Recensione

Monster Hunter Freedom 2

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a cura di BerryVox

Capcom riapre la stagione venatoria!Dopo l’enorme e, per certi versi, inaspettato successo ottenuto in Giappone, Monster Hunter Freedom 2(MHF2 abbreviato) sbarca sul territorio statunitense e nel Vecchio Continente con un importante biglietto da visita, ma con la consapevolezza che l’utenza a stelle e strisce e quella europea sono nei suoi confronti meno disposte a calorosi benvenuti. Enorme successo si diceva, infatti è doveroso ricordare che MHF2 nel solo mese di Marzo, quando uscì in Giappone, vendette la bellezza di 348.000 copie e per quel mese ricoprì l’85% delle vendite Capcom nella terra del Sol Levante. MHF2 è stato poi, successivamente, il primo titolo per PSP a vendere più di un milione di copie in Giappone, il risultato è ancor più sorprendente se si considera la difficile situazione che il supporto UMD sta attraversando. Tutto questo serve necessariamente per rendersi conto che il titolo Capcom possiede un certo spessore e rispetto al primo episodio sembra destinato ad avere molta più eco anche se, e non ci si può meravigliare di ciò, i gusti dei videogiocatori orientali sono spesso molto differenti da quelli degli occidentali. MHF2 è quindi in attesa di riscontri importanti dall’Occidente, dall’America prima e dall’Europa poi, e se questi riscontri dovessero rivelarsi positivi la PSP potrebbe contare su un titolo divenuto famoso e popolare proprio sui suoi transistor.

La formula non è cambiataIl gioco ci vede prendere i panni di un cacciatore di mostri, il quale comincerà la propria avventura in un piccolo villaggio chiamato Pokke Village, immerso in montuose amenità e ricoperto da una buone dose di neve bianca. Quando inizieremo il gioco potremo creare il nostro personaggio, chiamarlo a nostro piacimento, sceglierne il viso e il taglio di capelli, esattamente come nel precedente capitolo. Chi ha già infatti giocato al primo Monster Hunter Freedom troverà del tutto superflua questa parte della recensione, poiché non vi è nulla che già non sappia del funzionamento del gioco. E’ però necessario darne comunque conto per chi non ha avuto la possibilità di giocare al vecchio Monster Hunter. Il filmato iniziale ci farà capire che, durante una battuta di caccia, il nostro cacciatore ha avuto un brutto incontro con un mostro e lo vedremo volar giù da una montagna innevata. Miracolosamente vivo viene ritrovato e portato al Pokke Village. Da questo punto in poi comincia per il videogiocatore un vero e proprio cursus honorum da effettuare con estrema pazienza e tanto, tanto(ma veramente tanto) impegno e lavoro. E’ bene ribadirlo fin dall’inizio, MHF2 non è un gioco alla portata di tutti, ovviamente non per ciò che riguarda le doti intellettive di chi si appresta a giocarlo, piuttosto mette severamente alla prova la vostra pazienza e non è sicuramente sbagliato considerarlo un “working game”. Sarà infatti necessario “lavorare” duro per guadagnarsi il rispetto degli altri cacciatori salendo di rango, per potenziare il proprio equipaggiamento, ma anche per portare a termine le numerosissime Quest(oltre 250!). Il Pokke Village è una sorta di quartier generale dal quale potremo organizzare tutto ciò che ci riguarda, saranno disponibili mercanti dai quali comprare gli oggetti di cui necessitiamo, le armi, potremo inoltre decidere di partire per una Quest oppure scegliere di allenarci alla Scuola per principianti che ci proporrà un buon numero di Quest che ricopriranno bene o male tutte le azioni e le tipologie di combattimento che il gioco offre.I controlli sono in un primo momento non troppo immediati, ma nel giro di un paio d’ore vengono assimilati abbastanza bene. L’analogico ci servirà per muovere il personaggio, il D-Pad può essere utilizzato per cambiare inquadratura e per ruotare l’immagine oppure per scorrere all’interno dei vari menù. All’interno del villaggio i comandi sono davvero molto limitati, non dovendo combattere. Con la X potremo parlare con le persone del villaggio e interagire con loro, il quadrato ci servirà in determinate occasioni come ad esempio entrare e uscire dalla nostra casa oppure per entrare nella modalità Offline della Gathering Hall (il Salone della Gilda dei cacciatori), mentre il cerchio, invece, servirà per entrare nella modalità Online Ad-Hoc.Una volta partiti per una Quest ci si ritroverà in una situazione di combattimento e i comandi cambieranno totalmente. In MHF2 il personaggio ha controlli differenti con l’arma estratta o meno. Procedendo senza impugnare le armi la X servirà per chinarsi e permetterà di camminare in modo più felpato per non fare rumore, il cerchio, premuto in presenza di erbe, funghi, mucchi d’ossa, ecc… ,consentirà la raccolta di oggetti dal terreno. Con il tasto dorsale R potremo correre per dirigerci più velocemente alla destinazione desiderata. Il tasto dorsale L se premuto velocemente riporterà la telecamera dietro alle spalle del personaggio riallineandola. Vedremo successivamente come questa caratteristica sia allo stesso tempo croce e delizia del gioco (più croce che delizia). Tenendo invece premuto il tasto dorsale L si potrà scorrere orizzontalmente con i tasti quadrato e cerchio un piccolo menù in basso a destra nel quale potremo selezionare gli oggetti in nostro possesso. Una volta selezionato l’oggetto che si desidera, basterà rilasciare il tasto dorsale L e questo verrà “bloccato” all’interno del menù stesso e lo si potrà utilizzare premendo semplicemente quadrato. Con il triangolo verrà estratta l’arma con la quale si è equipaggiati, una volta estratta continuando a premere triangolo la si utilizzerà, il cerchio, se premuto, permetterà anch’esso di utilizzare l’arma con altri colpi. La successione dei tasti triangolo e cerchio con determinate armi quali spade corte o spada corta e scudo genererà devastanti combo. Il tasto dorsale R con alcune armi servirà per mettersi in guardia e proteggersi, mentre con altre avrà la funzione di produrre attacchi speciali. Il tasto X premuto con l’arma estratta farà effettuare al nostro personaggio una capriola rapida, utile per schivare velocemente gli attacchi dei mostri. Con il quadrato, infine, si ripone l’arma. Si può ben capire come i controlli possano all’inizio preoccupare un po’ i giocatori alle prime armi, ma non ci vorrà molto per assimilarli bene e ci si renderà conto che effettivamente risultano molto congegnali al gioco, il quale va appreso senza fretta, con la dovuta cautela e con anche una buona dose di lungimiranza.

“Vado…l’Ammazzo e Torno!”Non stiamo dicendo che basterà chiamare Tuco il proprio personaggio per rendere MHF2 un videogioco dal sapore spaghetti western(ovviamente perché non lo è) anche se la filosofia di gioco è però molto simile. Come anticipato per progredire e far crescere il nostro personaggio sarà necessario affrontare le numerosissime Quest che via via saranno a nostra disposizione.Le Quest si dividono in tre tipi :– Gathering Quest (Quest di raccolta)– Hunting Quest (Quest di caccia)– Slaying Quest (Quest di multi-uccisione)Vi sono poi anche delle Treasure Quest (Quest del Tesoro), disponibili presso il Salone della Gilda e commissionate da uno strano personaggio alla ricerca di tesori appunto. Mentre per le Quest di raccolta basterà trovare degli oggetti specifici e riportarli al campo base, nelle Quest di caccia e multi-uccisione sarà necessario uccidere rispettivamente un mostro specifico, oppure una serie di mostri dello stesso tipo. Il livello di difficoltà delle Quest varia a seconda del livello del nostro cacciatore.All’inizio potremo, oltre a quelle della Scuola per principianti, affrontare le Quest della capa del villaggio guadagnare i primi soldi e cominciare a migliorare il nostro equipaggiamento. E’ bene però sottolineare che MHF2 si presenta, in ogni caso, un titolo complesso, molto articolato e che necessita di un buon numero di ore prima di dare le prime soddisfazioni. Il videogiocatore che si appresta a giocarlo deve essere metodico, volenteroso e mosso da quella specie di morbo esplorativo misto collezionismo che spesso contraddistingue i giocatori giapponesi. Apprezzare MHF2 significa sudare sette camicie e non aver tempo di passare al lavasecco, essere costantemente alla ricerca degli oggetti necessari per potenziare le proprie armi o per crearsi nuove armature, macinare ore su ore a tirar giù mostri su mostri, a raccogliere tutto quello che di utile c’è sia da utilizzare sia da far soldi.Se vi riconoscete in questo profilo allora MHF2 è il gioco adatto a voi e che rischia seriamente di trascinarvi in un tunnel di dipendenza dal quale sarà difficile uscirne.

Del maiale non si butta via niente…anche il Velocidrome e il Rathalos vanno bene.Ogni volta che uccideremo un mostro, riponendo la nostra arma, potremo premere il tasto cerchio e raccogliere preziosi resti dalla carcassa. Questi oggetti, che variano dalla carne cruda, alle scaglie, alle unghie, alle pellicce, ecc…sono fondamentali per “craftare” nuovi equipaggiamenti dall’armaiolo presente al Pokke Village. Alcuni possono essere combinati tra loro e dalla loro unione verrà creato un nuovo oggetto. La lista delle combinazioni possibili è davvero lunghissima e il compito di scoprirla è affidato al giocatore che se non vorrà dilapidare i propri risparmi comprando oggetti dovrà imparare a crearseli da se’ o assumere chi per lui può farlo. All’interno del villaggio sono infatti presenti un buon numero di gatti parlanti, durante lo sviluppo del gioco potremo assumerli alle nostre dipendenze. Sono molto buffi e danno un deciso tocco orientale a tutto il gioco. Se li assumeremo come cuochi, ad esempio, li vedremo ballare e saltare mentre preparano le pietanze da noi richieste nella nostra cucina. Collezionare oggetti è una prerogativa di MHF2, come lo è scorrere liste di armi da potenziare o da creare, imparare quali oggetti occorrano e subito correre ad accettare una Quest nella quale si sa che si potranno trovare. Un aspetto interessante del gioco è dato dalla Pokke Farm, una sorta di fattoria (ampliata rispetto a quella presente nel precedente episodio) dove potremo raccogliere oggetti utili senza il bisogno di partire per una Quest rischiando la vita. La Pokke Farm all’inizio non offre però oggetti in abbondanza, una volta raccolti quattro funghi, una manciata di insetti, qualche pesce, un paio di piante e due o tre sassi-minerali non vi sarà più nulla da raccogliere per un po’ di tempo. La Pokke Farm è però potenziabile, la si potrà rinnovare spendendo dei Pokke Points da un personaggio all’entrata. I Pokke Points si ottengono raccogliendo, durante le Quest, degli oggetti specifici molto cari alla Gilda(Oppure affrontando le Treasure Quest). Una volta terminata la Quest il valore di questi oggetti verrà convertito in Pokke Points spendibili per espandere appunto la Pokke Farm con nuovi filari in cui piantare più erbe, oppure aumentando il numero di pesci pescabili o il numero di insetti catturabili. I Pokke Points possono essere anche utilizzati per comprare oggetti di non facile reperibilità come le Armor Sphere, necessarie a potenziare le armature.

Qualcosa è cambiato….?Sostanzialmente l’ossatura del gioco è rimasta totalmente invariata, MHF2 non apporta nessun drastico cambiamento rispetto a ciò che si era già visto nel precedente capitolo. Per i fan di Monster Hunter questo non può fare che piacere, chi invece, con tutta la buona volontà, ha provato a giocarci, ma ha abbandonato il titolo per il livello di difficoltà troppo elevato, non potrà di certo rallegrarsi sapendo che MHF2 non cambia le carte in tavola. Le meccaniche di gioco sono le stesse, è uguale il sistema di combattimento, di gestione del personaggio e anche il metodo di progressione e sviluppo del gioco. Il gameplay è lo stesso in poche parole. Se in ciò vi erano, con il primo MHF, pregi e difetti, questi si ripresentano allo stesso modo in MHF2. Mi riferisco naturalmente alla gestione della telecamera durante i combattimenti. Non è assolutamente difficile controllarla, basta toccare velocemente il tasto dorsale L e questa si riallinea dietro alle spalle del nostro personaggio. Il problema grosso è doverla gestire continuamente durante il combattimento, spesso vedremo il nostro personaggio effettuare devastanti combo a vuoto, solamente perché non era indirizzato bene verso l’obiettivo. E’ necessario quindi “pilotare” la telecamera nel migliore dei modi per riuscire bene negli scontri e in ogni caso, anche i più bravi, verranno uccisi più di una volta per colpa di quest’ultima. E’ un peccato che un titolo con una componente action così marcata paghi così tanto l’assenza di un “lock on” automatico, sarebbe davvero utile, forse non semplificherebbe il livello di difficoltà, ma sicuramente renderebbe i combattimenti più piacevoli e meno faticosi. Forse qualcuno si ricorderà che una delle pochissime critiche mosse a un capolavoro di Action/RPG come Kingdom Hearts riguardava appunto la gestione a volte non ottimale delle telecamere durante i combattimenti. Kingdom Hearts aveva però un ottimo sistema di lock on sui nemici. MHF2 ha lo stesso problema di gestione della telecamera, ma non vi è la possibilità di lockare i mostri. Sicuramente è una caratteristica del gioco, ne incrementa la difficoltà, ma personalmente credo che la giocabilità ne risenta parecchio. In MHF2 sono presenti nuovi mostri, nuove armi, moltissime Quest in più. Il titolo è nettamente più vasto rispetto al suo predecessore, la longevità è molto molto buona e chi si è innamorato del primo MHF non potrà non innamorarsi anche di MHF2. Sono state aggiunte delle nuove zone di caccia e a seconda delle Quest le si potranno esplorare sia di giorno che di notte. Ovviamente MHF2 non è identico a MHF, ne migliora molti aspetti, lo amplifica nettamente, ma strutturalmente rimane pressoché invariato.

MMORPG mancatoLa quasi totalità dei giocatori che si è anche solo avvicinata al primo MHF avrà intuito subito la vocazione MMORPG di questo gioco. Purtroppo così come il suo predecessore, anche MHF2, a parte per il download di contenuti aggiuntivi, non supporta una modalità infrastruttura on-line. Se questa fosse stata introdotta, probabilmente MHF2 sarebbe un titolo di altissimo spessore, sicuramente non doveva essere qualcosa di semplice realizzazione e alla Capcom avranno pensato bene che un aspetto così delicato era meglio non svilupparlo piuttosto che offrire un servizio di qualità incerta. E’ quindi necessario trovare altri amici per giocare insieme, potrete permettere ai fratelli di entrare nella vostra stanza oppure dovrete adottarne se siete figli unici, non solo perché MHF2 mostra il meglio di se’ in multiplayer, ma anche perché il titolo, se giocato in single player, è davvero molto difficile da portare avanti e alcune Quest possono diventare molto frustranti (alcune sono difficili con un full party da quattro!). Sfruttando la modalità Ad-Hoc potremo giocare fino a un massimo di quattro giocatori appunto e rendere le Quest molto più esaltanti, in questo modo la longevità del titolo aumenta notevolmente e la vostra vita sociale sarà seriamente compromessa.

Paesaggi da cartolinaNon possiamo non sottolineare l’ottima realizzazione tecnica di MHF2. Da questo punto di vista siamo di fronte a uno dei migliori titoli per PSP. Graficamente il gioco non delude le aspettative e propone paesaggi mozzafiato, ottimamente realizzati e dettagliati. Allo stesso modo anche i mostri sono curatissimi, così come il nostro personaggio, il quale mostrerà su di se’ ogni singolo cambiamento dell’equipaggiamento. Probabilmente è questa una tra le caratteristiche più importanti di tutto il gioco e che appassiona di più i fan di questo genere di titoli. Poter vedere con i propri occhi la bellezza poligonale del proprio equipaggiamento via via che lo si cambia e lo si migliora è davvero un’esperienza appagante e MHF2 è totalmente incentrato su questo aspetto. Non sarete mai sazi di armi, armature, gambali e elmi. Ne vorrete craftare sempre di più belli e poter vedere le proprie armi contraddistinte dai colori e dalle scaglie della livrea dei mostri uccisi è sensazionale!A tanto benessere grafico si associa una specie di dolore intercostale quando si naviga nei vari menù che personalmente reputo troppo essenziali.Non che questo sia un difetto del gioco in se’, il quadro è bello anche se la cornice non è esaltante, ma salta abbastanza all’occhio nelle sue linee, a mio avviso, un po’ arcaiche. E’ facile poi disorientarsi, specialmente all’inizio, con le innumerevoli e piccolissime icone che contraddistinguono i vari oggetti all’interno dei bauli, ci dovrete fare l’abitudine, vi sono centinaia di oggetti e in qualche modo vengono rappresentati al meglio possibile. Il comparto sonoro è ottimo, giocando a MHF2 con le cuffie avrete la sensazione di essere a contatto con la natura, il sottofondo sonoro faunistico e atmosferico è davvero ben realizzato. Allo stesso tempo sono molto curati i versi dei differenti mostri, ognuno avrà il suo e ognuno produce rumori differenti quando si muove e vi attacca. Anche il nostro equipaggiamento produrrà suoni differenti a seconda del materiale di cui è costituito e anche questo contribuisce a rendere epico il personaggio creato da noi e diventato poi con il sudore della fronte e dei polpastrelli un guerriero-cacciatore di serie A.

– Ottima realizzazione tecnica

– Livello di sfida sempre al top

– Tantissimi oggetti, armi, nuovi mostri e zone di caccia

– Praticamente infinito con gli amici

– Livello di difficoltà elevato, specialmente in Single Player

– Telecamera da gestire continuamente

– Menù con linee troppo essenziali

– On-line Infrastruttura assente

8.4

MHF2 è un titolo molto importante per la console portatile di casa Sony, si presenta come la naturale espansione del precedente MHF, amplificandolo notevolmente in tutto e per tutto. In tutto e per tutto rimane però pur sempre un Monster Hunter e questa di Capcom è una serie con caratteristiche molto particolari, con forti sfumature orientali, le quali possono allo stesso tempo far innamorare i cuori di tantissimi giocatori, ma anche far storcere il naso ad altrettanti altri. Il livello di difficoltà è, specialmente all’inizio, abbastanza “discriminante” e tende ad allontanare fin da subito chi non è portato a questo tipo di giochi o non li predilige moltissimo. I fan della serie rimarranno piacevolmente entusiasti per questo MHF2, chi invece aveva avuto delle perplessità con il primo le avrà certamente anche adesso. In via definitiva è un gioco che consiglio a tutti, anche a chi si scoraggia facilmente, ma comunque gradisce il genere, magari per quest’ultimi sarebbe meglio avere la possibilità di convincere qualche amico a giocare insieme per ridurre il livello di difficoltà e superare al meglio i momenti più complessi. Una volta passati i primi scogli il gioco si fa molto avvincente e divertente e il livello di sfida è sempre molto alto.

Per gli amanti dei jrpg e action/rpg classici consiglio di provarlo prima di un eventuale acquisto perché la totale assenza di trama li potrebbe destabilizzare.

Se, invece, non vedete l’ora di far carneficine di mostri, migliorare sempre di più il

vostro equipaggiamento e non avete paura di macinare ore su ore sulla vostra PSP questo è sicuramente il gioco fatto su misura per voi!

Voto Recensione di Monster Hunter Freedom 2 - Recensione


8.4

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