Recensione

Pokemon Fire Red/Leaf Green

Avatar

a cura di Chomog

Il fenomeno Pokemon da anni rappresenta il chiaro esempio di come Nintendo, società da anni nel settore videoludico, possa creare qualcosa di unico ed inimitabile anche nel campo dell’animazione.Ma il culto che è ormai tale in Giappone, non si ferma soltanto ai videogiochi o ai cartoni animati (anime), ma va ben oltre, dai gadget alle action-figures, dalle carte da gioco ai manga, il tutto confezionato con la qualità che da sempre contraddistingue la grande N.Il titolo che mi accingo a descrivervi è il remake per GameBoy Advance degli episodi Red e Green (con i Pokemon di partenza Charmender e il mio preferito Bulbasaur, che trovate in versione evoluta sulla copertina delle confezioni giapponesi) usciti per GameBoy e sempre programmati da Game Freaks.Non è quindi passato troppo tempo dall’uscita degli “originali”, ma l’estensione che il fenomeno Pokemon ha avuto in questi anni in Giappone, credo abbia reso necessario da parte di Nintendo accontentare i numerosi fans della serie, introducendo delle migliorie non da poco conto.Insomma chi credeva che la mania “Gotta get ’em all! “ fosse finita si sbagliava, viste le uscite in merito anche su GameCube (Pokemon Channel e Colosseum da poco disponibili anche in versione italiana).

Un ritorno al passato … miglioreCome tutti sappiamo la maggior parte delle cartucce per GameBoy funzionano anche su GameBoy Advance e, anche se quest’ultimo presenti una qualità tecnica sicuramente superiore al Color, un remake solo grafico a distanza di soli 7 anni non era giustificabile per un team efficiente come quello dei Game Freaks.Ci troviamo quindi di fronte ad un aggiornamento a quelli che erano i giochi originari con migliorie tali da giustificarne l’acquisto per tutti i fans della serie.Come story-board i giochi provati si presentano sulla stessa onda dei prequel e di quello già visto nella serie animata: una linea narrativa senza troppe distorsioni che porterà il nostro allenatore scelto a combattere di palestra in palestra, con tante sotto quest che messe insieme alla trama di base (seppur come già detto abbastanza lineare) rendono rendono maggiormente appetibile questo il prodotto da questo punto di vista.Pur essendo di tipologia prettamente rpgistica, i titoli confezionati da Game Freaks in questi anni appartengono al genere tamagotchiano, sono cioè simulatori di crescita con elementi di gioco di ruolo.Credo che sia proprio questa la base del successo del filone Pokemon e come ben sappiamo “squadra che vince non si cambia”… neanche in questo caso.

Il punto di forzaCome detto precedentemente, il gameplay è la forza di tutti i titoli creati dai Game Freaks: la ricerca e le battaglie per procurarsi tutti i graziosi Pocket Monsters è davvero troppo divertente, le sfide poi, in base alla potenza ed importanza del piccolo (o grande, a seconda delle evoluzioni) mostriciattolo, sono sempre coinvolgenti e ricreano al meglio tutto quello visionato nella serie animata.Le differenze rispetto ai due giochi originariamente approdati su GameBoy sono la dislocazione di allenatori e Pokemon, mentre la grande novità è costituita dalla possibilità di far combattere le creature due alla volta (ed ovviamente questa ultima opzione permette di giocare in multyplayer fino a ben quattro sfidanti).Le innovazioni non si fermano qui ed abbiamo anche l’intrigante opportunità di impersonare un allenatore di sesso femminile, una migliorata e diversa organizzazione dei nostri amichetti (sia come gestione che come insegnamento delle mosse) e la possibilità di equipaggiare i nostri fidi alleati con un oggetto.Come elementi “fisici” nuovi abbiamo l’introduzione delle isole in via esplorativa e la presenza dei Pokemon selvaggi da catturare, oltre a quelli già visti nelle versioni Oro ed Argento: una simpatica sorpresa che ci permetterà di collezionare fino ad una massimo di 300 piccoli amichetti.Insomma un desiderio che si realizza per tutti i grandi amanti della serie.

Quattro amici ed un WirelessSia per un appassionato che per un neofita che vuol entrare nel mondo videoludico dei Pokemon, questo titolo è sicuramente un must (ma consiglio di aspettare la versione italiana), anche considerando la presenza dell’adattatore Wireless incluso nella confezione senza nessun costo aggiuntivo.Quando si dice “Nintendo Difference” insomma.L’accessorio (compatibile sia sul normale GameBoy Advance che sulla versione SP) permette di giocare in multyplayer senza fili, con un raggio di azione di 3 metri. La novità rispetto al vecchio link-cable è la stanza chat (dove visionerete i videogiocatori disponibili ognuno raffigurato con un avatar), in cui chiaccierare prima di iniziare la sfida.Oltre che esser un comodità quindi, questo gadget incluso nella confezione rappresenta un modo per diffondere ed aggiornare la console portatile Nintendo per possibilità future e più avanzate di divertimento.Ricordiamo che ognuna di queste cartucce in Giappone ha venduto ben un milione di copie cadauna, con eguale diffusione della periferica, la quale verrà poi sicuramente utilizzata per prossimi titoli (quelli vecchi hanno bisogno di un opzione specifica per utilizzare il Wireless invece del link-cable) per il nostro amato portatile.

Tonalità pastello così belle da vederePokemon Fire red e Leaf green presentano lo stesso motore delle versioni Zaffiro e Rubino, che ricordo con un pò di delusione.Seppur la grafica rispetto ai capitoli per GameBoy (Red, Blue, Verde e Giallo) e per GameBoy Color (Oro, Argento e Cristallo) fosse nettamente superiore, non mi dava la sensazione che spremesse in maniera buona la console portatile Nintendo.Vi erano particolarità visive che strappavano il sorrisino, come il riflesso sull’acqua o le orme lasciate sulla sabbia o i colori utilizzati, soavi tonalità pastello che non appesantivano lo sforzo degli occhi e rendevano il tutto molto godibile (esteticamente questi nuovi episodi per GameBoy mi ricordano un altro fenomeno di culto Nintendo in Giappone, tale Mother/Earthbound uscito anche come compilation per il GBA); ma per il resto, specie per le ambientazioni esterne mi lasciò un po’ con l’amaro in bocca (erano però molto carini i menù e gli interni degli edifici).Fire red e Leaf green non tendono quindi ad andare oltre questi limiti e mantengono gli sfondi non a tema (per esempio, sarebbe stato bello che, se si combatteva sulla spiaggia, fosse apparso il mare nel background della finestra di combattimento dei Pokemon) e le non animazioni per le nostre creaturine (un po’ come avviene ancora oggi nella serie Dragon Quest).L’audio si mantiene anch’esso sulle direttive imposte alla precedenti versioni del gioco con temi musicali carini e con effetti sonori gradevoli e riconoscibili per ogni Pocket Monster disponibile nel gioco.

– Tantissimi Pokemon da catturare

– Locazioni nuove e mini-games aggiuntivi

– Periferica Wireless in omaggio

– Grafica non “evoluta”

– E’ un remake

8.0

Pur essendo una caratterizzazione molto pacioccona e bambinesca, il titolo distribuito da Nintendo è rivolto a tutti, grazie al divertimento ed alla grande giocabilità contenuta in esso (ovvio che se desiderate uno splatter, evitatelo!).

Mi permetto poi di consigliare questi giochi soprattutto a chi ha già posseduto gli “originali” per GameBoy, perchè ci si troverà dinanzi oltre che ottimi remake, aggiornati sia graficamente che dal punto di vista sonoro, anche dei prodotti con parecchi extra e migliorie. Se poi l’acquirente ha altrettanti amici con cui scambiare e combattere con i propri Pokemon lo spasso si perpetuerà nei mesi avvenire.

Simpatica poi la proposta Nintendo sul suolo americano: a chi preordinerà il gioco dal primo agosto infatti verrà data in omaggio la guida Pokémon Pocket Trainer’s Guide (la guida cartacea per i veri allenatori dei Pokemon).

L’unione poi di questo prodotto con il recente Pokemon Colosseum per Nintendo GameCube aumenta la possibilità di divertimento, così come l’omaggio della periferica Wireless.

Voto Recensione di Pokemon Fire Red/Leaf Green - Recensione


8

Leggi altri articoli