Recensione

Mission: Impossible - Operation Surma

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a cura di Blade

A volte il successo di un videogioco non scaturisce dalle sue effettive qualità e dipende, invece, da fattori in teoria meno importanti come la pubblicità o una licenza di richiamo. Ovviamente, come per ogni regola esistono le eccezioni, ma un buon lancio ed un nome conosciuto da affiancare al titolo sono diventati quasi un’esigenza per attrarre la maggior fetta possibile di pubblico. M:I non risente certo della mancanza di questi fattori, potendo avvalersi della scia pubblicitaria dell’omonimo telefilm-cult anni 60 con Martin Landau e della sua famosissima trasposizione cinematografica con protagonista il tanto chiacchierato Tom Cruise.La Atari è la artefice di questa abile mossa di mercato che farà felicissimi i fan della serie e, grazie alla sua filiale texana della Paradigm Entertainment (già vista nel mediocre Terminator: Dawn of Fate), ha sviluppato questo gioco che rientra pienamente nel genere stealth, lo spionaggio tattico per intenderci. Riuscirà la casa francese di Bruno Bonnell nella missione impossibile di superare, o almeno eguagliare, la qualità raggiunta dai tanto osannati Metal Gear Solid e Splinter Cell? O si rivelerà una semplice copia, priva di reali innovazioni?

Mai dire impossibleOrmai non si contano più i videogiochi che gravitano attorno ad una storia di perfidi terroristi, spesso sovietici, assatanati di potere e pronti ad assoggettare l’intera umanità alla loro dipendenza: sembra proprio che i programmatori ce la stiano tirando, a causa della loro mancanza di idee! Come avrete capito, anche la trama di M:I non brilla per originalità e ricalca per grandi linee quella che già abbiamo visto da altre parti, non solo nel settore videoludico (cinema e fumetti, tanto per fare due esempi).Questa volta il cattivo di turno è Simon Algo, un ex agente dei servizi segreti che, grazie ad una brillante campagna di disinformazione, è riuscito ad arrivare al comando della Yugaria, una irreale nazione dell’Europa Orientale. Dietro questa losca figura si cela l’organizzazione criminale della Surma Corporation, pronta a sviluppare un potente virus informatico, denominato Ice Worm ed in grado di mettere in ginocchio qualsiasi apparecchio elettronico. Una vera catastrofe che potrebbe sconvolgere il già precario equilibrio geopolitico internazionale. Così, interverrà in aiuto del mondo la IMF (Impossible Mission Force), un’organismo segreto di difesa del Governo statunitense che rende conto del suo operato direttamente al Ministro della Difesa e che ha nel comandante Swanbeck il suo responsabile. E per una missione di tale importanza non potrà che essere chiamato il migliore di tutti, capace di rendere al meglio nelle circostanze di maggiore pressione, esperto di armi, travestimenti e tecniche di combattimento: Ethan Hunt, il quale sarà “disturbato” con la massima urgenza nel bel mezzo di una ricerca sul fondo del mare.

Amici, armi & gadgetsL’atletico Hunt, sebbene sia addestratissimo e preparato per far fronte a qualsiasi situazione critica, non potrebbe mai sconfiggere in solitario un’organizzazione tanto grande e strutturata come la Surma Corporation. Ed infatti, avrà al suo fianco uno straordinario manipolo di professionisti pronti a dargli l’aiuto di cui necessita: Luther Stickwell, l’esperto di computer e abile hacker che fornisce il backup tecnico e coordina le comunicazioni della squadra, Billy Baird, un’agente freelance utilizzato come autista e pilota, George Spelvin, un ex attore, maestro del travestimento e dei diversivi e la nuova recluta Jasmine Curry, talentuosa ma inesperta. Il nostro agente segreto potrà anche contare su un armamento di prim’ordine, ricco e variegato, che, come tradizione vuole, molto spazio lascia a fantasiose divagazioni futuristiche. Avremo numerosi modelli di arma, differenti perchè caricati con dardi diversi: tranquillanti per addormentare i nemici, da guerra elettronica, per violare le telecamere di sicurezza, traccianti, per controllare i movimenti dell’avversario e di distrazione per allontanare le guardie. Ci saranno anche la solita revolver, rumorosa ma efficiente, la pistola di precisione per colpire i soldati da lontano e la mitragliatrice, con un’eccellente potenza di fuoco. La IMF ci metterà a disposizione anche un’incredibile quantità di gadgets che, se usati al momento giusto, potrebbero toglierci dalle difficoltà: il visore sonico per vedere oltre le porte chiuse, la vespa, un mini-robot per esplorare aree inaccessibili, la microcorda per arrampicarsi sulle tubature, l’Elp, un grimaldello elettronico per violare le entrate, il tagliatore laser per aprire ciò che l’Elp non può scassinare, le lenti a contatto per guardare al buio, il Btm, binocolo, telecamera e microfono nello stesso oggetto, le maschere per camuffarci e altre microspie ed esplosivi vari.

Fate silenzio!Il gioco si compone di ben 25 livelli (!), ambientati in locazioni differenti: il laboratorio di ricerca di Los Muertos nel New Mexico statunitense, la prigione di Sansara nell’Africa del Nord, la nazione fittizia della Yugaria ed all’interno di un aereo. Le varie missioni sotto copertura vi porteranno ad infiltrarvi tra le fila nemiche per indagare senza farvi scoprire, trafugare dati, recuperare codici, oggetti e disinnescare bombe, camuffati come il miglior Arsenio Lupin.Così, M:I chiede al giocatore di impegnarsi sia dal punto di vista della pura abilità (sparare, camminare velocemente, correre senza essere visti, arrampicarsi o sbrigarsi a nascondere i cadaveri per non allertare i militari) ma anche, e soprattutto, di pensare e pianificare attentamente le proprie mosse. Non sperate di andare allo sbaraglio, estraendo l’arma e sparando all’impazzata stile Schwarzenegger o vi ritroverete a dover ricominciare tutto dall’inizio. Al contrario, occorre nascondersi dietro i muri, rifugiarsi nelle ombre più profonde, aspettare il momento giusto per muoversi, utilizzare armi silenziose per non rendere nota al nemico la vostra posizione e mettere fuori uso i dispositivi di rilevazione elettronica con gli appositi congegni. Anche la netta disparità tra il vostro “infiltrato” ed i suoi avversari vi costringerà ad agire inosservati. Infatti, le numerose sentinelle non vanno sottovalutate: seppur nel combattimento corpo a corpo rimangano immobili, possiedono un campo visivo limitato ma efficace, ascoltano qualsiasi rumore, bloccano tutto al minimo sospetto e, soprattutto, sono armate (non poteva mica essere il contrario, no?). Se dubitano di qualcosa si sbrigheranno ad allarmare la base e voi avrete meno di minuto per riuscire a disattivarlo, cercando il pannello elettronico più vicino da manomettere con l’Elp.Il segreto per riuscire a completare le missioni è comunque di controllare la mappa, individuando i percorsi delle guardie e la posizione delle telecamere, imparando a gestire al meglio il vasto armamentario a vostra disposizione.

Aspetto tecnicoTecnicamente, il titolo Atari è molto valido, ma presenta qualche difettuccio di programmazione evidente e fastidioso.La grafica è più che buona, nonostante sporadici cedimenti di frame rate, qualità delle texture non elevatissima ed alcuni effetti, come le esplosioni, alquanto approssimativi. I personaggi sono ben caratterizzati, fluidi nei movimenti, mentre gli ambienti, spesso colorati e ben disegnati, a volte appaiono un po’ “piatti”. Il tutto è arricchito da splendide scene di intermezzo, che sfruttano magistrali trovate di regia cinematografica (il “bullet time” alla Matrix, per esempio) che caricano ulteriormente la coinvolgente atmosfera del gioco. L’audio si comporta in maniera altrettanto egregia, lamentando solamente una scarsità di effetti. La colonna sonora si rifa al film (avete presente il motivetto composto da Lalo Schifrin, che, tra l’altro, rallegra le suonerie di molti cellulari?) ed interviene con pennellate di musiche drammatiche, enfatiche, a sottolineare lo stato emotivo del giocatore. Anche i dialoghi si rivelano ottimamente realizzati (o meglio, recitati) e riescono a rendere meglio M:i un film interattivo. Da segnalare che per questioni di diritti di immagine, il nostro Ethan non avrà il fascinoso volto di Tom Cruise, ma potrà comunque contare sulla voce dello stesso doppiatore del film, Roberto Chevalier, mentre l’hacker Luther potrà avvalersi del faccione dell’attore Ving Rhames e con il relativo parlato di Alessandro Rossi.Come avrete capito, lo stile di gioco è molto particolare e richiede un pò di tempo per essere assimilato. Neanche il livello iniziale, utile per prendere confidenza con i comandi, basterà per apprezzare totalmente la varietà e la complessità di ciò che abbiamo a disposizione. La levetta analogica sinistra serve per camminare e correre, a seconda di come sia inclinata, la destra per controllare la visuale e la mira, la “croce” per scorrere l’inventario e gli altri tasti per compiere i movimenti. Tra le note dolenti, rientra il sistema di visuale, alquanto confuso: occorrono troppe operazioni per riuscire a vedere se qualche soldato ci attende dietro l’angolo e neanche la centratura automatica (premendo R3) riesce a migliorare la situazione. Manca infine la possibilità di salvare il gioco a piacere: sono previsti il salvataggio automatico che impedisce/limita le giocate rischiose e dei checkpoint provvisori, che ci permetteranno di ripartire dall’ultimo obiettivo completato (attivi solo nella stessa partita e non dopo aver spento la console).

– Appassionante

– Ottimo audio

– Buona alternativa ai “classici”

del genere

– All’inizio un po’ macchinoso

– Telecamera confusionaria

– Già visto

7.7

Tensione, adrenalina, ragionamento e grande divertimento sono il risultato di un riuscito mix che ci viene somministrato con sapiente attenzione, ottenendo il risultato di farci incollare le dita al pad col desiderio di scoprire, indagare ed avanzare, sia nel caso siate accaniti fan della serie, sia che vi stiate avvicinando per la prima volta la mondo delle “missioni impossibili”.

Quindi un buon titolo, privo di rivoluzionarie innovazioni e con qualche difettuccio tecnico di troppo (il problema “telecamera” ancora non lo mando giù…), ma che comunque si rivela coinvolgente e divertente.

Se avete giocato una vita intera a Metal Gear Solid, se siete in fibrillazione per l’imminente seguito o se vi siete stufati di Splinter Cell perchè non dare un’occhiata a Mission: Impossible – Operation Surma?

Voto Recensione di Mission: Impossible - Operation Surma - Recensione


7.7

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