Recensione

Parappa The Rapper 2

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a cura di Bishop

Fino a qualche tempo fa il solo parlare di videogiochi musicali incentrati su musiche, ritmo ed effetti grafici, avrebbe fatto storcere il naso al numeroso popolo di videodipendenti, da sempre legati ai concetti base di: corri, spara, evita, colpisci, nasconditi e così via. Il panorama attuale, invece, comincia a riempirsi di interessanti titoli che nulla hanno a che vedere con i canoni tradizionali. Occorre, di fatto, riconoscere un grande merito agli editori che hanno deciso di investire in questa nuova strada. Tra questi spicca il nome di Sony, sì proprio la casa madre, che nel giro di un mesetto presenterà sul mercato due titoli simili nella concezione: Space Channel 5 e Parappa The Rapper 2 (PTR2).

Il gioco Cominciamo con un po’ di storia: Parappa The Rapper è un gioco musicale, genere nato in Giappone, in cui il compito del giocatore consiste nel premere i pulsanti del controller seguendo il ritmo musicale, componendo, così, delle canzoni rap. La nascita di questo bizzarro personaggio è datata 1995 sempre ad opera degli istessi sviluppatori, Nana on-sha. La struttura del gioco è lineare e semplice. Ci sono otto livelli coloratissimi accompagnati da sette diverse musiche (nell’ottavo livello c’è un mix delle sette precedenti musiche) tutte molto ritmiche. A differenza di Space Channel 5, oltre a dover ripetere le sequenze di tasti proposte da vari personaggi, avrete la possibilità di dare libero sfogo alla vostra creatività aggiungendo sequenze diverse purché sempre coerenti alla musica di sottofondo. Su questo aspetto si basa la novità di questo titolo che consiste in tre diversi indicatori posti alla base dello schermo. Il primo misura il livello di fedeltà di esecuzione rispetto a quanto indicato nel gioco; il secondo indica il livello del materiale da voi aggiunto; il terzo, invece, misura la velocità e la grinta del vostro ritmo.Beh, adesso ne sapete abbastanza per entrare nei panni di Parappa e darvi da fare. Ma fare che cosa?

Spaghetti o non spaghetti…questo è il dilemma Eh già, dimenticavo di dirvi che le vostre performances canore/musicali si snodano attraverso una trama “intrigante”. In pratica dovrete impegnarvi per sventare il piano criminoso di un malvagio personaggio (non vi svelo l’identità perché è collegata con uno dei livelli di gioco) che sta trasformando tutto il cibo della città in spaghetti. Se tenete in conto che Parappa è un cane e come tale non particolarmente amante del prezioso alimento che ci rende famosi nel mondo, potete immaginare quanto questo processo di spaghettizzazione sia pericoloso per la dieta del nostro amico.Ovviamente capisco che la trama non sia proprio della stessa profondità di quella creata da Hideo Kojima per MGS2, ma il tipo di storia si sposa perfettamente col tipo di gioco di fronte al quale ci troviamo.

Grafica bidimensionale…che bello? La veste grafica di PTR2 non colpisce certo per il numero di poligoni usati, ma ha nei colori, nella stravaganza dei soggetti trattati (tutti rigorosamente bidimensionali) i suoi punti di forza. In quale altro titolo potete trovare un colonnello con la testa a forma di vaso, una fidanzata a forma di margherita e un istruttore di arti marziali con la testa a forma di cipolla? Dispiace un po’ non poter godere pienamente di questa folle e psichedelica grafica perché si è sempre concentrati solo sui tasti da premere e probabilmente si diverte di più chi assiste allo spettacolo.

Musiche ed effetti Che cosa si chiede a un gioco musicale? Beh, che le musiche siano all’altezza. Posso garantirvi che in PTR2 l’obiettivo è stato centrato alla grande con un’ampia varietà di musiche una più bella e coinvolgente dell’altra. L’unico appunto che devo fare è che la copia del gioco da me provata non gestisce l’uscita ottica della PS2 e così chi ha un impianto dolby surround non può usarlo e deve accontentarsi delle casse del televisore. Mi auguro che la versione definitiva del gioco non risenta di questo problema.

Rappare è facile, rappare è bello La giocabilità di PTR2 è assolutamente immediata. Chiunque può cimentarsi e ottenere da subito dei buoni risultati. Ovviamente chi conosce a memoria la disposizione dei tasti (chi non la conosce faccia 5 muniti di vergogna) è agevolato. Ciò che colpisce è la semplicità. A differenza di Space Channel 5, dove il sistema di controllo spesso si rivela impreciso rendendo la difficoltà del gioco eccessiva, in PTR2 i tasti rispondono in maniera precisa e l’appunto che si deve muovere agli sviluppatori è di aver reso il gioco troppo facile (anche al livello più difficile). “In medio stat virtus” dicevano i latini e speriamo che Sony ascolti questo consiglio.

Breve ma intenso Otto livelli sono un po’ pochini e se si aggiunge anche un livello di difficoltà praticamente nullo si capisce che questo titolo ha nella longevità il suo punto debole. Certamente i livelli bonus intermedi e la possibilità di giocare sfidando un amico o il computer aiutano a mettere il DVD nella console qualche volta in più, ma di fatto PTR2 impegnerà i giocatori esperti per meno di una giornata!

Divertente e colorato. Ottime musiche.

Troppo facile e pochi livelli.

7.8

Alla luce dell’abbondante produzione di titoli imusicali di questo periodo, sento di poter dire che questo genere non è più una novità ma una realtà consolidata che diversifica ancora di più il panorama videoludico per PS2. Nello specifico PTR2 è un bel titolo, fresco, divertente, immediato che può coinvolgere la famiglia e i giocatori di tutte le età. Per questo motivo è consigliabile averlo nella vostra raccolta.

Voto Recensione di Parappa The Rapper 2 - Recensione


7.8

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