Oxenfree è un’opera sulla forza del dialogo e la precarietà dei rapporti umani.
Dietro un’ossatura da avventura grafica moderna dal gameplay striminzito, funzionale ai soli spostamenti da una zona all’altra, si cela un titolo che mette in luce al contempo la solidità e la debolezza dei legami, a cui bastano spesso poche parole per cambiarne per sempre la natura.
Gita di (dis)piacere
L’incipit di Oxenfree potrebbe erroneamente far pensare a un concentrato di banalità di cui chiunque potrebbe fare a meno, ma nel corso dell’avventura vi renderete rapidamente conto di quanto questo cliché sia in realtà solo uno strumento per presentare vicenda e personaggi, entrambi ben più profondi della storiella adolescenziale che si prospetta inizialmente.
Un gruppo di ragazzi si dirige verso un’isola abbandonata per un party notturno, luogo che un tempo ospitava una grande base militare. Quando nei pressi di una caverna viene accidentalmente aperta una sorta di porta verso l’aldilà, la serata prende una piega completamente diversa, e i cinque adolescenti dovranno affrontare il passato (loro e del luogo) che emergerà d’improvviso. Presentato così, Oxenfree potrebbe apparire un titolo dalla trama molto generica e scontata, ma in realtà, quando le storie e i destini dei ragazzi si incrociano e si abbarbicano gli uni agli altri, ciò che ne viene fuori è un ottimo connubio tra “teen drama” e “ghost story”.
La giovane e intraprendente Alex, vera protagonista del gioco, prova a riprendere in mano la sua vita dopo un terribile lutto. Jonas, il suo fratellastro, è stato in carcere per un po’ ma è un ragazzo piuttosto fragile. Ren è il tipico migliore amico con risposte, consigli e opinioni sempre pronte. Clarissa è una ragazza con modi tutt’altro che gentili, molto diretta e un po’ vipera, con la quale tenderete a scontrarvi spesso. Nona è invece timida, introversa e con una personalità apparentemente poco definita, ma provate a entrarci un po’ più in contatto e scoprirete una ragazza più sensibile e attenta di quanto appaia. Da questa analisi emerge dunque un campionario variegato e ben assortito, dove le singole personalità aprono la strada a possibilità inattese e snodi della trama interessanti. In questo senso, è ammirevole il grado di personalizzazione della propria partita, che conduce a esiti diversi a seconda delle preferenze espresse. Gli sviluppi della storia sono legati a scelte multiple non obbligatorie e dinamiche, con modalità di interazione piuttosto diverse rispetto ai titoli dello stesso genere. Sebbene si tratti di un gioco sulla falsariga di quelli sviluppati da Telltale, Oxenfree percorre comunque la propria strada attraverso un sistema di dialoghi incredibilmente naturale, fluido e senza interruzioni.
Scelte di vita
Oxenfree offre un gameplay semplice, intuitivo e diretto, dove l’interazione è sempre controllata ed essenziale e la conduzione di gioco si riduce a una passeggiata da una zona all’altra dell’isola. Non esistono veri e propri puzzle, non ci sono nemici e la difficoltà – di qualunque tipo – non è contemplata. Nonostante la scelta di voler ridurre in modo così evidente il ventaglio delle possibilità, Oxenfree riesce a rendersi interessante dall’inizio alla fine, con solo rari momenti in cui alcune linee di dialogo diventano ridondanti e non necessarie. Il gioco esiste solo in lingua inglese (compresi i sottotitoli), i personaggi parlano rapidamente e con grande naturalezza come nella vita reale e Alex, quando appaiono sulla sua testa i tre balloon a tema, può inserirsi liberamente nelle conversazioni fin quando non sfumano via. Pensate insomma a un gruppo di amici che parlano di un argomento: uno di loro vuole dire la sua, ma deve scegliere il tempo giusto per inserirsi prima che, nella rapidità dell’eloquio, si passi ad altro. Potrete scegliere – tutte le volte che qualcuno attorno a voi sta parlando – se e in che modo far parte della discussione. Rimanendo in silenzio assisterete alle chiacchiere degli altri, mentre se intervenite in uno dei tre modi previsti potrete alterare gli umori degli altri, dare origini a battibecchi, conciliare i compagni nei momenti di tensione, mettere in cattiva luce qualcuno, fare domande scomode, accusare sottilmente o in modo esplicito, farvi gli affari degli altri, indagare su certi eventi del passato e così via. Seguendo quelle che sono le esatte dinamiche comportamentali delle persone in carne e ossa. L’intelligente sistema di dialoghi riesce a essere molto convincente, naturale e senza forzature: è insomma il modo ideale per simulare lo strumento attraverso cui nascono e si sviluppano i rapporti umani. Chi non ha dimestichezza con l’inglese, tuttavia, può avere qualche problema di troppo, poiché la rapidità dei dialoghi e il poco tempo a disposizione per inserirsi nei discorsi sono capaci di cogliere alla sprovvista chiunque abbia la necessità di leggere con attenzione i sottotitoli prima di decidere cosa fare. Vi avvertiamo dunque che è strettamente necessario comprendere nell’immediato cosa si dicono i personaggi, altrimenti rischiate di perdervi tutto il bello del gioco.
Lo stile artistico è unico e molto particolare, con una buona caratterizzazione estetica dei personaggi e ambientazioni che mostrano il necessario senza mettere in mostra molti dettagli. La telecamera appare forse un po’ troppo distante dall’azione e sarebbe stato meglio, soprattutto nei momenti clou, avere un occhio più ravvicinato che potesse mettere in risalto certi passaggi cruciali. Si tratta comunque di difetti di poco conto, perché Oxenfree è quello che potremmo definire un “walking simulator” accattivante, vivace e misterioso, a cui bastano e avanzano i propri personaggi e il buon intreccio narrativo messo in scena.
– Sistema di dialoghi davvero molto credibile
– Personaggi ottimamente caratterizzati
– Intreccio narrativo ben realizzato, che prevede diversi esiti
– Chi non ha dimestichezza con l’inglese non riuscirà a goderselo
– Un po’ di backtracking nonostante l’estrema linearità
Gli amanti delle avventure grafiche moderne saranno lieti di sapere che Oxenfree è un titolo che bisogna assolutamente provare. Nonostante il prezzo di 20 euro, va ammesso che si tratta di un’avventura capace di risucchiare immediatamente il giocatore all’interno del proprio mondo, facendogli conoscere personaggi dall’ottima personalità, che parlano, agiscono e affrontano la propria vita con una naturalezza disarmante.