Recensione

Psychonauts

Avatar

a cura di Stefy

Un mito dei giorni che furono, Tim Schafer, ora torna alla carica con la sua nuova creatura: Psychonauts. Dopo diversi passaggi tra un producer e l’altro, finalmente l’opera ha visto la luce, rivelandosi sin da subito un titolo di grande qualità.

Fantasie di una mente deviataDefinito un semplice platform, il titolo Double Fine si rivela già dalle prime battute un prodotto di ottima realizzazione, con elementi che vanno a comporre un’esperienza di gioco che stupisce in ogni sua singola sfumatura, lasciandovi letteralmente a bocca aperta.Psychonauts è un titolo “strano” nel senso che l’ambientazione psichica non è un’invenzione fine a stessa: vi ritroverete catapultati in un mondo dove ogni livello è un viaggio nella psiche, tra fobie, fissazioni ed incubi associati amabilmente all’indole del personaggio di turno. Tutto presentato in un design stravagante ed allucinato che si colora di tinte fosche ma al tempo stesso luminose che stanno a simboleggiare le varie emozioni del vostro ospite. Non sarà un “polpettone” freudiano poiché le diverse situazioni sono infarcite da un piacevole senso dell’umorismo. Un viaggio affascinante questo, che prende inizio all’interno di un campeggio estivo per ragazzi, che ha la particolarità di addestrare soggetti dotati di poteri mentali per farli divenire degli psychonaut, ovvero agenti segreti della psiche. In questo contesto s’intrufola illecitamente il protagonista del gioco, Razputin (da tutti chiamato Raz), fuggito da casa per coronare il suo sogno d’agente della mente. Sorpreso dagli insegnanti del corso, Raz si troverà a disposizione un solo giorno per realizzare il proprio sogno prima che i suoi genitori vengano a prenderlo: ma durante questo breve soggiorno, i cervelli dei propri compagni cominciano a scomparire misteriosamente…

Trionfo di un capolavoro sottovalutato La struttura del gameplay ricalca un po’ alcuni titoli di qualche tempo fa, ma Psychonauts regge il confronto in modo eccellente, rivelandosi non ripetitivo, conciso ed originale. La storia prende il via nel campo di addestramento: qui dovrete entrare nella mente del vostro professore per seguire le prime lezioni e questo vuol dire trovarsi in un livello platform pieno d’azione! Il controllo del personaggio è diretto ed il movimento nell’ambiente avviene seguendo i canoni del più classico dei platform: salti, arrampicate, salti doppi, giravolte, piattaforme girevoli e molto altro.Oltre alle innumerevoli possibilità ludiche, il titolo presenta scenari di gioco popolati da personaggi d’ogni genere, dagli studenti strampalati ad un corpo docente ancor più particolare. I diversi individui danno sfoggio delle proprie vivaci personalità servendosi di filmati e soprattutto attraverso i dialoghi che possono avere con Raz. In più Psychonauts offre a chi gioca l’opportunità di parlare a piacimento con i personaggi, le cui frasi cambieranno in base al progresso nell’avventura, scongiurando così la ripetitività. Il tutto è reso veramente piacevole dal forte senso dell’umorismo che caratterizza questo gioco.Sfortunatamente il solo dialogo non è sufficiente a svelare i misteri: alcuni ospiti potrebbero rifiutarsi di collaborare o non essere consci delle informazioni in loro possesso. Per questo, dovrete “immergervi” nella psiche di diversi folli e psicopatici, popolata da ossessioni, fobie e traumi. Utilizzando una delle abilità in vostro possesso sarete in grado di materializzare una porta sulla fronte del personaggio di turno e da questo varco avrete accesso ai ricordi della persona, riuscendo, in qualche modo, a “vivere” nella sua psiche. Questo aspetto del gameplay è uno dei più bizzarri e creativi di tutto il gioco: dei tredici livelli di cui è composto Psychonauts, ben dieci sono ambientati nelle contorte menti degli ospiti del campus.Ogni singolo stage offre un tipo di sfida diverso a seconda dell’ambientazione: in uno, ad esempio, avrete il compito di sconfiggere Napoleone Bonaparte in una sfida di strategia; in un altro dovrete infiltrarvi all’interno di una cittadina popolata da bizzarri agenti segreti, oppure vestirete i panni di un mostro gigantesco impegnato a distruggere una città abitata da pesci antropomorfi.Per completare i livelli è necessario sopravvivere alle alienazioni esplorando, riflettendo sull’ambiente e sul nemico di turno ed usando i poteri psichici -quali la telecinesi, la lettura della mente o l’invisibilità- indispensabili per risolvere i semplici puzzle di gioco. Dovrete riuscire a raggiungere lo strato più profondo del subconscio, in cui si trovano i segreti custoditi dal nostro soggetto, avendo così un quadro più chiaro del passato della mente visitata. Tuttavia Psychonauts mostra qualche difetto: forse non è lunghissimo e il bilanciamento della difficoltà non è calibrato alla perfezione, ma probabilmente stiamo cercando il classico pelo nell’uovo.

Realizzazione tecnicaVisivamente, il titolo Double Fine è davvero brillante e gradevole, con uno stile grafico tanto strampalato quanto affascinante. Un’impostazione grafica che rende ogni ambiente completamente diverso dall’altro, con scenari fumettosi e curati che si tramutano in ambientazioni distorte e superbamente fuori di testa nel momento in cui ci si avventura nella psiche altrui. L’uso dei colori è sapiente e spettacolare, ma la quantità e la qualità delle animazioni in più di un caso risultano straordinarie. I personaggi sfoggiano un look ricercato e assolutamente vincente dove nulla è lasciato al caso.Tutto questo, inoltre, procede con un comparto sonoro senz’altro tra i migliori sentiti negli ultimi tempi. Il punto forte è sicuramente affidato al singolare doppiaggio in inglese, caratterizzato da una scelta di voci perfette e da una recitazione eccellente, volutamente sopra le righe per venire incontro al bizzarro setting di gioco. Impressionante è anche la qualità della musica che fa da sottofondo all’avventura, capace di snodarsi tra una serie di stili diversi che combaciano sempre in maniera efficace con quanto si vede scorrere su schermo.

– Tecnicamente brillante

– Umorismo delirante

– Difficoltà non ben calibrata

– Poco longevo

8.3

Ottimo sotto tutti i punti di vista, questo titolo non può mancare nella vostra collezione, a meno che non amiate il genere, anche se questo sarebbe un errore dato che di platform così non ne fanno ormai più. Psychonauts reinventa un genere da tempo agonizzante. Caratterizzato da una miscela esplosiva di fasi adventure, puzzle, platform e umorismo delirante in stile Schafer, il titolo vi farà divertire alla follia e vi sembrerà di tornare a giocare ad uno di quei bei videogames di una volta, solo più esuberante e pazzo che mai.

Voto Recensione di Psychonauts - Recensione


8.3

Leggi altri articoli