Mojo!
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a cura di Blade
Se programmati con sapienza, i puzzle game sono probabilmente gli unici capaci di attrarre senza distinzioni uomini e donne, giocatori di vecchia data e neofiti, per il loro essere immediati, semplici, frenetici ed alla lunga ipnotici. Eppure nel corso della storia, non ci sono stati molti titoli (o forse, nessuno) in grado di eguagliare i mitici Tetris e Puzzle Bobble e abili nell’innovare un genere che si sorregge su questi due “mostri sacri”, ormai parecchio invecchiati malgrado le numerose varianti proposte nel corso degli anni.Andiamo ora a testare Mojo! degli anonimi FarSight Studios (malgrado siano in attività da quattordici anni non ci sono prodotti che ne rappresentino le abilità “programmative”), con la speranza di trovarci di fronte ad una novità ancora capace di coinvolgere milioni di persone.
La difficoltà della semplicitàCome tradizione vuole per questo genere, alla base del gioco c’è un concetto semplicissimo, quasi elementare: una pallina luminosa (che guidiamo noi) che deve distruggere dei mattoncini. Da questo semplice assunto si diramano tutta una serie di numerose varianti.Si inizia che la sfera può cambiare colore (giallo, verde, rosso, blu) passando su delle luci chiamate “infusori” e colpire così i cubi della medesima tinta. Fin qui, nessun problema ed infatti neanche ci accorgeremo, durante il livello iniziale, di controllare il tempo disponibile per completare la missione e l’indicatore del “mojo”, l’energia vitale della pallina. Ma poi la sfida si farà davvero tosta ed il gioco con i suoi cento livelli divisi in dieci mondi (la giungla, lo spazio, ecc.) diventerà il nostro peggior incubo, perché è difficile arrendersi di fronte a tanta semplicità ed immediatezza. Sembrerà banale, ma sapere di non avere dei nemici in pixel e textures da combattere ed al loro posto due “entità invisibili” come il tempo e la forza di gravità a limitare i movimenti, mi fa rosicare da matti e penso che anche voi non rimarreste impassibili.Sfoghi a parte, c’è da annotare come le varianti pensate dai programmatori siano interessanti e riescano a garantire una notevole varietà di situazioni, dai cubi di ghiacci che devono essere colpiti per ultimi a quelli che si disintegrano solo se presi dalla giusta angolazione sino al recupero di chiavi per aprire dei lucchetti che bloccano alcune aree. Divertentissimo è la sezione multiplayer che permette il coinvolgimento di un massimo di quattro persone e che si divide in “cooperativa” con lo split screen ed una “versus”, in cui ci si può sfidare a colpi di spintoni. E senza dimenticare che se termineremo tuttii livelli avremo accesso alla modalità “golf”!
ComandaNon richiedendo sforzo mentale alcuno, il gioco necessita di una grande abilità nell’uso dei comandi, che potremo affinare di livello in livello: vediamo di chiarire meglio di cosa si tratta. La pallina si guida sia con la croce direzionale che con la levetta analogica sinistra, quest’ultima preferibile per la sua maggiore libertà di movimento. In più, possiamo usare due elementi essenziali, come il freno e la spinta, per evitare gli ostacoli, per districarsi meglio tra le dune del terreno e soprattutto, per abbassare, anche se di poco, il nostro tempo. Molto importante è anche la gestione della telecamera sempre per i motivi sopracitati con la levetta analogica destrache consenta di ruotarla a piacimento; infine il tasto “quadrato” serve per selezionare un infusore, mentro il tasto “triangolo” per scegliere una sfera. Semplice, no?
Guarda ed ascoltaMojo presenta una veste grafica tridimensionale e coloratissima, che poco sfrutta il chip della Ps2. Infatti sarebbe stato molto più apprezzato che i programmatori avessero curato in modo migliore gli effetti speciali, come le esplosioni, e si fossero dedicati a curare le textures meno superficialmente, rese troppo semplici ed a tratti spigolose. Anche il sonoro non è niente di che, presentando delle musichette che almeno si degnano di non essere noiose.
-L’idea
-Il multiplayer
-Realizzazione tecnica poco curata
-Difficile
6
Se siete in grado di dimenticare i fasti della Computer Grafica, il sonoro avvolgente ed i milioni di poligoni che caratterizzano i giochi di ultima generazione e se desiderate un gioco senza troppe pretese, in grado di divertire soprattutto in multiplayer, Mojo è ciò che cercate, magari per colmare i tempi morti tra l’uscita di un titolo maggiore e l’altro. E poi, il costo (trenta euro) non è proibitivo…
Voto Recensione di Mojo! - Recensione
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