Recensione

Prince of Persia: I due troni

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a cura di Sarednab

Ognuno di noi ha trascorso momenti ed emozioni che nella propria vita hanno lasciato un segno indelebile, trapassando la nostra parte più profonda. Solitamente accade che ogni periodo particolare da noi vissuto e ricordato sia accompagnato da un qualcosa in grado di far riemergere i ricordi perduti, anche se a distanza di anni; questo può in generale essere rappresentato da una canzone o un film…e perchè no, anche un videogioco. L’annuncio del titolo di recensione lo faccio con un senso di commozione e un pizzico di nostalgia, in quanto è considerato dalla mia mente oggetto di culto per periodi vissuti e comunque considerati importanti.Ebbene si, il principe più famoso dell’universo è tornato in pista con l’ultimo (?) capitolo di una lunga serie di titoli dedicati alle sue avventure (o disavventure) e se vogliamo, parte finale di una trilogia che ha rispolverato uno di quei personaggi diventati icone e simboli negli anni seguenti, facente parte dell’antologia di ogni libro della storia videoludica. Riuscirà a tenere alto il nome, divinamente portato nel corso degli anni, dell’eroe alle prese con salvataggi disperati di belle donzelle!? Le speranze dei fans (mi schiero dalla vostra parte) sono alte e gli sviluppatori dovrebbero aver fatto affidamento a tutte le proprie potenzialità logiche e mentali per rispecchiare le promesse fatte e le garanzie date!

C’era una volta un principe…La storia che accompagna le gesta del nostro eroe ci riconduce a periodi lontani e comunque risalenti all’inizio dell’evoluzione informatica odierna, portandosi alle spalle la bellezza di due generazioni, vantandosi della presenza nel suo curriculum di una delle più alte apparizioni su sistemi ludici differenti (Amiga, PC, Nes, Snes, Sega, ecc…) irrompendo con successo e con medesima sorte sia nell’ormai preistorico mondo a 8 bit, che nell’ormai consueto mondo a 128 bit. Le applicazioni più significative e comunque valide in senso temporale, sono quelle viste sui Personal Computer. Tutto cominciò a fine anni ’80, quando un principino con veste bianca si vede alle prese con un salvataggio di una donzella dalle grinfie di un sultano tanto brutto quanto malvagio. Notevole fu il successo ottenuto, grazie a un mix esplosivo di enigmi e azione, il tutto circoscritto in un lato tecnico notevole e innovativo (per la prima volta in un videogame furono introdotti movimenti umani precedentemente filmati e poi impressi nel personaggio del gioco). Tutto questo fece in modo che quel titolo, pubblicato un pò in sordina, divenne la vera pietra militare del genere e punto di riferimento per i prodotti futuri negli anni a venire.Data la mole di consensi ottenuti e comunque date le notevoli pressioni da parte di tutti i fans, fu rilasciato il secondo capitolo della fiaba principesca, all’inizio degli anni ’90. L’evoluzione tecnologica diede modo di rendere il mondo che circondava il principe, ancora più colorato e definito, potendo far affidamento alle (un tempo) potentissime schede VGA e godendo dei 256 colori su schermo in contemporanea. Il fascino del primo titolo fu solamente sfiorato, e al secondo capitolo della saga, venne attribuito il triste appellativo di un tentativo forzato e mal riuscito di far riemergere il successo del suo predecessore (anche perchè la concorrenza dell’epoca era rappresentata da un titolo stupendo che risponde al nome di Flashback).Passavano gli anni e i poligoni cominciavano a prendere sempre più il sopravvento nei sistemi informatici, scavalcando in maniera rozza i prodotti a 2 dimensioni, a tal punto che a qualcuno venne l’ambiziosa idea di pubblicare il terzo titolo della saga nel 1999, nominandolo per l’appunto “Prince of Persia 3D” (viva l’originalità). Il risultato fu un completo fallimento posto al cospetto dei fans e una totale bocciature da tutte le critiche e le testate videoludiche del tempo. Dopo l’evidente insuccesso del titolo, per anni il nome del principe svanì dalla bocca di tutti, finendo quasi nel dimenticatoio più buio, fino al giorno in cui il giusto connubio tra schede video e processori di ultima generazione, ha reso possibile imprimere sui nostri 17 pollici la giusta visione della tridimensionale Babilonia accompagnata da spettacolari animazioni che potessero in qualche modo far riemergere il nome del principe persiano per eccellenza stampandolo nuovamente sulla bocca di tutti. Tutto questo avvenne col titolo introduttivo della trilogia ormai volta al termine. In “Prince of Persia – Le sabbie del tempo” (2001) notevole fu lo stupore che accompagnava tutti i vecchi e nuovi fans. Finalmente una resa ottima, accompagnata da spettacolari acrobazie e avvincenti duelli…inutile dire che in men che non si dica tutte le attenzioni dei media furono rivolte nuovamente verso lo storico personaggio che sembrava essere in qualche modo risorto dalle ceneri di scadenti produzioni passate. Numerose innovazioni furono introdotte in questo titolo che, nonostante fosse ben lontano dal genere platform, alcuni lo classificarono in questa cerchia e comunque gli venne attribuito il titolo di uno dei giochi più giocabili del momento. La possibilità di manipolare i processi temporali, usando il tempo come arma a doppio taglio, divenne la vera ciliegina sulla torta di un prodotto già di per sè magnifico. Dopo qualche anno di continui elogi e irrefrenabili consensi da parte di tutti, vediamo nuovamente tornare il principe sulla scena videoludica con il secondo titolo della trilogia, denominato “Prince of Persia – Spirito Guerriero”. Le differenze con il primo capitolo non furono moltissime, solo qualche acrobazia in più da parte del nostro eroe e poco altro. Le ambientazioni furono rese più cupe e tutto giocava sulla violenza e sui diversi stili di combattimento attuabili nel gioco; infatti fu riposta particolare cura verso tutte le combo eseguibili dalla miriade di combinazioni differenti. Il secondo capitolo fu inoltre arricchito dalla presenza di numerosi tipi di armi da taglio (circa 50) e dalla possibilità di assistere a finali differenti a seconda del percorso intrapreso dal nostro eroe lungo il suo tortuoso cammino.Gli estimatori del principe ora attendono il susseguirsi di nuovi eventi, accompagnati dal tanto temuto finale decisivo dell’intera fiaba principesca…mi accingo quindi, dopo questa lunga introduzione grazie alla quale abbiamo attraversato quasi 20 anni della storia videoludica conosciuta, a parlare di eventi presenti raccontando le gesta del giovane eroe nell’ultima fatica di casa Ubisoft; “Prince of Persia – I due troni”.

L’inizio della fine…Sono giorni difficili nell’Isola del tempo (il luogo dove abbiamo lasciato il nostro principe alla fine del secondo capitolo della trilogia), tanto che il nostro eroe decide di sgombrarla il prima possibile per poter tornare nella sua amata madre-patria con la donna che ama (la bellissima Kaileena) in modo da condurre una vita normale in un territorio pacifico e dal clima conflittuale sereno…ma come ben sapete al destino non manca il senso dell’umorismo. La pace tanto desiderata dai due innamorati non sembra padroneggiare Babilonia, trasformata in una città di guerre e conflitti, rasa al suolo e composta solo da macerie e vecchie mura. Il principe, prima ancora di metter piede in terra viene avvistato e classificato come entità negativa. Non mancano quindi i primi duelli accompagnati dal rapimento della dolce metà. Dopo lunghi e tortuosi percorsi egli riesce a ritrovare la sua amata, ma quando ciò accade è già troppo tardi, infatti il malvagio di turno proprio in quel momento la offre in sacrificio per liberare il potere del pugnale del tempo, assumendo enormi potenzialità e uccidendo la bella Kaileena. Questo sacrifico ha comportato ben altro…il principe è nuovamente in grado di controllare a suo piacimento gli eventi temporali, ma una nuova parte di sè sembra emergere sempre più spesso, impadronendosi dell’anima del nobile guerriero. Non saranno rari i momenti in cui vi troverete ad avere a che fare con il Principe Oscuro mutando addirittura il corpo dell’eroe; ovviamente oltre al corpo anche mente e animo vengono resi oscuri e spietati, denotando segni di schizzofrenia in questa oscura figura. Non mancheranno i dialoghi (o monologhi) del principe con la parte malvagia di sè, portando scalpore nel proprio essere. Cambieranno il modo di vedere il mondo e quello di affrontare le cose, infatti il principe oscuro dispone di un’infernale catena che rispecchia la parte più malvagia del suo essere, adottando stili di combattimento completamente differenti da quelli della sua controparte umana, rendendo ogni combattimento una vera e propria carneficina con contorni di violenza allo stato dell’arte.Il nostro eroe si troverà a combattere, non solo con nuovi nemici e principalmente con il malvagio di turno reso un insano Dio dai poteri delle sabbie del tempo, ma dovrà preoccuparsi di tenere a freno anche la parte più nascosta di sè.

Stili di combattimentoLe novità introdotte nel gamplay rispetto al suo predecessore non sono tantissime, ma possono comunque contare su un numero abbastanza ampio al fine di dare al prodotto la giusta freschezza che ci si aspetterebbe in ogni nuovo titolo. Tanto per cominciare, come abbiamo già detto, avrete la possibilità di guidare anche la parte oscura del principe. Questo equivale a stili diversi di combattimento (una sola arma impugnata, in quanto il braccio destro è impegnato a tenere stretta la catena) e acrobazie particolari impossibili da effettuare con l’animo nobile. Riuscirete in questo modo a raggiungere vicoli o luoghi altrimenti inaccessibili, grazie all’uso continuo della catena, divenuta un fac-simile della frusta di Indy, utilizzata per arrampicarsi o barcollare da pendenze sporgenti. Dal canto suo, anche la parte buona del principe ha ampliato il suo numero (già consistente) di acrobazie, regalando animazioni e combattimenti davvero spettacolari (e violenti). Ora sarà possibile uccidere i nemici anche furtivamente, prendendoli alle spalle in modo da far meno rumore possibile, onde evitare di attirare l’attenzione di altri compagni. Nuova risulta anche essere la corsa a bordo di una carrozza trasportata da due cavalli, con alle costole carrozze nemiche e attorniati da assassini che di tanto in tanto saliranno a bordo a farvi compagnia. Azione davvero notevole ed esplosiva. Gli enigmi risultano sempre ottimamente realizzati e molto sofisticati, anche se a volte, per colpa dell’uso troppo scattoso della telecamera, non riuscirete ad individuare immediatamente un appiglio precipitando in maniera frustante e dolorosa.Il pad (almeno a 10 pulsanti) è richiesto come il pane, in quanto l’accoppiata mouse + tastiera non è il massimo per un titolo del genere.

Granelli di sabbia e manciata di pixelTecnicamente il titolo è ben strutturato, vantandosi di un comparto sonoro adeguato, un doppiaggio nella nostrana lingua abbastanza espressivo (lontano un miglio da quello del suo predecessore, Spirito Guerriero, il quale aveva a disposizione un doppiaggio davvero orribile) e un comparto grafico tutto sommato ben realizzato e ricco di dettagli. Sicuramente si sarebbe potuto realizzare il titolo curandolo maggiormente nella sua resa video, ma l’accessibilità ad ampi sistemi anche non del tutto moderni, riesce in qualche modo a perdonare questa mancanza da parte della software house Il gioco è stato testato su un Athlon 3200+ con 1 Gb di RAM e scheda video ATI9600 256Mb e con risoluzione a 1024×768, dettagli al massimo e antialiasing 4x non ho avuto il minimo rallentamento . Le textures dei protagonisti non vantano di dettagli eccezionali, ma a volte tutto questo viene soffocato dai molteplici effetti speciali utilizzati nell’ambiente stesso. Anche le animazioni (salti, combattimenti, ecc…) sono realizzati magistralmente, donando al principe un fascino…”principesco”! Ogni locazione è realizzata con cura, alcune di esse riescono a far rimanere a bocca aperta chi le osserva dall’altra parte del monitor, mettendo da parte per qualche istante le gesta del principe per godersele in tutto il proprio splendore (accompagnate anche da effetti fumo e riflessi acquatici ben realizzati). Il comparto sonoro dal suo canto riesce a imprimere la giusta dose di adrenalina con le musiche che cambiano tonalità durante i vari combattimenti, aumentando l’intensità a seconda della gravità di situazione in cui ci si ritrova. Molteplici sono i momenti di suspance creati dal giusto mix di musiche, il che contribuisce a rendere il titolo ancora più interessante e godibile. Gli effetti audio sono ben gestiti, anche se talvolta alcuni di essi risultano piuttosto macchinosi, ma nel complesso il pollice in alto anche su questo lato. L’intelligenza artificiale nemica varia da livelli altissimi ad altri (per fortuna rari) che sfiorano l’assurdo. I vostri avversari saranno in grado di chiamare rinforzi per attaccarvi o studieranno la giusta tattica per raggirarvi ed attaccarvi in gruppo, creando difficoltà nel gestire la situazione al vostro guerriero dalla doppia anima. L’aspetto longevo è doverosamente dubbio. Senza ombra di dubbio lo giocherete e rigiocherete fino alla fine, ma se contate che la durata media di gioco si aggira intorno alle 15 ore complessive, capirete che non sarà facile riprenderlo in mano a distanza di tempo (anche perchè stiamo parlando di un titolo prettamente dedicato al single player e dotato di una trama abbastanza lineare). I bonus extra aumenteranno sicuramente l’utilizzo complessivo di gioco, ma non riusciranno a fare miracoli.

HARDWARE

Requisiti minimi: Processore da 1 Ghz, 256Mb di Ram, Scheda Video 64Mb, DirectX 9.0c, 1,5 Gb liberi su hard diskRequisiti consigliati:
Processore da 1,5Ghz, 512Mb di Ram, Scheda Video 128Mb, DirectX 9.0c

MULTIPLAYER

Assente

– Il principe è di nuovo tra noi

– Azione e violenza allo stato dell’arte

– Prince & Dark Prince, stili differenti di combattimento

– Trama interessante e coinvolgente

– In alcuni punti un uso inappropriato della telecamera

– La resa video poteva essere curata maggiormente

– A volte frustante

8.6

Con “I due troni” volge al termine la trilogia del principe più famoso della storia (anche se questo non vuol dire che in futuro non ci saranno nuove apparizioni dello stesso). Il valore complessivo del prodotto è alto e nonostante le notevoli parti in comune con i suoi predecessori, questo titolo riesce a regalare la giusta dose di novità in grado di rendere le avventure principesche sempre più emozionanti (grazie anche all’introduzione della nuova figura del principe oscuro).

Si sarebbe potuto curare maggiormente il lato grafico del prodotto, anche se questo non influisce severamente sul voto finale complessivo, ampiamente meritato. La giocabilità è su livelli altissimi e la trama riesce ad assumere il giusto spessore anche dopo le prime battute di gioco. Ci troviamo di fronte ad un prodotto molto curato, che non potrà far altro che innalzare il nome del Principe ancora per qualche tempo, regalando ai fans e non il titolo (per ora) definitivo delle sue acrobatiche gesta. Il Natale è alle porte, che aspettate a scartare il vostro regalo?

Voto Recensione di Prince of Persia: I due troni - Recensione


8.6

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