Precisiamo spesso quanto sia difficile valutare i remaster dei giochi. Sono prodotti che nella maggior parte dei casi risultano essere rapide riedizioni in hd di titoli molto amati, ripulite leggermente e capaci di far presa sulla nostalgia delle persone per assicurarsi vendite facili. Inoltre riteniamo la grafica da sempre un elemento secondario nei videogames, poiché, pur essendo necessario un motore di un certo livello per dare vita ad alcune idee, gameplay e game design brillante sono indubbiamente elementi di importanza ben maggiore.
Quando il prodotto si riduce dunque a un semplice port “più bello da vedere”, una valutazione positiva scaturisce di solito dalla qualità dei titoli preesistenti e viene solo parzialmente calcolata in base alla qualità del lavoro fatto. Di recente tuttavia alcuni sviluppatori sembrano essersi resi conto che, con i nuovi mezzi a disposizione, un titolo ormai vecchiotto può venir migliorato enormemente, e divenire appetibile anche per un pubblico con un’altra sensibilità rispetto al passato.
Lo ha dimostrato Nintendo con un remake notevole di Windwaker e oggi, nel suo piccolo, lo vuole dimostrare anche 4A Games, con la versione Redux di Metro 2033 e Metro Last Light. Se avete dubbi fateveli subito passare, abbiamo testato queste riedizioni su Xbox One e ci hanno seriamente stupito.
Madre Russia
Rispolveriamo un pochino le basi. I Metro sono degli shooter in prima persona, che sono riusciti a distinguersi nel panorama per un’ispirata ambientazione post apocalittica tratta dai libri di Glukhowsky, per la presenza di elementi survival implementati con furbizia nel sistema di base, e per un comparto tecnico di tutto rispetto. Last Light è il più recente dei due giochi e anche oggi si difende egregiamente dal punto di vista grafico, tuttavia gli sviluppatori hanno voluto mettere l’anima in questo remake, andando a ritoccare sia l’ultimo esponente della serie che il predecessore quasi in toto. Il lavoro fatto è da applausi, giocare alla vecchia versione console di metro 2033 a fianco della Redux dimostra un gap impressionante tra le due: il primo Metro aveva, innanzitutto, un’interfaccia abbastanza mediocre, perfezionata alla grande in Last Light, dunque i 4A hanno preso direttamente l’hud dal loro ultimo nato e l’hanno traslato nel primo metro, rendendo molte operazioni più veloci e intuitive. Non è l’unico uso degli asset recenti che hanno fatto, rappresenta solo l’inizio. Molti modelli tridimensionali di npc e mostri sono stati cambiati, il conteggio poligonale delle ambientazioni è aumentato, e in generale tutto quanto è divenuto molto più “simile” al sequel. Persino le texture sono nettamente più dettagliate e belle da vedere, certe cutscene abbastanza goffe sono state rifatte completamente, gli effetti particellari risultano molto più belli e realistici, e in generale sembra che ci sia stato un intervento su ogni minuzia e dettaglio.
Si tratta di uno dei pochi casi dove l’esperienza di gioco migliora grazie al nuovo comparto tecnico: l’illuminazione e la palette dei colori sono infatti trasformati, e tutto è estremamente più chiaro. Niente più strizzate d’occhio o illuminazione del televisore a bomba per capire dove andare e addio zone con elementi architettonici oscurati, la navigazione delle mappe è migliorata in ogni situazione. C’è ancora qualche bug sporadico, e alcune fasi restano lentine, ma è tutta roba bellamente sorvolabile.
Padre Russia
La risoluzione poi è aumentata, e anche se su Xbox One è ferma a uno strambo 912p (sono 1080p su PS4) il gioco resta uno spettacolo per gli occhi. Il trionfo, tuttavia, lo si vede solo quando si prende in considerazione il frame rate, con 60 fps stabilissimi anche nelle situazioni più concitate.
In parole povere, se prima le differenze tra Metro 2033 e Last Light erano evidenti, in questa edizione Redux il distacco tra i due è diminuito di colpo, e si passa da un gioco all’altro con una naturalezza invidiabile.
Chiaro, quando ci si mette a giocare a Last Light i miglioramenti non sono altrettanto evidenti, specialmente se il gioco lo si è provato su PC con tutti i settaggi al massimo. I 4A non sono riusciti ad applicare tutti gli effetti della versione per computer anche sulle console attuali, ma non si può dire che non ci abbiano provato, e il risultato è comunque un titolo con vari ritocchi qua e là e un’illuminazione più vivida. Parliamo ad ogni modo di un videogame a tratti ancora magnifico graficamente, come detto poco sopra, che surclassa molti dei concorrenti e riesce a conquistare il giocatore con i suoi scorci in più occasioni. Peraltro, il Ranger Mode è disponibile da subito in entrambi gli sparatutto, ed è possibile scaricarli separatamente in digitale, per coloro che magari fossero interessati solo a uno dei due.
– Metro 2033 è stato ritoccato e migliorato sensibilmente
– Frame Rate solidissimo e modifiche impeccabili
– Sono sempre due ottimi sparatutto
– Qualche bug audio/video
La Metro Redux Edition è un esempio da seguire per quanto riguarda i remaster dei giochi. I programmatori di 4A non solo sono riusciti ad ottenere 60 fps granitici sulle nuove console, ma hanno anche preso il loro primo titolo e l’hanno aggiornato al punto da avvicinarlo a Last Light, rendendo l’esperienza più godibile e il tutto molto più bello da vedere. Per chi non ha mai avuto modo di giocare questi due shooter consigliamo quest’edizione senza dubbio alcuno. È praticamente impeccabile. Per tutti gli altri, per una volta, possiamo dirvi che è comunque il caso di farci un pensierino.