RPM Tuning
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a cura di Fabfab
Capita a volte che un publisher abbia una buona idea, magari non innovativa, ma qualcosa a cui nessuno aveva mai pensato prima e che il pubblico risponda positivamente a questa idea decretandone il successo: generalmente il successo ottenuto genera un numero più o meno elevato di cloni che tentano di sfruttare la nuova moda col minimo sforzo. Naturalmente ci sono anche le eccezioni!
Da Need for Speed a RPM TuningQualche mese fa la EA ebbe l’idea di portare in un gioco quanto di buono ed esaltante si era visto in un film come “The Fast and the Furious” e fu subito successo perchè, in effetti, la possibilità di modificare la propria automobile non solo a livello di meccanica ma, soprattutto, di estetica era davvero divertente ed esaltante: senza nessun concorrente diretto a contrastarlo, “Need for Speed Underground” ha sbancato il botteghino con dati di vendita oltre ogni più rosea aspettativa.Nonostante ciò il titolo EA era tutt’altro che perfetto, denotando evidenti limiti per quanto riguarda la guidabilità dei mezzi, per lo scarso parco macchine a disposizione e per un motore grafico sontuoso ma spesso confusionario!RPM Tunung è il primo titolo ad uscire dopo il capostipite, sull’onda del successo riscosso dal genere dello street racing, ma non sembra accontentarsi di scopiazzare il titolo EA.Lanciato praticamente senza una vera campagna pubblicitaria ma ad un prezzo ribassato, il titolo Wanadoo propone nuovamente il mondo delle corse notturne illegali da tenersi rigorosamente in città; naturalmente non manca la possibilità di personalizzare la propria vettura non solo a livello meccanico ma, soprattutto, estetico.Lo Story Mode ci mette nei panni di un certo Vincent Ryker che, impegnato nella ricerca della sua auto rubata, finisce per infiltrarsi nel giro delle corse clandestine, dove quello che conta è avere l’auto più appariscente di tutte, vincere le competizioni e guadagnarsi così il rispetto degli altri (e specialmente delle discinte fanciulle che bazzicano in questo ambiente): una premessa scontata, ne convengo, ma la messa in scena è comunque apprezzabile e vi assicuro che seguirete con piacere le vicende del protagonista calato sempre più nel suo ruolo di pilota. Prima e dopo ogni gara la storia si evolve attraverso filmati in-game davvero ben realizzati.
Le strade di L.A.Il gioco è ambientato nella famosa città degli angeli, della quale i programmatori si vantano di aver ricostruito fedelmente ben 80km di strade: dovremo fidarci delle loro affermazioni visto che, personalmente, non ho mai avuto il piacere di visitare Los Angeles.La modalità principale è l’Avventura, della quale si è già detto: nei panni di Ryker dovremo affrontare tutta una serie di sfide di difficoltà crescente. Encomiabile, da questo punto di vista, lo sforzo dei programmatori, nel tentare di rendere le missioni le più varie possibili; in alternativa potrete dilettarvi in qualche Gara Veloce, da soli o contro un amico, oppure potrete rilassarvi scorazzando liberamente per le strade di L.A.I tipi di competizione messi a disposizione sono il Torneo (3 gare contro 4 avversari, vince chi alla fine ha totalizzato più punti), il Quarto di miglio (gara a inizio da fermi, si solito ad eliminazione: si scarta il concorrente che arriva per ultimo finchè non ne rimane soltanto uno), la Prova a tempo (praticamente una sfida in solitario contro il cronometro), la Corsa selvaggia (una competizione uno contro uno senza un itinerario prestabilito: l’importante è arrivare prima dell’avversario al punto prestabilito), la Fuga (dalla polizia o da altri avversari) e l’Inseguimento (praticamente il contrario della Fuga, con noi nel ruolo di inseguitore).Il gioco non gode di nessuna licenza ufficiale, né per i veicoli né per i pezzi di ricambio (autoradio a parte), ma questo non è un grosso problema; le vetture a disposizione sono 8, tutte realizzate riproponendo le fattezze di mezzi realmente esistenti, al punto da apparire praticamente identiche all’originale ad eccezione del nome. Forse 8 vetture potrebbero sembrarvi poche, ma la quantità di opzioni a disposizione permette, partendo dallo stesso modello base, di realizzarne un infinito numero di varianti sempre diverse!Non per nulla proprio la fase del tuning vero è proprio appare come il punto forte del gioco: il numero di pezzi disponibili fa impallidire “NfS Underground” e il bello è che potrete personalizzare praticamente qualunque aspetto della vettura (anteriore, posteriore, fiancate, tetto, cofano, vetri, specchietti, cerchioni, ruote, motore, ecc.), persino le autoradio (le uniche con licenza ufficiale). Per sbloccare le modifiche basta procedere con la storia, per acquistarle servono i soldi che si possono vincere con le gare; una volta installate queste aumentano la considerazione che gli altri concorrenti e le ragazze nutrono per noi.
The king of the streetsIl sistema di controllo è decisamente soddisfacente, con una guidabilità decisamente orientata verso l’arcade: dimenticatevi le schegge impazzite del titolo EA, in RPM Tuning, dopo un minimo di pratica, potrete padroneggiare senza problemi il vostro bolide e dedicarvi al piacere della gara senza preoccuparvi d’altro.Naturalmente trattandosi di corse su strada per vincere dovrete fare ricorso all’ormai celebre Nos, in grado di fornirvi una decisiva accelerazione verso la vittoria ma a prezzo di un inevitabile surriscaldamento del motore: nella messa a punto della vettura, pertanto, non andrà mai sottovalutata l’importanza di un impianto di raffreddamento efficiente se non volete fondere il motore.Il comparto tecnico è l’unico aspetto di RPM Tuning inferiore a “NfS Underground”, il che non significa che sia brutto, intendiamoci! La città è vasta, trafficata (ma non ci sono pedoni), illuminata dai lampioni e dalle insegne al neon ma il dettaglio generale è piuttosto basso e le textures fin troppo simili, al punto che a volte capita di non capire dove ci si trova, visto che il paesaggio sembra sempre uguale (ci soccorre però la mini-mappa sempre presente su schermo, quindi non preoccupatevi). Le vetture sono state discretamente realizzate ed è effettivamente piacevole gareggiare con il nostro bolide interamente personalizzato; la mancanza di una licenza ufficiale, inoltre, ha permesso l’implementazione di un sistema di danneggiamento della vettura che risponde in maniera realistica agli urti anche se non ha ripercussioni sulla guidabilità, riducendosi ad un fattore meramente estetico.Funzionale l’audio, con una colonna sonora in stile “The Fast and the Furious” e rombi del motore convincenti e diversificati; il doppiaggio è rimasto quello inglese (per fortuna, aggiungerei), ben sottotitolato in italiano, mentre i menù sono stati interamente tradotti.La longevità, infine, è garantita da uno Story Mode lungo ed appassionante, oltre che dalla possibilità di personalizzare in decine di modi diversi la nostra vettura.
– Divertente e giocabile
– Centinaia di accessori
– Story Mode ben congegnato
– Solo 8 vetture
– Graficamente si poteva fare di più
7.8
RPM Tuning sfida direttamente “Need for Speed Underground” sul suo stesso terreno e sotto molti aspetti surclassa il titolo EA: uno Story Mode ben congegnato ed immersivo, una guidabilità arcade ed appagante, centinaia di pezzi di ricambio ed il prezzo ridotto a cui viene venduto (39€) sono i suoi punti di forza. Di contro c’è un impatto grafico decisamente inferiore (ma non brutto, intendiamoci) e l’assenza di licenze ufficiali: a voi, dunque, giudicare che cosa sia realmente importante…
Voto Recensione di RPM Tuning - Recensione
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