Recensione

Rampage: Total Destruction

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a cura di Onilink

Tanto tempo fa, in una galassia lont… ehm, ricominciamo. Qualche anno fa (si parla di quattro lustri) impazzava su Commodore ed in sala giochi un software in cui, a comando di uno a scelta tra gorilla lupo o lucertola, di dimensioni mostruose, si doveva demolire un’intera città, cercando di farla franca all’esercito. Più versioni sono state pubblicate in questo lasso di tempo, e Rampage: Total Destruction è l’ultima incarnazione del gioco.

Bevi che ti passaNel lanciare una nuova bibita sul mercato, vengono assunti dei tester, tra i quali un certo George. Purtroppo qualcosa va storto e, in seguito a violenti spasmi, il nostro subisce (insieme, si saprà poi, alle altre cavie) una mostruosa mutazione genetica che lo trasforma in una bestia gigantesca, nel caso di George l’ormai famoso scimmione capobanda della combriccola di Rampage.Realizzato in computer grafica, dallo stile cartoonoso, il filmato introduttivo rivela ciò che sarà lo spirito di cui si permea il gioco, un’anima umoristica e volutamente esagerata nella violenza.

Calcio, salto, pugno… e?Dopo aver inserito il dischetto nella console, e una volta arrivati alla schermata iniziale, noteremo che le modalità di gioco non sono aumentate rispetto quelle esaminate in sede di preview, ed i giochi disponibili come bonus sono sempre i due classici: Rampage e Rampage World Tour, che da soli riescono a tenere in piedi la baracca (il che non è una bella cosa, come vedremo). Come già visto, le modalità selezionabili sono la Campagna, il Re della Città, il Re del Mondo, e Contro il Tempo. La prima modalità, assimilabile a quello che potrebbe definirsi “un’allegra scampagnata fra le varie città”, ci vede impersonare un bestione che guideremo nella distruzione, isolato dopo isolato, delle più importanti metropoli mondiali. Il Re della Città propone la sfida con un amico (o con il computer), chiamato in causa per realizzare più punti di noi; ovviamente vince chi ha il punteggio totale più alto.Il Re del Mondo allarga le nostre scorribande su più scenari mondiali; per il resto è un “Re della Città” vitaminizzato. Infine, in Contro il Tempo, un cronometro scandirà le nostre distruttive peripezie, limitando quindi il tempo nel quale potremo rasare al suolo la città. I tasti di controllo non sono cambiati dalla versione preview (analizzata un mesetto fa, ed anticipo che il gioco è comunque identico, nel bene e nel male), quindi ecco l’elenco: con l’analogico si muove il bestione, con il triangolo si danno calci, il quadrato è per i pugni, col cerchio si afferrano persone e macchine, mentre con x si salta ed il tasto R2 è adibito al ruggito.La rosa iniziale tra cui scegliere il proprio mostruoso alter ego è di sei unità, ognuna delle quali possiede proprie caratteristiche e potenziamenti esclusivi, ottenibili soddisfacendo speciali requisiti richiesti dalle missioni secondarie. E’ possibile inoltre ampliare la scelta di mostri demolendo palazzi e scovando le bestie nascoste.Il titolo sembra in tutto e per tutto un classico Rampage: persone da divorare, palazzi da distruggere e record da battere… ma cosa c’è che non va?E’ tutto scritto sopra: è un classico Rampage… fin troppo classico ed ancorato al vecchio (e stantio) gameplay del gioco che imperversava sul Commodore, con qualche mossa in più (implementata comunque nel World Tour, presente come bonus e più divertente e frenetico del titolo in esame, il che non fa certo bene al gioco Midway). La ciliegina sulla torta sono gli stage, sviluppati bidimensionalmente con un lieve accenno di profondità… troppo poco per un episodio che dovrebbe rilanciare il marchio, famoso ormai solo tra i giocatori più attempati.I vari scenari richiedono la stessa sequenza di azioni da compiere: distruggi palazzo, prendi bonus, mangia persone per ricaricare l’energia, distruggi altro palazzo, prendi altri bonus, mangia altre persone… e così fino all’infinito. Neanche le missioni secondarie riescono a dare un minimo di varietà all’azione, richiedendo, infatti, la raccolta di particolari bonus in cambio di un potenziamento che però può essere usato solo con la barra “rampage” (che si ricarica commettendo nefandezze); stessa modalità per scovare nuovi mostri: basta distruggere edifici e questi vengono fuori (senza neanche attaccar briga col devastatore di turno… un’occasione sprecata).Ultima cosa, segnalo la possibilità di cambiar mostro alla fine di ogni stage… ben poca cosa, per quanto i bestioni si differenziano tra loro solo per tratti somatici… il loro utilizzo è pressoché identico. Il gioco purtroppo “nasce cadavere nel gameplay”, e le diverse modalità che promettono diversificazione si rivelano una specie di “modalità principale con una certa selezione di scenari”.

La bella e la bestiaGraficamente il gioco si attesta su livelli medio-bassi. Certo, la prima impressione (ma anche seconda, terza, quarta, ecc…) è quella di un titolo fatto in tempi brevi per sfruttare il nome più che la qualità. Ogni stage vanta poco meno di una decina di palazzi, per di più molto simili tra loro nella sciattezza delle texture che li ricoprono; stessa cosa si può dire dei veicoli e delle persone implementati nel gioco… davvero, macchine così slavate non le vedevo dai tempi di Mario Kart 64 per N64… e là erano bitmap con i filtri sopra! Solo il bestione che andremo ad impersonare mostra più cura nei dettagli, il resto è da dimenticare.Il sonoro è formato da musiche che in teoria dovrebbero portare il giocatore a distruggere e ad immedesimarsi nell’indole casinara del gioco: in pratica, comunque, verranno per lo più ignorate.

– Contiene i vecchi Rampage

– Potrebbe piacere ai puristi

– E’ il Rampage del commodore con poche mosse in più e la grafica migliore

– Assai facile

– Ripetitivo

4.0

Rampage sembra nascere come tentativo di rilancio del marchio, ipotesi rafforzata dall’inclusione dei 2 più riusciti capitoli della serie nel tentativo di accalappiare vecchi e nuovi giocatori. Purtroppo fallisce nel suo intento, presentandosi come titolo stantio già sul nascere, con un gameplay poco evoluto ed una veste grafica che denuncia la poca cura dei programmatori.

Un’occasione mancata, consigliato (ma a questo punto il titolo non lo consiglio) ai fan della serie e… no, non ci sono altre persone a cui indicare il titolo: sempre meglio del buon retrogaming nel caso si voglia provare il gioco: il ricordo che lascia è senz’altro migliore.

Voto Recensione di Rampage: Total Destruction - Recensione


4

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