Recensione

Phoenix Wright: Ace Attorney

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a cura di rspecial1

Capcom, un nome associato quasi sempre a videogiochi d’azione e picchiaduro, una società che sforna sequel su sequel e che difficilmente cade nella tentazione di osare qualcosa di più…quando lo fa, però, innova un genere. Cosa attendersi quindi dalla software house di Osaka per Nintendo DS se non uno dei suoi titoli famosi e blasonati o poco più ? Nulla direi, ed è proprio qui che entra in scena questo Phoenix Wright che, a sorpresa, stupisce tutti per la sua qualità e va ad incrementare ancora di più il già prolifico numero di franchise della mamma di Ryu e Ken. Andiamo quindi a vedere cosa porta di buono questo “simulatore di avvocati” che sicuramente avrà una sfilza di successori, proprio come da tradizione.

Conan ci fa un baffo…Avvisiamo subito tutti coloro che non amano, in un videogioco, usare la materia grigia, ragionare ed usare l’intuito ma semplicemente distruggere o sparare a qualunque vecchietta si veda sul monitor, che possono tranquillamente smettere di leggere la recensione: questo titolo, per loro, è caldamente sconsigliato. Phoenix Wright è un giovane avvocato alle prime armi che dovrà scalare la vetta della propria categoria guadagnandosi il rispetto dei propri colleghi ed ovviamente dimostrando che i propri clienti sono innocenti: questo è lo scopo del titolo. Inizierete la vostra carriera cercando di difendere un vostro amico per poi indagare su altri casi, tra cui anche la morte della vostra bellissima datrice di lavoro. I ragazzi della Capcom hanno ben pensato però di dividere il titolo in due diverse fasi, ben distinte tra esse, ma l’una legata all’altra e di conseguenza entrambe fondamentali per riuscire a vincere il vostro…bhè, di certo, non round. Come accade spesso anche nella vita reale quando avviene un delitto od un crimine, c’è sempre un presunto colpevole: ecco questo sarà sempre il vostro cliente perché, secondo la filosofia del buon Phoenix, bisogna strare sempre dalla parte di chi non ha più nessuno dalla sua parte. Ora, essendo voi l’avvocato dell’imputato, dovrete cercare in tutti i modi di scagionarlo e dimostrare alla giuria la sua innocenza in due fasi; come prima cosa vi sarà richiesto di visitare il luogo del delitto (se ad esempio si tratta di un omicidio) e cercare ogni prova od indizio a voi utile e, in seguito, parlare con tutte le persone coinvolte, dai semplici testimoni al detective pasticcione che seguirà i vostri casi ecc. ecc. La fase in cui dovrete interrogare gli altri, od in cui dovrete esaminare i vari luoghi coinvolti nella vicenda, risulta la più lunga e laboriosa del gioco, roba che potrebbe essere definita “noiosa”, se non fosse per il fatto che le vicende e la storia del titolo vi coinvolgeranno da subito e v’interesserà come non mai, tanto da non voler mollare il vostro Nintendo DS sino alla soluzione del caso. Una volta raccolti gli indizi e le prove, passerete alla sezione più interessante del gioco, non che il cuore vero e proprio dell’”azione”, l’aula del tribunale. Il vostro scopo qui sarà quello di pressare, con il comando apposito, la testimonianza degli accusatori del vostro cliente in modo da dimostrarne qualche incongruenza o contraddizione che, rafforzata da una prova raccolta precedentemente, vi permetterà di vincere la causa e scagionare il vostro cliente. Ora vi starete chiedendo: Come si fa ad arrivare alla schermata del Game Over con un simile sistema di gioco? Semplice! Durante il contro-interoggatorio che farete per cercare di dimostrare la falsità delle dichiarazioni dei testimoni dell’accusa, avrete soltanto un numero limitato di possibilità di presentare le prove per avvalorare le vostre ipotesi e scagionare il vostro cliente, se, per errore, mostrerete gli oggetti sbagliati nel momento sbagliato, comincerete a perderle e, quando non ne avrete più…bhè ecco il Game Over, che qui viene rappresentato con un più semplice “Guilty” (ovvero colpevole, in questo caso) rivolto verso il vostro cliente. Il titolo è comunque molto semplice e richiede soltanto molta attenzione ai dettagli e ai particolari, con un gameplay più semplice da imparare che, purtroppo per me, da spiegare.

Obiezione!!Anche per ciò che riguarda l’aspetto puramente tecnico, il titolo Capcom si presenta in modo molto atipico, senza quindi puntare a poligoni e texture ma neanche a sprites. Il gioco si presenta con dei fondali in stile anime, come tutto il titolo, fissi, senza alcun animazione rilevante; i personaggi sono disegnati splendidamente, ricordano un po’ quelli della serie Rival School e presentano delle ottime animazioni facciali, le uniche che hanno, che ne esplicano i diversi stati d’animo durante i colloqui o le deposizioni. Come non menzionare il sonoro infine, che risulta esaltante ed in una parola, perfetto. Le musiche sono splendide e sono formate da svariate melodie che vanno ad accompagnare le giuste vicende che ci vengono narrate, molto d’effetto, ed in più ricreano l’atmosfera giusta per catturarvi maggiormente. Menzione conclusiva per le esclamazioni dei personaggi, che non parlano visto che i dialoghi saranno tutti completamente scritti ma lanciano delle urla spettacolari. Insomma lanciare un “Objection!” od un “Take That!” è molto bello, se poi invece di farlo con il pennino lo urlerete direttamente al microfono della console la sensazione di essere davanti ad un giudice sarà raggiunta.

Non per tutti…Come detto questo Phoenix Wright: Ace Attorney non è un titolo per tutti e va visto sotto un ottica molto particolare per essere giudicato. Il gioco vi metterà nei panni di un avvocato/investigatore, di conseguenza c’è da dire che le sequenze in cui dovrete semplicemente parlare o raccogliere indizi saranno lunghissime, e la cosa non è piacevole, mentre per la sezione in aula di tribunale il sistema del Trial & Error potrebbe stancare i meno pazienti. Altro punto a sfavore del gioco è la sua rigiocabilità, ovvero nulla! Le storie sono belle lunghe e difficili da portare a termine, quindi il gioco in sè richiederà un bel po’ di tempo ma una volta terminato non ci rigiocherete più e non avrete neanche alcun motivo particolare per farlo. Ovviamente essendo il titolo tutto in inglese, la conoscenza della lingua è fondamentale.

– Originale

– Appassionante

– Rigiocabilità Zero

8.2

Phoenix Wright è un gioco diverso dal solito che sfrutta al minimo le potenzialità della nuova console Nintendo ma riesce, grazie ad una storia, o meglio una serie di storie, intriganti e coinvolgenti, a catturare il giocatore ed invogliarlo a proseguire per il semplice gusto di sapere come va a finire…se siete dei tipi a cui piace cercare di risolvere i casi d’investigazione della Settimana Enigmistica avete trovato il vostro gioco ma occhio a non farvi provocare dipendenza, può succedere.

Una buona realizzazione tecnica e delle ottime musiche fanno da contorno ad un nuovo franchise della grande Capcom che consigliamo di provare a tutti almeno una volta, una boccata d’aria fresca ogni tanto fa sempre bene.

Voto Recensione di Phoenix Wright: Ace Attorney - Recensione


8.2

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