Recensione

Phantom Brave

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a cura di Alexd3

Sono passati quattro anni quando per la prima volta provai un certo Final Fantasy Tactics: fin da subito fu un colpo di fulmine, era la prima volta che provavo un gdr strategico e non avrei potuto iniziare con un titolo migliore. Il gioco in questione lo divorai letteralmente e fin dalla prima volta che lo completai capii che sarebbe rimasto per sempre nel mio cuore. Da quel giorno in poi non speravo altro che trovare un altro gioco del genere, che sapesse regalarmi le stesse emozioni, ma la mia lunga ricerca non fu mai del tutto soddisfatta. Finalmente, anni dopo quel capolavoro di Final Fantasy Tactics, le mie speranze si sono ravvivate grazie ad una nuova casa produttrice ha deciso di lanciarsi nel campo dei gdr strategici, sfornando finora ben tre giochi uno più bello dell’altro: questo producer è la Nippon Ichi, della quale finora è uscito in versione Pal il solo “Disgaea”, per altro neppure localizzato. Gli altri due titoli prodotti sono stati “La Pucelle” e questo Phantom Brave, distribuiti solamente nel territorio nipponico ed in quello statunitense ma che al più presto arriveranno anche in Europa, come annunciato da Koei. Quest’oggi vedremo di analizzare proprio l’ultimo uscito dei tre.

Una povera bimba isolata dal resto del mondoIl gioco inizia con un inquietante prologo, specie se paragonato con la leggerezza che caratterizzava i precedenti “La Pucelle” e “Disgaea”: Phantom Brave, al contrario, presenta una storia più seria e commovente. Il primo filmato darà inizio e senso a tutta la storia: praticamente Marona e Ash (i protagonisti della storia), insieme con altri amici, si trovano ad affrontare un faccia a faccia con un temibile mostro. Sfortunatamente tutti cadono in battaglia tranne la piccola Marona, tratta in salvo dal coraggioso Ash che però paga il suo gesto con la vita. Ovviamente qui potrebbe scoppiare il dramma ma così non è perché Dio fin dalla nascita ha infuso incredibili poteri nell’esile corpicino della giovane fanciulla e difatti quest’ultima riesce ad invocare tutti gli spiriti dei deceduti in battaglia, in modo tale da non porre la parola fine alla sua amicizia con Ash. Se questi poteri da un punto di vista possono essere piuttosto utili, d’altro canto saranno anche la fonte dei guai di Marona poiché ben presto sarà ribattezzata “The Posseded One”, La Posseduta, e di conseguenza tutte le altre persone la isolano e la discriminano, nonostante l’enorme bontà della piccola. Ovviamente con il proseguire della trama Marona riuscirà a farsi amare e rispettare, facendo capire che lei non ha nulla di strano e, soprattutto, che i suoi particolari poteri li avrebbe messi solamente al servizio della giustizia e così facendo riesce anche a farsi qualche amicizia (vi prometto che sarà davvero commovente la scena della prima amicizia fra Marona ed una ragazzina che aiuterà) ma ora è meglio che mi fermi così se no va a finire che vi racconti tutta la trama…

L’invocatrice Yuna? No ci va bene anche la piccola Marona!Ma ora addentriamoci in uno scontro e vediamo il gameplay da vicino: sostanzialmente non si presentano particolari innovazioni, ma una particolarità la si può notare fin dal primo combattimento. Inizialmente sullo schermo oltre ai nemici sarà presente solo la nostra cara invocatrice e spontaneamente vi partirà la domanda :<< Dove sono finiti tutti gli altri componenti del party?>>. Non preoccupatevi, non sono scomparsi tutti per magia ma semplicemente dove rammendare che ognuno dei componenti non è altro che un fantasma e quindi toccherà alla piccola invocarli. In che modo sarà possibile fare ciò? Beh, forse ai produttori è rimasta impressa la dottrina filosofica che si può attribuire con certezza al famosissimo filosofo greco Pitagora, ovvero quella della metempsicosi: questa dottrina diceva che ogni anima dopo la morte doveva reincarnarsi in un nuovo corpo che poteva essere sia di animale che umano. Più o meno questo è ciò che ritroveremo in Phantom Brave, ma invece di farli rinascere i nostri coraggiosi eroi sotto forma di animali, potremo sacrificare oggetti o elementi della natura presenti su schermo (rocce, alberi, armi ecc.). Ogni oggetto può incrementare o diminuire i vari valori a seconda che venga equipaggiato come arma oppure che venga utilizzato come sacrificio per far resuscitare qualche compagno del team. Faccio un esempio che vi chiarirà sicuramente le idee: prendiamo in esame una roccia, sicuramente un elemento duro e resistente ma quindi anche molto pesante, che di conseguenza potrebbe aumentare i vostri valori di attacco e difesa ma potrebbe anche rallentare nettamente il personaggio che ne farà uso come arma oppure che è stato invocato grazie a quell’elemento. Al di là di questo, il sistema di combattimento non presenta altre particolarità: ogni personaggio ha un proprio raggio di movimento e le proprie caratteristiche (attacco, difesa, velocità, resistenza, hp, ecc.) ed in base a queste può eseguire certe come attaccare gli avversari oppure lanciare magie di ripristino o potenziamento. In base all’oggetto che il personaggio avrà equipaggiato, potrà effettuare particolari attacchi, quindi è sempre consigliabile dare gli oggetti giusti alle persone giuste: equipaggiare un cavaliere con un macete è una scelta più fruttuosa che darlo ad uno scoiattolino che non saprà come utilizzarlo e che, di conseguenza, non saprà effettuare gli attacchi più particolari e devastanti. Oltre le battaglie dovrete anche curare la vostra bella isoletta dove potrete incontrare ogni personaggio del vostro team e anche i vari oggetti; in più alcuni personaggi posseggono abilità speciali utilizzabili unicamente su quest’isola: ad esempio il fabbro può potenziare gli oggetti e fare apprendere nuove abilità solamente fuori della battaglia. Qui Marona avrà la possibilità di creare, denominare e invocare nuovi elementi che se inizialmente saranno solamente 5 o 6 man mano che proseguirete nel gioco diverranno molti di più poichè sono sbloccabili un numero davvero notevole di mestieri, ognuno con le proprie particolari abilità.

TecnicamenteCome avete potuto capire leggendo il resto della recensione, il gioco è stato curato molto bene per quanto riguarda la giocabilità e la trama ma non si può dire proprio la stessa cosa per quanto riguarda grafica e sonoro. Inizialmente le prime scenette d’intermezzo vi faranno ben sperare, poiché sono realizzate molto bene, con colori accesi e belle animazioni per i personaggi, anche se tutto rimane in 2D. L’asino casca quando si incomincia a combattere, visto che gli scontri presentano una grafica totalmente differente da quella dei filmati: il character design è molto ben realizzato, difatti si avrà un vasto assortimento di personaggi i quali, a meno che non appartengano alla stessa classe, saranno tutti differenti l’uno dall’altro. Il problema risiede nella bassa qualità delle textures e nelle scarne ambientazioni nelle quali si combatte. Anche gli effetti speciali non fanno urlare al miracolo e difatti neppure le magie più potenti possono vantare magnifici effetti grafici. Questo è un vero peccato perché la grafica delle scene d’intermezzo mi era piaciuta e sarebbe stata almeno da 8 ma considerando la bassa qualità del textures e la povertà dei vari ambienti sono stato costretto a diminuire di un almeno un punto il voto della grafica. Il sonoro è piuttosto buono: la cosa che ho gradito maggiormente è stato l’ottimo doppiaggio in Inglese dei personaggi che riescono ad intonare alla perfezione i vari stati d’animo. Per quanto riguarda gli effetti sonori e le musiche di sottofondo non si riscontra nulla di particolare da segnalare: buoni effetti sonori contornati da piacevoli musichette di sottofondo che però a lungo andare possono divenire leggermente ripetitive.

Longevità:La longevità di Phantom Brave si attesta su buoni livelli: per completare tutto il gioco i più esperti del genere ci impiegheranno una trentina di ore, considerando però che molte missioni le dovrete anche ripetere poiché alcune di queste sono davvero abbastanza difficili e non credo che le riuscirete a superare al primo tentativo. In più c’è la possibilità di viaggiare fra le varie isolette in modo tale da potenziare il proprio team, appropriarsi di nuovi oggetti e scoprire nuovi personaggi.

– Bella grafica durante le scene di intermezzo

– Buona calibrazione della difficoltà

– Bella trama

– Textures di basso livello

– Sonoro leggermente ripetitivo

8.0

In conclusione Nippon Ichi ha sfornato un altro buon lavoro che seppur inferiore al re Final Fantasy Tactics, saprà comunque regalare molte emozioni a chiunque abbia l’opportunità di acquistarlo.

Per gli amanti del genere mi sento di consigliare vivamente l’acquisto in quanto, tralasciando il non ultra pompato comparto tecnico, il gioco di per sé offre alcune particolari innovazioni ed una trama ben realizzata che saprà commuovervi e farvi rimanere per sempre nel cuore le avventure della piccola Marona e dei suoi compagni di viaggio.

Voto Recensione di Phantom Brave - Recensione


8

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