Dopo un’annata 2008 dal sapore simulativo grazie alla guida dell’italiana Milestone ed un 2009 sabbatico, MotoGP torna sugli scaffali in un’edizione che tenta di fare ammenda per l’assenza includendo entrambe le ultime due stagioni tanto nel titolo quanto nel roster di scuderie e piloti.Il produttore Capcom ha questa volta affidato lo sviluppo ai Monumental Games, casa perlopiù dedita a tool per giochi di massa online: una scelta bizzarra, senonché diversi membri dello staff provengono dalla defunta Climax responsabile dei primi MotoGP su PC ed Xbox e anche del capitolo ‘06 per Xbox 360. Tornata quindi nelle mani dei suoi padri, la serie abbandona definitivamente le intenzioni simulative dell’ultima incarnazione e ritorna su binari decisamente più arcade.
Piloti in carrieraDal menu principale di MotoGP 09/10 è possibile accedere a diverse modalità classiche, con la Carriera a fare da cuore dell’esperienza singolo giocatore. Essa permette di creare da zero un pilota ed una scuderia, permettendo anche personalizzazioni cosmetiche delle livree e dei colori “di bandiera”. Una volta effettuate queste semplici scelte si passa alla selezione di un costruttore e si entra finalmente in campionato 125cc. Durante la gara d’esordio la voce-guida ci spiegherà il funzionamento della crescita del pilota: alcune azioni compiute in gara, come i sorpassi, le collisioni o le uscite di pista verranno tracciate e tradotte in punteggi negativi o positivi, sommati a fine gara. Ad esse si aggiungono alcune mini sfide proposte direttamente in gara, annunciate sia dalla voce guida sia da un’icona a schermo: esse richiederanno di superare un determinato pilota o mantenere una certa velocità media, offrendo punti bonus in caso di completamento. Non sempre purtroppo le sfide vengono proposte in maniera coerente (ad esempio, chiedere di mantenere un’alta velocità media in un tratto del circuito ricco di curve), rovinando in parte la buona idea. Il calcolo dei punti accumulati darà accesso ad un certo quantitativo di esperienza che permetterà al giocatore di salire di livello. La crescita non è naturalmente fine a sé stessa, ma dà accesso ad una serie di interessanti strumenti: crescendo si potrà formare un vero e proprio staff, assumendo ingegneri per migliorare le prestazioni del mezzo ed addetti stampa per ottenere sponsor, firmare contratti con costruttori più blasonati, il tutto naturalmente con l’obiettivo di salire gara dopo gara nella classifica mondiale ed accedere alle nuove categorie. Questo sistema è abbastanza profondo da rendere la progressione meno monotona di quanto visto in passato, e restituisce un senso di crescita credibile ed appagante. A questa modalità si affianca il Campionato, che permette di scegliere un pilota ed affrontare una stagione di gare senza preoccuparsi dei punti esperienza e relativa crescita. In ultimo, la modalità Arcade mette i centauri in competizione con un cronometro ben visibile sullo schermo, che va tenuto a bada attraversando il più velocemente possibile i checkpoint sparsi sui tracciati e guadagnando bonus con sorpassi e scie; questa modalità si contrappone fortemente alle altre due, spingendo il giocatore ad uno stile di guida sporco e senza scrupoli. Questo carnet di stipulazioni offre un’esperienza a tutto tondo, in grado di mantenere forte la presa sul giocatore per un buon numero di ore.A questo si affianca una modalità online standard, che permette di condividere l’esperienza con ben 20 giocatori in pista contemporaneamente: purtroppo nonostante i ripetuti tentativi non abbiamo trovato giocatori in linea per testare la modalità. In locale, è invece possibile giocare in due in split-screen orizzontale o verticale.
In pistaIl modello di guida implementato da Monumental Games per MotoGP 09/10 è decisamente arcade: la sensazione di peso restituita dalle moto è molto scarsa, la tenuta di strada accentuata, la fisica appena abbozzata. Basterà collezionare un esiguo numero di collisioni per rendersi conto di come queste siano riconosciute e gestite in maniera approssimativa e apparentemente casuale. A questo si affianca un’Intelligenza Artificiale caratterizzata da peculiarità contrastanti: se quanto a traiettorie i piloti avversari riescano a mantenere un comportamento convincente, la persistenza con cui essi cercano il contatto è prima di tutto poco credibile, secondariamente nociva per il punteggio, che considera negativamente le collisioni. Questo mette inoltre in luce la scarsa implementazione della fisica di cui sopra e l’inesistenza delle cadute in pista, che rende molto fittizie diverse situazioni di gara. La situazione migliora, almeno dal punto di vista strategico, una volta che si arriva in categoria MotoGP, con le alte velocità che rendono la guida molto meno permissiva, ma le tare rimangono e si fanno sempre sentire.
Comparto TecnicoIl look offerto da MotoGP 09/10 non si differenzia molto dalla precedente incarnazione, presentando una generale mancanza di pulizia e facendosi cogliere in fallo in quello che era uno dei punti di forza del brand, ovvero la definizione delle moto e dei piloti. A salvarsi è solo la sensazione di velocità, perlopiù ben restituita, anche grazie al frame rate piuttosto stabile. Buono il design generale dei tracciati, riprodotti con la giusta dose di realismo ed un livello di dettaglio tutto sommato sufficiente.Il comparto musiche presenta un mix di elettronica piuttosto anonimo ed una voce guida decisamente mal doppiata e soggetta a diversi bug, come commenti assolutamente slegati da quanto avviene in pista o ripetizioni a loop di certe frasi. La sensazione generale è quella di una certa incuria e mancanza di rifiniture, tanto visivamente quanto relativamente al sonoro.
– Modalità Carriera divertente
– Modello di guida carente
– Fisica inesistente
– Comparto tecnico sotto gli standard
Il passaggio del timone a Monumental Games non si è purtroppo rivelato una scelta azzeccata. Se nelle mani di Milestone il brand sembrava aver imboccato la giusta direzione, quest’ultima iterazione rappresenta un deciso passo indietro su diversi fronti. Se la natura spiccatamente più arcade non è da considerarsi di per sé un difetto, le mancanze sono comunque molte e vanno ad inficiare l’esperienza in pista. E’ un peccato, dato che la modalità Carriera si è dimostrata interessante ed a fronte di un modello di guida più convincente avrebbe potuto dare origine ad un’esperienza ludica di spessore.
Così com’è, MotoGP 09/10 è da consigliare solo agli appassionati più incalliti della serie, mentre tutti gli altri farebbero bene a provarlo prima di decidere.