Recensione

Naninights

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Questo è l’avvertimento che viene dato all’inizio di Naninights: “Attenzione! Questo gioco contiene rumori ad alto volume, jumpscare e mette i brividi quando si cerca di dormire!”.
Questa dichiarazione mi ha messo addosso una paura terribile che non riuscivo più a togliermi di dosso, sul serio. Si trattava del terrore assoluto che lo sviluppatore facesse sul serio, che fosse perfettamente lucido al momento di inserire l’avviso. Quando ho terminato la mia prova ho capito che non non poteva davvero esserci serietà, perché Naninights al massimo fa sorridere e riempie di tenerezza, con quel suo pupazzo mascherato che spunta davanti allo schermo mentre fa un versaccio da bimbo dell’asilo. Maxime Moore deve essere quindi un gran burlone, anche perché ha messo in vendita a tre euro un gioco di molto inferiore a qualunque altro clone di Five Nights at Freddy’s che trovate gratuitamente su internet.
Un-due-tre, stella!
Ecco, immaginate una serie come Five Nights at Freddy’s che ha successo su YouTube tra i più piccoli, che non ha particolari meriti, che si ispira a una “Creepypasta” e che riesce inspiegabilmente a vendere molte copie e a generare quattro capitoli; pensate poi a Naninights come a una sua spudorata copia venuta malissimo e capirete di che tipo di offerta stiamo parlando.
La storia non esiste. O meglio: c’è una descrizione striminzita sulla pagina di Steam che parla di un bambino sfuggito da un laboratorio in cui vengono effettuati dei test (non si sa di che tipo), che ci dà la caccia (non si sa per quale motivo) e che dobbiamo fermare usando una maschera A.L.I.F.A. (che pare inibisca i suoi particolari talenti psichici). Nel gioco vero e proprio però non lo evincerete mai, perché non c’è nulla che ve lo faccia capire. 
Il vostro scopo è quello di non fare arrivare il Naninight all’interno della vostra stanza, usando le telecamere piazzate nelle altre quattro camere per localizzare la minaccia prima che faccia i tre passi previsti per raggiungervi. All’interno del vostro locale avrete tre modi per neutralizzare gli agguati del bambino: un cubo rosa da accendere, un bottone da premere per bloccare il condotto di ventilazione e uno specchio da sollevare per controllare che non arrivi dal corridoio. Accade tutto in una notte, lo scenario non cambia mai e avrete a disposizione tre round per non arrivare al game over. Game Over che all’ultima ripresa arriva comunque, perché il gioco non è funzionante (o è scorretto, che è anche peggio poiché evidenzia una precisa volontà di aggirare il giocatore). Indipendentemente da ciò che farete, il Naninight vi spunterà davanti; anche se accendete il cubo, chiudete il condotto per l’aria e sollevate lo specchio per avere la certezza di essere in una fortezza inespugnabile, il gioco farà in modo che falliate. 
Stando all’interno della stanza principale, un’icona lampeggiante vi avvertirà tutte le volte che il nemico sta per arrivare, pertanto è completamente inutile che perdiate tempo a sbirciare altrove. Naninights funziona male anche in questo, andando persino contro se stesso e demolendo la sua unica meccanica di gioco.
Una notte a braccia conserte
Naninights vi chiede di tenere costantemente sott’occhio due indicatori: Power e Mind. La prima barra regola il tempo di utilizzo dei tre oggetti che tengono lontano il nemico: scende rapidamente se si utilizzano le difese troppo a lungo e si ripristina in tempi piuttosto brevi; la seconda gestisce la sanità mentale, che si abbasserà in particolar modo quando osserverete ossessivamente le altre stanze. Nella prima fase la barra della sanità  non deve scendere al di sotto di dieci, nella seconda è proibito andare sotto le quindici unità e nell’ultima bisogna mantenere la barra sopra i venticinque. Il problema in ogni caso non si pone, perché potrete lanciare un’occhiata allo schermo di tanto in tanto mentre fate tutt’altro, fino a quando non spunta fuori l’icona del Naninight. A quel punto potrete innalzare le barriere per una manciata di secondi et voilà: ritornerete allo stato di partenza, e così via fino a quando il tempo smette di scorrere e sarete catapultati nella fase seguente, fino al prossimo fallimento. 

– [cit.] “Pro? Quali pro?”

– Un clone pessimo, mal funzionante e realizzato senza cura

– Si fa beffe della fiducia del giocatore in modo scorretto

– Costa tre euro, ma è peggiore dei peggiori freeware a tema

3.0

Oltre a essere ingiocabile e scorretto (o “rotto”, per dirla all’americana), Naninights è anche un disastro tecnico. Va ammesso che era molto difficile fallire anche da questo punto di vista, dato che si tratta di un gioco dove si clicca un paio di volte su delle schermate fisse; ma l’autore ci è comunque riuscito, regalandoci un’opera che non si avvia a schermo intero, che è priva di qualunque tipo di opzione e che permette di nascondere la barra di avvio in alto senza farla più ritornare, costringendovi dunque a uscire dal gioco in modo rozzo, con la solita combinazione di tasti di Windows. Se proprio dovete dare un’opportunità a questo gioco, semplicemente non fatelo e buttatevi sul primo Five Night at Freddy’s. Se non si salvano nemmeno i seguiti di quest’ultimo, è facile immaginare la qualità dell’impresentabile Naninights. Se vi avanzano tre euro, dateli in beneficenza, regalate un pasto a un senzatetto o utilizzateli per finanziare progetti di altro tipo. Naninights non merita niente.

Voto Recensione di Naninights - Recensione


3

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