Micro Machines
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a cura di Disco Uno
Tutti siamo stati bambini. Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo giocato alle corse di automobiline sul pavimento di casa nostra. La serie Micro machines basa il proprio successo su queste certezze; pungola la nostalgia per l’infanzia perduta, illudendoci di riassaporarne i bei momenti. Ma l’aspetto nostalgico non è il solo di questo videogioco e del resto non sarebbe bastato a farne una serie di successo attraverso gli anni. Micro machines, oggi al suo primo episodio su PS2 deve la sua popolarità a un concept semplice ma azzeccatissimo, capace di incollare per ore il videogiocatore alla console e riempirlo dello stesso entusiasmo con cui ieri, da piccolo, lanciava le automobiline sul pavimento della sua camera. Insomma, questo gioco è solo nel titolo e nella veste un viaggio nel passato. Ai fatti ci regala schegge di adrenalina e momenti altamente competitivi se svolto in modalità multiplayer.
GraficaMicro machine non basa la sua estetica sul fotorealismo. Come abbiamo detto questo videogioco è rivolto al passato, rielabora in digitale l’antica passione che gli adolescenti e i bambini di ieri covavano per i mezzi in miniatura, auto, camion, motoscafi, aerei, eccetera. Di conseguenza la sua è una grafica volutamente naif, caratterizzata da colori accesi, da location semplici e da un disegno fumettistico. Le location dove si svolgono le gare richiamano il mondo dell’infanzia: quindi pavimenti di stanze piene di oggetti che possono costituire sia un ostacolo, sia uno spunto alle nostre acrobazie su percorso; spiagge scavate da tracciati per le biglie; ci sono anche percorsi acquatici tra pozzanghere o sulla superficie dell’acqua che riempie la vasca. In mezzo a tanti racing ambientati nel futuro, tra megalopoli allucinate alla blade runner o a giochi di rally vissuti su tracciati altamente realistici e impegnativi, un gioco come Micro machine, altamente umoristico, fino all’autoironia, non può che far bene, diciamolo. Fa scendere il genere racing dal piedistallo del realismo estremo sui cui è salito e rimaneva da troppo tempo, per offrire al videogiocatore antiche esperienze arcade: vince chi va più veloce. Vince chi sbanda meno in curva e riesce a rimanere entro i limiti tracciati dal percorso, evitando ciabatte, bicchieri e pezzi di cibo.A location divertenti unite personaggi simpatici, ben caratterizzati, come l’allegra nonnina, il supereroe in sovrappeso e dalla parlata un po’ tronfia, il poliziotto caricatura dello sbirro duro e puro e avrete un gioco graficamente convincente.
GameplayIl comandamento primo di questo gioco è molto semplice: corri più veloce se vuoi vincere. A questa regola competitiva si adatta un gameplay sufficientemente vario. Più si vince, più le piste si fanno competitive con oggetti che possono facilitare o rallentare la corsa. Lungo il percorso, poi, si trovano dei power up che fungono da turbo o da arma (tipo il guantone a molla) per rendere le cose difficili agli avversari. Anche qui le modalità di gara sono varie, si va dal campionato alla gara singola. Il gameplay assolutamente semplice se da una parte affascina, alla lunga può annoiare. Finite tutte le gare, corsi tutti i tracciati, il senso di questo gioco si conclude. Ma la sua longevità prosegue se giocato in modalità multiplayer. Qui, credo, stia la vera forza di Micro machines. Nel contesto a più giocatori il titolo si spoglia della sua veste nostalgica per diventare un gioco dal sapore arcade e altamente competitivo, uno di quei titoli che possono infrangere antiche amicizie e far cadere il joipad per passare alle mani. Scherzi a parte questo gioco ha nell’immediatezza, il suo punto forte. Graficamente non è sovraccarico di barocchismi e adatta perfettamente una grafica in 3D che non dev’essere costata un grosso lavoro agli sviluppatori, a un gioco che esclude fin dal titolo uno scenario elaborato. Il concept non richiede eccessive armi aggiuntive, nessuna opzione per variarlo. Oggi Micro machines entusiasma e approfitta di una generazione cresciuta non troppo in fretta, strizzando l’occhiolino alla sua nostalgia per l’infanzia. Domani, forse, gli sviluppatori dovranno inventarsi qualcosa di nuovo per rinnovarsi e guadagnare ancora una buona risposta di pubblico.Per concludere: compratelo se avete giocato alle Micro machines da piccoli, sarà come ritornare ai bei tempi dell’infanzia senza sentirne troppo la nostalgia. Se da bambini non avete giocato alle Micro machines, allora giocate all’omonimo videogioco rifacendovi di una perdita altrimenti incolmabile.
Grafica simpatica, personaggi ben caratterizzati, gameplay semplice e riuscito.
Poco longevo se giocato in one player. Più piste e più giocatori non sarebbero stati fuori luogo.
7.5
Bel gioco. Semplice e divertente. Entusiasma lasciando un retrogusto di nostalgia per i tempi andati dell’infanzia. In modalità multiplayer sforna ore di adrenalina e competizione allo stato puro.
Voto Recensione di Micro Machines - Recensione
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