Orcs & Elves
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a cura di Jack Right
Ricordate il vecchio Eye of the Beholder? Ecco, questo Orcs & Elves lo ricorda piuttosto da vicino. La prima volta che vidi gli screenshots di questo gioco travisai in parte la sua filosofia. Credetti infatti si sarebbe trattato di un gdr con componenti da fps (alla Dark Messiah of Might&Magic per intenderci) e, curioso, iniziai a tenerlo d’occhio. Arrivò poi in redazione e con grande piacere ne avviai lo studio, onde comprederne i caratteri distintivi che mi avrebbero portato direttamente alla prima stesura della recensione ma, giocandolo, restai stupefatto. Non si trattava infatti di un gdr in prima persona in tempo reale, bensì di un gdr in prima persona a turni in cui ciascun movimento è rappresentato da uno scatto nella direzione scelta. Beh, mi dissi allora, se non altro non sarà soggetto a fastidiosi cali di frame rate.
Dinamiche percettive di giocoRiporto un breve passo tratto dal libretto delle istruzioni del titolo, onde descriverne accuratamente la storia che tramite esso vivrete: “Tu sei il figlio del leggendario elfo avventuriero Eol e della valchiria Fraiga.Tuo padre ti donò una rara e potente bacchetta magica, un’arma senziente capace di comunicare.(…) Il tuo viaggio ha inizio quando Ellon riceve un messaggio inatteso e criptico (…) di re Brahm, uno stretto amico di tuo padre nonchè re dell’antica cittadella dei nani.(….) Al tuo arrivo (….) una banda di orchi ha sopraffatto i nani seminando devastazione e distruzione dietro di sè.(….) Sotto la guida di Ellon vai alla ricerca di re Brahm e scopri cosa c’è alla base di questi misteriosi avvenimenti.”Senza dubbio tale trama non brilla in originalità ma si rivela comunque funzionale allo scopo di imbastire una meccanica di gioco capace di incollarci per qualche ora davanti ai due schermi del prode Nintendo Ds. Dopo aver scelto uno tra i tre livelli di difficoltà disponibili, andremo ad analizzare il sistema di controllo. Potremo decidere se far uso del Touch Screen o meno. Il secondo schermo mostrerà costantemente le nostre risorse. La cintura degli strumenti sarà divisa in zone che, se toccate, richiameranno gli oggetti contenuti in esse assieme ad una breve descrizione. Utilizzando uno strumento perderete un turno. Le zone della cintura sono: armi, bussola, boccale, mappa, anelli, borsa degli oggetti e pozioni. All’inizio disporrete di una spada, la bacchetta magica, una pozione “cura ferite leggere” (per dirla con un termine da D&D), una corazza leggera in cuoio, della birra elfica (gli effetti delle birre varieranno in base ai tipi) ed un anello cimelio di famiglia. In generale gli anelli avranno vari effetti: protezione, minaccia o precisione. Ovviamente potranno essere raccolti nel corso dell’avventura molteplici oggetti e denari da barattare con il drago Gaya con altri e più utili oggetti meravigliosi. Sarà possibile altresì, man mano che la vostra bacchetta magica si rafforzerà, lanciare potenti incantesimi. Richiamando il menù incantesimi basterà disegnare con lo stilo il simbolo proprio dell’incantesimo stesso. Le armi saranno svariate e migreranno dalla spada “d’ordinanza” al martello da guerra o dall’arco alla balestra pesante. Molte le tipologie di nemici pronti a tutto pur di ostacolarvi. Si va dal ratto mannaro ai troll o dalle melme agli imitatori (che mi traggono sempre in inganno). In D&D tali creature sono dette “Mimic”, praticamente sono esseri che si trasformano in scrigni che sembrano contenere chissà quali tesori e ricchezze ma, appena ti avvicini, ti usano da cena. Sarà bene a questo punto accennare ad uno dei principali problemi di questo interessante titolo: i nemici non brillano di intelligenza. Certo, è normale che un ratto mannaro non sappia di logica o discipline matematiche ma, purtroppo, a volte non sarà neanche in grado di badare convenientemente alla sua vita.
Reparto tecnicoDi solito, discutendo di tecnica videoludica, si esprime prima un giudizio sulla componente grafica. Oggi faccio il contrario. L’audio del titolo ricorda molto negli effetti titoli anni novanta come Hexic o ancor prima Doom (di mezzo in Orcs & Elves c’è Carmack) e, pertanto, il giudizio non sarà infine particolarmente buono. Le musiche si attestano su livelli qualitativi medi e fanno il loro dovere ricreando un’atmosfera adatta allo spirito del gioco. Graficamente il titolo mi riporta molto alla mente Hexic. I mostri sono in 2D (ricordate Duke Nukem?), stonano un pochino con i background e le animazioni sono molto scattose (il gioco come detto è a turni). Certamente si poteva fare di più, anche perchè in questa maniera ci si trova di fronte ad una grafica datata, dai colori spenti e che sente il peso del tempo.
– Atmosfera anni ’90 che molti apprezzeranno
– Controlli ben studiati
– Gdr in prima persona a turni su NDS, una buona idea!
– Sonoro piatto, effetti non attuali
– I.A. dei nemici bassina
7.0
Orcs & Elves è un titolo divertente. Certo, il comparto sonoro è discutibile, sopratutto negli effetti e l’intelligenza artificiale dei nemici li relega spesso nell’unione degli ebeti (a un livello di difficoltà maggiore la situazione migliora un po’), ma non è questo che conta alla fine. L’atmosfera ricreata è gradevole e, pertanto, soprattutto se avete nostalgia dei titoli anni ’90 di questo genere, compratelo pure. Agli altri consiglio di provarlo prima di procedere con l’acquisto, non si tratta comunque di un capolavoro.
Voto Recensione di Orcs & Elves - Recensione
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