Recensione

Pro Cycling Manager 2015

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a cura di Francesco Ursino

L’estate è fatta di caldo, ombrelloni e, per gli appassionati di ciclismo e videogiochi, anche di Pro Cycling Manager, la longeva serie Cyanide che viene puntualmente riproposta nel mese di giugno. Andiamo a vedere, allora, se l’edizione 2015 riesce a proporre motivi validi per mettere da parte il capitolo dell’anno precedente, e quali e quanti siano i cambiamenti di rilievo.

Una bici tutta per séCome da tradizione, anche questo nuovo Pro Cycling Manager 2015 permetterà ai giocatori di prendere il controllo di una squadra di ciclismo professionistica. Il titolo si divide nella classica impostazione che vede da una parte la gestione manageriale del team, che dunque comprende allenamenti, scouting, gestione dei contratti e via dicendo, e dall’altra la simulazione in tempo reale delle tappe.Se a tutto questo i giocatori di vecchia data sono tutto sommato abituati, è anche vero che quest’anno la novità maggiore del titolo riguarda proprio le possibilità di gioco disponibili, visto che oltre alla classica carriera è stata aggiunta la modalità Pro Cyclist. Come è facilmente intuibile, dunque, scegliendo questa opzione sarà possibile creare un proprio ciclista e seguirlo nel corso della sua carriera. A grandi linee ci troviamo davanti a una modalità simile alla My Career dei titoli della serie NBA 2K, oppure alla Diventa un Mito di PES. C’è da dire che, a livello tecnico, la creazione di questa modalità non sembra sia costata molto in termini realizzativi; è bastato in qualche modo inserire i comandi con i quali si può controllare il proprio ciclista nella modalità Pista (ripresentata integralmente in questo nuovo capitolo) all’interno del classico impianto di gioco delle corse su strada. Al comando del proprio ciclista, allora, ci si potrà spostare liberamente a destra o sinistra della sede stradale, decidere di attaccare e sprintare, oppure di tirare per il nostro capitano. La grande differenza con la modalità carriera, dunque, è che nella Pro Cyclist potremo comandare solo il nostro corridore all’interno del gruppo.A livello pratico, questa particolare modalità inizia con la creazione del nostro ciclista, che dovrà essere obbligatoriamente un under 23. Le caratteristiche tecniche varieranno a seconda della specializzazione scelta (velocista, scalatore, e così via) ma anche dell’età; uno specialista delle classiche collinari di 18 anni, tanto per dirne una, presenterà dei valori inferiori a uno di 22.Scelta una delle tre squadre che ci verranno proposte, partirà la nostra scalata al successo. C’è da dire che la decisione relativa al team in cui correre è abbastanza importante, soprattutto se si inizia la carriera con un corridore di 20 o più anni. In generale, più piccolo è il team in cui scegliamo di iniziare, e più chance avremo di correre ricoprendo un ruolo da protagonista se non da capitano. Decidere di andare in un grande team, invece, evidentemente ci vedrà impegnati nel ruolo di gregario. C’è da dire che, all’atto pratico, in effetti le decisioni del direttore sportivo non avranno un così grande effetto, visto che potremo andare all’attacco anche nelle corse in cui in teoria dovremmo portare le borracce ai capitani. La modalità Pro Cyclist è tutto sommato positiva, sebbene tenda a diventare ripetitiva dopo poco tempo. In ogni caso, questa possibilità di gioco ricalca in qualche modo l’esperienza dei capitoli annuali per console proposti da Cyanide che vanno sotto il nome di Tour de France, aggiungendo però una certa profondità manageriale; va detto infatti che si potrà scegliere l’intensità degli allenamenti da compiere, di modo da arrivare in forma a determinate corse, ma anche la tipologia di training, grazie alla quale potremo sviluppare definite caratteristiche. I successi nelle gare, così il susseguirsi degli allenamenti, regaleranno l’esperienza necessaria a far sì che il proprio corridore migliori nei parametri fondamentali per la propria specializzazione.

Gioventù al comandoE’ ora di passare, però, a quella che rimane la modalità regina, ovvero la Carriera. Possiamo dire che rispetto al 2014 le differenze saranno poche o nulle, se si esclude l’introduzione delle squadre di sviluppo dei giovani, che in qualche modo ricordano le giovanili di altri titoli sportivi come Football Manager.Da quest’anno, infatti, si avrà la possibilità di tenere d’occhio una sorta di squadra satellite, nella quale far crescere i giovani under 23 che gareggeranno nelle corse a loro dedicate. Si tratta di una trovata sicuramente positiva, che per certi versi fa sì che si crei un legame anche con i corridori generati dal gioco, un po’ come accade come i giovani calciatori creati da Football Manager. Gli atleti che entreranno a far parte di questa squadra satellite, peraltro, saranno stabiliti dai nostri osservatori, i quali seguiranno le nostre direttive riguardanti il profilo di ciclisti ricercati. Se vogliamo avere una fucina di nuovi scalatori, in altre parole, basterà selezionare la voce apposita e, nel giro di qualche anno, si potrà avere tra le mani un nuovo presunto campione. C’è da dire che in questo modo si è appiattita di molto la fase di scouting, visto che la selezione di nuovi talenti avverrà esclusivamente tramite gli osservatori in modo abbastanza casuale, e senza peraltro che questi producano valutazioni esaustive come nelle passate edizioni. I valori dei ciclisti visionati dagli osservatori, infatti, saranno subito disponibili, e accompagnati da un valore numerico che ne indica il potenziale di crescita.Per il resto, sul fronte manageriale, non si registrano cambiamenti di sorta: la gestione degli allenamenti ricalca a grandi linee quella dell’anno passato, così come quella degli sponsor, degli obiettivi stagionali e dei fornitori tecnici. Anche il mercato, difatti, rimane ancorato alle non del tutto soddisfacenti meccaniche del passato: prima di metà giugno, in altre parole, non si potrà né rinnovare i contratti dei propri ciclisti, né approcciare possibili nuovi acquisti. Rimaniamo convinti che questo limite temporale penalizzi parecchio il divertimento che potrebbe scaturire dal cercare di migliorare la propria squadra attraverso le nuove acquisizioni.

Pedalate agiliDal punto di vista della simulazione delle gare l’esperienza offerta da Pro Cycling Manager 2015 offre spunti di riflessione; di sicuro il ciclismo è uno sport veramente complicato da riprodurre in un videogioco, pieno di sfumature tattiche e di dinamiche che coinvolgono spesso contemporaneamente un singolo ciclista contro una formazione intera, o un piccolo gruppo di fuggitivi contro un intero plotone agguerrito. Partiamo allora dalle certezze: a un livello piuttosto generale, l’esperienza offerta dal titolo è positiva e anche divertente; vincere delle gare darà sempre una grande soddisfazione, così come gestire le dinamiche di squadra durante una grande corsa a tappe. Il comportamento della IA, però, lascia a desiderare in alcune occasioni specifiche: le fughe, ad esempio, sembra abbiano una percentuale molto bassa di andare in porto, anche durante tappe di trasferimento all’interno di una corsa a tappe di tre settimane. Il modo in cui l’intelligenza artificiale reagisce ai nostri attacchi, a volte, sarà molto più agguerrito rispetto agli attacchi degli altri corridori controllati dalla IA stessa. Abbiamo poi assistito a dei distacchi non sempre così realistici alla fine delle corse composte da più tappe, e in qualche caduta di troppo di corridori presenti nel gruppo principale durante le prima fasi delle gare.Dobbiamo ripetere, comunque, che si tratta di dinamiche molto complicate da riprodurre in modo simile alla realtà: in questo senso, abbiamo apprezzato il leggero cambio di approccio durante le volate, in cui lo sprint finale inizierà molto più tardi (approssimativamente verso l’ultimo kilometro); questa impostazione è conseguenza del fatto che la barra che rappresenta l’energia complessiva degli attacchi del ciclista ora si svuoterà in modo più veloce, e obbliga dunque a sforzi maggiormente mirati.

Interfaccia da maglia neraFin qui, dunque, l’analisi di Pro Cycling Manager 2015 ci ha restituito un quadro tutto sommato positivo: quello che però ci ha spinto a non andare oltre a un giudizio largamente sufficiente è la realizzazione tecnica del titolo, che propone alcune inesattezze francamente sorprendenti.Il punto di partenza è l’interfaccia grafica, completamente rinnovata soprattutto nella disposizione degli elementi testuali, più che delle finestre e delle schede informative. Appena iniziata la modalità carriera, ci siamo accorti infatti che alcune voci del menu principale venivano coperte parzialmente dalla data, che in passato trovava posto a fondo schermo. I nomi dei ciclisti, poi, sembra abbiano un font troppo grande, e troppo spesso occuperanno talmente tanto spazio che il cognome sarà l’unico elemento leggibile per intero nei menu (non proprio comodi da utilizzare) relativi ad allenamento e corse da programmare. Il culmine, però, lo si raggiunge nella modalità Pro Cyclist, e specialmente nel momento in cui bisogna far firmare un nuovo contratto al proprio ciclista. L’impresa, infatti, sarà vana, visto e considerato che il pulsante da cliccare sarà coperto dalle informazioni proprio relative alla squadra per la quale stiamo firmando. L’unica cosa da fare, in questi casi, è cambiare risoluzione, ma ciò comporta il riavvio del gioco, e quindi una sensazione di fastidio notevole.Parliamo poi dei crash, che non ci colpivano in questa quantità da parecchie edizioni: nelle prime quattro gare disputate, ad esempio, il gioco si è interrotto improvvisamente per due volte. Altri crash sono avvenuti anche durante la navigazione dei menu, e nel momento in cui abbiamo cliccato sulla scheda relativa al roster della nostra squadra. Insomma, la sensazione di trovarsi davanti a un prodotto un po’ acerbo è fortemente presente, e speriamo che le patch correttive di rito non tardino ad arrivare.Ci siamo dilungati su questi aspetti negativi anche perché, difatti, le considerazioni relative ad audio e grafica del titolo sono totalmente mutuabili dalla recensione del capitolo dell’anno precedente. L’unico elemento di novità è composto dall’interfaccia utente durante le tappe che, anche qui, ha subito un piccolo ritocco, e ora mostrerà l’altimetria delle salite più famose e conosciute nel momento in cui i ciclisti le approcceranno.

HARDWARE

Requisiti minimiOS: WINDOWS VISTA/WINDOWS 7/WINDOWS 8 Processore: AMD/INTEL DUAL-CORE 2.2 GHZ Memoria RAM: 2048 MBScheda Grafica: 256 MB ATI RADEON HD 2600 XT/INTEL HD 3000/NVIDIA GEFORCE 8600 GTS COMPATIBILE DIRECTX 9 E SHADERS 3.0Spazio su HDD: 11 GBNote addizionali: CONNESSIONE INTERNET RICHIESTA PER L’ATTIVAZIONE DEL GIOCO; WINDOWS XP NON SUPPORTATO

Requisiti raccomandati:OS: WINDOWS VISTA/WINDOWS 7/WINDOWS 8 Processore: AMD/INTEL DUAL-CORE 3.0 GHZ Memoria RAM: 4096 MBScheda grafica: AMD RADEON HD 6850/NVIDIA GEFORCE GTX 460 OR HIGHER Spazio su HDD: 11 GB

MULTIPLAYER

Il multiplayer del gioco si basa anche quest’anno sulla modalità Armada, che ricalca l’impostazione dell’Ultimate Team della serie FIFA, con tanto di pacchetti contenenti ciclisti e materiali da utilizzare nelle gare, disponibili fino a 16 giocatori. Le competizioni a cui si può prendere parte potranno essere ufficiali o meno: le prime seguiranno il calendario di corse imposto da Cyanide, e vanno a formare un ranking dei vari giocatori. Nelle partite non classificate, invece, si potrà scegliere contro chi gareggiare e in quale tappa, ma non verranno accreditati i coins (ovvero la valuta in game) necessaria a comprare nuovi pacchetti. Per progredire più velocemente è anche possibile sborsare soldi reali di modo da acquistare cyans, l’altra valuta che permette di acquistare pacchetti di qualità superiore.

– La modalità Pro Cyclist è una piacevole variazione sul tema…

– L’esperienza si mantiene sufficiente nel complesso

– …ma ancora un po’ acerba

– Crash troppo frequenti

– Interfaccia grafica da rivedere in modo totale

– La IA presenta alcune sviste e sbavature

6.5

Nel Tour de France del 2010, durante l’attacco decisivo a Contador, la catena di Andy Schleck saltò nel momento meno opportuno. Il contrattempo costò tappa, maglia e corsa al lussemburghese che negli anni successivi, complice un grave infortunio, non è mai tornato ad alti livelli, fino al ritiro degli scorsi mesi, a soli 29 anni. Non sappiamo come sarebbe finito quel Tour senza quell’incidente, ma sappiamo invece che Pro Cycling Manager 2015 sarebbe potuto essere un gioco migliore senza le inesattezze della nuova interfaccia grafica, le problematiche tecniche, e qualche magagna della IA. Per il resto, infatti, le novità di quest’anno sembrano dare nuova profondità all’esperienza, con la modalità Pro Cyclist che rappresenta un discreto punto di inizio. I cambiamenti in questione, però, non bastano a consigliare l’acquisto del gioco a prezzo pieno, specie se si è già in possesso dell’edizione dell’anno passato.

Voto Recensione di Pro Cycling Manager 2015 - Recensione


6.5

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