Minna no Golf Portable
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a cura di Okami
Minna no Golf Portable è il secondo titolo (di interesse non esclusivamente giapponese) al momento del lancio della PSP.Si tratta della versione portatile di un gioco da tempo disponibile per le console “casalinghe”: il primo episodio della saga è uscito addirittura per PS1 e, per motivi di marketing o di copyright, l’edizione occidentale prese il nome di “Hot Shots Golf”. Sony è il produttore della serie, pertanto si può affermare che Minna no Golf sia il primo gioco, non di terze parti, per PSP (codice UCJS10001).Prevedibilmente Sony ha optato per un franchise già consolidato (la serie conta non meno di quattro episodi ciascuno dei quali contraddistinto da un discreto successo complice la notevole diffusione dello sport nei due mercati principali, Giappone e USA) per spingere la nuova piattaforma. La mossa si dimostra indubbiamente vincente.Già dall’inizio si nota una veste grafica molto ricca, completamente dominata dallo stile kawaii (super deformed) tipico della saga.
Scontro di titaniNon si tratta di un vero simulatore di golf (Tiger Woods è previsto tra breve anche in versione Jap) quanto piuttosto di un arcade simulator alla stregua di Mario Golf per GameCube. E proprio a quest’ultimo va paragonato: la grafica, gli effetti e lo stile dei personaggi sono molto simili ed entrambi i titoli si propongono come alternativa meno impegnativa per chi voglia giocare a golf senza doversi scervellare troppo sulle statistiche. Continuando il paragone con Mario Golf (sempre in versione per Cubo) si nota una certa sproporzione nel metodo con cui i due sviluppatori (Camelot per Mario, Clap Hanz per Minna) si sono “approcciati” al gioco. Senza trascurare gli elementi che ormai sono classici in ogni titolo del genere quali condizioni climatiche variabili, vento e attrito dell’erba, i due prodotti differiscono notevolmente. Minna no golf perdona maggiormente un colpo imperfetto al di fuori del green, mentre se in Mario si colpisce la palla fuori dallo “sweet spot” ci si devono aspettare risultati abbastanza drammatici, specie con forte vento laterale. Sul green la situazione si capovolge del tutto. Per quanto in entrambi i giochi sia richiesta una notevole precisione per imbucare putt lunghi (come del resto accade nella realtà) la lettura del green di Minna no Golf è decisamente più complessa. Apparentemente esso è piatto e il giocatore deve intuire l’inclinazione del terreno da una griglia sovrapposta. Le variazioni di quota sono rappresentate con colori differenti: rosso se in salita, verde se in piano e blu se in discesa mentre eventuali inclinazioni laterali sono evidenziate da puntini bianchi che scorrono sulle righe della griglia. Il tutto è notevolmente cervellotico visto soprattutto che con la potenza dell’hardware non sarebbe stato particolarmente difficile dare un risalto superiore alle pendenze utilizzando un maggior numero di poligoni.Come se non bastasse è necessario dare al giocatore delle inclinazioni assurde e innaturali nella maggior parte dei putt e questo fatto contribuisce ad una certa frustrazione nelle fasi iniziali.Superata la prima fase si riesce in qualche modo ad entrare nella logica perversa di funzionamento del gioco (e sarà più facile per chi abbia già giocato a Hot Shots Golf 4) e lo si comincia ad apprezzare.
Gotta catch’em allLa struttura di gioco prevede il superamento di “sfide” di difficoltà crescente per liberare nuovi percorsi , personaggi e gadget.In un’ottica alla DOAX è possibile infatti raccogliere oggetti (accessori) e capi di vestiario da far indossare (senza alcuna conseguenza a livello di giocabilità) al proprio personaggio ma anche altre utilità quali set di mazze o palline che accentuano la potenza o la precisione del giocatore.Inoltre si possono liberare nuovi personaggi, per un totale di 10, ciascuno con caratteristiche di gioco differenti.Strizzando l’occhio a Mario Golf Advance Tour, Minna no Golf prevede una sorta di “crescita” del personaggio ottenuta sempre superando le sfide proposte. Ad ogni vittoria si ottengono potenziamenti o aumenti dell'”heart meter”.
Cip cip cipIl sonoro non si discosta molto dalle linee da tempo accettate nel genere: musichette semplici ed orecchiabili che tuttavia non annoiano ed effetti abbastanza curati. Sono anche disponibili diversi commentatori (sia maschili che femminili) per le partite, che si limitano a sottolineare i colpi meglio riusciti ed a dichiarare con quanti colpi è stata chiusa una buca. Ad ogni modo è apprezzabile il fatto di poter cambiare la voce del commentatore nel caso la si ritenga sgradevole.
Dolenti noteIl gioco non è esente da problemi, primo fra tutti la durata dei caricamenti.PSP non sfoggia caricamenti particolarmente celeri, ma nel caso del golf si arriva a situazioni abbastanza tristi. Solo per arrivare alla schermata iniziale del gioco è necessario attendere quasi un minuto.Ben più accettabili i caricamenti in-game, ma non appena si conclude una sfida o un percorso, si deve di nuovo attendere la schermata di vittoria (o di sconfitta) e il riepilogo del punteggio. Un pò più di ottimizzazione avrebbe fatto comodo.Il secondo problema deriva dalla notevole localizzazione del software: in pratica la versione del gioco non fa nulla per non mostrare la propria essenza nipponica. Tutti i menu di gioco sono esclusivamente in giapponese e risulta alquanto disarmante trovarsi di fronte pagine e pagine incomprensibili.
– Grafica paragonabile alle versioni PS2
– Effetti carini mai noiosi
– Menu in giapponese a volte troppo ostici
– Livello di difficoltà
– Putt “impossibili”
– Caricamenti
7.5
Vale la pena acquistare questo secondo gioco per PSP solo per far riposare l’UMD di Ridge Racers.
Scherzi a parte, Minna no Golf Portable, sebbene non scevro di difetti, mostra tutta la competenza raggiunta dallo sviluppatore con gli episodi precedenti della serie, e per quanto migliorabile, resta un buon gioco di golf. Se lo sviluppatore recepirà le lezioni di Mario Golf Advance Tour (GBA) e Neo Turf Masters (Neo Geo) la prossima versione potrebbe essere il golf definitivo.
Sicuramente la versione US risolverà il problema linguistico (ed auspicabilmente anche quello dei caricamenti), ma chiunque sia tanto fortunato da possedere PSP non si dovrebbe lasciar sfuggire l’occasione, ovviamente ricorrendo alle traduzioni fortunatamente già reperibili in rete.
Voto Recensione di Minna no Golf Portable - Recensione
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