Recensione

Ratchet & Clank

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a cura di Upe

Sono tra noi! La nuova, scintillante, coppia dei videogiochi è pronta all’esame del grande pubblico. Saprà tenere testa agli illustri predecessori?

Cercare di innovare un genere, quello dei platform 3D, non è cosa semplice, non è alla portata di tutti. Specialmente quando in circolazione esiste un piccolo capolavoro di giocabilità e perizia tecnica qual è Jak & Daxter, ancora più allettante in edizione value series. Le buone impressioni, comunque, di un valido prodotto (viste la capacità dimostrata dai ragazzi della Insomniac) ci sono tutte, in considerazione anche della prima valutazione in sede di preview.

Poli opposti si attraggonoTale teorema di fisica è il principio al quale, non solo in ambito videoludico, molte produzioni si sono ispirate, specialmente in campo cinematografico. Esempi ce ne sono molti e molti risalgono quasi all’alba dei tempi: Stanlio e Ollio, Totò e Peppino (nel settore comico/umoristico); bianco e nero, quali i due attori della serie Miami Vice o, più recentemente, i due protagonisti di Arma Letale. Certo, vi starete chiedendo, cosa centra tutto questo con la storia di Ratchet & Clank? In linea di massima niente, ma il principio è lo stesso: due personaggi diversi, sia nei modi che nell’estrazione sociale, l’uno complementare dell’altro.La vicenda parte da una fabbrica di robot dove, in catena di montaggio, vengono sfornati dei droidi belli robusti. L’imprevisto si nasconde dietro l’angolo, materializzandosi in Clank, prodotto mal riuscito della perfetta industria meccanica. Piccolo e, a dire il vero, pure bruttino, come tale, nell’ottica dell’uguaglianza totale (nel senso di un’unica identità per tutti), l’imperfetto risultato deve essere eliminato. Assisteremo alla fuga dello sfortunato robottino, inseguito dai mastodontici addetti alla sicurezza, che si concluderà con l’abbattimento dell’astronave sulla quale viaggiava. Dopo questa sequenza arriva il momento, impersonando Ratchet, di entrare in azione con il primo obiettivo: trovare il luogo dove è precipitata la navetta spaziale. Questa prima fase, relativamente tranquilla, serve per prendere confidenza con il sistema di controllo (molto intuitivo e senza sbavature) e con le abilità del personaggio. Giunti nel punto del disastro e ritrovato l’esamine compagno meccanico, ci verrà fatta luce sui veri scopi della nostra, epica, avventura: salvare l’universo!.

Il divertimento……soprattuttoIl gioco è uno di quei titoli nei quali la storia di fondo non preclude al divertimento, nel senso che si può benissimo affrontarlo senza conoscerne i particolari. Però giocando senza e restando all’oscuro delle vicissitudini, non addentrandosi nei risvolti della trama, è come guardare un buon film senza sonoro. Per questo è importante prestare attenzione all’evolversi della narrazione, peraltro svelata piano piano attraverso dei filmati davvero divertenti. Sarà quindi fondamentale ritrovare gli Infobot, ossia dei particolari robot con funzioni di diario, che vi permetteranno di venire a conoscenza di ulteriori ed interessanti dettagli. Soddisfatta la nostra, innata e quasi femminile, curiosità, giunge il momento di tuffarci nel vivo dell’azione. La progressione nel popolato e colorato mondo di R&C avviene perseguendo determinati obiettivi, presenti in numero variabile per ogni livello. L’aspetto interessante, vista la vastità delle aree esplorabili, viene dall’utilizzo di una mappa (attivabile tramite la pressione del tasto R3) che comprende, oltre alla stilizzazione dello stage corrente, altre utili informazioni: elenco degli obiettivi, posizione attuale, identificazione del luogo dove dobbiamo recarci ed altro. Inoltre, premendo select, è possibile monitorare tutta una serie di altri dati: armi, gadget, munizioni disponibili e via dicendo. L’armamento in dotazione, di proporzioni bibliche, presuppone un approccio quasi strategico negli scontri diretti con i diversi avversari. Si parte con una dotazione di base comprendente una chiave inglese di generose dimensioni (arma primaria), coadiuvata da un guanto sparabombe (arma secondaria). L’utilizzo dei mezzi offensivi, primario e secondario, avviene mediante la pressione di tasti separati: il quadrato, a cui è deputato l’attacco con la chiave e il cerchio per il lancio delle bombe. Ovviamente, andando avanti nel gioco, si potranno usare altre e più devastanti armi. Come nelle migliori tradizioni, nel mondo egli sparatutto, le munizioni non sono infinite, pertanto dovremo esplorare ogni singolo anfratto alla ricerca di alcune casse che, nella maggior parte dei casi si limiteranno a rilasciare dei bulloni, ma anche delle indispensabili ricariche per il nostro arsenale. Se il problema del rifornimento è risolto lo stesso non dicasi per la conquista di nuove armi, reperibili esclusivamente per acquisto. E qui entrano in gioco i famigerati bulloni.Se il raggiungimento degli obiettivi primari rappresenta lo scopo principale del gioco, non meno importante (e ve ne accorgerete) è la raccolta delle varie viti e dadi disseminati per tutta l’area. Questi rappresentano moneta di scambio, in un mondo popolato quasi esclusivamente da persone meccaniche, per effettuare utili acquisti presso i vari punti vendita, disseminati qua e là, dove sarà possibile contrattare armi ma anche gadget di varia natura.

A beautiful worldL’universo in cui ci muoveremo, graficamente, rasenta la perfezione. E’ un tripudio di colori, effetti speciali ed oggetti in movimento. L’orizzonte virtuale si perde alla distanza e il colpo d’occhio è incredibile. Le varie locazioni sono molto ispirate e molto varie tra loro rendendo, in questo modo, l’esplorazione mai monotona. Nessun particolare difetto tecnico si evidenzia, nessun rallentamento anche nelle fasi più caotiche. Il gameplay, forse punto debole di tutta la produzione, non brilla per particolare originalità. Si tratta, come abbiamo accennato, di portare a compimento alcuni obiettivi (trova tizio, trava caio, porta qualcosa a qualcuno), raccogliere tutto quello che si può, acquistare nuovi oggetti. Si è tentato di rendere vario il tutto inserendo spunti da puro sparatutto o proponendo sessioni in hoverboard o alla guida di vari mezzi. Il tutto, però, obiettivamente, sa di già visto. Per carità non è difetto grave, almeno non imputabile al gioco stesso, ma è insito nel genere stesso che rappresenta. L’innovazione, come detto in premessa, non è alla portata di tutti. Plauso particolare alla ottima localizzazione in italiano, voci e testi compresi, che coinvolgono l’utente in una girandola di emozioni, amplificate dalle buone musiche inserite dagli sviluppatori. Peccato, per quest’ultime, la mancanza di impostare l’effetto surround (è disponibile solo l’opzione mono o stereo).

-grafica strepitosa;

-giocabilità fantastica;

-controlli intuitivi ed immediati

-non troppo originale;

8.7

Grandissimo gioco per un sicuro successo dei creatori di Spyro. Grafica eccellente, sonoro perfetto e giocabilità stellare, sono le qualità a disposizione di noi tutti videogiocatori. Forse (ma è opinione personale) il carisma dei personaggi non è all’altezza di altri titoli. Specialmente il personaggio Clank non brilla per originalità, ma è difetto comune a molti altri giochi. Resta il fatto, per tutti gli amanti del genere o per chi vi si avvicina per la prima volta, che Ratchet & Clank è un grande titolo. Da avere in collezione!

Voto Recensione di Ratchet & Clank - Recensione


8.7

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