Monster Madness: Battle for Suburbia
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a cura di SAH
I film horror(o presunti tali) con sfondo una scuola e un gruppo di studenti sono tra i generi più abusati negli ultimi anni dai registi hollywoodiani. Un esempio su tutti la trilogia di Scream che ha ispirato numerose imitazioni come il primo Scary Movie e Shriek hai impegni per venerdì 17. L’industria dei videogiochi tuttavia non si è avventurata nell’esplorazione di questa tipologia di horror-game preferendo sempre un’ impostazione più seriosa (le serie Silent Hill e Resident Evil su tutti). Monster Madness: Battle for Suburbia inaugura un nuovo genere videoludico: il comic-horror.
Oh merda! Sono fatto come una pigna! (Scary Movie)Come accade in questo genere di film anche nel titolo Southpeak la trama passa in secondo piano, focalizzando maggiormente l’attenzione sulla caratterizzazione dei personaggi in modo tale da farli apparire grotteschi e surreali. Un venerdì sera qualunque Zack, follemente innamorato di Carrie, invita l’amata a casa con la scusa di aiutarla nello studio. Quando tutto sembrava perfetto per una dichiarazione ecco intervenire a bordo del suo skate l’istrionico Andy e successivamente la bomba sexy della scuola di Suburbia Jennifer che pretende che Zack finisca al suo posto i compiti. Quando la situazione sembra sempre più fuori controllo suona il campanello. Il molesto ospite si rivela essere una folla impazzita di zombie..
Noo il poltergeist no! Cos’è il poltergeist? (Scary Movie 2)Al termine del filmato introduttivo verrà richiesto di scegliere tra uno dei quattro protagonisti. Con nostra grande sorpresa i personaggi non dispongono di abilità peculiari che li distinguono dagli altri, e pertanto la selezione ricadrà solo sul primo impatto. Il gioco è un hack&slash che però non comprende alcun elemento da gdr. Non è possibile infatti livellare il proprio personaggio e renderlo più forte con nuove abilità o magie. Questa scelta per quanto tolga qualcosa in termini di varietà appare giustificata dal fatto che i protagonisti sono dei semplici ragazzi. La visuale è in terza persona e la telecamera è spostata molto in alto rispetto al giocatore per fornire una visuale più ampia dell’area di interesse. Il ritmo di gioco è serrato, le ondate di zombie affluiscono continuativamente con il solo scopo di attaccare il giocatore. L’intelligenza artificiale non appare particolarmente sviluppata considerando che i nemici tendono a seguire il giocatore senza attuare alcuna manovra di accerchiamento. Nei primi livelli di gioco l’arsenale non sarà costituito dalle classiche pistole e shotgun ma da semplici oggetti quotidiani che possono trasformarsi in armi letali. Quasi tutti gli oggetti presenti sullo schermo sono interattivi pertanto capiterà di lanciare piante, palloni, mobili e persino Xbox 360. Oltre alle armi da lancio sono presenti anche armi corpo a corpo come coltelli, martelli e forconi. Lo stile di gioco fa pensare che vi siano numerosi spazi aperti dove poter esprimere l’arte del sadico killer: invece spesso sarà più importante preoccuparsi di non finire in qualche vicolo cieco piuttosto che uccidere qualche decina di zombie. Gli spazi chiusi, come la casa di Zack o la caserma di polizia, prevedono numerose stanze collegate tra loro ma la presenza massiccia di nemici porterà il giocatore a correre freneticamente da una parte e l’altra dello schermo alla ricerca di un riparo mentre le strade si dimostrano spesso tortuose e in alcune situazioni sarà il gioco stesso a porre dei limiti virtuali chiedendo di compiere determinati obiettivi.
L’orrore in famigliaIl gioco è chiaramente orientato verso il multiplayer, La modalità storia può essere giocata e completata da un solo giocatore ma la presenza fino ad un massimo di altri tre compagni. Disseminati lungo i livelli infatti è possibile trovare un gran numero di strumenti e armi che possono essere utilizzati in coppia potenziandone l’efficacia. Inoltre un compagno si dimostrerà particolarmente utile verso la fine del gioco quando il numero di nemici su schermo comincerà a farsi particolarmente ingente. In questo modo l’orda non si focalizzerà solo su un giocatore ma si dividerà permettendo di sfruttare al meglio l’ambiente circostante. Nel corso dell’avventura potranno essere raccolti un gran numero di utensili che insieme alle gemme lasciate dai corpi degli zombie potranno essere impiegati per costruire armi inedite e particolarmente potenti da usare soprattutto contro i boss che fin dai primi livelli di gioco si dimostreranno particolarmente ostici.Le differenze tra Xbox360 e la versione pc sono minime anche se la console Microsoft esce vincitrice sia per quanto riguarda il sistema di controllo (il pad è perfetto per la tipologia di gioco) sia in termini grafici presentando una grafica leggermente più definita e pulita- AI possessori pc pertanto consigliamo caldamente di munirsi di un joystick all’altezza e di una scheda video molto potente, dal modello X800 in su.
– in multy divertente
– numerose armi e veicoli
– ironia a go-go
– ripetitivo
– alla lunga monotono
– controlli imprecisi
6.0
Senza lode e senza infamia questo Monster Madness Battle for Suburbia. Gli amanti degli action hack&slash troveranno nel titolo Southpeak un divertente passatempo estivo mentre la maggior parte dei giocatori potrebbero trovare alcune scelte(come l’ eccessiva ripetitività di alcune sequenze di gioco e le ambientazioni troppo piccole) discutibili e tali da non giustificarne l’acquisto. In multyplayer il gioco da il meglio di sè, soprattutto con tre amici. La longevità non elevatissima è ulteriormente aggravata da una rigiocabilità stentata.
Voto Recensione di Monster Madness: Battle for Suburbia - Recensione
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