Recensione

Metal Slug Anthology

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a cura di Star Platinum

Non è facile recensire un prodotto come Metal Slug Anthology, inizialmente annunciato come una raccolta di “arcade perfect” e molto attesa da tutti gli appassionati di questa storica saga SNK, me compreso. Se da un lato è apprezzabile notare il lavoro svolto per rendere questa collection completa, grazie all’inserimento di ben sette episodi (Metal Slug, Metal Slug 2, Metal Slug X, Metal Slug 3, Metal Slug 4, Metal Slug 5 e l’inedito in Italia Metal Slug 6) oltre che di numerosi contenuti speciali, dall’altro non si può sorvolare su scelte decisamente poco azzeccate e che riguardano essenzialmente il sistema di controllo… ma procediamo con ordine.

Datemi un’Heavy Machine Gun e conquisterò il mondo!Se non avete vissuto su Marte durante gli ultimi dieci anni, il “fenomeno” Metal Slug” vi risulterà molto familiare. Tuttavia, è bene fare un piccolo passo indietro per descrivere la storia che fa da contorno, seppur con minime variazioni, ai sette episodi che compongono questa collection. Non esistono buoni o cattivi in questa serie, o meglio… non è detto che i “cattivi” si riveleranno sempre come i veri nemici da sconfiggere. Il tutto ha infatti inizio a causa dello scontro tra due fazioni militari in lotta per la conquista del potere; Ribellione ed Esercito Regolare. Quest’ultimo è molto disciplinato, oltre che equipaggiato con un gran numero di mezzi e truppe. La Ribellione, invece, assomiglia molto di più ad un insieme di piccoli ed organizzati gruppi militari, uniti secondo una direttiva di terrorismo e allineati solo per fame di potere.Il primo episodio di Metal Slug fece la sua comparsa nel lontano 1996 e da allora rientra pienamente nel genere degli sparatutto a scorrimento, tanto in voga negli anni passati. Impersonando il soldato scelto, vi ritroverete quindi costantemente al centro dell’azione, intenti a sparare a tutti i nemici che cercheranno di ostacolarvi lungo il vostro cammino. Una volta raggiunto la fine del livello, troverete ad attendervi un simpatico boss che richiederà un certo impegno per essere eliminato. Lungo le varie ambientazioni (foreste, valli innevate, cittadine occupate, basi militari, ecc), troverete come da tradizione armi sempre più potenti come mitragliatrici pesanti, lanciafiamme, fucili a pompa, granate, lanciarazzi e molto altro ancora. Come se non fosse già abbastanza, avrete la possibilità di controllare un buon numero di veicoli slug, i quali non solo aumenteranno il vostro potenziale offensivo, ma vi garantiranno di conseguenza anche un maggiore sistema di difesa dai nemici. Se invece attaccherete da una breve distanza, anziché usare l’arma consueta in uso, il vostro protagonista ricorrerà all’utilizzo dell’arma bianca. La maggior parte delle strutture presenti nei livelli sono altamente distruggibili e occasionalmente nasconderanno alcune “sorprese” come power-up o trappole. Un altro elemento caratteristico di tutti gli episodi è contraddistinto dai prigionieri di guerra. Liberando questi uomini trasandati, riceverete, a seconda della complessità di tale azione, armi più potenti ma dall’uso limitato. In base al vostro comportamento lungo l’intero livello, riceverete un certo punteggio bonus.Tra le caratteristiche che decretarono il successo di questi episodi, tuttora presenti in questa raccolta, c’erano un character design dei personaggi molto suggestivo che abbinava animazioni molto fluide ad un senso dell’umorismo particolarmente spiccato, il cui scopo primario era sicuramente quello di rendere meno seriosa la “guerra” che si andava a intraprendere. Molto gradita è l’idea d’inserire anche il recente sesto capitolo, il quale dal canto suo introduce novità interessanti come la possibilità di poter utilizzare più di un’arma, la presenza di nuovi personaggi, ognuno dotato di differenti caratteristiche.

La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioniDurante i primi mesi di vita del Wii, si è avuta la netta sensazione che molte software house abbiano preferito privilegiare uno sviluppo indirizzato a sfruttare al meglio l’innovativo sistema di controllo, piuttosto che approfondire le potenzialità tecniche della console, ancora non sfruttate. Anche in questo caso purtroppo, ci troviamo costretti ad evidenziare come SNK Playmore abbia cercato, seppur con risultati disastrosi, di percorrere questa strada. Basterebbe dire che il primo metodo di controllo che potrete utilizzare, il Gamecube Controller, di fatto è anche uno dei pochi che vi permetterà di usufruire di un’esperienza di gioco discretamente divertente e soprattutto coerente con il concept originale, anche per via del fatto che vi sarà possibile personalizzare al meglio i pulsanti, al contrario delle altre scelte, dove questa opzione non sarà disponibile. Per muovervi potrete usare però esclusivamente lo stick analogico ed è un peccato perché l’implementazione del d-pad avrebbe consentito movimenti e rotazioni ancor più immediati. Passiamo a presentare le impostazioni più “particolari”. Ne abbiamo una che utilizza il solo Wii Remote, che va tenuto in orizzontale. Utilizzerete il d-pad per muovere il vostro soldato, il pulsante 1 per fare fuoco ed il 2 per saltare. Ancora sopportabile, ma la disposizione dei tasti appare troppo ravvicinata e il lancio delle granate, eseguibile attraverso un movimento particolarmente complesso dell’intero Wii Remote, appare molto complicato. La configurazione Arcade prevede sia l’utilizzo del Nunchuk, sia quello del Wii Remote, manovrato in verticale come fosse una specie di joystick. Risulta difficile non solo utilizzarlo ma anche spiegare in poche parole questo particolare metodo di controllo, pertanto vi consiglio la visione del breve filmato che troverete a fine recensione, che sarà sicuramente in grado di chiarire ogni vostro dubbio a riguardo. Un metodo molto immediato è rappresentato dal Nunchuk Control e risulta anche discretamente semplice da padroneggiare. Utilizzerete esclusivamente il Nunchuk. La levetta analogica vi permetterà di muovervi, il pulsante C sarà necessario per il salto e lo sparo lo eseguirete con Z, mentre per lanciare le granate utilizzerete l’intero controller, simulando il movimento. Sarà molto utilizzato soprattutto per chi ha dimestichezza con Red Steel, che lo troverà decisamente comodo. Concludiamo la nostra carrellata con il Tilt Wii Remote in cui utilizzerete un’impugnatura simile al metodo “Wii Remote”, in cui il pulsante 1 servirà per lanciare le granate e il 2 per sparare. Il salto si eseguirà premendo in su il d-pad e piegando a destra o a sinistra il controller effettuerete i cambi di direzione. Tutto molto complesso insomma.

Il prezzo della nostalgiaLa realizzazione tecnica lascia un certo senso di delusione. Il gioco non ha subito alcun miglioramento rispetto a quanto era stato promesso in origine, pertanto potrebbe apparire datato per coloro che non avessero mai giocato ad uno degli episodi della serie. Ci troviamo comunque di fronte ad una buona grafica in 2D, con animazioni di discreto livello ed un ottimo uso dei colori. Stessa cosa non si può dire per il sonoro, composto da discreti effetti sonori e da musiche che in alcune occasioni appariranno decisamente poco adatte e che avrebbero potuto essere sostituite con brani più coinvolgenti. E’ possibile sbloccare dei contenuti bonus, che riguardano principalmente una gallery contenente alcune Artwork, delle nuove musiche e un’intervista (solo testo purtroppo, nessun filmato!) fatta ad alcuni programmatori della SNK. In conclusione, si devono senza dubbio spendere due parole aggiuntive sui numerosi sistemi di controllo ideati; ce ne sono due che per fortuna risultano abbastanza flessibili (Gamecube e Nunchuk), ricalcando in sostanza quello originale e pertanto discretamente divertenti e semplici. Tutti gli altri, bisogna dirlo, sono scomodissimi e secondo il mio modo di vedere illogici. Non sarebbe stato meglio usare il Classic Controller e basta? Forse sì, peccato solo che non se ne siano accorti prima.

– Contiene anche Metal Slug 6

– Buona longevità

– Divertente…

– …ma difficile da controllare

– Caricamenti fastidiosi

– Extra poco interessanti

6.0

Metal Slug Anthology è un titolo consigliato quasi esclusivamente ai fans della serie o per i nostalgici degli sparatutto in 2D, che non potranno non apprezzare il fascino di questo prodotto. La realizzazione tecnica, pur non presentando alcun miglioramento rispetto ai titoli originali, non presenta nemmeno evidenti difetti, ma il gameplay, proprio perché di stampo molto classico, potrebbe apparire troppo limitato e ripetitivo a chi ha già avuto modo di giocare questi episodi su altre piattaforme. I numerosi sistemi di controllo selezionabili, risultano quasi tutti inadatti e mal realizzati, riuscendo a far passare in secondo piano una longevità comunque molto buona grazie all’elevato numero di capitoli contenuti e alla possibilità di giocare in cooperazione con un’altra persona, ma considerando che (rispetto a quanto accaduto in America) in Italia il gioco non sarà venduto a prezzo budget, sarà il caso di rifletterci attentamente prima di procedere con l’acquisto.

Voto Recensione di Metal Slug Anthology - Recensione


6

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