Recensione

Metroid Prime

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a cura di Castigo

La Nintendo, probabilmente, è stata, tra tutti i vari produttori di videogiochi, la casa maggiormente capace di creare, dalla sua nascita a oggi, il maggior numero di serie e personaggi carismatici; caratteristica peculiare di quasi ogni produzione della softco nipponica è sempre stata il poter vantare un indiscutibile livello qualitativo, riconosciuto in più occasioni da media di ogni tipo. Dopo circa 8 anni dalla sua ultima apparizione su SNes, la saga di Metroid torna per farsi conoscere dai nuovi giocatori: vediamo come…

La storiaTra le numerose serie Nintendo, quella di Metroid rientra, probabilmente, tra quelle meno note, specie se paragonata agli altisonanti nomi di Mario e Zelda, senza contare che questa saga è anche l’unica della Nintendo a non presentare personaggi buffi o cartoonosi. Metroid nasce negli anni ‘80 grazie alla mente geniale del compianto Gunpei Yokoi, inventore (tra l’altro) del “Joypad” e del “Gameboy” nonché padre del “NES”; la protagonista della serie è Samus Aran, una cacciatrice di taglie intergalattica, orfana dei genitori uccisi dai pirati spaziali e cresciuta dai Chozo, una razza aliena antica e sconosciuta, di cui non si conosce praticamente nulla. Le poche cose che si sanno di questo popolo è che la loro civiltà si era evoluta a tal punto da non poter progredire oltre: proprio questi alieni pacifici e saggi, dopo averla allevata, donarono a Samus l’incredibile Power suit che la rende praticamente invincibile.Le vicende di Metroid iniziano quando, come narrato nel primo capitolo della saga, sul pianeta RS388 viene scoperta una nuova razza biologica, denominata appunto Metroid; Samus viene mandata sul pianeta per occuparsi del pericolo alieno e qui incontra i pirati spaziali responsabili della morte dei suoi genitori. I suoi acerrimi nemici vogliono, infatti, impossessarsi dei Metroid per creare un esercito invincibile e conquistare la galassia. Fortunatamente Samus riesce a sventare questa minaccia! Gli alieni sopravvissuti si dividono in due gruppi: il primo fa rotta sul pianeta Zebes dove gli alieni hanno istallato la loro base operativa, mentre il secondo si dirige su Tallon IV.Gli avvenimenti narrati in questo Metroid Prime si collocano in un contesto temporale immediatamente successivo al primo episodio della serie e quindi precedente a tutti gli altri. Arrivata vicino all’orbita di Tallon IV, Samus rileva la presenza di deboli segnali energetici provenienti da una stazione spaziale orbitante: il satellite non è altro che un laboratorio dove i pirati spaziali, in gravità zero, studiano gli effetti del Phazon (un liquido mutogeno) su altre forme di vita. Non passa molto e Samus è costretta a inseguire i suoi nemici sulla superficie di Tallon…

Gli occhi dell’avventuraLa cosa che salta subito all’occhio in Metroid Prime è che, per la prima volta, possiamo vedere il gioco attraverso gli occhi di Samus, e non guidarla in terza persona come accadeva in passato! Si tranquillizzino, comunque, gli appassionati della serie, perché, una volta superato lo shock iniziale ben poco è cambiato e la struttura originale di Metroid è rimasta fedele all’originale che tutti i suoi fans amano: è addirittura sbagliato dire che Metroid Prime è uno sparatutto in prima persona, considerando che ne stravolge TOTALMENTE canoni e concetto. La componente esplorativa che ha sempre accompagnato questa sublime saga fantascientifica è rimasta assolutamente invariata e anzi, rende più che mai vista in prima persona (potete crederci, ve lo dice uno che, normalmente, non è un amante di questo genere di giochi); i passaggi angusti, le grotte umide e desolate, gli ambienti dettagliati all’inverosimile contribuiscono insieme a una colonna sonora eccezionale a creare un’atmosfera unica e irripetibile, che fa di Metroid Prime un capolavoro assoluto.Per chi non conoscesse Metroid, urge rilevare come la meccanica su cui si basa il concept di gioco lo rende un prodotto quasi unico, rendendo il giocatore libero di esplorare il mondo di Metroid senza costrizioni; l’unico limite è rappresentato da una serie di ostacoli apparentemente insuperabili ma che, pian piano, il giocatore riesce ad aggirare grazie a potenziamenti della sua Power Suit che trova sparsi sul pianeta (per entrare in possesso dei quali solitamente occorre risolvere enigmi o affrontare determinati boss). Proprio questo continuo evolversi delle proprie capacità fa si che il giocatore sia invogliato a proseguire l’avventura, spinto dalla curiosità di visitare zone che prima di allora gli erano per forza di cose inaccessibili: sarà dura riuscire a staccarsi da un titolo come questo che vi spinge a giocare “ancora un minuto, giusto per vedere cosa c’è in quella nuova area che ho sbloccato…”. Ogni locazione del gioco è delimitata da porte che possono essere aperte sparandoci sopra: questi portali sono di differenti tipi e, per varcarli, spesso non sarà sufficiente il fucile standard con cui Samus è equipaggiata all’inizio della partita, rendendosi quindi necessario trovare gli appositi upgrades per la nostra arma. Tali potenziamenti in tutto sono quattro (compreso lo sparo standard), e si dividono in “Raggio Energetico”, “Raggio Onda”, “Raggio Magma” e “Raggio Gelo” (è inoltre possibile sparare missili). Queste armi, però, non si differenziano semplicemente per la loro funzione di aprire passaggi: ognuna di loro, infatti, possiede un potere specifico e in molti casi incontrerete nemici immuni a un certo tipo di attacco e deboli ad altri; sta quindi a voi capire quale sia il più opportuno da utilizzare per eliminarli. Un altro importante potenziamento di Samus consiste nella capacità di trasformarsi in Morphosfera: in queste fattezze la visuale passa in terza persona, ed è possibile manovrare Samus sottoforma di “biglia” per piazzare bombe, passare in piccoli buchi, strette insenature o addirittura servirsi di binari magnetici per scalare muri altrimenti invalicabili. Una delle novità più rilevanti di Metroid Prime, consiste nella presenza di diversi tipi di visore di cui Samus può fare uso: quello standard è chiaramente finalizzato al combattimento, il secondo serve ad eseguire scansioni (attraverso le quali, ad esempio, è possibile attivare meccanismi, o ricevere utili informazioni sull’ambiente circostante). Il visore termico è indispensabile per individuare fonti energetiche e nemici dotati di mimetizzazione ottica (un po’ alla Predator, tanto per capirci), mentre l’ultimo a raggi X (presente anche in Super Metroid per Snes) è l’unico in grado di mostrarvi alcuni tipi di piattaforme altrimenti invisibili.Le possibilità di espandere la propria Power Suit non finiscono qui, ma per non rovinarvi ulteriormente la scoperta, preferisco che scopriate le altre caratteristiche giocando voi stessi.Anche se la componente esplorativa di Metroid è una delle caratteristiche fondamentali della serie, non dobbiamo dimenticare che Samus è armata di tutto punto anche per abbattere le terribili creature che le sbarrano la strada le quali, comunque, non sono mai presenti in maniera ossessiva o invadente. Ogni zona è occupata da un determinato tipo di esseri che difficilmente ci attaccheranno direttamente. I problemi più grossi sono rappresentati per lo più dai pirati spaziali (dotati in alcuni casi di una notevole intelligenza artificiale) e, indubbiamente, dai boss finali che (come ho accennato) in genere custodiscono particolari abilità.

I controlliIl livello di difficoltà del gioco si mantiene su livelli medio alti, ma (a parte sporadici casi) non risulta mai eccessivo o frustrante e, comunque, basta qualche tentativo per superare anche la situazione più disperata. Un tale risultato non sarebbe però stato possibile senza un sistema di controllo all’altezza… e anche qui Metroid Prime non solo esce a testa alta, ma addirittura lo fa con un impostazione dei comandi del Joypad assolutamente singolare; Nintendo ha infatti abbandonato il canonico utilizzo dei due analogici sperimentando un inedito sistema di controllo basato sui tasti dorsali: tenendo premuto il grilletto di sinistra, si bloccano i passi di Samus, e agendo sul joystick è possibile guardarsi intorno. Allo stesso modo, ma portando indietro il grilletto destro, si blocca l’arma rendendo possibile lo spostamento indipendente in ogni direzione. L’innovazione più grande, risiede però nel sistema di puntamento, molto simile allo Z targeting inaugurato anni addietro da “Zelda: Ocarina of Time”: portando a fine corsa il tasto R, infatti, si blocca il bersaglio più vicino a Samus, e tenendolo premuto, è possibile spostarsi liberamente intorno ad esso, tenendolo sempre al centro del mirino. Sono certo che illustrando questi punti, molti avranno l’impressione che la scelta di Nintendo sia quantomeno macchinosa, ma posso assicurarvi che bastano pochi minuti per imparare ad utilizzare questo sistema di controllo, dopo di che sarete in grado di effettuare qualunque tipo di movimento senza il minimo sforzo, e con la massima naturalezza.

Un mondo perfetto? Tallon IV è indubbiamente un pianeta insidioso, ma di sicuro la sua realizzazione è da applauso: come ho già avuto modo di accennare, gli ambienti che compongono il gioco sono squisitamente dettagliati e vari, ogni zona del pianeta presenta numerose caratteristiche (non solo strutturali) che la rende differente dalle altre. Un paragone con Halo è abbastanza scontato, ma improponibile poiché il capolavoro Bungie (oltre a essere uno sparatutto canonico) conta molto su ampi spazzi aperti, mentre il titolo Retro studios si concentra su atmosfere claustrofobiche e spazi stretti, bui e inquietanti. Sulla fluidità Metroid esce vincitore, potendo vantare un frame rate saldamente fermo sui 60 FPS, caratteristica fondamentale per un gioco dalla visuale in prima persona: ad onor del vero, in Metroid non si è fatto il minimo uso di bump mapping o fur shading, ma gli effetti di luce abbondano generosamente, così come un gran numero di effetti di distorsione e rifrazione che in molti casi riescono a strappare uno sguardo di ammirazione per quello che accade sullo schermo (soprattutto per gli spettatori, perché il giocatore in quei casi è troppo impegnato a salvare la pelle). Oltre a questo, i programmatori hanno farcito Metroid di numerose finezze grafiche, non difficili da realizzare, ma molto, molto importanti per calare il giocatore nella parte: i fluidi, apparentemente realizzati con incuria, si increspano e si muovono al vostro attraversarli, la pioggia cade con naturalezza rimbalzando contro il fucile di Samus, e lasciando sul suo casco gocce che deformano le immagini sullo sfondo, così come vi sarà possibile vedere l’acqua che cola dal vostro visore quando saltate fuori da un lago. Il calore genera condensa sulla vostra visiera, e alcuni mostri sono in grado di generare onde elettromagnetiche che creano interferenze con il vostro apparato visivo… e non è tutto! Lascio però a voi il piacere della sorpresa!Per finire, gli effetti sonori sono tutti molto convincenti, anche questi non privi di tocchi di classe, come il respiro affannato di Samus quando è a corto di energia. Parlando invece dell’accompagnamento musicale, anche qui c’è da togliersi tanto di cappello sul lavoro svolto dallo staff dei programmatori. Le musiche in diversi casi si rifanno a vecchi temi musicali storici della serie(in particolare Super Metroid), e sono arrangiati in maniera eccelsa: Ritmate in alcuni casi, evocative in altri; le musiche di Metroid Prime accompagnano il giocatore con cori imponenti, note cristalline e arpeggi degni di un’orchestra, il tutto per un risultato finale davvero entusiasmante.

Nello spazio nessuno può sentirvi urlare…Con queste parole anni fa si pubblicizzava quello che è meritatamente diventato un cult cinematografico e credo sia giusto utilizzare una citazione simile per un gioco che è senza dubbio meritevole dei riconoscimenti ottenuti in tutto il mondo. Acclamato dalla stampa internazionale, Metroid Prime segna l’entrata in grande stile dei Retro Studios come second party Nintendo (che, con l’abbandono di RARE, aveva bisogno di far vedere che anche così non gli mancano le carte per sfornare capolavori) ed il ritorno in grande stile di una saga mitica e storica che giustamente vanta appassionati di tutte le età. Metroid Prime, con le sue 25 ore di gioco (minimo) è un esperienza da provare assolutamente, anche per chi non ama i titoli in prima persona. Difficilmente mi lascio andare in commenti simili, ma questo è un prodotto davvero curato sotto tutti gli aspetti, che merita di essere conosciuto da un gran numero di persone. Se avete un Gamecube dovete avere Metroid Prime, se invece non possedete la scatola dei sogni targata Nintendo, è arrivato il momento di comprarne una: non avrete a pentirvene, ve lo garantisco.

– Grafica e sonoro ai massimi livelli

– Giusto mix tra azione ed esplorazione

– Un gioco praticamente perfetto!

– Occorrerà un minimo di pazienza prima di imparare bene i controlli…

9.2

Con questo Metroid Prime la Nintendo da vita ad un capolavoro destinato a rimanere insuperato, un po’ come accadeva con i vecchi episodi!

Grafica ai massimi livelli, audio coinvolgente, giocabilità calibrata alla perfezioni ed in grado di coinvolgermi per ore, giorni, intere settimane! Il gioco è impegnativo, lungo ma mai frustrante o con tempi morti che facciano diminuire l’interesse: lo giocherete fino a quando non l’avrete completato, dopodiché lo rigiocherete ancora e ancora e ancora…

Il gioco è un misto tra elementi degli sparatutto in soggettiva, dei giochi d’azione ed esplorazione, e riesce nella non trascurabile impresa di riuscire a miscelarli perfettamente, senza incoerenze o imperfezioni!

Voto Recensione di Metroid Prime - Recensione


9.2

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