Ninety-Nine Nights II
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a cura di Dr. Frank N Furter
Il genere hack ‘n’ slash ha vissuto anni migliori. Oggi come oggi, gli esponenti sono pochi e mal riusciti: un momento di “buio videoludico” insomma, e la fine del tunnel sembra non arrivare mai. Ninety-Nine Nights II poteva (o forse voleva) rischiarare la situazione, facendo così felici i tanti videogiocatori di vecchia data. Così non è stato e la nuova uscita rischia addirittura di affossare ancor di più il genere, a causa di meccaniche arcaiche ed oltremodo ripetitive. Andiamo insieme ad analizzare i perchè di questo fallimento.
One Million TroopsDurante la conferenza Konami al recente E3 2010 la platea di giornalisti ha assistito ad uno spettacolo a metà tra la comicità e la tragedia, grazie all’esaltazione del lead producer di Ninety-Nine Nights II, il quale non ha fatto che ripetere più e più volte “One million troops!”, cercando di impressionare i presenti con le capacità del suo nuovo titolo. Il responso glaciale del pubblico ha fatto di questo episodio una gag di cui ridere tra i corridoi del Convention Center di Los Angeles, ma nascondeva purtroppo una triste verità. Ci agganciamo quindi alla famosa frase per introdurvi il mondo di gioco, un teatro dove orde di nemici e ambientazioni fantasy medievali sono le signore di casa. Protagonisti della trama sono personaggi con caratteristiche di battaglia uniche, tutto sommato piuttosto comuni al genere hack’n’slash. La loro caratterizzazione è a dir poco superficiale, incatenata a cliché arcaici e ormai superati, senza contare le linee di dialogo, banali e peggiorate da un leggero ritardo nel lyp-synch. Purtroppo uno dei maggiori difetti del titolo risiede proprio nell’impianto narrativo, nella caratterizzazione dei protagonisti e di come essi si relazionano tra loro. Il design può sembrare eccessivo e pacchiano (una regina vestita come una pornostar), donando al titolo un’atmosfera vagamente simile a quella dei film low budget dei giorni nostri.
Un campo di battaglia affollatoLa noia è un concetto soggettivo, ma con ogni probabilità Ninety-Nine Nights II saprà trasformarla in qualcosa di oggettivo e molto concreto. La “fantasia” degli sviluppatori si è fermata al concetto di uccidere e maciullare ogni creatura nemica di fronte a voi senza mai fermarvi, così per tutta la durata dell’avventura, in un continuo premere frenetico dei due tasti d’attacco; oltre a questo vi troverete occasionalmente ad attivare dei dispositivi per sbloccare la prossima area di massacro. Sempre uguale a sè stesso, il titolo Konami non decolla mai, rimane al punto di partenza come se non ci fosse un’evoluzione del gameplay in nessun senso. Si corre, si corre e si corre a perdifiato lungo corridoi di gioco interminabili costellati da gruppi di nemici dall’Intelligenza Artificiale pressoché nulla. Pensare ad un gruppo di arcieri che al vedervi arrivare in lontananza non vi scaglia decine e decine di frecce fa ridere, senza contare la loro estrema debolezza fisica, la quale non gli permette di resistere a un semplice attacco base. Gli avversari si accumulano come uno sciame d’insetti senza guida, tentano di accerchiare e colpire, ma grazie alla schivata potrete dar via alla tortura di massa senza troppe fatiche. Un eterno massacro utile solo ad aumentare in maniera spaventosa la vostra catena di combo e uccisioni in serie: eliminando i nemici sarete ricompensati con delle sfere rosse (una trovata non certo innovativa per il genere), le quali vi serviranno per potenziare il livello del personaggio ed apprendere nuove abilità. In aggiunta potrete equipaggiare degli oggetti in grado di aumentare le statistiche come attacco o difesa. Nessuna novità dunque, tutto già tremendamente visto e rivisto. Le abilità sono attivabili tramite la pressione di due tasti in contemporanea, con il loro utilizzo limitato da un’icona di caricamento, laddove la potenza dell’attacco sarà direttamente proporzionale al tempo di ricarica. Oltre alla barra della salute ne avrete un’altra in grado di farvi scatenare un potentissimo attacco di massa durante il quale non subirete danni, utile contro i boss e nelle situazioni più critiche. Il sistema di controllo questo si presenta semplice e di facile apprendimento: due tasti per due attacchi differenti, forte e leggero, sono tutto quello che serve per dar vita alle lunghe e devastanti combo. Il dorsale sinistro si occupa della guardia, del tutto inutile sul campo: molto meglio schivare e contrattaccare, dato che la scarsa intelligenza degli avversari non ne fa minacce sufficienti da richiedere eccessiva protezione.
Clonazione selvaggia Parlando di “centinaia di nemici a schermo”, impressionare un interlocutore a digiuno di cultura videoludica non è certo difficile. Un videogiocatore invece penserebbe subito alla stabilità del frame rate, alla varietà degli avversari ed alla loro intelligenza sul campo di battaglia, tre elementi fondamentali per un risultato degno di nota. Peccato che Ninety-Nine Nights II non ne centri nemmeno uno. Si potrebbe cominciare con la varietà stilistica dei nemici, pressoché inesistente: alcuni li riconoscerete solo a causa di un’arma difensiva o dal colore dell’armatura. Il resto delle truppe è dotato della stessa armatura, dello stesso colore e delle medesime stesse armi. Un episodio di clonazione senza pari, dove le tipologie avversarie si contano sulle dita di una mano. Come accennato in precedenza, il motore grafico è sottoposto ad un grande sforzo data la grande mole di personaggi che deve gestire: il frame rate regge nella maggior parte dei casi il carico di lavoro, ma nel momento in cui userete abilità potenti e graficamente “importanti” sarà possibile notare bruschi rallentamenti dell’azione. Considerando che dell’Intelligenza Artificiale abbiamo già sottolineato le lacune, è evidente come Ninety Nine Nights II non abbia fatto centro su nessuna delle sue caratteristiche portanti. A questo affianchiamo un livello di difficoltà quanto mai sbilanciato: se da un lato ci sono orde di nemici pronte a farsi trucidare senza problemi, dall’altra abbiamo boss di fine livello ostici e terribilmente potenti in confronto a quanto incontrato prima: ecco come alla noia si aggiunge occasionalmente la frustrazione. Chiudiamo con le opzioni riguardanti l’online, ovvero le classifiche e la modalità cooperativa. Con molta probabilità questo è l’aspetto migliore del gioco, grazie a diverse modalità da affrontare assieme ad un amico (solo online): oltre ad una scontata sfida chiamata Survival è presente Maze, all’interno della quale per proseguire sarà necessario risolvere dei semplici puzzle con l’aiuto del vostro compagno. Purtroppo non potrete affrontare la campagna principale in coppia, ma avrete la possibilità di portare con voi tutti gli equipaggiamenti e le abilità sbloccate durante il single player. La longevità è un parametro difficile da calcolare in questo caso, potreste impiegare ore e ore perché intenti ad eliminare ogni nemico presente, oppure procedere velocemente e combattere lo stretto necessario: sta di fatto che la componente online potrebbe rappresentare un buon incentivo per allungare la vita del titolo.
– Sistema di controllo di facile assimilazione
– Modalità cooperativa interessante seppur limitata
– Gameplay ripetitivo fino alla morte
– Tecnicamente scarso
– Privo di idee e inventiva
– Cast da dimenticare
4.5
Ninety-Nine Nights II è l’esempio di come non va realizzato un seguito. Il suo predecessore non ha mai brillato di luce propria risultando un titolo appena sufficiente, questo riesce a far peggio nonostante gli anni trascorsi e la possibilità da parte degli sviluppatori di imparare dai loro errori. Il nostro consiglio è di evitare l’acquisto salvo che non siate dei patiti del genere, ma anche in quel caso pensateci molto attentamente prima di farlo vostro.
Voto Recensione di Ninety-Nine Nights II - Recensione
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