Recensione

Need for Speed Underground

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a cura di umbojami

Prima di tutto mi sento in dovere di fare un plauso alla EA games perché finalmente, dopo quasi dieci anni, per la sua serie automobilistica Need for Speed ha abbandonato le costose licenze delle più grandi marche di super car del mondo, a favore di un rinnovamento strutturale. Questo è un gesto di coraggio che dimostra come il successo sia cercato nel proprio impegno e non nel richiamo di nomi altisonanti. L’idea di base che hanno sviluppato risiede nella moda derivata dal film Fast & Furious, con l’ottimo Vin Diesel, in cui si sfidano su normali strade e super strade cittadine macchine totalmente potenziate e riviste sia esteticamente che strutturalmente. Se poi a questo aggiungete belle donne e sparatorie è facile capire come sia nato questo blockbuster. Gli elementi portanti della serie comunque sono rimasti inalterati: immediatezza e divertimento sono sempre padroni di una scena che ormai da lungo tempo raccoglie parecchi appassionati e qualche consenso dalla stampa in meno.

GameplayScelta la modalità Underground che è quella principale, e dopo aver visto un breve filmato introduttivo che comunque passa piuttosto inosservato, avremo l’arduo compito di scegliere un automobile tra le poche inizialmente utilizzabili, anche se nel corso del gioco se ne renderanno disponibili altre fino a un totale di venti, tutte realmente esistenti e prese da marche come Ford, Mazda, Toyota e Honda. Fatto ciò inizierà il gioco vero e proprio che è composto da 111 eventi sia a gara singola che a torneo. Per non rendere monotona l’esperienza sono state introdotte sei differenti sfide che si alterneranno e che richiederanno un diverso approccio. Quattro di queste, Circuit, Sprint, Lap Knockout e Tournament sono delle varianti delle classiche sfide automobilistiche in cui quattro macchine si affrontano o in percorsi chiusi che richiedono più giri per essere completati oppure, nel caso dello Sprint, da un punto all’altro della città. Le ultime due però sono originali e rappresentano, almeno in teoria, una ventata d’aria fresca. La prima è la Drift che ci porterà su circuiti piuttosto brevi che però hanno la particolarità di essere molto larghi: ciò è funzionale al fine e cioè accumulare punti attraverso le sbandate. Correremo, infatti, da soli e la nostra posizione sarà costantemente aggiornata nell’apposita classifica in alto allo schermo. Il problema è che è davvero noioso dover sgommare in continuazione sempre nello stesso modo per quattro giri e il grado di difficoltà non è nemmeno eccessivo. Una volta capito il meccanismo vi riuscirete sempre al primo colpo. Per fortuna, invece, giocare a Drag è davvero gratificante: sostanzialmente si tratta di una gara di allungo in cui, seguendo il contachilometri e cambiando marcia al momento opportuno, dovremo distanziare il più possibile le altre auto. Tutto questo avviene su dei veri e propri “binari” che ci sollevano dal compito di dover tenere la macchina dritta L’unica cosa che faremo sarà cambiare di corsia per evitare gli altri veicoli e gli ostacoli. Il divertimento in questo caso è garantito dalle elevate velocità e dalla prontezza di riflessi che dovrà essere tanto più grande quanto più la macchina sarà potente. Una perla nella terza gara di questo tipo sarà quella di contendersi la via giusta per arrivare su una rampa che ci permetterà di saltare un treno che transita! L’intera vicenda narrata dalla storia, piuttosto debole a dire il vero, si svolge in una sola grande città americana e, purtroppo, lo stesso vale per le competizioni che, dopo non molto tempo, diventeranno ripetitive. Questo fattore rende più difficile anche trovare dei punti di riferimento in ogni pista perché parecchie di queste si assomigliano, risultanto differenti solo per certi passaggi o alcune curve. Se l’alto numero di prove garantisce grande longevità non possiamo quindi dire lo stesso per la varietà delle ambientazioni e neppure la voglia di scalare posizioni nella classifica interna del gioco riesce a farci dimenticare questo difetto.Il modello di guida è decisamente arcade: in teoria questo non dovrebbe significare che sia più semplice rispetto a un impostazione realistica, ma fatto sta che finirete per consumare la levetta dorsale dell’acceleratore, mentre quella del freno rimarrà inutilizzata. A rendere però il gioco leggermente più difficile c’è il traffico che interessa le strade e che spesso sarà causa discriminante per la vittoria o la sconfitta. Vi assicuro che perdere un torneo solo perché alla fine un taxi si blocca in mezzo alla strada senza motivo è davvero frustrante! Buona invece l’intelligenza artificiale dei piloti avversari gestiti dalla Cpu che si dimostrano agguerriti e che non disdegnano scorrettezze e vendette per sgarri precedenti. È stata inoltre inclusa un opzione che gestisce il distacco delle vetture permettendo di mantenere il gruppo sempre unito, senza così creare il vuoto tra la vettura di testa e le altre (soluzione già adottata da Milestone con Racing Evoluzione).Similmente a quanto visto nella serie di Project Gotham verremo giudicati non solo dal verdetto della pista, ma anche per il nostro stile di guida. Se avete giocato al titolo Bizzarre Creation saprete di cosa sto parlando anche perché in Need for Speed Underground i parametri sono gli stessi con la sola differenza che ora ad ogni incidente i punti vi verranno decurtati e capiterà qualche volta di finire una gara in perdita. In determinate occasioni i nostri successi ci porteranno anche ad approdare sulle copertine di alcune fittizie riviste di settore e, se ciò se non ci porterà nulla in termini di risultati, rappresenta una soddisfazione e un piacevole diversivo. Per gli amanti del gioco in multiplayer è disponibile solo lo split screen per due giocatori. Se invece siete soli e volete giocare una semplice partita potrete scegliere fin da subito una delle sei sfide proposte mentre per le piste avrete quelle sbloccate fino a quel momento.Per una volta il tanto criticato pad della console Nintendo fa molto bene il suo lavoro: i tasti sono disposti fin da subito in modo intelligente: se usate il cambio automatico avrete solamente da gestire acceleratore e freni con le leve poste sul dorso, con il tasto A potrete esibirvi in sbandate degne di un rallysta, mentre con il tasto B attiverete l’ormai celebre protossido d’azoto o NOS.

La macchina più tamarra del mondo è…La vera attrattiva del gioco però risiede nella possibilità di elaborare la propria auto in ogni suo aspetto sia esso estetico o strutturale. Le diverse modifiche possono essere effettuate solo a due condizioni: dobbiamo essere in possesso di una quantità sufficiente di denaro ed aver accumulato abbastanza punti da sbloccare via via i diversi elementi.La parte estetica è quella certamente meglio sviluppata: la prima cosa che appare è l’incredibile numero di colori, anche metallizzati, con cui verniciare le carrozzerie delle auto, creando anche delle splendide aerografie a strati. Tutto quello che potreste voler cambiare dispone di una grande quantità di alternative, dai paraurti al colore dei vetri fino a decine di alettoni. Senza dimenticare i neon da mettere sotto la macchina, magari in tinta con la carrozzeria. Il massimo però si raggiunge con gli adesivi da apporre su ogni parte dell’auto: sono veramente centinaia e non mancano le etichette delle case costruttrici di tutti i componenti extra, anch’esse realmente esistenti. L’unica pecca consiste nell’impossibilità di crearsi una livrea personalizzata, ma non penso che in molti di voi ne sentiranno la mancanza dato che un’operazione del genere richiederebbe parecchio tempo per la sua realizzazione.Le modifiche tecniche riguardano le diverse parti del motore, i freni, le gomme e il famoso NOS che è l’attrattiva maggiore per gli appassionati di Fast & Furious. Ogni elemento presenta tre evoluzioni e all’interno di queste potremo decidere a che marche affidarci anche se non c’è alcuna differenza tra un produttore e un altro. Non saremo purtroppo mai chiamati a impostare o personalizzare le nostre modifiche, ma dovremo solo scegliere tra quelle presenti di default. Ci saranno certo dei pezzi “unici” come premio per determinate competizioni, ma saranno comunque sempre superati da modifiche ulteriori, perdendo così la loro esclusività.

Grafica e sonoroGiudicare l’estetica di NSU è piuttosto complesso a causa della presenza contemporanea di spunti interessanti e soluzioni meno indovinate. I modelli delle auto sono tutto sommato ben fatti e ogni particolare è ben individuabile: questo però vale solo per i bolidi che partecipano alle competizioni e non per il normale traffico che gode di una realizzazione quantomeno discutibile.Purtroppo in nessun caso i danni saranno visualizzati e le carrozzerie rimarranno come nuove anche dopo decine di scontri. Dobbiamo poi rilevare una fisica decisamente approssimativa che comunque è in linea con l’impostazione arcade del titolo. L’ambiente di gioco come detto è uno solo e non brilla certamente per definizione delle texture anche se le luci e alcuni particolari come le insegne pubblicitarie sono di ottima fattura. Una pecca davvero grave riguarda le segnalazioni delle curve: il colore rosso è troppo acceso e spesso confonde la vista facendoci così scorgere solo all’ultimo momento la direzione corretta da seguire. Si nota inoltre un uso eccessivo dell’effetto bagnato sull’asfalto che alla lunga puù stancare. Pollice alzato per la sensazione di velocità che, pur non essendo ai livelli di F-Zero GX, è impressionante anche grazie a una quantità di immagini per secondo che si avvicina più ai 60 fps dell’Xbox che ai 30 della PS2. Per chiudere da segnalare l’utilizzo del motion blur che non si fa notare né per originalità (ormai è presente ovunque?, né per realizzazione.L’audiosi avvale della consueta certificazione THX che è garanzia di estrema qualità. La colonna sonora, composta da circa venti brani, annovera artisti di prim’ordine della scena Hip Hop e Rock tra cui i Rancid, Lil’Jon e Crystal Method. È stata anche creata da Petey Pablo una canzone in esclusiva per il titolo. Dal menu delle opzioni potremo scegliere che pezzi ascoltare nelle varie situazioni in modo da rendere l’esperienza di giocoancora più gratificante. Gli effetti poi sono belli e diversi fra loro, il rombo delle macchine varia in base al modello e alla preparazione, mentre quando sbatterete contro un muro con il vostro bolide da centinaia di milioni di euro sentirete le lamiere stridere in modo realistico e d’effetto.

– Moltissime modifiche apportabili alle auto

– Immediato

– Bella colonna sonora

– Troppo semplice

– Niente supporto on-line

– Grafica altalenante

7.4

Come primo esperimento della EA al di fuori del panorama delle super car non ci si può che ritenere soddisfatti: gli spunti da evidenziare sono parecchi e fanno ben sperare per una radicale svolta nel gameplay della serie. Questo però non toglie che le pecche siano presenti a diversi livelli: il gameplay, nonostante si sia cercato di dare grande varietà, risulta noioso dopo diverse ore di gioco e la longevità risente in maniera negativsa di un multiplayer particolarmente privo di opzioni. Tecnicamente ci troviamo di fronte ad un gioco che alterna soluzioni pregevoli e altre meno indovinate, sintomo questo di un porting da PS2 che non esalta pienamente le capacità hardware del GameCube. Certo è che il parco giochi Nintendo non offre poi così tante alternative nel campo dei giochi di guida, e solo Burnout 2 può ritenersi superiore a NFS. Se siete degli appassionati di elaborazioni e il tuning è il vostro credo, allora avete trovato pane per i vostri denti. Tutti gli altri, invece, dovrebbero prima provare il gioco tenendo sempre presente che, qualora volessero un titolo di guida pura, pur senza automobili in pista, è sempre disponibile l’ottimo F-Zero.

Voto Recensione di Need for Speed Underground - Recensione


7.4

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