tre console attualmente in commercio, il mercato dei videogiochi ha trovato un nuovo modo per proporre o riproporre alcuni giochi che non sarebbero mai potuti arrivare attraverso le canoniche vie di distribuzione. Questo è il caso di Ratchet & Clank: Alla ricerca del Tesoro, un titolo che potremmo definire un mix tra i fatti narrati da Armi di distruzione e il nuovo capitolo in uscita a 2009 inoltrato. La storia inizia esattamente dove finiva il titolo scorso e ciò fa si che chi non abbia ancora ultimato il suddetto gioco si ritrovi piuttosto spaesato. Se non vorrete rovinarvi la sorpresa vi converrà quindi giocare il bellissimo predecessore prima di leggere questa recensione ed eventualmente procedere al pagamento dei 15 euro che permetteranno lo scaricamento di questo prodotto. Per chi è infastidito da un lungo download o semplicemente preferisce avere il gioco materialmente, ricordiamo che il titolo viene comunque venduto allo stesso prezzo anche su supporto Blu-ray.
Ratchet & RatchetSebbene la serie prenda il nome dal lombax Ratchet e dal suo amico e aiutante robotico Clank, proprio quest’ultimo viene a mancare per esigenze di copione. Il viaggio che intraprenderete sarà giustificato dal voler salvare il vostro compare tutto valvole e bulloni dagli Zoni, pirati robotici extradimensionali che lo hanno portato con sé. L’unico modo per ritrovarlo sarà recuperare la Stella Fulcro, tesoro leggendario e per questo terribilmente ben nascosto. La narrazione della storia non avviene attraverso delle cut-scene animate, bensì tramite un libro in movimento che viene sfogliato mentre in sottofondo personaggi come Rusty Pete e il Capitano Slag scambiano battute e narrano quello che succede come farebbe un pirata in una locanda. Sebbene la potenza di questo metodo sia inferiore a quella rappresentata da scene animate, non stona affatto con il resto del gioco e anzi diventa una piacevole trovata capace comunque di strappare più di un sorriso. E’ da lodare un doppiaggio in italiano, molto divertito e scanzonato, svolto da professionisti che molti di voi avranno già sentito lavorare in diverse produzioni animate e non. Se le premesse sembrerebbero portare il giovane Ratchet in giro per i sette mari, in realtà l’avventura si rivela essere molto guidata, concedendo poca libertà all’esplorazione e prediligendo fasi prese di peso dai platform piuttosto che da shooter in terza persona. Queste scelte rendono l’avventura particolarmente godibile, fresca e in continuo svolgimento regalando a chi siede davanti allo schermo situazioni sempre nuove, ma vanno a minare una longevità davvero scarsa che permetterà ad un giocatore di abilità media di giungere alla conclusione della vicenda in appena quattro ore.Quello che però accade in questa breve caccia al tesoro è un concentrato di tutto ciò che la saga di Ratchet & Clank ha sempre proposto ai suoi utenti. Sarà presente l’arsenale visto nel precedente titolo, anche se l’acquisizione delle armi avverrà in automatico una volta giunti ad un determinato punto dell’avventura. Queste saranno in un numero inferiore, ma alcuni graditi ritorni come per esempio il Lancia Tornado faranno la loro comparsa con tanto di sistema di controllo basato sull’inclinazione del Six Axis. Saranno presenti gli upgrade che si renderanno disponibili attraverso una sorta di punti esperienza acquisibili eliminando i nemici con la sputa fuoco in oggetto. La chiave inglese utilizzabile per gli attacchi corpo a corpo ora potrà venir utilizzata per avvitare bulloni o appendersi a particolari oggetti per superare baratri o grossi ostacoli. Inoltre l’Onnochiave potrà essere usata per agganciarsi tramite un raggio che parte dalla sua estremità ad elementi di scenario che potranno essere spostati o ruotati, permettendo agli sviluppatori di inserire anche alcuni puzzle particolarmente ispirati, proprio inerenti a questa nuova abilità. Faranno anche la loro comparsa dei pavimenti magnetici capaci di farvi correre anche in verticale e addirittura a testa in giù (dice niente Super Mario Galaxy?) e le famose rotaie sulle quali scivolare come se si fosse sull’ottovolante. Sebbene si faccia un po’ sentire la mancanza delle abilità specifiche di Clank, paradossalmente la breve durata dell’avventura viene in aiuto a non riproporre mai la stessa situazione due volte.
Un bel gioco dura poco?Pur essendo un gioco scaricabile attraverso il PSN, Ratchet & Clank: Alla ricerca del Tesoro non delude per quanto riguarda il comparto tecnico. Quanto di buono si è visto un anno fa, ritorna in gran forma anche in questa versione “ridotta” proponendo visuali suggestive indistinguibili come qualità da Armi di distruzione. Gli ambienti di gioco sono numericamente inferiori rispetto al predecessore, ma la qualità grafica rimane altissima anche grazie a giochi di ombre davvero notevoli e ad effetti d’illuminazione dinamici stupefacenti ed utilissimi in alcune sezioni di gioco. Le animazioni del personaggio sono identiche a quanto visto l’anno scorso, ma questo non è certo un difetto. La varietà dei nemici non è particolarmente ispirata ma, anche in questo caso, non ci si fa molta attenzione a causa della breve durata del tutto. La colonna sonora si rifà a temi epici piuttosto classici per il genere piratesco, ma sufficientemente ad effetto da non sfigurare affatto davanti alla bellezza visiva riprodotta su schermo. Il doppiaggio, in alcuni punti esilarante, completa un comparto audio davvero valido, soprattutto potendo godere di un buon impianto home theater.Manca totalmente una qualunque modalità multiplayer, ma d’altronde nessuno se la sarebbe aspettata.La scelta di un livello di difficoltà all’inizio della partita permette di affrontare il gioco in base alle proprie capacità riflettendosi comunque solo sulle fasi shooter. In questi casi i nemici risultano più reattivi e dannosi, ma data la scarsità di queste situazioni la differenza non è molto marcata. La rigiocabilità dell’avventura inoltre non viene aiutata da particolari extra sbloccati a fine gioco o da tesori nascosti da cercare, lasciando quindi l’amaro in bocca.
– Tecnicamente splendido
– Giocabilità collaudata
– Alcune idee nuove
– Longevità molto bassa
– Fattori di rigiocabilità nulli
7.3
Se da un lato abbiamo un comparto grafico di prim’ordine accompagnato da una sezione sonora molto valida e una giocabilità ricca di buone idee implementate davvero egregiamente nel contesto globale, dall’altra parte abbiamo una longevità davvero risibile che una volta terminata l’avventura, non fa niente per invogliare il giocatore a riprendere in mano il titolo Insomniac. In suo aiuto viene un prezzo davvero competitivo che gli appassionati di questa strampalata saga non dovrebbero temere di sborsare. Per chi invece non conosce ancora le avventure del lombax il consiglio è di recuperare Armi di distruzione (venduto tra l’altro a prezzo ridotto) prima di tuffarsi in questa breve ma interessante episodio in attesa del grande ritorno del prossimo anno.