Sin dal lancio del primo capitolo, la serie Modern Combat ha sempre riscontrato un discreto successo presso critica e pubblico, presentandosi come il miglior first-person shooter da giocare sul proprio dispositivo mobile. In effetti c’è proprio tutto quello che ci si aspetta di trovare in uno sparatutto: una campagna dal taglio cinematografico, un setting variegato quanto basta e persino una modalità multiplayer online, il tutto condito da un comparto tecnico all’avanguardia. Quest’anno lo studio francese tenta la svolta con un nuovo spin-off, prendendo le distanze dalle storyline hollywoodiane à la Call of Duty e focalizzandosi, stavolta, sulla componente multigiocatore. È così che nasce Modern Combat Versus.
Versus: di nome e di fatto
Nel mondo futuristico di Modern Combat Versus le corporazioni Octo e Korp hanno assoldato dei micidiali mercenari per decretare la fazione più potente. In che modo? Dandosi battaglia a suon di proiettili, naturalmente. È qui che entrano in gioco gli Agenti, i 12 personaggi che compongono il roster dell’FPS di Gameloft, ciascuno caratterizzato da armi e abilità uniche. A loro volta, gli Agenti sono suddivisi in quattro classi, Attacker, Defender, Assassin e Specialist, ognuna delle quali offre vantaggi più o meno utili in base al proprio stile di gioco. Coprendo il ruolo di Defender, ad esempio, il giocatore avrà a disposizione un personaggio molto resistente, un attributo particolarmente utile per fronteggiare l’elevata potenza di fuoco degli Attacker; l’Assassin potrà infliggere il maggior quantitativo di danni – a scapito di una salute limitata – mentre lo Specialist potrà adattarsi a qualsiasi situazione grazie ad un arsenale davvero unico. La formula di gioco non si discosta molto da quella dei più popolari hero shooter, quali Overwatch e Battleborn, eppure riesce a preservare la propria identità proponendo un gunplay estremamente versatile.
Avviato il gioco ci toccherà affrontare l’inevitabile tutorial. È in tale occasione che ho potuto conoscere uno dei principali punti di forza di questo sparatutto tascabile: i controlli touch. Il sistema di controllo è essenziale e intuitivo, non serviranno più di due tap per muoversi, mirare e far fuoco. Ciò è reso possibile da un’inedita feature che ci permette di sparare automaticamente ai nemici inquadrati nel mirino, senza ulteriori tap – in alternativa potrete comunque utilizzare l’impostazione manuale. Si tratta di un’ottima soluzione per i giocatori casual che ricercano l’azione immediata, ma non la sconsiglierei neanche ai veterani del genere. I comandi riprendono uno schema tradizionale: mentre la parte sinistra del display è demandata al movimento del personaggio, sul lato destro potremo direzionare i colpi del fucile. Essenziale è anche l’interfaccia grafica, che si limita ad aggiungere un comando per la ricarica dell’arma e uno per l’attivazione dell’abilità, con barra d’energia annessa.
Dopo aver superato il breve addestramento saremo pronti per tuffarci nelle partite classificate. Al lancio, Modern Combat Versus includerà cinque mappe – Apex, Blackrock, Port, Sandstorm, Slums – e un’unica modalità di gioco, Zone Control. L’obiettivo è semplice: due squadre di quattro giocatori si contenderanno una zona d’interesse, vincerà il team che sarà riuscito a controllare l’area per il maggior tempo possibile. Ciascuna mappa offre un paio di spot dove gli Agenti potranno esibirsi in acrobatiche “wall run”, una meccanica che ci permetterà di raggiungere rapidamente determinate aree, oltre ad offrirci la chance di sorprendere il malcapitato di turno. Il risultato è decisamente convincente: le arene offrono il giusto equilibrio tra spazi ampi e corridoi asfissianti, garantendo ai giocatori i più svariati approcci al combattimento – gli scontri ravvicinati per gli aspiranti berserker e i tiri al bersaglio per i cecchini, per intenderci. I lupi solitari avranno vita difficile in Modern Combat Versus, ecco dunque un consiglio spassionato: giocate di squadra. Il gioco individuale appare fortemente penalizzato e, almeno per quanto riguarda Zone Control, l’unico modo per ambire alla vittoria è collaborare con il proprio team. In caso contrario? Preparatevi a finire k.o. nel giro di qualche secondo. Parlo per esperienza.
Fin qui, tuttavia, Versus non ci propone nulla di particolarmente innovativo sul fronte degli shooter moderni, toccherà dunque agli Agenti l’arduo compito di rendere le cose un tantino più interessanti agli occhi degli aficionado.
Anche i mercenari fanno level-up
Le abilità dei personaggi variano dal radar che rileva i nemici nelle vicinanze – la Realtà Aumentata di Lock – alla mina che rilascia un potente gas velenoso – il Venom Gadget di Kult. Ogni Agente ha il proprio asso nella manica, ma tutto ha un prezzo, ahinoi, e in questo caso troviamo le cosiddette Core Charges: per attivare il radar di Lock dovremo consumare cinque cariche, mentre il Venom Gadget ne richiederà solo quattro. Questo sistema mira ad avvantaggiare i giocatori più performanti del match, permettendogli di riutilizzare l’abilità del proprio Agente guadagnando nuove Core Charges per ogni kill o assist effettuato (non sarà comunque possibile accumulare più di 10 cariche alla volta).
Ma non finisce qui. Oltre alle suddette abilità, i mercenari faranno affidamento su un secondo perk, un’azione alternativa che attiveremo tramite un doppio tap sul lato destro dello schermo. Anche in questo caso la varietà non manca e le azioni si adattano alla classe scelta: il personaggio di Ghost, ad esempio, potrà pugnalare un avversario a breve distanza, mentre Ronen sarà addirittura in grado di teletrasportarsi verso i nemici per affettarli con la sua poderosa katana – qualcuno ha detto Genji? Non vi nascondo che alcune di queste abilità risultano anche fin troppo efficaci in battaglia, mettendo in evidenza un preoccupante divario che si instaura tra i diversi personaggi del roster. Ricordiamo che Modern Combat Versus é stato lanciato come free-to-play, ma tramite le microtransazioni sarà possibile sbloccare immediatamente gli Agenti più “preziosi” del gioco. Pay-to-win? Direi che siamo lontani da tale minaccia, ma un paio di nerf farebbero comodo.
Scalando la classifica online sbloccheremo l’accesso alle leghe avanzate, nelle quali otterremo ghiotte ricompense per i nostri personaggi, tra cui skin, potenziamenti e, perchè no, Agenti nuovi di zecca. Per non farci mancare nulla, infatti, Modern Combat Versus integra anche un sistema di progressione: a differenza di quanto avviene in Overwatch, gli “eroi” potranno salire di livello e incrementare in tal modo le proprie statistiche di attacco e difesa. So cosa state pensando, ma non c’è nulla da temere: il matchmaking si assicurerà che possiate affrontare utenti del vostro stesso livello, onde evitare ulteriori problemi di bilanciamento.
Messa da parte l’analisi del multiplayer, devo confessarvi una cosa: è sul fronte tecnico che la nuova produzione Gameloft mi ha davvero conquistato. Modern Combat Versus è, con ogni probabilità, uno dei titoli più belli da vedere in azione su un dispositivo mobile. Il gioco sfrutta un innovativo rendering basato sulla fisica per riprodurre in modo realistico il comportamento di luci e ombre su qualsiasi superficie. Ancora più realistica è la resa dei personaggi e degli ambienti, frutto di un lavoro quasi maniacale: l’attenzione ai dettagli si percepisce in qualsiasi momento della partita, gettando uno sguardo ai materiali delle armature o ai panorami offerti dall’arena – attenzione a non distrarvi troppo, però. Su Samsung Galaxy S8, dispositivo su cui è stata effettuata la prova, Versus è un vero spettacolo per gli occhi, ma inciampa in un framerate ballerino durante le fasi più concitate del match. Altra pecca riguarda l’elevato consumo della batteria, ma non ci sarebbe da stupirsi considerata la bontà grafica del gioco in questione.