Recensione

Monster Lair

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a cura di Mauro.Cat

Monster Lair altri non è che la versione per Turbografx-Cd del popolare Wonder Boy III: Monster Lair. Il titolo, uscito sulla console Nec nel 1990, è noto agli appassionati più attenti grazie alla pubblicazione su Sega Megadrive, ma soprattutto per la versione da sala giochi. Sicuramente molti fortunati giocatori avranno avuto, come il sottoscritto, la possibilità di provarlo in qualche vecchio bar polveroso. ML è un titolo atipico che riprende alcuni elementi caratteristici della serie (come ad esempio l’energia che si consuma camminando e la frutta da raccogliere) e conservando un’impostazione fortemente arcade, che ad oggi appare anche troppo classica.

A tutto volumeML si basa su un concept a metà tra alcuni generi molto comuni su Pc-Engine. I livelli del gioco sono infatti suddivisi in due fasi ben distinte. Ogni stage comincia con una sezione tipicamente platform (con alcune sfumature caratteristiche dei titoli di azione) e prosegue trasformandosi in un vero e proprio sparatutto con tanto di boss di fine livello. Questa scelta di affidarsi a un approccio così diversificato rende il tutto stranamente piatto e poco coinvolgente. Le sezioni appaiono fin troppo abbozzate per garantire divertimento duraturo e lo schema riproposto più volte rende tutto assai monotono e ripetitivo. La possibilità di utilizzare più armi permette di avere una varietà maggiore, ma purtroppo esse sono limitate come durata e dopo un certo tempo si ritorna all’attacco base.In generale il principale difetto è rappresentato da una fase platform troppo imprecisa e poco stimolante. I nemici, per quanto buffi e ben animati, utilizzano schemi di attacco che si somigliano ed ogni sezione insiste troppo su alcune situazioni. Il livello della giungla, ad esempio, ripropone sempre i soliti tre o quattro nemici che attaccano seguendo uno schema elementare. Si ha la sensazione di dover superare tante piccole fasi di difficoltà crescente con i nemici messi lì in numero sempre maggiore ma senza un vero senso logico. Anche le fasi sparatutto risultano carenti sotto molti punti di vista. Lo sprite principale è poco rapido negli spostamenti ed ingombrante, per cui risulta difficile evitare i nemici in avvicinamento. Immancabilmente poi il tutto si limita a scontri con serie di nemici tutti uguali da abbattere (come avviene all’inizio dei livelli di Gradius per intenderci) culminanti con uno scontro contro un boss di fine livello. Questi ultimi sono a volte un po’ ostici da affrontare e la scelta dell’arma con cui combattere lo scontro finale (spesso deciso dalla sorte… cioè dall’ultima fila di nemici abbattuti) è decisiva. La gradita possibilità di vivere l’avventura con un amico risolleva in parte la situazione, ma non basta per risollevare completamente il giudizio complessivo.

Tecnicamente parlandoPer quanto riguarda la realizzazione tecnica il titolo non sfigura, mostrandosi assai migliore rispetto alla versione vista su Megadrive. I personaggi sono di generose dimensioni e le animazioni, rispettando lo stile della saga, appaiono convincenti. La varietà di ambientazioni risulta piacevole, con un’ottima scelta di colori e alcuni dettagli interessanti. Il sonoro, di qualità Cd, è piuttosto coinvolgente e ritmato, risultando uno dei punti di forza del titolo. La giocabilità è, come dicevamo precedentemente, altalenante e poco convincente ai giorni nostri. A nostro parere è uno dei titoli della saga meno riusciti tra quelli apparsi sulla Virtual Console.Discorso a parte merita la longevità. ML è mal calibrato e discontinuo. Il giocatore ha a disposizione tre crediti a partita ed i livelli sono piuttosto numerosi. La decisione di non lasciare continue infiniti è coraggiosa e sotto certi aspetti comprensibile, ma tre sono davvero limitati (soprattutto a causa dei frustranti scontri con i boss di fine livello). Giocando e rigiocando i progressi si fanno e poco per volta si riescono a scoprire mondi nuovi e colorati. L’idea di dover cominciare da capo ogni ambientazione potrebbe non invogliare il giocatore a riprendere in mano il titolo e a ripercorrere tutti i livelli. Probabilmente i videogiochi recenti ci stanno sempre più “viziando” e forse non siamo più abituati ad affrontare sfide simili a quelle offerte da ML. Il tutto si traduce con la conclusione che, a causa di una difficoltà non certo ottimale e ad alcune scelte strutturali molto discutibili, Monster Lair appare come un titolo invecchiato decisamente male che probabilmente non vale gli 800 Wii Points richiesti. Se amate le sfide ed i giochi in compagnia di un amico potreste invece tenerlo presente, ma in giro c’è di molto meglio.

– Si può giocare in due

– Colonna sonora di qualità

– Un mix tra generi poco riuscito

– Difficoltà mal calibrata

– Terribilmente noioso

6.2

Ho sempre apprezzato i titoli della serie Wonder Boy e per questo ho scaricato con entusiasmo Monster Lair. Il titolo mi ha parzialmente deluso a causa di una struttura altalenante e di un livello di difficoltà mal calibrato. La meccanica di gioco ibrida e priva di spunti non convince in nessuna delle due fasi. In multiplayer il titolo si risolleva e le differenti ambientazioni colorate da scoprire potrebbero stimolare i giocatori più coriacei, tuttavia facendo un bilancio dell’ormai nutrita ludoteca della Virtual Console, il consiglio è quello di pensarci bene, orientandovi semmai verso un gioco più meritevole dei vostri 800 Wii Points.

Voto Recensione di Monster Lair - Recensione


6.2

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