Recensione

NBA 2K12

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a cura di Francesco Ursino

L’NBA mantiene inalterato il suo fascino anche su PC grazie ad NBA 2K12; l’ultimo prodotto della serie di 2K Sports, sviluppato da Visual Concept, riesce infatti a rinnovarsi andando a migliorare alcuni aspetti che nell’edizione passata presentavano alcune mancanze. Vediamoquindi se il basket a stelle e strisce si addice ai nostri Pc.  Basketball is my favorite sportUna volta lanciato l’eseguibile di NBA 2K12, la prima sensazione è quella di trovarsi difronte a un gioco carismatico e decisamente curato: ad accogliere il giocatore fin dalla schermata di riepilogo dei loghi delle squadre e delle licenze, infatti, è il ritornello di una canzone della soundtrack di gioco (l’orecchiabile Basketball di Kurtis Blow), la quale continua nel video introduttivo. Quest’ultimo, simile ai filmati di presentazione delle finali stagionali dei playoff trasmesse sulla ABC, evidenzia fin da subito la grande novità del titolo Visual Concept, ovvero la presenza di squadre e giocatori storici che hanno fatto la storia dello sport in questione. Il rinnovato menù principale, infine, raccoglie tutte le modalità di gioco; le differenze con le versioni console in questo campo sono poche o nulle, dato che trova posto la possibilità di giocare un match singolo, sfidare un altro giocatore online oppure lanciarsi in una delle tre scelte che meglio permettono di apprezzare il gioco in singolo: la modalità Associazione, la My Player e le partite classiche.Procedendo con ordine, grazie alla prima possibilità si prenderà il controllo di una franchigia NBA e la si dovrà gestire in molteplici aspetti, come quello finanziario e di scouting delle nuove promesse (vero è però che alcuni compiti possono essere demandati alla IA). In questo campo le novità rispetto alle edizioni passate sono sparute, ma il giudizio complessivo rimane senza dubbio positivo.Sul versante della modalità My Player, invece, le innovazioni sono maggiori: eliminata la fase che prevedeva una serie di partite nel training camp estivo, gli sviluppatori hanno optato per una iniziale partita singola (scelta che ricorda le fasi iniziali della modalità Diventa un mito di PES) cui seguiranno alcuni contatti con tre diversi scout di rispettive compagini NBA: a seconda della prestazione effettuata, evidentemente, si avrà a che fare con franchigie più o meno prestigiose. Durante questi incontri il giocatore dovrà rispondere a delle domande ben precise e decisamente contestualizzate, che variano da squadra a squadra: avendo creato un playmaker ed essendo stati contattati da Golden State, ad esempio, ci è stato chiesto quali sarebbero state le nostre motivazioni ben sapendo che il nostro ruolo viene già occupato da gente come Curry ed Ellis. Superata questa fase saremo scelti da una squadra attraverso il Draft di inizio stagione, ed da li inizierà la nostra carriera. Strutturalmente, la modalità conserva le stesse dinamiche ruolistiche viste nelle precedenti edizioni: le differenze si notano nella fase di sviluppo del giocatore, improntata ad una maggiore semplicità, ed al rapporto dell’atleta creato dal giocatore con l’ambiente esterno; grazie agli indicatori di popolarità, infatti, sapremo se il nostro giocatore è ben voluto o meno. E’ stato introdotta anche una componente monetaria, ovvero lo stipendio del giocatore, grazie al quale per esempio sarà possibile spendere fondi per finanziare progetti a sfondo benefico; queste azioni aumenteranno la popolarità dal giocatore.Ancora, è giusto accennare alla modalità che più contraddistingue questa nuova edizione del titolo 2K Sports, ovvero le sfide storiche che vedono impegnati i più grandi giocatori NBA di tutti i tempi. Queste sfide, circa una quindicina ed estremamente curate dal punto di vista stilistico, permetteranno di vestire i panni di Larry Bird, Michael Jordan (presente peraltro anche nell’edizione passata), Magic Johnson, Scottie Pippen a tanti altri. Vinte le sfide proposte, il giocatore riceverà come ricompensa la possibilità di utilizzare ulteriori squadre storiche (disponibili però solo in singolo).Per ultimo, è giusto citare la modalità Training Camp, dove i giocatori avranno la possibilità di imparare a eseguire tutti i colpi migliori (sottomano, gancio, tiro da tre) seguendo i consigli di maestri d’autore: col giocatore nei panni di Kobe Bryant (mica il primo venuto), Michael Jordan illustrerà i fondamentali del jump shot e del fade away, mentre il buon Larry Bird spiegherà a Ray Allen i segreti del tiro da tre; per gli appassionati, si tratta di una modalità spassosa e semplicemente imperdibile.

Un solido sistemaIl gameplay di NBA 2K12 in versione PC presenta alcune novità di rilievo, riscontrabili peraltro anche nelle versioni console; tra queste, la maggiore innovazione risiede nella nuova cura negli scontri di gioco, con animazioni decisamente più realistiche e legate tra di loro. Il miglioramento maggiore sembra essere quello derivato dalle situazioni di scontro tra un giocatore lanciato a canestro e quello intento a difendere: calcolando male la possibilità di successo dello scontro, lanciando magari un playmaker “piccoletto” contro un centro solido e roccioso, il risultato dell’attacco potrebbe essere assai modesto, con la palla che in caso di rilascio errato non andrà nemmeno a toccare il ferro del canestro.Appare semplificata la fase di blocco dei tiri, cosi come la fase di post in attacco; palla in mano, con la pressione di un tasto ci si potrà mettere spalle a canestro e scegliere la giocata migliore da fare. Un ulteriore miglioramento è quello legato agli schemi di gioco, più agili, semplici da eseguire ed estremamente personalizzabili, mentre appare sempre più precisa la fase di rilascio della palla durante i tiri; cosi come nelle edizioni passate, infatti, occorrerà un po’ di tempo per familiarizzare con lo stile di ogni giocatore a propria disposizione (per esempio Shawn Marion, col suo stile decisamente personale, rilascia molto presto la palla, mentre WunderDirk Nowitzki rilascia all’ultimo istante durante i fade away).In generale, il gioco risulta estremamente godibile sia nelle situazioni difensive che in quelle offensive, con un miglioramento tangibile della IA, capace di mettere in difficoltà anche i giocatori più smaliziati. Le varie mosse messe a disposizione (ovvero il sistema Isomotion) richiedono un inevitabile periodo di apprendistato (soprattutto per i nuovi giocatori della serie), ma è capace ben presto di dare soddisfazioni se utilizzato nel momento e nel contesto corretto: si potranno sfruttare cosi le rapide penetrazioni nel pitturato di Rondo, l’atletismo di Durant e la precisione dei passaggi di Nash e Rose.Tra i difetti delle dinamiche di gioco, invece, si notano ancora alcune inesattezze nella gestione di alcune situazioni da parte della IA (per esempio nella chiamata dei timeout), ed in alcuni frangenti di gioco; tra questi, la tendenza a effettuare schiacciate nel pitturato anche da parte di giocatori non proprio portati per questo tipo di fondamentale (in ogni caso, questo piccolo difetto sembra essere presente in misura minore rispetto all’edizione passata).Al di là dei difetti esposti, va da se che la complessità di questo sistema di gioco, trasposto su PC, da il suo meglio se gustato con un pad: la possibilità di giocare con la tastiera, benché contemplata, si rivela certamente fattibile ma inevitabilmente andrà ad impoverire l’esperienza di gioco.

Parquet ScintillanteL’aspetto tecnico di NBA 2K12 raggiunge livelli di eccellenza, sia sul versante video che su quello audio. Al cospetto di requisiti minimi e consigliati abbordabili, il gioco propone un’ottima rappresentazione grafica: appaiono migliorati soprattutto i volti di atleti e coach (finalmente Bargnani è sufficientemente riconoscibile), mentre ritorna la consueta cura nella riproduzione di palazzetti ed elementi di contorno. Molto curata la sezione delle partite classiche, con specifici filtri visivi e grafiche televisive che riflettono l’anzianità dei match (le partite meno recenti, ad esempio, presentano un pregevole filtro seppia).La versione PC regala una sensazione di relativa leggerezza dal punto di vista hardware, grazie anche alla buona scalabilità delle opzioni grafiche presente nel menù dedicato. In ogni caso, il titolo sembra essere fruibile con buoni risultati da una larga parte di configurazioni hardware le quali, sebbene dovranno rinunciare ai massimi livelli di anti aliasing e magari anche al massimo dettaglio delle texture del pubblico, potranno comunque godere di uno spettacolo più che buono; da segnalare, per ultimo, la possibilità di fruizione del gioco anche su schermi che supportano la visualizzazione in 3D.Detto questo, l’elemento in cui la serie sembra sapersi rinnovare migliorando sempre di più la qualità del prodotto è quella relativa alla presentazione della gare: è in questa fase che il gioco raggiunge vette d’assoluta eccellenza. Rispetto all’anno scorso, si notano le diverse varianti delle presentazioni dei roster ad inizio gara con gli atleti realizzati in 3D, la schermata introduttiva alla partita che mostra i giocatori più importanti delle squadre, il gran lavoro svolto in sede di halftime report. In definitiva, da questo punto di vista ci troviamo difronte ad un prodotto eccellente, cui va ad integrarsi perfettamente l’ottimo comparto audio.La telecronaca della partita, affidata ai “soliti” Clark Kellog e Kevin Harlan (commentatori per CBS e TNT), vede l’aggiunta del commento tecnico di Steve Kerr, ex giocatore e general manager; le numerose linee di dialogo contestualizzate per riflettere la situazione di giocatori e squadre giocanti è ottima, cosi come l’apporto della telecronista da bordo campo, Doris Burke, volto noto di ESPN e ABC. Se si conta anche l’apporto di Damon Bruce, voce fuori campo dell’halftime report, si raggiunge il numero di cinque commentatori a partita: da ciò si può comprendere come il risultato, in termini di varietà e fluidità della telecronaca, sia eccellente. Molto curata, come da tradizione, la soundtrack: oltre al brano citato ad inizio articolo, il gioco propone canzoni sufficientemente adatte al contesto. I rumori di fondo, cosi come le ovazioni del pubblico, infine, convincono sufficientemente.

HARDWARE

Requisiti Minimi:

Sistema operativo: XP, Vista, Windows 7Processore: Pentium 4 2.4 Ghz Single Core o equivalente (2.8 Ghz per Vista)Memoria RAM: 512 MB (1 GB per Vista)Spazio su hard disk: 8.5 GBScheda video: ATI x1300 o superiore; NVIDIA 6600 o superiore

Requisiti Consigliati:

Sistema operativo: XP, Vista, Windows 7Processore: 3 GHz Dual CoreMemoria RAM: 2 GBScheda video: Nvidia Geforce 7900 GT superiore

MULTIPLAYER

Il comparto online ha rappresentato, relativamente alle ultime edizioni, uno dei punti deboli del titolo Visual Concept. In questo senso, NBA 2K12 sembra migliorare leggermente le condizioni riscontrate l’anno passato: vero è però che in alcuni casi è stato riscontrato qualche fenomeno di latenza durante i match; la speranza è che la situazione migliori ulteriormente col passare del tempo.In ogni caso, nella modalità online è possibile sfidare un altro giocatore umano in una partita singola, oppure lanciarsi nell’interessante Associazione online, dove si potrà prendere il controllo del proprio giocatore creato di modo da poter sfidare altri giocatori virtuali.

– Ottima presentazione delle partite

– Eccellente telecronaca con cinque commentatori

– Divertente e longevo

– Miglioramenti negli scontri tra gli atleti

– Scontri storici ricreati in modo ottimo

– Contatti fisici comunque migliorabili

– Online non ancora perfetto

– Piccole imprecisioni della IA

9.0

NBA 2K12 si conferma come una eccellente rappresentazione del mondo cestitico a stelle e strisce anche su PC; un gioco divertente, longevo, graficamente ottimo ed eccellente nella presentazione televisiva delle partite e nella telecronaca in inglese. Il titolo appare fruibile su una larga fetta di configurazioni hardware grazie alla buona scalabilità, e dal punto di vista simulativo può contare su alcuni miglioramenti: tra tutti, le gestione dei contatti fisici tra gli atleti.

Permagono alcuni difetti: la stessa rappresentazione degli scontri può migliorare, cosi come si notano alcune piccole cadute di stile in ambito grafico e di IA. Il multiplayer, infine, sebbene migliorato, richiederebbe un maggiore perfezionamento.

In ogni caso, l’acquisto è praticamente obbligato per chi è appasionato di basket su PC, e decisamente consigliato a chi ama i giochi sportivi: il titolo, infatti, grazie alle partite storiche ed alla presenza di cosi tanti campioni del passato, è un vero e proprio atto d’amore verso questo sport. Particolare da non sottovalutare, infine, il prezzo competitivo a cui viene proposto il titolo: 29,99 € in versione scatolata e su Steam

Voto Recensione di NBA 2K12 - Recensione


9

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