Nba 2K18, la recensione della versione Nintendo Switch
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a cura di
Dr Whi7es
Nintendo Switch è sicuramente la console protagonista di questo 2017, poichè è stata capace di sfornare nel suo primo anno di vita titoli e titoli di grandissimo spessore. Se tutti potevamo aspettarci un grande supporto da parte di Nintendo, diverso è il discorso per le terze parti, che si sono dimostrate molto caute ad annunciare il loro supporto alla console. Grande era dunque la curiosità di vedere i grandi multipiattaforma alle prese con la nuova console della grande N, a partire dagli sportivi come NBA 2K18, capace di ottenere voti altissimi nelle versioni One-PS4 e chiamato a non sfigurare su Switch.
Chi va piano va sano e va lontanoI ragazzi di Visual Concept hanno scelto una strada diversa per il loro NBA 2K18 rispetto a quanto fatto da EA per Fifa 18. Se il secondo propone una versione Switch unica, con gameplay e modalità diverse rispetto a quelle viste sulle altre console, NBA 2K18 propone la stessa identica esperienza vista su PS4, Xbox One e PC. Le uniche limitazioni, come era lecito attendersi vista la natura portatile della console, sono nel comparto grafico, con il gioco che gira a 30 fps rispetto ai canonici 60 delle altre versioni. Il risultato è quello di assistere a un gioco che appare un pelo più lento con animazioni, specie nelle situazioni più trafficate come le lotte sotto canestro, meno fluide rispetto al solito e con una risposta ai comandi leggermente più lenta. Nulla che renda il titolo ingiocabile, anzi: NBA 2K18 su Switch rimane ampiamente godibile e anche in modalità portatile il gioco dimostra di essere un piccolo miracolo tecnico. Certo, alcune texture risultano un pochino sacrificate, i riflessi dei fotografi non sono sempre precisi e i modelli dei giocatori risultano meno definiti rispetto alle controparti viste sulle altre console ma la possibilità di portarsi in giro il gioco, senza scendere a troppi compromessi, dimostra la bontà del lavoro svolto dai ragazzi di Visual Concept. Ottimo è infatti il lavoro svolto sul gameplay da sempre punto forte della serie. Per padroneggiare l’infinità di comandi e schemi disponibili, serviranno ore e ore di allenamento, con l’IA della CPU in grado di fare un passo avanti rispetto ai capitoli precedenti, pescando sempre l’uomo lasciato libero e punendo le nostre scelte difensive. L’unica piccola critica, ma probabilmente è solo questione di prenderci la mano, riguarda la gestione del tiro, ora basato sul riempimento di un piccolo indicatore alla destra del giocatore. Nelle prime partite è capitato di assistere a vere e proprie tabellate anche da parte di tiratori affidabili come Curry e Thompson, con la situazione che diventa più critica in modalità portatile a causa di un indicatore davvero poco visibile, tanto che è quasi consigliabile evitare di guardarlo e concentrarsi sui movimenti dei giocatori. Su Nintendo Switch è poi possibile giocare partite in due giocatori attraverso l’utilizzo dei Joycon, esperienza però decisamente più arcade e semplificata, consigliabile solo per incontri rapidi e senza troppe pretese.
Ricchissima, come da tradizione, l’offerta delle modalità disponibili, anche se bisogna segnalare alcune importanti limitazioni. Iniziamo proprio da MyCareer, la carriera giocatore che soffre particolarmente l’approdo su Nintendo Switch. Oltre ai problemi già riscontrati nelle altre versioni console, come una progressione del personaggio abbastanza lenta che ci porterà a giocare oltre 250 partite prima di arrivare ai vertici o una storia sotto tono rispetto agli scorsi capitoli, questa versione Switch vede la presenza di parecchi bug che intaccano leggermente l’esperienza. Durante il nostro provato siamo incappati in cali di frame rate durante l’esplorazione del Quartiere, il nuovo hub della modalità, in problemi di sincronizzazione durante le cut scene, con i dialoghi che non coincidevano con quanto mostrato a video, e con qualche problema di corruzione dei file di salvataggio. Nonostante una prima patch correttiva, la situazione rimane ancora lontana dalla perfezione e a tutto questo si aggiunge l’impossibilità di giocare senza essere connessi a una rete WiFi per sincronizzare i salvataggi, scelta che limita di molto l’esperienza portatile, con l’auspicio di vedere nuove soluzioni per la versione del prossimo anno.
Troviamo poi MyTeam, l’equivalente dell’Ultimate Team di Fifa, MyGm, carriera manageriale che inserisce la storia di un giocatore chiamato a spostarsi dietro la scrivania dopo un terribile infortunio e MyLeague, molto simile a MyGm ma senza la storyline ad accompagnarci durante le stagioni. Infine, a differenza di quanto visto su Nba 2K17, questo nuovo capitolo vede la perdita delle squadre di Eurolega, mai state veramente sfruttate, e l’arrivo delle squadre All-Time delle franchigie NBA: avete sempre sognato di utilizzare i Lakers con Jerry West, Magic Johnson e Kobe Bryant? Su Nba 2K18 potrete finalmente farlo, con alcuni team che racchiudono quintetti pieni di giocatori leggendari. Chiudiamo con una piccola nota: a causa delle dimensioni del titolo, la versione Nintendo Switch richiede l’utilizzo di una SD esterna per scaricare parte del gioco, sia per la versione Eshop e sia per la versione retail.
Gameplay profondo
Graficamente si difende bene
Tante modalità…
…ma alcune giocabili solo a casa
30 fps possono dare fastidio all’inizio
Qualche bug in MyCareer
8.0
Nba 2K18 per Nintendo Switch è il frutto di un buon lavoro da parte dei ragazzi di Visual Concept, bravi a portare il loro gioco su una console meno potente di One e PS4 senza a troppe rinunce sul gameplay, tagliando solo parte del comparto grafico rinunciando a effetti di contorno che non intaccano la bellezza del titolo, giocabile tranquillamente sia in modalità portatile che in modalità TV. Peccato solo per qualche bug nella modalità carriera e qualche animazione non perfetta, problemi che però non influiscono eccessivamente sulla qualità del titolo che rimane sicuramente un acquisto obbligato per tutti i possessori di Nintendo Switch che seguono e amano il basket NBA.
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