Minority Report
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a cura di Maxnikk
Dalla pellicola al videogiocoIl cross-over tra cinema e videogiochi è da sempre stata una scelta sfruttata sia in un senso che in un altro, con film che diventano videogiochi (il caso più eclatante di quest’ultimo periodo è stato senza dubbio quello de “Il Signore degli Anelli”) e, viceversa, videogiochi che diventano film (Final Fantasy, Resident Evil, Tomb Raider, ecc.).Purtroppo, dobbiamo dirlo, non sempre questo tipo di scelta si è rivelata vincente sul piano della qualità e, dietro la maschera di una licenza famosa e di successo, abbiamo spesso trovato dei prodotti ludici che sicuramente non sono all’altezza delle loro controparte di celluloide.Cerchiamo allora di capire insieme se Minority Report rientri in questo ordine di cose oppure rappresenti, una volta ogni tanto, l’eccezione che conferma la regola.
Steven Spielberg e il “rapporto di minoranza”Prodotto dagli stessi sviluppatori del videogame Spiderman, Minority Report è la trasposizione in pixel dell’omonimo thriller futuristico di uno dei più grandi maestri del cinema mondiale, Steven Spielberg.L’anno è il 2054 ed il protagonista di questa avventura si chiama John Anderton.Costui è il capo di una speciale unità anti-crimine che, grazie all’impiego di tre mutanti che vedono il futuro (i PreCogs), è in grado di arrestare gli assassini prima che compiano i loro delitti.Il sistema sembra davvero inattaccabile e nulla pare in grado di danneggiare un ingranaggio funzionante in maniera così perfetta.Sennonché il colpo di scena è dietro l’angolo…Il sistema, infatti, non è così perfetto come sembra, ma ha delle falle che possono causare delle conseguenze molto gravi.Tale falla è il cosiddetto “rapporto di minoranza” che ha luogo quando uno dei tre mutanti si trova in disaccordo con gli altri su una certa visione del futuro.In questi casi si cerca immediatamente di nascondere la discrepanza e di insabbiare il tutto. Caso vuole però che, un giorno, il sistema venga a prendere di mira proprio uno dei suoi più forti sostenitori, lo stesso John Anderton, accusandolo del futuro omicidio ai danni di una persona che neppure conosce.A questo punto, dato che il sistema è considerato infallibile, al nostro John Anderton non resta che una cosa da fare: darsi alla fuga per cercare di dimostrare la sua innocenza e la fallibilità di questo strumento di giustizia che è tutt’altro che perfetto…
GameplayMinority Report si presenta essenzialmente come un action game con forti concessioni ai picchiaduro a schema libero.Il nostro compito sarà quello di attraversare indenni i 40 livelli di gioco per scoprire l’oscura macchinazione ordita ai danni del protagonista.Ovviamente, lungo il nostro cammino, incontreremo tutta una serie di ostacoli da superare e nemici (i nostri ex colleghi poliziotti) da sconfiggere ricorrendo al combattimento o alle armi che collezioneremo lungo il percorso.Il sistema di combattimento adottato è molto simile a quello già visto in Spiderman e si presenta facile ed intuitivo, consentendo l’esecuzione di una discreta serie di combo dalla maggior efficacia offensiva.Procedendo attraverso i livelli potremo trovare del denaro, spesso nascosto in stanze segrete per accedere alle quali dovremo distruggere solitamente qualcosa.Col denaro raccolto potremo così recarci al mercato nero ove acquistare nuove mosse, armi e power up da utilizzare in seguito.L’idea del mercato nero avrebbe potuto essere davvero interessante, ma è stata implementata in maniera quantomeno discutibile.Non si tratta, infatti, di un luogo che possiamo raggiungere fisicamente durante il prosieguo dell’avventura, ma di un semplice inventario al quale possiamo accedere semplicemente mettendo in pausa il gioco.Detto questo va sottolineato che il tutto procede con una linearità a dir poco disarmante, con una mancanza di profondità e strategia che lascia un po’ disorientati.Non ci saranno enigmi da risolvere o situazioni in cui far lavorare il cervello: si deve solo combattere o utilizzare le armi.A proposito di armi, diciamo subito che anch’esse sono state mutuate dal film e che possono essere “switchate” tra di loro utilizzando la croce direzionale mentre, per prendere la mira, è necessario tenere premuto il grilletto di destra (utilizzando contemporaneamente lo stick C possiamo spostarci da un bersaglio all’altro).Due parole, infine, sull’Intelligenza Artificiale che, purtroppo, presenta lacune fin troppo evidenti che inficiano non poco lo sviluppo del gioco: non sarà raro, infatti, che i nostri avversari finiscano con lo spararsi addosso da soli, piuttosto che non accorgersi neppure che stiamo passando loro sotto il naso.
Grafica Più bassi che alti per quanto riguarda il titolo Activision sul versante della grafica.Se i modelli poligoni dei personaggi principali sono ben realizzati, non altrettanto possiamo dire delle loro animazioni che presentano una qualità decisamente altalenante.Povere di dettagli le ambientazioni, che pure presentano elementi (quadri piuttosto che vetrate, ecc.) con i quali è possibile interagire completamente, e che sono inoltre caratterizzate da qualche difetto come il clipping e un fogging troppo marcati.Ma il problema più evidente sta nella fluidità dell’engine grafico che presenta delle incertezze non giustificabili sulla base di un’eccessiva ricchezza poligonale delle scene che invece non c’è.Discreti gli effetti che accompagnano l’utilizzo delle futuristiche armi utilizzate nel gioco, mentre la telecamera che segue il giocatore ogni tanto “impazzisce” risultando così molto fastidiosa.
SonoroGrazie alla colonna sonora curata dai The Apex Theory, che hanno prodotto delle musiche decisamente in tema con le peculiarità del gioco, Minority Report riscatta un po’ il mezzo passo falso compiuto a livello di grafica.Buona anche la performance di Clancy Brown che ha prestato la voce all’agente John Anderton, mentre non ci hanno molto convinto gli effetti sonori che, se in alcuni casi ci sono sembrati discreti, altre volte ci sono apparsi poco convincenti, soprattutto per quanto riguarda il rumore prodotto dalle diversi armi.
LongevitàMinority Report non è lunghissimo e, a tratti rappresenta una sfida abbastanza impegnativa.Il problema sta nell’eccessiva linearità di un titolo che, una volta terminato, non presenta nessun motivo per essere rigiocato. Non ci sono enigmi, sacrificati in favore di un’impostazione decisamente più incline all’azione e pochi sono i segreti da scoprire.
Sistema di combattimento divertente e fruibile
Buona varietà di mosse
Sonoro discreto
Gameplay troppo lineare
A tratti monotono
Tecnicamente solo sufficiente
6.2
Minority Report è stato senza dubbio un buon film e questa licenza avrebbe potuto sicuramente ispirare un altrettanto buon videogioco.
Purtroppo non è stato così ed il titolo Activision si rivela come un tie-in poco più che sufficiente a causa di un gameplay troppo lineare, a tratti, addirittura monotono, e di una realizzazione tecnica non al passo con le recenti produzioni per GameCube.
Sarebbe bastata una maggior attenzione da parte dei programmatori nell’approfondire alcuni aspetti comunque interessanti per fare di Minority Report un titolo interessante ma, allo stato attuale delle cose, ci sentiamo di consigliarlo solo ai fan della pellicola cinematografica che avranno modo di rivivere in maniera interattiva le gesta dei loro eroi preferiti.
Voto Recensione di Minority Report - Recensione
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