Recensione

Metal Gear Solid 2: Substance

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a cura di Eric Lindros

“Metal Gear Solid Substance è tutto quello che Sons of Liberty avrebbe dovuto essere ma non è stato”. Così Hideo Kojima, mostro sacro dell’industria videoludica e papà dei vari Metal Gear, ha definito il suo ultimo lavoro uscito ad un anno di distanza da quel “Metal Gear 2: Sons of Liberty” che nonostante sia stato un indiscusso campione di vendite ha subito aspre critiche ed è stato accusato di penalizzare il gioco vero e proprio a favore di lunghissimi intermezzi di taglio cinematografico. Substance, per la prima volta multipiattaforma, prova quindi ad accontentare quella minoranza di utenti che non sono stati soddisfatti dall’impostazione dell’originale MGS2, e regalare succosissimi e numerosi extra a tutti gli appassionati della saga. Vediamo come se la cava.

Il ritorno di Solid SnakeEbbene sì, Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty su Playstation 2 ha avuto un successo un po’ controverso: per mesi interi è stato la killer application per eccellenza, ha venduto un’infinità di copie ed è stato osannato dalla maggior parte della critica; qualcuno però (una fetta di utenti abbastanza grande da essere presa seriamente in considerazione), ha condannato il capolavoro di Hideo Kojima affibbiandogli il poco piacevole titolo (soprattutto dal punto di vista del gameplay) di “film interattivo”. Inoltre moltissimi fan di Snake si sono lamentati della scelta di porre questo fantastico personaggio in secondo piano per la maggior parte del gioco, e far controllare all’utente il novellino e vagamente effeminato Raiden. Preso atto di ciò, Kojima ha deciso di metterci una pezza, ma le sue dichiarazioni suonano alquanto esagerate a dire il vero, e presto capirete perché. Come vedremo dopo, infatti, questo Substance ha sì molto più “giocato” rispetto a Sons of Liberty, ma messo sotto forma di extra che non interessa la parte principale del gioco, rimasta praticamente invariata dalla versione originale su PS2. Una volta che il DVD frulla dentro al nostro Xbox ci rendiamo subito conto che inizialmente non è cambiato davvero nulla. Stessa bellissima presentazione, stessi menu (con alcune voci aggiunte), stesse opzioni. Iniziando la modalità di gioco principale si potrà scegliere fin da subito se affrontare solo la prima parte con Snake (Tanker), la seconda parte con Raiden (Plant) o tutte e due una di seguito all’altra. Ma cosa ci riserva questo gioco dal punto di vista del gameplay? Andiamo a scoprirlo.

Tactical Espionage Action?Dopo aver visto Splinter Cell è difficile pensare a MGS Substance come IL gioco stealth di spionaggio, ma il gioiello di Kojima non ha un solo asso nella sua manica. Tutto inizia con Snake, la cui missione è infiltrarsi in una nave corazzata, sospettata di trasportare un nuovissimo modello di Metal Gear (una specie di robottone da combattimento) progettato dalla stessa marina militare americana. Appena a bordo però, il nostro super 007 assiste alla presa di comando della nave da parte di alcuni soldati russi arrivati in elicottero. E’ ora di entrare in azione! Aiutati dal nostro fido compagno Otacon (al secolo Hal Emmerich) sempre in contatto via codec, dovremmo “semplicemente” infiltrarci nella stiva e scattare delle foto che provino l’esistenza del Metal Gear. Il gioco è principalmente uno stealth, e si deve quindi fare di tutto per non essere scoperti, ed agire nell’ombra. Per far questo Snake ha a disposizione un set davvero notevole di mosse e movimenti, come tenersi sospeso su una sporgenza, appiattirsi contro il muro, sporgersi, fare capriole, strisciare, accucciarsi, e bussare su un muro o cosa per lui allo scopo di distrarre le guardie. All’inizio l’unica arma a disposizione sarà una pistola silenziata M9 caricata con sedativi, che addormenterà il nemico più o meno velocemente a seconda di dove esso venga colpito. Oltre che addormentare il nemico, lo si può pure stordire picchiandolo, strangolarlo prendendolo alle spalle, sbatterlo a terra con una mossa simil-wrestling. Una volta addormentato o ucciso, è quasi sempre necessario nascondere il corpo, allo scopo di non far accorgere altre guardie. Se Snake viene avvistato, i nemici chiamano subito rinforzi, e per un periodo più o meno lungo di tempo (in base a quanto velocemente saprete far perdere le vostre tracce) non avrete a disposizione il comodo radar (comunque facoltativo) che vi mostra la posizione dei nemici e il loro campo visivo a cono. Con Snake l’unica arma alternativa che potremo trovare è la pistola USP (con silenziatore se scegliamo livello very easy o easy, senza se scegliamo da normal in su). Con Raiden invece, la cui parte di gioco è estremamente più lunga di quella di Solid Snake, avremo a disposizione numerose armi: da granate stordenti a mitra, da fucili Kalashnikov alla katana che ci verrà consegnata da Snake stesso. Sì, perché mentre controlleremo Raiden, il veterano di MGS non scomparirà certo dalla storia, ma sarà sempre presente come personaggio non utilizzabile, che ci aiuterà in numerosissime occasioni. Oltre alle armi si possono trovare anche numerosi oggetti, come le semplici razioni per riacquistare energia, le bende per tamponare le ferite (perdendo sangue si attira il nemico) o le famose sigarette, già apprezzate in MGS1 (ricordatevi che fanno male alla salute :P ). Il gioco principale vanta un alto fattore di re-play, poiché finendolo a più livelli di difficoltà e raccogliendo le dog tags (vedremo fra poche righe cosa sono), si possono sbloccare parecchi extra. Le dog tags non sono altro che le medagliette di riconoscimento di ogni soldato, che se collezionate sbloccano particolari extra. Una dog tag deve essere consegnata “spontaneamente” dal militare, e non può essere presa dopo che il soldato è morto. Per farvi consegnare una di questa medaglietta dovrete prendere alle spalle il nemico, puntargli la pistola e fargli alzare le mani. A questo punto andate davanti a lui (sempre senza abbassare la pistola, o vi attaccherà) e mirate in punti critici come la testa o le braccia (o anche la dove non batte il sole), e dopo un po’ vedrete la medaglietta cadere a terra. Ci sono anche piantagrane spacconi che hanno bisogno di una certa “opera di convincimento” per fare questo, in tal caso sparategli in un braccio o in una gamba e vedrete che cominceranno a ragionare. La complessa trama del gioco è ricca di elementi prettamente nipponici, poco realistici e grotteschi (come il secondo temibile boss…un ciccione sui pattini in linea, oppure il vampiro ballerino), quindi non aspettatevi il realismo e il rigore simulativi di Splinter Cell, ma sappiate che avete comunque davanti un capolavoro che unisce divertimento, abilità narrativa, buonissima grafica e musiche superlative.

Vera sostanza o semplici aggiunte?Quello che costituisce “la sostanza” di questo titolo sono le numerose aggiunte che i simpaticoni della Konami hanno confezionato per l’occasione. In più rispetto al normale Sons of Liberty troveremo le Snake Tales, le VR Missions e le Alternative Missions. Le VR missions sono del tutto simili a quelle già viste nel primo capitolo su PSX, e consistono in particolari percorsi di allenamento in un ambiente virtuale totalmente indipendenti dal gioco principale. Esse sono divise in varie specialità (sneaking, weapon, eliminate all, etc.) e sono più di 350 e di difficoltà crescente, tutto a favore della longevità. Completando le VR missions potrete sbolccare nuovi costumi per Raiden e Snake. Le Alternative Missions vi vedranno invece protagonisti di mini-avventure ambientate nei luoghi già visti in Sons of Liberty; anche esse sono divise in sotto-categorie, e vi vedranno impegnati in scattare foto, disinnescare bombe o far pratica nel rimanere appesi (…). L’extra più gradito, però, è rappresentato sicuramente dalle cinque Snake Tales, vere e proprie mini-avventure con protagonista Snake e tanto di trama narrata da testo su schermo. Anche queste missioni sono ambientate nei livelli di Sons of Liberty, ma restano indipendenti dal plot principale del gioco. Scevre da scene di intermezzo e di lunghezza variabile, queste Snake Tales sono il vero fiore all’occhiello di MGS Substance. Affrontando queste mini-avventure non avrete a disposizione ne radar ne codec, buona fortuna quindi :)Una volta finito il gioco principale, tutte le VR, Alternative Missions e Snake Tales, verrà sbloccata la modalità Boss Survival, dove avrete a che fare con tutti i boss del gioco più cattivi e sanguinari che mai. Insomma, non vere e proprie innovazioni e modifiche al capolavoro originale, ma davvero un mare di gustosi extra.

Grafica buona ma non incredibilePartiamo subito delineando le sottili differenze dall’originale versione PS2. Questo MGS su Xbox presenta una grafica più pulita, con un aliasing leggermente ridotto e texture velatamente migliorate. A grandi linee però, la grafica resta praticamente quella già vista un anno fa, che se pur ottima poteva essere maggiormente migliorata in questa nuova edizione. I modelli poligonali dei personaggi sono molto dettagliati e ricchi di particolari, con riproduzioni fedeli di uniformi militari, elmetti, armi e accessori. La differenziazione tra persona e persona è piuttosto buona, grazie a un buon risultato nella creazione dei volti. Le animazioni sono uno dei punti di forza: sempre molto fluide e realistiche, rispecchiano in modo incredibilmente fedele quanto accadrebbe in realtà. Anche i movimenti più semplici catturano irrimediabilmente l’attenzione del giocatore, tanto sono belli e ottimamente programmati. Esempi emblematici possono essere il trascinare il corpo di una persona svenuta, con braccia e testa che penzolano ad ogni scossone, o le acrobazie per aggrapparsi in una sporgenza (eleganti per Snake, esageratamente coreografate per Raiden). La varietà delle animazioni è talmente vasta che anche dopo diverse ore di gioco capita di cogliere un particolare che non si era mai notato prima. I tocchi di classe e i dettagli maniacali sono la norma per Hideo Kojima, e anche stavolta lo ha ampiamente dimostrato. Gli ambienti invece, punto debole dell’originale su PS2, come già accennato prima sono migliorati. Il vistoso aliasing che era presente, ora è diminuito in modo sensibile, ma fa ancora la sua bella comparsa. L’impatto visivo generale è più pulito, e alcune texture sono meglio definite. L’effetto di motion blur applicato al gioco, visibile soprattutto durante le scene di intermezzo, pur se non della stessa qualità vista su PS2 risulta piacevole e rende tutto molto “soft”. Un piccolo appunto riguardo la fluidità: di norma il gioco gira a 60 frame al secondo, ma questo non sempre. In particolari situazioni, soprattutto nel livello Tanker, possiamo incontrare dei piccoli ma vistosi rallentamenti: questo accade perché nella conversione da PS2 a Xbox non è stato ottimizzato l’algoritmo per la creazione degli ambienti. Riscriverlo da capo avrebbe richiesto troppo tempo per le necessità di Konami, e quindi il risultato è questo. Non preoccupatevi comunque poiché la cosa, seppur talvolta fastidiosa, non compromette mai la giocabilità. Non possiamo certo dire che i programmatori giapponesi si siano ammazzati di lavoro per questa conversione su Xbox (sono davvero curioso di vedere che hanno combinato per la versione PC…) ma la bontà originaria del prodotto non è compromessa. Certo ci si poteva aspettare di più viste le potenzialità della console nera e verde.

Hollywood sull’XboxL’aspetto che meno sente il peso della “vecchiaia” di Metal Gear Solid Substance è senza dubbio quello sonoro. Già osannato ai tempi dell’uscita di Sons of Liberty più di un anno fa, il comparto audio del nuovo “capitolo” conferma quanto già detto in passato. Le stupende musiche in puro stile Hollywoodiano scritte dal maestro Harry Gregson-Williams accompagnano perfettamente le gesta di Snake e Raiden, aumentando veramente l’impressione di essere davanti ad un film interattivo più che ad un videogioco (parlando del solo aspetto sonoro, s’intende). La musica non è sempre presente, comunque, poiché in alcune situazioni si potranno udire solamente i suoni ambientali, come lo sciabordare delle onde, il rumore dei macchinari o il canto dei gabbiani. Ognuno degli effetti sonori presenti nel gioco è realizzato magnificamente, ed in nessuna occasione si potrebbe desiderare di più. Il doppiaggio dei personaggi, rigorosamente in inglese, è un altro tassello che compone questo stupendo mosaico: interpretato alla perfezione, di altissima qualità e professionalità, con voci che si “appiccicano” magistralmente ai personaggi. La voce roca e profonda di Snake fa pensare che nessun altro doppiatore potrebbe interpretarlo meglio di David Hayter. Insomma, ribadisco il concetto: dal punto di vista sonoro non c’è davvero niente di che lamentarsi. Capolavoro.

– un grande capolavoro ricco di tocchi di classe;

– divertente e longevo, un mare di extra rispetto all’originale;

– sonoro ottimo, uno dei migliori mai sentiti in un videogame;

– la trama e certi elementi potrebbero deludere chi cerca uno spy-game “serio”;

– la grafica e la giocabilità sono quelle di un anno fa;

– conversione non eccellente;

8.5

Tutti i proclami fatti nei mesi scorsi sono davvero esagerati, MGS Substance non è altro che MGS2 Sons of Liberty con un sacco di extra per accontentare i più smanettoni. Il fatto è però che questi extra sono davvero un mare. Tantissimi, divertenti e longevi. Insomma, Metal Gear Solid Substance è praticamente un must-buy per ogni utente Xbox che non abbia giocato la versione PS2. E’ un gioco molto divertente, longevo, tecnicamente più che buono, ricco di tocchi di classe e con un taglio prettamente cinematografico che rende il tutto davvero spettacolare. Per chi già avesse finito l’originale Sons of Liberty, penso che il gioco valga la candela se si è appassionati della saga, altrimenti dovreste pensarci su due volte prima di spenderci i vostri soldi.

Voto Recensione di Metal Gear Solid 2: Substance - Recensione


8.5

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