La prima parte la trovate
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Dopo esserci concessi alcune settimane di prova, siamo finalmente pronti a dare un giudizio definitivo su PES2016, ultimo capitolo della storica saga sviluppata da Konami. Le impressioni avute nella prima parte della recensione sono state purtroppo confermate dalle ore di gioco successive, con i filtranti che permettono di scavalcare senza alcuna difficoltà le difese avversarie e contrasti davvero troppo efficaci sull’avversario, agevolati dalla quasi impossibilità di ricevere direttamente un cartellino rosso in seguito al nostro duro intervento. Il risultato è un arbitraggio che ricorda molto le partite della Premier League inglese, con alcuni falli che non vengono proprio fischiati per non spezzettare troppo il ritmo di gioco. Qualche problema anche per la velocità delle partite: noi non abbiamo avuto particolari problemi, ma alcuni appassionati di vecchia data della serie si sono lamentati per un ritmo di gioco davvero troppo alto.
Masters of footballLa Master League è una delle modalità più celebri di PES, conosciuta anche da persone che non hanno mai provato un titolo della serie. Le gesta dei vari Castolo e Minanda rimarranno per sempre nei cuori di tutti gli appassionati, vista la soddisfazione nel vincere trofei prestigiosi dopo essere partiti dalle divisioni più basse. Non c’è quindi da stupirsi se Konami ha concentrato le maggiori innovazioni proprio in questa modalità. Iniziamo dalle schermate, completamente rinnovate rispetto al passato e con tutte le informazioni più importanti subito a disposizione degli utenti. Potremo quindi modificare velocemente la formazione, guardare le notizie dei principali campionati europei e scoprire le ultime trattative di mercato senza alcuno sforzo, ogni cosa è liberamente accessibile senza dover navigare troppo nei menù.
Durante la stagione ci capiterà di assistere a delle brevi cutscene che immortalano gli eventi più importanti, come ad esempio la premiazione del miglior calciatore del campionato o la conferenza stampa del nostro ultimo acquisto. Proprio il mercato presenta però numerosi alti e bassi: se infatti il lavoro svolto dal nostro osservatore, in grado di segnalarci giocatori adatti alla nostra formazione, è ottimo, lo stesso non si può dire per le vere e proprie trattative. Prima di tutto non potremo decidere quanto spendere per acquistare un calciatore, con il prezzo del cartellino deciso dalla CPU a seconda del valore del giocatore. L’unica opzione possibile sarà quella di chiedere uno sconto, accettato praticamente sempre dalla squadra avversaria. Grazie a ciò siamo riusciti ad assicurarci le prestazioni di un fenomeno del calibro di Marco Reus ad un prezzo inferiore ai 30 milioni, cifra assolutamente insensata visti i prezzi del mercato reale. Il problema principale appare tuttavia quando decidiamo di inserire contropartite della nostra rosa per abbassare il prezzo del cartellino. Ci è capitato, nel corso della nostra avventura, di acquistare giocatori come Jackson Martinez e Carlos Bacca a cifre inferiori ai 10 milioni di Euro, semplicemente inserendo nella trattativa giocatori come Alex, il cui valore nella realtà è praticamente uguale a zero. Interessante la sezione manageriale invece, con la possibilità di influire direttamente sulle entrate derivanti dal merchandising acquistando giocatori celebri in tutto il mondo. Abbiamo infine particolarmente apprezzato la scelta di introdurre i match d’addio per i giocatori più importanti del nostro club che decidono di appendere le scarpette al chiodo, un modo per celebrare quei membri della rosa che sono stati protagonisti delle nostre vittorie.
La rete nella reteAlti e bassi anche nel comparto online, da sempre punto debole della serie. Iniziamo dalle classiche partite veloci, in cui dovremo scalare le classifiche cercando di arrivare nelle divisioni più alte. Il primo problema da segnalare è la lag, meno presente rispetto agli anni scorsi ma in grado ancora di rendere alcuni match completamente ingiocabili. Il gameplay sembra invece puntare tutto sul divertimento degli utenti. L’IA dei giocatori della nostra squadra pare infatti settata al livello di difficoltà più basso, costringendoci spesso ad assistere ad errori abbastanza banali. La linea difensiva, ad esempio, risulta facilmente bucabile utilizzando i filtranti alti, anche a causa dei terzini, completamente incapaci di eseguire una diagonale per bloccare i tagli degli attaccanti. Persino i portieri non ci sono parsi mai troppo sicuri negli interventi, respingendo spesso centralmente tiri anche abbastanza semplici. La velocità di alcuni giocatori rende poi le partite molto aperte, con ribaltamenti continui di campo senza mai annoiarsi, vista la possibilità di recuperare partite che sembravano ormai perse in seguito a storiche rimonte.
A causa di tutto questo, un buon numero di incontri si conclude con una pioggia di gol, rendendo rarissime le partite concluse sullo 0-0. La situazione si verifica anche su MyClub, risposta della serie a quell’Ultimate Team che ha segnato le fortune della concorrenza. Continua a sembrarci incomprensibile la scelta di non introdurre un vero e proprio mercato all’interno della modalità, costringendoci ad affidarci al caso per pescare l’agente in grado di portare al team il giocatore desiderato. Per gli utenti particolarmente sfortunati è stata messa a disposizione la possibilità di allenare i giocatori della nostra rosa, un modo per costruirsi in casa la propria formazione stellare.
– Partite aperte e divertenti
– Miglioramenti per il comparto online
– Allenamento dei giocatori in MyClub
– Spassoso se giocato con amici
– Qualcuno potrebbe non apprezzare il ritmo di gioco
– Portieri e difensori non sono una sicurezza
PES 2016 è un titolo in grado di spaccare in due la propria fan base. Molti utenti apprezzeranno senza dubbio le scelte di Konami, mentre altri rimarranno delusi dalla deriva presa dalla serie, con partite aperte e divertenti in cui può succedere di tutto. La scelta di puntare su questa strada non ci dispiace, viste le innumerevoli ore di divertimento che il titolo ci ha saputo regalare, ma gli aspetti migliorabili non mancano. Il culmine della serie ancora non è stato toccato.