Recensione

Need for Speed Underground 2

Avatar

a cura di Chomog

Mi piace tamarroNegli ultimi dieci anni il nefasto ambiente delle corse clandestine e del modding delle auto da strada ha invaso il mondo e EA ha ben pensato di ricreare quegli aspetti e quella realtà in forma videoludica. Già esperta di questa tipologia di azioni al limite dell’assurdo con la serie BIG (ricordiamo il mitico “Shox”), propose, tempo addietro, un titolo che sconvolse per il grado di tamarragine e tecnologia che si fondevano in una cosa sola: era “Need for Speed Underground”.Convertito anche in una versione portatile proprio sul Gameboy Advance, si rivelò graficamente poco appagante, ma riusciva a trasmettere sensazioni simili a quelle provate sulle console “maggiori”. Il modding dava ampia presenza di sé ed il gioco aveva una buona longevità senza ripetere troppo le stesse sfide.In questo secondo capitolo ci troviamo di nuovo ad affrontare clandestinamente gare al limite della regolarità del codice della strada, ritrovando l’allettante possibilità di modificare “internamente” ed “esteriormente” la nostra auto. Ma i programmatori non hanno fatto solo un trita e ritrita del passato materiale e ne hanno, invece, migliorato parecchi aspetti, sia tecnici che contenutistici.

Pacchiano con stileSe le versioni per Xbox, Playstation 2 e Gamecube erano definibili “tamarre con stile” nel giudicarle dal punto di vista estetico, quella per GBA presentava una grafica confusa e pixellosa, con scenari abbastanza lineari e poco ricercati. Diciamo che, pur essendosi rivelata una piacevole sorpresa, non riuscì a far la stessa impressione positivamente distruttiva dell’episodio per le grandi console.In questo seguito i grafici hanno implementato il motore grafico tridimensionale pulendo il gioco da quelle precedenti sbavature che facevano storcere il naso e mettendo insieme un più stabile engine. Le texture appaiono più gustose e soprattutto meglio identificabili, la ricreazione delle vetture risulta migliore, i modelli delle auto ora sembrano più reali e corposi rispetto a prima, il frame rate è più stabile e sono meglio caratterizzati i circuiti, che hanno avuto il dono di una più presente personalità.Notevole come le modifiche, fatte in garage nel pre-gara, si ripresentino direttamente in-game sia sulla stessa autovettura che riflettendosi (vedi i neon colorati) nello scenario. Nel garage, poi, una simpatica e funzionale visualizzazione tridimensionale del modello 3D della macchina mostra l’egregia qualità del motore grafico, oltre a permetterci di vedere in modo ottimale i cambiamenti fatti al bolide della nostra scuderia.Le pecche sono riscontrabili nei limiti dell’hardware del piccolo 32bit: pur essendo più definita e pulita, l’immagine rimane sempre leggermente pixellosa e ha dei lievi rallentamenti in alcune fasi del gioco abbastanza caotiche.Eliminato il mini-loop continuo che assillava le nostre povere orecchie nel primo capitolo, questa volta abbiamo un più riuscito mix di motivi hip-hop e techno che meglio accompagnano le gloriose ed illegali gare su circuito stradale; gli effetti sonori, in linea con quelli ottimi del passato, si attestano su livelli davvero fantastici. Un titolo che consigliamo di giocare direttamente con le cuffie per un più totale grado di immersione.

!Go Underground Go!Il punto forte di un videogioco è la sua (ri)giocabilità e longevità e in questo EA ha praticamente sempre consentito ai suoi acquirenti di investire in un titolo che durasse per diversi mesi nella console sulla quale era sviluppato. Questo “Need for Speed Underground 2” non è da meno.Da un punto di vista “normale”, il gioco presenta ben 18 modelli di auto con le quali sbizzarrirsi, tutte di marche famose come Mazda, Toyota, Volkswagen e Subaru, con proprie caratteristiche e differenti stili di guida in base alla trazione.A questo si aggiungono i 12 circuiti cittadini nei quali sono inclusi le auto identificabili come NPC (RPGisticamente parlando) che fanno parte del traffico e gli avversari controllati dalla CPU, 15 drag tracks e ben 15 drift course, che portano la longevità alle stelle.Iniziando a giocare possiamo scegliere di optare per una corsa veloce, una sfida in multiplayer tramite cavo link fino a 2 giocatori (anche contro 2 avversari computerizzati) e la modalità carriera chiamata Go Underground Mode nel quale vincere eventi (ben 70 individuali) e guadagnare crediti da investire nel già citato modding per il nostro fido destriero.Presenti infine 4 mini-games che portano davvero il titolo a durare mesi per l’appassionato del genere, anche quello più tradizionalista della scuola “pulito e veloce” di “Outrun” di Sega, che apprezzerà dopo poche sessioni di gioco l’ottimo mondo (anche se diverso rispetto all’arcade del passato) confezionato da EA.

Il moddingModdare è modificare, in questo caso la nostra auto, rendendola non solo più performante sotto il profilo prestazionale, ma anche più stravagante rispetto alla sua estetica originaria.“Need for Speed Underground 2” mette a disposizione ben 100 differenti elementi da utilizzare con le auto per cambiarle radicalmente; parte di questi elementi vengono acquistati guadagnando crediti nel Go Underground Mode e vincendo determinate gare sbloccando extra che ben andranno a ripagare il tempo speso videogiocando.Questo titolo di guida arcade, poi, non solo permette il modding delle autovetture ma anche le piste sono in parte “modificabili”: presentano infatti scorciatoie da scoprire per giungere primi al traguardo, un’interessante esplorazione che non renderà vano quel quick race presente all’inizio nelle opzioni di gioco. Allo stesso modo è interessante vedere come si possa sempre ritornare in gara: urti contro le auto avversarie o gli elementi scenografici, infatti, non pregiudicano più di tanto la nostra corsa e l’utilizzo della nitro e della scia lasciata dall’eventuale avversario dinanzi a noi garantisce spettacolari colpi di scena anche quando ormai la gara sembra già segnata in positivo o negativo.

– Graficamente migliorato

– Sonoro ben caratterizzato

– Longevità assurda

– Modding coinvolgente delle vetture

– Grafica leggermente pixellosa

8.0

EA dimostra ancora una volta di non volersi adagiare sugli allori, evitando di forzare nel creare un solo fenomeno commerciale e proponendo un prodotto di qualità che non faccia vendere solo per il nome che porta ma anche per quello che vale ed in primis per quanto diverte.

Il titolo poi sembra voler far piacere il suo stile anche agli amanti del classico arcade di guida pulito alla “Outrun” e la cosa bella è che ci riesce egregiamente, vista la sua estetica più curata rispetto al titolo passato per Gameboy Advance.

Un acquisto obbligatorio per gli amanti dei giochi di corsa in formato portatile.

Voto Recensione di Need for Speed Underground 2 - Recensione


8

Leggi altri articoli