Recensione

Raid: World War II, la recensione dei rapinatori di nazisti

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Gli appassionati di Payday 2 avranno probabilmente sentito parlare dei Lion Game Lion: si tratta di un team indipendente croato che aiutò Overkill Software a realizzare DLC per il loro titolo con buoni risultati. Dopo l’esperienza maturata sul campo, il team ha deciso di buttarsi sullo sviluppo di un nuovo titolo, che nelle loro intenzioni sarà il seguito “spirituale” di Payday 2: si tratta di RAID: World War II, ed è il titolo di cui vi parleremo oggi.
Oro nazista
Se nel titolo realizzato da Overkill eravamo impegnati a rapinare banche, in Raid World War II l’obiettivo dei 4 protagonisti, ex prigionieri di guerra, sarà di sconfiggere i nazisti in tutti i modi possibili incluso, sopratutto, rubare il loro oro. La premessa di un sequel della saga Payday a tema seconda guerra mondiale era sicuramente buona e per questo ha attirato l’attenzione di molti fan; purtroppo ad oggi ci appare più che altro una reskin del secondo capitolo, ma inferiore su tutti gli aspetti. Ma andremo con ordine, iniziando a dire che i problemi iniziano a partire dai primissimi menu: abbiamo provato la versione Playstation 4 del titolo, e se per molti menu per confermare il proprio input bastava la classicissima X in altri, senza preavviso e senza indicazioni su schermo, il pulsante di conferma veniva improvvisamente cambiato nel Cerchio, lasciandoci confusi per qualche minuto prima di riuscire a capire che fosse cambiato tasto; in altri ancora per navigare tra le diverse opzioni si dovranno utilizzare entrambi gli analogici ed il D-Pad, tutti per funzionalità diverse e, di nuovo, senza che vi siano indicazioni sul come procedere. Non dubitiamo che su PC siano sicuramente più intuibili, ma per quanto riguarda le versioni console essi lasciano una pessima prima impressione.
Una dura lotta, ma qualcuno deve pur farla
Chiudiamo questa parentesi entrando nel merito del gameplay vero e proprio, in cui potremo scegliere tra 4 classi diverse: Assault (specializzato nei fucili d’assalto), Recon (il cecchino), Insurgent (il combattente ravvicinato) e Demolitions (indicato per l’uso di fucile e granate); potremo scegliere il personaggio che più ci aggrada selezionando semplicemente la sua nazionalità, permettendoci quindi di scegliere il protagonista ed il set di armi preferito senza problemi. All’inizio l’equipaggiamento a nostra disposizione sarà assai limitato, e per poter sbloccare nuove armi e potenziamenti bisognerà salire di livello completando le missioni. Il grinding assume una componente fondamentale in questo titolo: sarà infatti necessario per poter sbloccare ogni singola variante ripetere costantemente le stesse missioni con tutte le classi possibili, dato che ognuna di esse ha una propria barra di esperienza; considerato che le missioni non sono certo numerose non sarà certamente un lavoro divertente, non aiutato dal fatto che, come per Payday, è altamente sconsigliato giocare in single player perchè l’intelligenza artificiale che ci accompagnerà in caso di party incompleto è incredibilmente stupida, risultando utile solamente per riportarci in vita dato che è immortale. Indispensabile quindi avere un gruppo di amici con cui giocare in cooperativa, anche se dobbiamo sottolineare che durante i nostri test il gioco è crashato in più di un’occasione, dimostrandosi anch’esso non ancora ottimizzato e frustrante. 

Siamo NOI le misure drastiche
RAID: World War II utilizza il Diesel engine 2.0; questo motore, già considerato non all’altezza a suo tempo, riesce addirittura a sembrare peggiore all’interno di questo titolo: non solo il comparto tecnico non è assolutamente all’altezza dei tempi, mostrando spesso e volentieri una grafica da Playstation 2, ma mostra perfino numerosi cali di framerate, particolarmente accentuati durante le partite online. Completano l’esperienza di gioco i diversi problemi di fisica riscontrati, come soldati che riescono a girare di 360 gradi armi fisse, arrivando perfino a sparare i proiettili attraverso il proprio corpo che, invece, rimane immobile (una incredibile abilità che, per qualche motivo, possono sfruttare solo i nazisti), osoldati nemici che piovono letteralmente dal cielo o che respawnano letteralmente davanti a noi. Anche le missioni stealth non risultano particolarmente convincenti, dando più l’impressione di dover giocare a nascondino più che dover svolgere missioni ragionate e le “War Cry”, abilità esclusive delle classi (come subire meno danni o infliggerne di più) ed un tentativo del gioco di assumere una propria identità, non riescono a fare realmente la differenza risultando spesso e volentieri trascurabili. Con le giuste attenzioni, sarebbe potuto venire fuori un gioco gradevole; le armi (quando utilizzate da noi) risultano il giusto mix tra arcade e simulazione, richiedendo particolare attenzione per sparare adeguatamente, le cutscenes sono divertenti e di buona fattura ed i dialoghi dei personaggi sono divertenti da ascoltare, specialmente quando ci ritroveremo in una brutta situazione. Purtroppo è però evidente che il gioco non doveva essere rilasciato nello stato attuale e la nostra speranza è che gli sviluppatori riescano a sistemarlo attraverso l’utilizzo di patch nel più breve tempo possibile.

Personaggi carismatici

Cutscenes di buona fattura

E’ Payday 2, ma peggiore

IA non pervenuta

Troppi bug e problemi

Tecnicamente arretrato

3.5

Ci dispiace davvero dover bocciare RAID: World War II, perchè presenta delle buone idee che con la giusta realizzazione avrebbero potuto dare vita ad un buon prodotto. Sfortunatamente non è questo il caso, ed allo stato attuale si tratta di un titolo chiaramente non all’altezza ed altamente sconsigliato. Se cercate un titolo con caratteristiche simili comprate, se non lo possedete già, Payday 2: un titolo già ottimizzato, perfezionato, e sicuramente più divertente di questo.

Voto Recensione di Raid: World War II, la recensione dei rapinatori di nazisti - Recensione


3.5

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