Recensione

Ragdoll Kung Fu: Fists of Plastic

Avatar

a cura di AP

Quando ci si trova davanti ad un gioco capace di miscelare divertimento, arte e fantasia come è successo per Little Big Planet, è difficile immaginare che cosa abbia portato gli sviluppatori a creare un universo tanto particolare quanto onirico. Cosa succederebbe però se la fisica di questo favoloso titolo incontrasse un altro piccolo grande capolavoro come Super Smash Bros? La risposta a questa domanda si è materializzata sotto forma di gioco scaricabile dal servizio PSN al prezzo di 9,99 euro e ha preso il nome di Ragdoll Kung Fu: Fists of Plastic. Vediamo se fondere questi due suntuosi giochi ha dato i risultati sperati.

Controlla il tuo corpo e controllerai il tuo nemicoQuella di cui vi parleremo in questa sede non è la prima incarnazione di questo titolo, che infatti nel 2005 venne distribuito per PC con il semplice nome di Ragdoll Kung Fu. Dopo la nostra introduzione, non dovrebbe essere una sorpresa scoprire che l’idea del concept originale sia stata di Mark Healey, co-fondatore di Media Molecule e direttore creativo di Little Big Planet. Questa trasposizione a distanza di quattro anni arriva su PSN permettendo di rendere maggiormente accessibile il metodo di controllo adottato e di effettuare un restyling grafico all’intera produzione oltre a portare con se tanto divertimento e umorismo.Il gioco vede protagoniste un manipolo di marionette che potranno essere personalizzate con le diversi componenti che si andranno a sbloccare con il prosieguo dei combattimenti. Il vostro avatar potrà essere montato a piacimento, scegliendo il tipo di testa, di capelli, mani, piedi, pantaloni e accessori come maschere e berretti.Il tutorial può essere scelto dal menu introduttivo e pur portandovi via solo cinque minuti si rivela fondamentale per acquisire le meccaniche alla base del titolo. Scoprirete così che potrete colpire con calci e pugni premendo rispettivamente i tasti triangolo e quadrato, potrete saltare con X e parare i colpi con il cerchio. Le particolarità del metodo di controllo iniziano non appena ci si accorge che sia i pugni che i calci possono essere direzionati attorno ai vari personaggi tramite l’uso dell’analogico permettendo di tirare pugni verso il cielo andando ad anticipare eventuali mosse aeree. A ciò si uniscono le prese effettuabili con R1 ed applicabili sia sui nemici che sugli oggetti, e le armi da utilizzare. In questi casi potrete lanciare quello che avrete afferrato sempre inclinando l’analogico e premendo il tasto quadrato. Se invece vorrete mulinare un Nunchaku o un bastone, tramite lo stick destro potrete effettuare le rotazioni utili al vostro scopo.Continuando a combattere aumenterete il chi del vostro guerriero. Il suo utilizzo potrà essere di natura offensiva o difensiva, rendendo i combattimenti più tecnici di quanto in un primo momento si possa credere. Le tecniche eseguibili con il chi inoltre usufruiscono del sistema di rilevamento del SixAxis, rendendolo indispensabile in determinati frangenti. Avete urgente bisogno di energia? Vi basterà capovolgere il controller per vedere il vostro alterego levitare e ripristinare la propria barra vitale. Volete colpire duramente un nemico? Agitate il controller in alto e in basso per caricare la classica onda energetica, per poi lanciarla come fareste con un comune oggetto.

L’eremita e il festaioloCuriosamente la prima modalità che troverete evidenziata sul menu principale sarà quella multigiocatore. Se prima di affrontare i vostri avversari volete però impratichirvi un po’ potrete scegliere Sfide, ossia la modalità single player principale. Qui avrete a che fare con otto diverse prove che metteranno a dura prova il vostro stile di combattimento e i vostri riflessi. Se la prima consiste in una sorta di survival in cui dovrete resistere ai diversi nemici che appariranno nel livello di gioco cercando di raggiungere il punteggio maggiore possibile, già dalla seconda potrete cominciare a fiutare la particolarità di queste prove. Dovrete lanciare i vostri shuriken contro i barili che compariranno da ogni parte cercando di eseguire combo centrando un bersaglio ad ogni lancio. Si passerà poi a livelli in cui dovrete lanciare un pesce dentro una grossa cesta, mentre dei nemici cercheranno di fermare voi e i vostri lanci, oltre che diverse altre varianti capaci di divertire ed allenarvi in attesa di giocare contro altri giocatori umani.Una volta pronti a buttarvi nella mischia arriva purtroppo una sgradita doccia fredda: Ragdoll Kung Fu: FoP, nonostante sia un gioco acquistabile unicamente online, non possiede una componente multiplayer utile a farvi scontrare contro altri avversari sparsi per il globo. L’unico modo per affrontare i vostri amici è attraverso il classico invito a casa. Così facendo potrete godere delle esilaranti sessioni capaci di accogliere fino a quattro guerrieri, in sfide classiche di sopravvivenza o nelle più originali modalità Re della collina (solo il giocatore che riesce a salire sulla piattaforma più alta dello stage accumula punti), Palla avvelenata (un giocatore può lanciare una sfera energetica e gli altri devono cercare di prenderla al volo) e la variante succitata del pesce e della padella.

Marionette a OrienteIl comparto tecnico che trasporta questi furiosi combattimenti sui nostri schermi riesce nell’intento di farci davvero credere di star muovendo una marionetta di plastica con tanto di giunture e parti mobili. Il modo di camminare e di muoversi risulta davvero convincente e grazie a particolari texture, l’impatto artificiale dell’intera produzione lo rende gradevole e originale. Le ambientazioni risultano anch’esse curate anche se il loro numero non è certo impressionante; sono purtroppo solo otto le arene in cui potrete darvi battaglia, con alcune decisamente più riuscite di altre. Gli effetti sonori e le musiche sono a tema esclusivamente orientale e accompagnano discretamente l’azione su schermo pur senza farsi notare troppo.La giocabilità del titolo è la parte sicuramente più riuscita poiché riesce a combinare i classici cliché delle arti marziali con una freschezza ed un’immediatezza notevole, pur senza dimenticare una profondità invidiabile. Si fa un po’ sentire la mancanza di personaggi diversificati, poiché anche cambiando le parti del corpo del lottatore, le mosse rimangono invariate.Nella longevità risiede invece il vero difetto di questa produzione poiché se è pur vero che la componente multiplayer risulta pregevole e ben orchestrata nel complesso, limitare questa modalità al solo offline risulta davvero controproducente ai fini del divertimento finale. In definitiva si tratta quindi di un discreto prodotto, senza particolari difetti da segnalare ma lontano da quel livello d’eccellenza che forse qualcuno si sarebbe aspettato in virtù del team di sviluppo da cui ha preso vita.

– Gameplay immediato

– Buona implementazione del controller

– Sfide e modalità originali e divertenti in multi…

– Nessuna differenziazione dei personaggi

– Solo otto arene

– …ma poco stimolanti in singolo e l’online è assente ingiustificato

6.5

Ragdoll Kung Fu:Fists of Plastic si rivela un titolo valido, divertente e profondo, ma che purtroppo pecca gravemente nel negare all’utente la possibilità di scendere nelle arene online per combattere contro avversari umani. Con questo accorgimento ci saremmo trovati davanti a un titolo da acquistare senza riserve, ma così possiamo consigliarlo solo a chi ama perfezionare i propri punteggi in singolo e a chi ha quattro controller e tre amici con cui condividere il divertimento offerto. Tenete in considerazione il fatto che solo in questo caso la vera anima del prodotto Tarsier prenderà il sopravvento e mostrerà tutto il suo potenziale.

Voto Recensione di Ragdoll Kung Fu: Fists of Plastic - Recensione


6.5

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