Esistono sport in cui gli atleti non sono semplici atleti, ma aspiranti suicidi devoti al dolore fisico. Troppo ben cullati dal nostro italico paese che preferisce di gran lunga il calcio, ci sono parti del mondo, Nord America su tutti, dove questo sport non è solo una disciplina competitiva dove si guadagnano un mucchio di soldi, ma un vero e proprio processo di formazione spirituale e fisico. E se quello che avete appena letto vi sembra esagerato, andate a vedere qualche foto storica di repertorio degli atleti, sopratutto i portieri, che fino agli anni ’30 giocavano senza maschera, divenuta obbligatoria solo a seguito dei troppi feriti, alcuni dei quali gravi o rimasti sfigurati a vita. L’hockey è una disciplina dura, tecnica, che alcuni sviluppatori hanno cercato di immortalare in alcuni titoli divenuti nel tempo, più o meno, famosi. Tra i tanti, il mitologico Ice Hockey, titolo di punta su NES pubblicato alla fine degli anni Ottanta, o tutta la serie NHL di EA che nel corso degli anni ha saputo ritagliarsi la sua buona fetta di pubblico. Proprio che in questo segmento di mercato va a collocarsi
Old Time Hockey, indie in uscita su PC e PS4 a cura dei ragazzi di V7 Entertainment. Spirito e grafica vintage, controlli moderni, allegre e sanguinose scazzottate sulla pista da hockey. Cosa si potrebbe volere di più da un titolo come questo? Parecchie cose, a essere sinceri.
Baffi, falli e rockabilly
Old Time Hockey è uno sportivo arcade che affonda le radici alla fine degli anni ’70, considerata l’epoca d’oro per molti appassionati di questo sport. Con una grafica in cell shading cartoonesca accompagnata da una soundtrack di tutto rispetto, il primo impatto con questo titolo è stato veramente una goduria, tanto da farci rivivere, in modo scanzonato e simpatico, quell’essenza vintage su cui il titolo si appoggia. Scopo del gioco è quello di ricreare un microcosmo verosimile, in cui si fa il verso alle vere glorie del passato, singoli giocatori e intere squadre, andando a calcare la mano con giochi di parole e rimandi, cercando un lato comico che molte persone, non avvezze a questo sport, probabilmente si perderanno per strada. Il titolo di V7 Entertainment, c’è da dirlo, si presenta con una livrea degna dell’ispirazione che porta.
I veri problemi, però, nascono subito dopo, e cioè quando con il pad in mano si comincia a fare sul serio. Una volta aperto il menù, avremo da decidere solo tra due modalità: impelagarci nella modalità storia oppure procedere per un match d’esibizione, in multiplayer locale oppure contro la CPU. Quello che si nota subito è dunque la mancanza di una modalità online, lasciando
Old Time Hockey confinato al salotto della propria casa. Nell’ottica di un arcade da prendere con simpatia e un pizzico di nostalgia, questa scelta degli sviluppatori potrebbe essere anche condivisa se non fosse che il roster e i contenuti in generale non offrano molta profondità a causa della loro numerica scarsezza. Al momento, la selezione delle squadre è limitata a una manciata, dieci per l’esattezza, tutti abbastanza simili tra loro. Le uniche cose che le contraddistinguono, a parte i colorati loghi, sono le statistiche di attacco, difesa e di combattimento, quest’ultima intesa proprio come quella statistica che entra in gioco quando ci sarà da prendersi a mazzuolarsi per bene durante le partite.
Tutto abbastanza nella norma finché non ci si allacciano i pattini e si scende in pista: lì, al di là delle botte, cominciano i veri dolori.
Quando il puck ti sbatte contro veramente forte
I comandi risultano legnosi e poco reattivi e, nonostante la modalità a due bottoni venga in aiuto ai neofiti, effettuare interventi e passaggi precisi risulta quasi impossibile se non frustrante. Se giocate con la IA dimenticatevi di vincere i puck contesi: il computer arriverà quasi sempre prima di voi, nonostante ci proviate dozzine di volte. Probabilmente un errore di programmazione, probabilmente una finestra temporale troppo stretta o i comandi troppo poco reattivi a prendere l’imput: che sia un passaggio, uno sgambetto fatto con il bastone o una spinta atta a sbilanciare l’avversario, il timing per eseguirli sarà ristrettissimo. Va da sé che giocando con la IA in modalità difficile sarà molto dura spuntarla. Altra problematica è quella legata al posizionamento di alcuni difensori ma sopratutto quella dei portieri, che non potranno mai essere controllati e che respingeranno in automatico sia i tiri avversari che i passaggi dei compagni di squadra: una scelta senza senso, che preclude al giocatore la possibilità di poter sfruttare il portiere in difesa come un ulteriore giocatore in campo. Neanche la Modalità Storia riesce a risollevare il titolo, scarna e poco curata, seppur metta nel piatto alcune buone idee. Cominceremo la stagione con gli Hinto, una squadra composta da rookies e quindi fondamentalmente un’outsider per la vittoria finale, dovremmo partecipare settimana dopo settimana alle partite e agli eventi che ci porteranno alla fine della stessa. Molto simpatica l’idea di inserire in ogni partita, alcuni obiettivi primari e secondari che andranno completati se si vuole avanzare: un accorgimento simpatico che però non riesce a riqualificare una Modalità Storia abbastanza povera di contenuti, in cui gli avvenimenti che accadano fuori e dentro il campo ci vengono raccontati per immagini accompagnate da commenti testuali. Da segnalare tra le cose che ci sono piaciute, i commenti degli speaker e le musiche di intermezzo e, come in piena tradizione NHL, i vari focolai di rissa che si accenderanno ogni tot falli: la visuale cambierà e passerà in una sorta di modalità picchiaduro, nel quale ogni giocatore coinvolto avrà una barra vitale e potrà sferrare pugni o decidere di schivare. Un intermezzo abbastanza di contorno ma che diverte sopratutto quando si gioca in due sulla stessa console. Come ultimo dato negativo da riportare seppur crediamo sia momentaneo e dovuto alla prima realese del titolo: su PS4 durante la recensione abbiamo avuto un paio di crash di troppo dell’applicazione. Speriamo che il problema venga presto risolto con le nuove patch in arrivo.
– Colonna sonora yeah-yeah
– Grafica cartoonesca che rende bene lo spirito vintage del gioco
– L’inferno nei controlli
– IA deficitaria
– Due partite, e poi?
Nonostante mentre questo articolo venga redatto di sottofondo stia passando la sua strepitosa colonna sonora, Old Time Hockey non è un titolo da consigliare per la vostra libreria di videogiochi. Seppur parta da presupposti in cui divertimento e immediatezza dovrebbero renderlo appetibile e alla portata di tutti, un sistema di controlli legnoso e poco reattivo, coadiuvato da una IA dei compagni non proprio soddisfacente e dalle poche modalità di gioco, il titolo di 7V Entertainment già con un mezz’ora intensa di gioco potrebbe farvi pentire dell’acquisto. Buono per qualche partita in multiplayer locale seduti sul divano con gli amici, ma in tutta sincerità nulla di più.