Naruto 2
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a cura di umbojami
Una storia particolareNaruto è un giovane di dodici anni il cui sogno è quello di diventare il più importante ninja in circolazione. Per fare questo frequenta una scuola specializzata e, dopo aver superato l’esame finale, parte con alcuni compagni per un viaggio volto al suo miglioramento e alla realizzazione del proprio progetto. L’ostacolo maggiore però è rappresentato dall’opposizione del suo stesso villaggio che teme lo spirito malvagio che venne racchiuso anni prima all’interno del ragazzo.
Questo è l’affascinante prologo che fa da base narrativa per un manga dal crescente successo e che ora la Tomy propone nuovamente in veste videoludica utilizzando sempre la formula del picchiaduro con grafica in Cel-Shading. E’ però opportuno fare una considerazione preliminare che consenta di cogliere appieno lo spirito di questa recensione: la versione testata è in lingua giapponese e quindi presenta molte difficoltà soprattutto nella gestione dello Story Mode. Per ovviare a questo inconveniente consiglio pertanto di sfruttare alcuni siti inglesi che offrono la traduzione integrale dei testi e che ci consentono così di bypassare questo ostacolo.
La via del ninjaGeneralmente la realizzazione di un videogame su licenza di un fumetto giapponese crea (e di fatto ha creato) prodotti di qualità discutibile che difficilmente riescono a rendere giustizia alle ambientazioni e al fascino originale della serie. Per fortuna, già dalla sua prima apparizione, Naruto è riuscito a sfatare questo mal costume in virtù di una giocabilità solida seppur non rivoluzionaria. Il lavoro svolto dal team di sviluppo per il sequel è stato veramente ottimo grazie all’implementazione di diverse modifiche, tutte ottimamente pensate e realizzate.Il single player offre davvero molto e senza soffermarci troppo sulle modalità classiche del genere come l’Arcade Mode o il Survivial, preferisco spendere qualche parola in più per lo Story Mode e la gestione del nostro negozio virtuale di fiducia. Il primo farà la gioia dei fan più sfegatati ed è composto dalla bellezza di trenta capitoli che dovremo affrontare in sequenza cercando di intuire il punto debole dei nostri avversari. Se dovessimo trovare un difetto, oltre all’incomprensibilità linguistica delle scene di intermezzo, dobbiamo evidenziare come la difficoltà non sia stata perfettamente calibrata tanto che, spesso, ci ritroveremo a essere sconfitti nei primi stage per poi magari vincere con estrema facilità in quelli più avanzati. Passando al Kaimono, ossia lo shop interno, viene da elogiare ancora una volta il lavoro svolto dai ragazzi di Eighting, già autori di Bloody Roar: Primal Fury, perché sono stati capaci di raccogliere in questa sotto-modalità una quantità impressionante di contenuti speciali: in caso di vittoria infatti guadagneremo una certa somma che qui potrà essere spesa come meglio crediamo. Potremo così salvare su memory card nuovi personaggi, filmati, sfide e contributi sonori tratti dal manga originale, oltre ad alcune armi che renderanno ancora più profondi e interessanti i combattimenti a seguire.Non è certamente da meno il multiplayer che rende il massimo nelle sfide a quattro: è possibile infatti dare vita a scontri che ricordano da vicino quelli adrenalinici e folli visti nello splendido Power Stone per Dreamcast. Nel caso poi non disponiate della possibilità di radunare altri tre amici sono comunque sempre disponibili altre modalità come L’uno contro uno e il Team Battle, capaci di garantire ulteriori ore di divertimento.I comandi sono stati implementati con grande intelligenza con un occhio di riguardo per tutti coloro si avvicinano a questo genere per la prima volta o comunque non ne sono grandi appassionati Questo non significa che il sistema di controllo sia superficiale, ma solo che l’immediatezza regna sovrana. Con il tasto A usiamo l’arma in dotazione, ad eccezione di Lee e Gai, mentre con il tasto B lanciamo un attacco fisico: in questo caso non c’è distinzione tra calci e pugni, ma tutto dipende dalla situazione e dal personaggio da noi scelto. Combinando questi due pulsanti principali possiamo poi ottenere combo davvero devastanti e composte anche da qualche decina di colpi, mentre la parata si ottiene inclinando la leva analogica all’indietro. Al tasto Y è affidata la presa, uguale per tutti, mentre con ilk tasto X effettueremo delle spettacolari mosse speciali. Ai due tasti dorsali, infine, sono affidati gli spostamenti laterali, utili per togliersi d’impaccio da situazioni particolarmente caotiche o perfetti per arrivare alle spalle del nemico e rendere i nostri attacchi ancora più efficaci. Viene superato così uno dei difetti più evidenti del primo capitolo, ovvero la scarsa disponibilità e varietà di mosse. A ovviare questo inconveniente ci pensa ora un sistema di combattimento ibrido, che unisce lo stile che ha reso celebre Street Fighter (rotazioni e cambi di direzione) e quello caratteristico degli ultimi picchiaduro in circolazione che fa delle lunghe sequenze di colpi la sua principale forza.Devo infine rilevare la presenza di un fastidioso bug che saltuariamente causa la cancellazione di parte dei dati salvati. Il massimo sarebbe avere due schede di memoria per duplicare i progressi, ma il difetto non risulta così grave da giustificare un ulteriore acquisto.
I magnifici 23!Un altro problema riscontrato nel primo Naruto era la scarsa disponibilità di personaggi giocabili. Questo fatto era la diretta conseguenza dell’esiguo numero di volumi del fumetto usciti all’epoca e quindi dei pochi eventi narrati. Dopo quasi un anno però la mente del geniale Kishimoto ha partorito molte nuove avventure e ora si è finalmente riusciti a colmare anche quella lacuna. Se all’inizio infatti la scelta si limiterà a dieci, presto, accumulando sempre maggiori fondi, potremo sbloccare molti altri personaggi. Quello che impressiona è l’incredibile caratterizzazione di ognuno di essi. Sono stati infatti riportati fedelmente i punti di forza e quelli di debolezza già visti nel fumetto, e anche alcune pose o espressioni che vengono mano a mano proposte ricordano da vicino la controparte cartacea. Determinati scontri, inoltre, ci fanno rivivere interi momenti che fino ad ora abbiamo potuto solo leggere. Il tutto con una fedeltà davvero encomiabile.Se questo non dovesse ancora bastarvi aggiungo che non troverete mai due tecniche di combattimento uguali tra loro e, per quanto queste nella grande maggioranza dei casi siano inventate di sana pianta, dobbiamo sottolineare come, sia nel corpo a corpo, sia nello scontro con le molte armi disponibili, il tutto risulti verosimile e credibile.
Grafica Ancora una volta più alti che bassi in questo comparto. I personaggi sono creati utilizzando la tecnica del Cel-Shading che unisce ai modelli poligonali dei colori pastello molto accesi e contorni marcati da una linea nera per dare un aspetto “fumettoso” all’insieme. Il ring di gioco è anch’esso in 3D, ma lo stesso non vale per i fondali che sono un ibrido di 3D e 2D. Il risultato è un aspetto finale buono, forse non eccessivamente particolareggiato, ma molto evocativo e di sicuro impatto. Discorso a parte per le mosse speciali che propongono un incremento vertiginoso della velocità e sono caratterizzate da esplosioni degne dei migliori sparatutto. Le animazioni sono davvero belle e molto fluide, il che giova notevolmente alla frenesia degli scontri e, nonostante questo, il frame rate rimane molto alto e costante. Ciliegina sulla torta è la gestione rigorosamente in tempo reale di luci e ombre, una chicca “per palati fini” importante soprattutto perché dimostrazione di grande impegno e volontà da parte degli sviluppatori.
SonoroOvviamente non è tutto oro quello che luccica e quindi eccoci arrivati alla nota dolente. Parliamoci chiaramente, sentire per molte ore di fila musiche di stampo giapponese che alle orecchie dei profani finiscono inevitabilmente per risultare sempre uguali, non è il massimo della vita. Inoltre sono molto melodiose e caratterizzate da un ritmo quantomeno soporifero che per chi scrive non si addice certamente a un gioco di combattimenti. Analogo discorso per i lunghi filmati che fanno da intermezzo allo Story Mode: a meno che siate in procinto di laurearvi in lingue orientali o non conosciate a memoria il fumetto, annasperete nel più totale sconforto e difficilmente riuscirete a tirarne fuori qualcosa. A risollevare un po’ le sorti di questo dramma tutto nipponico ci pensano gli effetti sonori che offrono esplosioni, schiamazzi, clangori delle armi e tutto ciò che ci si aspetta in uno scontro all’ultimo sangue.
-Ottima longevità
-Grandi miglioramenti
rispetto al primo episodio
-Bella grafica
-Sonoro deludente
-Lingua giapponese
-Prezzo elevato
7.5
Finalmente scrivere un commento finale ad un gioco è per me un vero piacere. Ormai siamo invasi da titoli che promettono moltissimo, che sono frutto del lavoro di centinaia di persone e, soprattutto, sono accompagnati da monumentali campagne pubblicitarie. Ma spesso e volentieri ci troviamo di fronte a mezze delusioni o al massimo a mezzi successi. Quando mi è stato affidato questo titolo non avevo alcuna aspettativa particolare: solo la speranza di uno stile che assomigliasse vagamente alla celebre licenza di cui fa uso e mi trovo a dare un giudizio ottimo, soprattutto a motivo di una longevità dovuta a molte modalità diverse, sia in single che in multiplayer, alcune delle quali originali e davvero impegnative. Graficamente poi, pur non arrivando ai fasti di Soul Calibur II, voliamo davvero alti con il coraggioso impiego di tecniche non troppo legate a questo genere. A tutto ciò aggiungiamo una marea di extra che possiamo sbloccare nell’ordine che preferiamo, mentre le uniche pecche davvero consistenti sono un sonoro sotto tono e la totale incomprensibilità degli ideogrammi e della parlata made in Japan. Forse non per tutti certo, ma sicuramente per molti!!!
Voto Recensione di Naruto 2 - Recensione
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