Recensione

Metal Arms - Glitch in the System

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a cura di Fabfab

Scommetto che se vi parlo di robot e terra in pericolo i pensieri della maggior parte di voi correranno ai gloriosi anni ’70 con i suoi Mazinga, Goldrake e Jeeg, o al massimo al più “realistico” Gundam: se poi aggiungessi una spruzzatina d’umorismo, come non associarlo subito al demenziale Daitarn 3? Beh, mi spiace per voi, ma dovrete abbassare di parecchio il tiro…

Una galassia lontana, lontanaIn realtà il mondo in pericolo non è la nostra bistrattata Terra ma Iron Star, un pianeta unico nell’intera galassia in quanto totalmente artificiale: attorno al un nucleo metallico, in tempi assai remoti, gli antici progenitori riuscirono a raccogliere polveri ed altri materiali cosmici, conferendo in tal modo al pianeta un aspetto “naturale”, a dispetto delle origini. Attualmente questo strano mondo è abitato da due specie robotiche, i sotterranei e misteriosi Morbots ed i pacifici ed ingegnosi Droidi: proprio quest’ultima civiltà ha raggiunto nel corso dei secoli una prosperità invidiabile. Peccato che un giorno un gruppo di irresponsabili ricercatori, nel tentativo di raggiungere un grado successivo nell’evoluzione della specie robotica, abbiano invece generato un’entità estremamente dannosa, il malvagio General Corrosive! Questi è riuscito ben presto ad insediarsi quale dittatore assoluto di Iron Star grazie al suo esercito personale di droidi guerrieri, contro il quale non c’è stato nulla da fare, fino ad oggi…Pare infatti che alcuni droidi della Resistenza (dove c’è un dittatore ci sono sempre dei ribelli) abbiano trovato, in mezzo a dei rottami abbandonati, uno strano robottino, alto due mele o poco più, di un modello sconosciuto sul pianeta e con uno strano simbolo sulla fronte: il suo nome è Glitch, droide senza passato perché i suoi banchi memoria pare siano stati danneggiati, ed è l’ultima speranza di salvezza per il pianeta!

Le maniere fortiGlitch sarà pure piccolo, ma in quanto ad arsenale non ha nulla da invidiare a nessuno! Parlo di arsenale perché questo Metal Arms: Glitch in the System altro non è se un bello sparatutto in terza persona, di quelli gratificanti e belli tosti come non se ne vedevano da tempo: l’ambientazione è decisamente bellica – d’altronde parliamo pur sempre di un conflitto tra esercito e ribelli – ma l’umorismo, profuso a piene mani nei dialoghi, nelle scenette d’intermezzo e persino durante l’azione di gioco, riesce a non rendere troppo oppressivo il tutto.Metal Arms riesce quindi a creare un ottimo mix tra umorismo ed impegno perché, se l’atmosfera è leggera (ma non comica, ci tengo a precisarlo), l’impegno richiesto dal gioco è ai massimi livelli: non sono concesse distrazioni o attacchi alla cieca. Il gioco è impegnativo (ma mai frustrante) e va affrontato con la dovuta concentrazione!I controlli sono quelli tipici degli sparatutto: levetta analogica sinistra per muoversi, levetta destra per il mirino, grilletti destro e sinistro per, rispettivamente, arma primaria e secondaria, gli altri tasti per colpire in mischia, selezionare le armi, ricaricare, saltare, schivare e agire…Vista la natura artificiale del nostro eroe, questi è anche in grado di interagire con diversi macchinari disseminati lungo il percorso, per aprire strade altrimenti inaccessibili o per liberare passaggi invalicabili, così come può prendere il controllo di altri robot (alcuni veramente grossi!) ed usarli come carne da macello, a patto di disconnettersi prima che questi venga completamente distrutto.L’arsenale prevede l’inclusione di ben 18 armi dei tipi più svariati, dal laser di piccolo calibro al lanciamissili, senza dimenticare granate ed esplosivi: in più ogni arma può essere liberamente potenziata raccogliendo gli upgrade sparsi per i vari livelli. Ogni arma, inoltre, ha una sua precisa funzione e solo il suo corretto utilizzo permette di superare determinati punti critici.

Pensa e poi sparaI nemici su schermo sono parecchi e per di più dotati di un’IA da non sottovalutare: logico quindi che la cosa migliore da fare, in ogni situazione, sia quella di adottare sempre un approccio ragionato in ogni frangente. In sostanza, quindi, è sempre consigliabile evitare il combattimento quando possibile, studiare bene il tipo di nemico e la sua posizione prima di decidere cosa fare, diffidare delle vie apparentemente più facili perché anche se ci impossessiamo del cannoncino fisso sulla torretta, non faremo molta strada se il numero di nemici è tale da poterci distruggere prima che li si faccia saltare in aria tutti (senza contare che quando le cose si mettono male questi tendono a darsela a gambe per riorganizzarsi…): d’altronde neanche le tattiche eccessivamente attendiste sono consigliate, perché il mettersi al riparo dietro una parete od una cassa non garantisce la nostra incolumità contro un nemico che sa reagire di conseguenza.La varietà dell’azione è garantita anche dalla possibilità di mettersi alla guida di un certo numero di veicoli, di terra e volanti, più o meno letali ma tutti semplici da padroneggiare: d’altronde non stiamo parlando di un titolo di guida.

Ammassi di bulloniTecnicamente il titolo si presenta molto bene: Glitch e gli altri robot sono dettagliatissimi ed ottimamente animati, sia che si tratti di piccoli droidi come di massicci automi nemici. Geniale l’idea di prevedere che, a seconda della parte del corpo colpita, gli avversari si “smontino” di conseguenza: fate saltare via la testa di un avversario per vederlo sparare alla cieca, incapace di individuarvi! I fondali sono parecchio interattivi, con luci, riflessi, scintille ed effetti particellari dispensati un po’ ovunque: la varietà delle locazioni visitare non sarà proprio il massimo della varietà ma, salvo rare eccezioni, gli ambienti, interamente poligonali, si fanno apprezzare per cura e definizione. La fluidità dell’azione è quasi sempre garantita da un frame rate costante che denota lievi problemi solo nelle situazioni più affollate.L’audio, trattandosi di uno sparatutto, fa tranquillamente il suo dovere; le esplosioni e i rumori delle armi ci sono, la musica…chi la sente la musica con tutto quel casino? No, no, scherzo, anche la musica è in tono col resto quindi davvero bella! Peccato solo che, per ragioni imperscrutabili, la versione per la console Nintendo è l’unica a non essere stata localizzata in italiano!La longevità è garantita non solo grazie ad un eccellente livello di sfida, ma anche da una divertentissima modalità in multiplayer in cui fino a 4 giocatori potranno sfidarsi tramite split-screen nei classici deathmach (ne resterà soltanto uno…), capture the flag (conquistate e tenete per 2 minuti la “bandiera” per vincere) e king of the hill (mantenete il controllo dell’area per 2 minuti per vincere).

– Divertente ma impegnativo al punto giusto

– Comparto tecnico di prim’ordine

– Multiplayer per 4

– La mancata localizzazione in italiano

8

Metal Arms: Glitch in the system è un titolo lanciato ingiustamente ed incomprensibilmente in sordina e che invece avrebbe meritato le luci della ribalta: il titolo degli Swingin’Ape Studios è un ottimo sparatutto in terza persona, impegnativo al punto giusto ma mai frustrante, divertente e ricco di humor e dotato di un comparto tecnico all’altezza pur trattandosi di un prodotto multipiattaforma. Se vi piace il genere non esistono ragioni per non acquistarlo, vista anche la penuria di titoli del genere disponibili si GCN…

Voto Recensione di Metal Arms - Glitch in the System - Recensione


8

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