Onimusha 2
Advertisement
a cura di Ryuken
L’anno passato su PS2 giunse un titolo dalle grandi potenzialità, che univa un’atmosfera impareggiabile ad un’azione tipica dei survival horror, con una spruzzata di elementi mutuati da un picchiduro a scorrimento 3D. Solo un paio di cose non piacquero: l’unione di fondali prerenderizzati e personaggi poligonali e, soprattutto, l’esigua longevità. Difetti che impedirono al titolo di varcare la soglia che separa gli ottimi giochi dalle Killer Applicaton. Sto parlando di Onimusha. Adesso tocca al suo successore Onimusha 2 (che fantasia) porre rimedio ai difetti del capostipite. Capcom ce l’avrà fatta? Seguitemi e lo saprete.
I retroscenaLa storia è ambientata 14 anni dopo le vicende del primo capitolo. Il nemico è sempre lui, Nobunaga, il non-morto, con il suo esercito di demoni che devastano e incendiano tranquilli villaggi di contadini dell’epoca Tokugawa. Dopo la presentazione da Oscar, l’avventura si apre con l’arrivo di Jubei nel suo paese devastato in una triste giornata di pioggia. Ebbene sì, il protagonista non è più Samanosuke bensì un altro samurai senza macchia e dal grande onore.La vendetta ha inizio: Jubei è forte, abile con la spada, ma è pur sempre un uomo di fronte a esseri soprannaturali. Le sue forze non bastano, la sua spada, che ha sconfitto innumerevoli avversari, sembra non avere effetto…In lontananza una voce… Jubei, Jubei! La dama del lago?! No, chi vi chiama è una donna serpente tipica della mitologia orientale. Vi ricordate la saggia nascosta dietro il separé di Grosso guaio a Chinatown? Questa “donna” investirà il nostro eroe di poteri straordinari, sovraumani, da ONI! Come nel vecchio Onimusha potrete risucchiare le anime e potenziare il vostro equipaggiamento. Una nota di merito che subito appare evidente è la presentazione; quella di Onimusha Warlord era stata premiata alla fiera di Tokyo. Questa di Onimusha 2 è addirittura più spettacolare: più volte, prima di mettermi a giocare, l’ho guardata con estrema ammirazione e rapimento. La sensazione di essere calati in un mondo passato, ma “storico” è innegabile. Sigh ….! 14 Anni dopo Kaede la compagna di Samanosuke è morta , forse in una battaglia a noi sconosciuta, ma che gli studenti nipponici studiano sui banchi di scuola. Non disperate, il nostro Jubei ha ben 4 compagni a sua disposizione che incontrerà nel procedere dell’avventura e che l’aiuteranno nella battaglia: Oyu , Magaichi, Ekei, Kotarou: questi i nomi dei nostri eroi. Il monaco con l’alabarda, la maestra di spada cinese, il ninja ladro e il “lupo di mare”. Come sempre la Capcom è impareggiabile nella caratterizzazione dei personaggi. Una curiosità: il protagonista ha il volto di un attore realmente esistito come Samanosuke aveva il volto del famoso attore giapponese compagno di M. Douglas nel film “Black Rain”.
Grafica sempre al TopI ragazzi della Capcom, diretti dall’infaticabile Keiji Inefume, sono riusciti a superare se stessi. La grafica, sebbene simile ai canoni del passato, soprattutto per gli ambienti, che sono bidimensionali, è stupefacentemente arricchita con effetti di tutto rispetto: le onde del mare sono di rara bellezza e l’effetto delle condizioni atmosferiche è reso benissimo. All’inizio del gioco una picchiettante pioggia scende sulle case devastate e pozzanghere si formano nel suolo dove giacciono senza vita contadini spauriti. Il sole del ridente villaggio all’interno della cittadina sembra recitare “La quiete dopo la tempesta”!Ma la cosa più bella è l’architettura. Credo che solo un giapponese possa apprezzare appieno la cura con cui sono state riprodotte le case, i templi e gli ambienti. Sembra veramente di essere nel medioevo, quello nipponico. Noi occidentali forse potremmo capire meglio un castello di pietra, forse la locanda di Baldur’s Gate è più vicina al nostro immaginario.Ormai i videogiochi, oltre a creare il personaggio, ci calano in una realtà virtuale che sembra reale. La sensazione che si prova nell’esplorare i luoghi di Onimusha 2 è di essere lì, anzi di essere in un film di Kurosawa…Un titolo: “I 7 Samurai”. Spesso mi sono fermato ad ammirare rapito lo sfondo! Fate una prova: munite Jubei di arco, tendetelo e mettetevi sul tetto della torre, di notte con la luna alle spalle! E’ un toccasana per gli occhi e per lo spirito. Certo qualche difetto è presente: ogni tanto la spada vagante sparisce nel muro e non sempre le inquadrature permettono un combattimento impeccabile. Credetemi, difetti insignificanti rispetto alla bellezza della grafica. Provate a guardare negli specials lo sforzo che la Capcom ha fatto, con il Motion capture, per rendere l’animazione dei personaggi il più realistica possibile, e potrete capire il lavoro che nascondono i cavalli della presentazione!
SonoroGli effetti sonori sono praticamente identici a quelli del predecessore, quindi c’è poco da dire. Le musiche si attestano, come sempre, su uno standard elevato. Cosa veramente accattivante è il video musicale iniziale, dove un idol giapponese, veramente ridicolo, compie assoli che farebbero scomparire anche i Dire Straits. Immaginatevi questo giapponese dark che in una torre altissima con la potenza della musica scalfisce le mura che lo attorniano. Superata l’iniziale sensazione di ridicolo, la musica risulta orecchiabile e stranamente bella. Addormentandomi mi tornava in mente più volte… Non ci crederete ma ho imparato ad apprezzarla. Questa musica interverrà quando incontrerete i mostri nello schermo, dandovi la carica per il combattimento. Anche nel resto del gioco la colonna sonora e gli effetti intervengono creando un’atmosfera azzeccata e talvolta angosciante che si addice alle situazioni che stiamo vivendo.
GiocabilitàIl sistema dei controlli è rimasto praticamente invariato e manca ancora la possibilità di utilizzare lo stick analogico. Jubei potrà ora eseguire nuove mosse con la spada: premendo velocemente il tasto R1, l’arma accumula energia per sferrare un colpo speciale di tre livelli di potenza. E’ nuovamente presente il tasto della difesa e dell’attacco magico, eseguibile con le armi speciali che questa volta sono quattro.Il sistema di combattimento è stato implementato, ma non come ci si aspettava: in effetti le nuove mosse che si compiono sono sempre le stesse.La parata è rimasta invariata e permette di difendersi anche in un gruppo ben assortito di mostri; gli unici colpi che non sono bloccabili sono quelli d’ impatto. Il tasto L2 è adibito alle armi da lancio e verrà utilizzato solo dai personaggi che accompagneranno Jubei nella sua avventura.Le armi a disposizione sono 4: la spada del fulmine, la lancia di ghiaccio, il bo del vento e il martello della terra. Il matchlok e l’arco lungo sono d’obbligo. Ora non troverete più nei cassonetti le armature, ma dovrete potenziare la vostra spendendo i punti delle anime catturate. Il nostro Jubei avrà così la possibilità di trasformarsi in Oni ,divenendo invincibile e colpendo a distanza gli avversari. Badate bene che l’incremento delle armi comporta più fatica che nel gioco precedente e più impegno. Nei combattimenti con molti avversari è ravvisabile il difetto di Jubei nel colpire il nemico più vicino, che non sempre risulta essere il più pericoloso.I menù sono semplici e intuitivi, ma la barriera linguistica talvolta è insormontabile e impedisce di comprendere bene la storia e l’utilizzo degli oggetti. Veniamo quindi alle innovazioni: la prima è il Ningen Koruyaku System (sistema di conquista delle persone): così è stato chiamato il sistema di reclutamento dei personaggi che vi aiuteranno nel corso del gioco. Fondamentalmente si tratta di mercanteggiare con loro degli oggetti per aumentare la fiducia nei vostri riguardi. Gli oggetti li troverete nel corso del gioco o potrete acquistarli.Nello scambio dovrete tenere conto delle preferenze di ciascuno per aumentare il Kizunachi, ovvero la loro simpatia nei vostri riguardi; questo fattore influenza il loro intervento nel combattimento.Ed ecco il secondo fattore innovativo: vi troverete a combattere in alcune zone con l’ausilio di questi special characters che aiuteranno Jubei , cosa particolarmente utile contro i boss. Questo fattore rende molto più vario il gioco e vi mette di fronte a duelli sempre differenti.Sarebbe stato stupendo giocare in due…dai Capcom!
LongevitàPer finire Onimusha 2 la prima volta impiegherete almeno 12 ore, molte rispetto alle 6 del primo. La Capcom ha reso più longevo un gioco che per il suo genere non può essere infinito… purtroppo.Gli enigmi sono come sempre nello standard del “facilotto” (in giapponese, figuriamoci in italiano), il gioco in genere non risulta molto difficile, solo alcuni boss sono veramente ostici… mi sovviene un simpatico e gentile spadaccino dalla pettinatura bizzarra…! I combattimenti in genere dopo un po’ risultano ripetitivi, mentre sono sempre originali e divertenti gli scontri con i mostri di fine livello.Questi ultimi sanno veramente di sfide all’ultimo sangue dove solo il più abile vincerà!Gli enigmi dei cassonetti ora sono stati sostituiti da giochi di intelligenza al posto del laborioso sistema di risposte del primo Onimusha. Molti bonus si possono collezionare durante l’avventura, ma dovrete rigiocare più volte per sbloccare i vestiti segreti e altre modalità di gioco.Il sottogioco del Dark Realm è ancora presente, ma stavolta diviso in due locazioni: una facile e una difficile che completata vi premierà con uno spadone di fuoco… devastante!Dovrete inoltre collezionare le “figurine” dell’album scambiando oggetti e scovandole nei posti più nascosti: non credo che si possano sbloccare tutti i bonus la prima volta, comunque rigiocarsi Onimusha 2 è un vero piacere.La Capcom ha fatto un buon lavoro per aumentare la longevità poiché Onimusha Warlord era stato molto criticato per la sua brevità.Unica pecca sono le schermate riciclate dal primo episodio che occupano circa il 25% delle ambientazioni e danno l’idea di già visto.Come sapete questa politica di riciclare è molto cara alla software house nipponica: Streets Fighter l’abbiamo digerito in una infinità di versioni, idem per i vari Resident Evil. Ottimo lavoro comunque.Le locazioni da esplorare sono parecchie: il bosco, la città, la miniera d’oro, l’isola degli Ogre.L’ ultimo appunto che mi sento di fare riguarda l’inserimento di mezzi “tecnologici” che stonano in un ‘ambientazione medievale perfetta ma si sa, da buoni giapponesi la magia è sempre accompagnata dalla tecnologia; in fondo il fantasy tecnologico è una loro invenzione!
-Grafica bellissima.
-Ambientazione impareggiabile.
-E’ bello affettare i demoni.
-Il sonoro nella sua totalità.
-L’engine grafico non è ancora del tutto poligonale.
8.5
The End
Che dire, il seguito di Onimusha è riuscito là dove il predecessore aveva fallito, seppure la grafica sia rimasta concettualmente invariata, l’elevarsi della longevità su canoni soddisfacenti ha rappresentato la vera e propria miglioria delle quale il gioco necessitava assolutamente. Il resto è bellissimo, bellezza videoludica allo stato puro. Se non sapete che cosa acquistare per Natale alla vostra amata scatoletta nera, ora lo sapete (ammeso che vi piaccia il genere)!
Voto Recensione di Onimusha 2 - Recensione
Advertisement